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Autore: BALTO97    14/07/2017    2 recensioni
Jensen e Jared sono una coppia , convivono e sono felici , il maggiore è un pilota di moto trial mentre il minore è un giovane cuoco già famoso. Jared occupato con il lavoro , non nota il malessere del compagno , finché un tragico evento lo obbligherà a rivedere le sue priorotà.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“no no Jensen no”  cercava di liberarsi e oltrepassare gli infermieri per ritornare da Jensen.

“si calmi signore è in buone mani” provava a calmarlo una giovane infermiera
Ma Jared guardava  la porta della sala operatoria chiudersi  ; frustrato si passava le mani nei capelli , in preda all’ira e al panico tirò un calcio alle sedie della sala d’aspetto .

Alcune infermieri  e pazienti lo guardarono intimoriti , stavano per intervenire quando Jeffrey lo fermo bloccandolo per le spalle.

“ calmati Rocky” disse cercando di trattenerlo, tentativo inutile ;  Jared ancora furioso si liberò dalla presa dell’uomo , la sua altezza lo aiutò , e voltandosi velocemente gli arrivò un pugno sul viso .

Jeffrey barcollò all’indietro  tenendosi con la mano la parte lesa

“è colpa tua !” sputò il giovane

“tua e del tuo volergli far fare quello stupido salto ” urlò stringendo i pugni lungo i fianchi, poi sempre più frustrato si lasciò cadere pesantemente su una sedia

Piegato in avanti con i gomiti sulle ginocchia e la mani nei capelli iniziò a piangere ripetendo

“no … no … ti prego …. No” scandiva tra un singhiozzo e l’altro

Jeffrey,  che teneva ancora la mano sul naso , davanti a quella vista tremò , vederlo piegato , scosso dai tremori del pianto , pregare e ansimare per la vita della persona che amava  gli provocò un doloroso vuoto al centro del petto .

Voleva bene a Jensen, l’aveva visto crescere e lo considerava come il figlio che non aveva mai avuto.   sapeva che era lui il responsabile per l’incidente . da settimane spronava Jensen perché si esercitasse di più e osasse di più con le acrobazie . avrebbe dovuto impedirgli di salire in moto.
come un’idiota aveva pensato che lo stato di malessere del ragazzo fosse solo stress che potesse portarlo a fare meglio … invece ora si ritrovava lì in una sala d’aspetto con Jared tra le lacrime e Jensen che lottava per sopravvivere.

“se solo l’avessi fermato” pensava

“non avrei dovuto fargli fare quel salto”

Si sedette sulla poltroncina accanto al giovane, controllò la mano che fortunatamente non era sporca di sangue.

Sbigottito e senza parole  ripensò a quando , 2 anni prima si era sentito esattamente così

 I ragazzi si frequentavano da 3 settimane , 4 giorni , 12 ore e 54 secondi ; calcolo a cura di Jared che da quando aveva conosciuto Jensen aveva fatto di tutto per non farselo scappare .

Era la terza volta che andava ad assistere ad uno dei suoi allenamenti e ogni volta che il maggiore faceva un salto e si staccava dalla moto il giovane chiudeva istintivamente gli occhi .

Riteneva che le acrobazie fossero estremamente pericolose e che Jeffrey fosse troppo perfezionista e tiranno , sgridava il ragazzo quando atterrava male o troppo lentamente ,quando inclinava la moto in curva oppure quando non riusciva ad eseguire il salto in modo perfetto.

Il giovane cuoco seduto sulla ringhiera di bordo pista , aspettava che l’altro finisse il giro, sentì il rumore del motore e Jensen comparve spiccando un salto e atterrando con tanto di sgommata sullo sterrato accanto alla linea dello star .

Jared scuoteva la mani cercando di togliere tutta la polvere che si era sollevata ; quello che vide gli lasciò l’amaro in bocca ,  Jensen si era tolto il casco e fissava per terra con sguardo triste e amareggiato .

Il giovane sapeva come spesso, troppo spesso , il maggiore fosse duro con se stesso , tendeva a rimproverarsi tutto , ogni stupidaggine era colpa sua.

Era certo che fosse dovuto alla rigida vita in caserma.

“Hey sei stato fantastico” disse avvicinandosi e poggiandogli una mano sulla spalla

“si come no … tempo da schifo” rispose frustrato il ragazzo smontando dalla moto e iniziando a spostarla , il giovane lo guardava sconsolato ;

ovviamente nello sport di Jensen la precisione era obbligatoria , il tempo , la moto, le acrobazie e il pilota dovevano essere sempre perfetti .

il giovane lo segui velocemente
“Hey” lo richiamò trattenendolo per un braccio

“sei stato grande … io non avrei il coraggio di fare queste cose” cercò di rassicurarlo portandogli la mano sul viso e asciugare un goccia di sudore che gli colava accanto all’orecchio.

Jensen a qual contatto tremò
I capelli del maggiore brillavano di sudore così come la sua pelle e Jared non poté non pensare che Jensen fosse incredibilmente eccitante con la tuta addosso e il sudore che gli imperlava il viso

“questo perché tu non sei matto” fu la risposta del maggiore che fece scendere il cavalletto fissando la moto a terra .

“No non lo sono … ma trovo i matti estremamente eccitanti” detto questo il giovane si avventò sulla labbra del maggiore con un forza quasi bruta che , tuttavia, Jensen
trovò fantastica a sua volta circondò la schiena del bruno con le braccia mentre indietreggiava per cercare di bilanciare il corpo del gigante che lo stava “aggredendo” , con la stessa furia Jared portò le sua mani sui fianchi di Jensen e notando la moto alle spalle del biondo fece un leggere pressione sulle gambe e lo sollevò da terra
facendolo sedere sulla sella .

Jensen gemette nella bocca del giovane , ma non si fermò anzi le sue mani accarezzarono per intero la schiena di Jared fino ad arrivare ai glutei sodi

“sono .. felice … di essere … essere matto” biascicò Jensen tra un gemito e un altro

“si sei matto” rispose ridendo il minore staccandosi appena e finendo fronte contro fronte

“vuoi … vuoi venire  a casa … con me ?” chiese titubante il giovane continuando a stringerlo per i fianchi

“perché aspettare !” disse malizioso il biondo fissandolo dritto negli occhi e con un sorriso malandrino stampato in volto.
Jared lo guardò interrogativo , per quello che aveva in mente di certo non sarebbe mai andata bene la pista sterrata o la moto !

Il biondo però risolse tutti i suoi interrogativi girandosi con la testa e indicando con lo sguardo  il camper dove si cambiava e teneva tutta la sua roba .
Veloce Jared sorridendo lo prese per mano e lo trascinò fuori dalla pista fino al camper

Entrarono baciandosi appassionatamente e per poco non caddero sui 2 scalini dell’entrata , il camper non aveva divano o letti, ma il tavolo con su tutte le carte con le varie piste o iscrizioni ; Jared senza mai staccarsi dalle labbra dell’altro iniziò a slacciarsi la cintura dei pantaloni ,il biondo si sdraiò sul tavolo togliendosi freneticamente i guanti .

Jared si sfilò la maglia e la gettò lontano su un mucchio di altri vestiti, altrettanto velocemente si arrampicò sul tavolo iniziando e baciare il maggiore sul collo che a quei baci rispose con gemiti rauchi e soffusi

“togliti la tuta” grugnì il bruno mentre i loro bacini strisciavano l’uno contro l’altro.
Jensen così preso da cercare di non gemere come una verginella accarezzava la schiena del compagno

“la … la cerniera  … devi  slacciare la … la cerniera ” balbettò quando la lingua di Jared gli passò sulla gola
Il giovane non se lo fece ripetere sue volte , si issò appena dal corpo dell’altro lasciandolo a malincuore , e iniziò a slacciare la zip che univa il pezzo sotto a quella sopra
proprio sulla vita di Jensen , arrivò ai fianchi e delicatamente portò le mani sul bacino del biondo e lo invitò ad alzarlo così da poter continuare a slacciare la cerniera , il maggiore si alzò e quando la zip fu completante schiusa i pantaloni caddero fino alle caviglie dove gli stivali da corsa li bloccarono .

Il giovane con un mossa rapida si tolse scarpe , pantaloni e boxer restando completamente nudo sovrastando il corpo dell’altro che  dovette accontentarsi di abbassarsi i suoi di Boxer dato che togliere stivati e tuta da corsa era un processo lungo .

Fare l’amore fu incredibile, Jensen si lasciò conquistare da Jared che lo preparò con estrema attenzione e poi lo fece suo senza smettere un minuto di baciarlo e controllando sempre che l’altro non provasse dolore, il biondo si irrigidì un attimo

“tutto ok ?” chiese il giovane ansimando issandosi su un braccio  e accarezzandogli l’addome come si con i cuccioli degli animali quando vuoi tranquillizzarli.
“continua” rispose il biondo tirandoselo addosso e rimpossessandosi delle sue labbra

Gli affondi delicati ma anche ritmati di Jared e le carezze che Jensen gli faceva sulla lunga schiena contratta era lo scenario che accompagnava i loro gemiti soffocati tra le labbra .

Quando il piacere più intenso li raggiunse entrambi appagati rimasero l’uno nelle braccia dell’altro ad aspettare che i loro respiri tornassero regolari

“sono felice di aver messo la tuta due pezzi oggi” fu jensen a interrompere il loro momento ed entrambi scoppiarono a ridere

“anche io” ripose il giovane baciandolo ancora e pensando che gli occhi lucidi e la bocca leggermente arrossata del maggiore fossero lo spettacolo che voleva trovarsi davanti ogni mattina appena sveglio .

Si stavano baciando e strusciando ancora l’uno sull’altro quando un rumore di un’auto che si ferma li fece staccare e girarsi verso la porta del camper chiusa.

“cazzo JEFFREY” urlò il biondo

 Jared si alzò di scatto e cercò di rimettersi maglietta e pantaloni , pensava ancora a quanto era stata bella la loro prima volta e che avrebbe sempre voluto stare con Jensen

“Jay aiuto” lo richiamò il maggiore che cercava di rimettersi la tuta , ancora con la cintura slacciata e la maglia al rovescio il giovane gli si avvicinò e cercò di chiudere la cerniera

“è incastrata” sussurrò frustrato

“veloce” lo incitava Jensen

Ma in quel momento entrò Jeffrey

“Jensen perché la moto è in mezzo alla ooooo merda !!!!” quasi urlò quando si trovò davanti Jared con i pantaloni slacciati intento a trafficare con la tuta di Jensen
“o dio santo ! ma che cazzo” disse distogliendo lo sguardo

“Jeff no ! non è come sembra” provò a giustificarsi Jensen

“No ! no voglio sapere io … io vi aspetto fuori” e così dicendo uscì sbattendo la porta

I ragazzi si guardarono
“bè che dire è stato“ stava per dire il biondo ma fu interrotto della labbra di Jared che soffocarono le sue parole
“è stato stupendo” disse il giovane staccandosi . entrambi sorrisero guardansi negli occhi

Quando i ragazzi uscirono videro l’uomo che , visibilmente imbarazzato , sistemava la moto . il maggiore provò a spiegare la situazione prendendo la difese di Jared , dicendo che era stata colpa sua e che se doveva sgridare qualcuno doveva prendersela con lui .

Il giovane provò ad intervenire perché non voleva che il compagno fosse punito chissà con quale tortura militare che , era sicuro, Jeffrey avesse già messo in pratica .
Ma fu sorpassato dall’uomo , che autorevolmente incrociò le braccia abbandonando ogni forma di vergogna

“ascoltate ! non mi interessa cosa fate nel tempo libero ! poteva anche fare le gare in carriola vestiti da conigli giganti , non mi interessa . ma se vi becco ancora a fare smanceria nel camper dove io e la mia squadra prepariamo i documenti per le gare  vi riempio il culo di così tanto piombo che rimpiangere la sculacciate di papà ! intesi ?”

“SI SIGNORE” risposero in coro i ragazzi , sia intimoriti ma anche felici di essersela cavata.

“ora tu” disse rivolto al suo allievo

“sistema le attrezzature , fai ancora un salto poi sei libero”Il biondo annuì con la testa per poi voltarsi verso il giovane e fargli un piccolo sorriso prima di iniziare a correre
verso il garage

“e tu” continuò Jeffrey
Jared si volto smettendo di guardare la figura del maggiore che spariva dietro il muro , nella mente vedeva ancora il sorriso con cui il maggiore l’aveva salutato , un sorriso dolce , ma che celava una serie di parole nascoste

“a dopo , grazie , ti amo”
 
Il giovane si riscosse osservando l’uomo fare due passi nella sua direzione

“ascolta cuochetto da strapazzo . non voglio che la vostra relazione sia una distrazione per Jensen , il suo lavoro è pericolo e basta un niente per distrarsi … BAAM !”


Disse allargando le braccia  facendo sussultare Jared sul posto
 
“o muori subito oppure un pezzo di lamiera di trapassa lo stinco rovinando per sempre la tua carriera” concluse abbassando lo sguardo .
Il giovane ebbe  l’impressione che quello non fosse solo un esempio ,ma preferì non indagare
 
“da quando mi sono innamorato di lui  , la mia più grande paura è vederlo soffrire” sussurrò il giovane tenendo lo sguardo basso , al pensiero di vedere Jensen ferito o in pericolo aveva sentito il cuore iniziare a battere freneticamente e gli occhi farsi lucidi, e voleva evitare di farsi vedere così da Jeffrey  , ma quest’ultimo sorrise leggermente e si avvicinò ancora al bruno

“non farlo soffrire” disse mette dogli una mano sulla spalla , in un gesto paterno
“ne ha già passate troppo . e tu gli piaci … lo so” .

  
Ricordando le parole che si erano scambiati , Jeffrey, non poté evitare di sorridere , ma poi riportò lo sguardo sul ragazzo sconvolto
“Jared mi dispiace io …”

“Jared” fu interrotto dalla voce di Kim

La donna seguita da Richard e Noa corse verso il giovane
“Kim” sussurrò il giovane asciugandosi le lacrime

“come sta ?” chiese abbassandosi e mettendogli una mano sul ginocchio

“lo stanno operando” rispose non riuscendo a trattenere un’altra lacrima . Kim lo accarezzò sedendosi accanto a lui

“andrà tutto bene!” lo consolò dandogli un bacio sulla fronte

“il nostro Jens è un guerriero ! vero piccolo” intervenne Richard abbracciando il figlio

“ha la testa dura” lo apostrofò Jeffrey

Ma non servì a nulla , il giovane si alzò frustrato e uscì dalla sala d’aspetto camminando veloce sotto lo sguardo preoccupato degli altri
“vado io” suggerì la donna seguendolo

Richard , tendendo sempre in braccio il figlio, si sedette  sulla poltroncina accanto a Jeffrey , mettendosi Noa sulla ginocchia

“hey piccoloetto” disse l’uomo allungando un mano e stringendo appena la gambe cicciottella del bambino , quello che non sia aspettava era che Noa , gli stringesse i peli del braccio tirandoglieli emettendo un verso di  disappunto corrugando la fronte mettendo il broncio 

“AIA”  esclamò l’uomo tirando via il braccio

“Noa , non si fa” lo rimproverò il padre facendolo saltare sul ginocchio in segno di rimprovero

Il piccolo, ignorando il richiamo , continuò a tenere il visetto imbronciato e a guardare storto l’uomo

“persino lui è incazzato con me” brontolò Jeffrey massaggiandosi la zona dove i peli erano stati brutalmente tirati

“brutto cattivo” lo sgridò ancora Richard tirandoselo vicino . 
   
 
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