Anno 2019
Il sacro impero di Britannia guidato
da Lelouch Vi Britannia
ha ormai conquistato l’intero pianeta. I cavalieri neri e le
fazioni che ancora
combattevano britannia sono state distrutte o assoggettate ma... per
l’ordine
dei cavalieri neri la punizione è stata ben più
crudele. I residui cavalieri
neri venivano e vengono torturati e uccisi in pubblico e i loro membri
più
produttivi... Scienziati e belle donne vengono venduti come schiavi nei
loro
rispettivi campi di competenza. Kallen Kozuki fu una delle ultime a
essere
venduta come schiava del sesso... la donna tanto stimata dal popolo per
le sue
azioni eroiche non poteva essere acquistata da nessuno che
l’avesse apprezzata
per le sue gesta fino a quando un folle uomo Britanno, follemente
innamorato
dello stereotipo che si era creato della donna decise di acquistarla,
salvandola da un esecuzione sommaria e senza onore che venira riservata
alla “merce
invenduta”.
New
Pendragon – ore 18:30-
Abitazione del propietario di Kallen
In un quartiere povero di New
Pendragon, un corriere
scortato da due auto della sicurezza nazionale trasporta una gabbia con
all’interno
Kallen Kozuki fino all’abitazione del suo propietario che
l’aveva acquistata
all’asta su internet 5 giorni prima al costo dei nostri
300€ più spese di
consegna.
All’interno del furgone
Kallen fa silenzio da dentro la sua
gabbia, apparentemente rassegnata al suo destino e, seppur
così non fosse, la
donna credeva fino a quel momento che quella fosse la strategia
migliore,
mostrarsi indifesa per poi ribellarsi ma... non sapeva la
verità... non
tutta...
Il corriere si ferma di nanzi a una
casa con portone mal
ridotto di color noce pastello, scende rapido e suona al citofono. Il
portone
subito si apre e il postino ordina al collega di scaricare la gabbia
con la
merce in fretta al fine di mantenere riserbo e privacy per
l’acquirente. La
gabbia viene portata in fretta all’interno
dell’abitazione coperta da un
lenzuolo nero. L’acquirente paga il prezzo della sua merce e
il corriere va via
senza dire altro.
Una volta restato solo con Kallen
ancora ingabbiata, l’uomo...
un bianco di circa 35 anni di media statura con capelli corti neri,
pancia da
birra, occhi verdi bordati da nere occhiaie, pelle chiara, mal vestito
con una
semplice tuta nera in pail e felpa con cappuccio toglie il lenzuolo da
sopra la
gabbia e non appena vede Kallen si presenta:
«Piacere Kallen Kozuki e
benvenuta nella mia umile dimora,
io mi chiamo Ector e sono il tuo padrone, spero che il tuo soggiorno
qui sia a
te gradito»
«Ciao... Ector... cosa vuoi
fare? Inizi a violentarmi subito
o vuoi prima fare qualche falsa cordialità offrendomi da
bere? Oppure vuoi
semplicemente torturarmi?» Risponde lei con la testa bassa e
occhi chiusi
ancora inginocchiata all’interno della piccola gabbia.
«Vedo che non perdi
tempo... ti sei già fatta dei film
mentali... intanto apriamo questa gabbia per uccelli così ti
sgranchisci le
ossa»
Ector apre la gabbia e chiede a
Kallen, che era vestita con
pochi stracci di colore bianco, di uscire tranquillamente e senza
paura. La
donna dopo alcune difficoltà dovute principalmente ai mesi
trascorsi in quello
spazio tanto ristretto esce dolorante emettendo qualche gemito di
solore,
sempre con la testa bassa e lo sguardo a terra. L’uomo le
porge subito un
bicchiere d’acqua e un tramezzino che lei inizialmente
rifiuta, ma alla sua
insistenza inizia a mangiarlo di gusto.
«Pensavi fosse avvelenato?
Se volessi potrei chiederti di
ingerire anche acidi di vario tipo visto che ti possiedo, ma ti ho solo
offerto
un panino ragazza mia...»
«Non intendevo dire questo
signor Ector, ma sui termini di
contratto lei mi ha pagato così poco all’asta per
trattarmi in modo
riprovevole... sono obbligata a ricordarglielo... lei è
obbligato a nutrirmi
con cibo per gatti e acqua putrida.» Afferma lei.
«Fanculo le regole, tu mi
piaci Kallen e mi piaci davvero
tanto, e di certo non infilerò la lingua in bocca a una che
ingurgita le
crocchette della stessa marca di quelle del mio gatto!»
«Lingua in bocca? Non corra
razza di porco... non sono qui
per fare la brava schiavetta... dovrei essere uccisa per questa mia
affermazione che non potrei mai fare ma... sarebbe fantastico morire
dopo
questo lei che dice?» Conclude sarcastica.
Come risposta Ector inizia a ridere
di gusto, carezza il
capo di Kallen con affetto e le porge un altro tramezzino con sguardo
gentile,
divertito dal sarcasmo della sua schiava che assume un espressione di
sfida
mentre lo osserva ancora intenta a gustare il cibo offertole.
«Mi piace questo tuo
atteggiamento Kallen, sei una ragazza
forte e audace ma... so bene che vuoi farti uccidere prima di soffrire
troppo... ma sai io sono attratto da te, ti ho sempre stimata...
ammirata...
quando combattevi tra i cavalieri neri ero spesso sulle zone di guerra
solo per
poter vedere il tuo Guren muoversi come in una danza... era stupendo
sai? Ora
sei qui e sei mie... non potrei mai ucciderti... ma potrei
tranquillamente
farti del male sai?»
«Allora che aspetti?
Spaccami la testa su! Magari rompimi
anche le ossa... FORZA!» Kallen sfida il suo padrone con un
espressione
rabbiosa in volto.
Lui osserva nervoso la donna,
vorrebbe picchiarla a sangue
ma si trattienne, la
soleva per gli
stracci che indossa e la trascina nella stanza da letto che aveva
approntato
per lei, composta da: Un lettino a una piazza con materasso a molle, un
comodino con 3 cassetti, un piccolo armadio pieno di vestiti maschili
quali
tute in pail e acetato, un lavandino, un vater, una sedia e un
piccolissimo
tavolo in legno scuro. Kallen rimane stupita, seppur la camera non
misuri più
di 5 metri quadrati ha molto più di quanto aveva avuto negli
ultimi anni. Ector
si scusa per la mancanza della TV ma spiega che lui odia la TV
spazzatura di
britannia e quindi non ne possedeva una nemmeno lui. La donna fa
silenzio e
continua fino a quando lo stesso non gli ordina di cambiarsi.
«La doccia di casa mia si
è rotta stamane, ma comunque
cambiati, odio vederti con quegli stracci»
«Mi cambierei se lei
andasse via...» Risponde infastidita.
«No tu ti cambi qui davanti
a me!»
Kallen prende una tuta in acetato da
dentro l’armadietto
della sua stanza, poi si gira lentamente guardandosi le spalle e si
toglie i
vestiti, Ector però si arrabbia e le ordina di girarsi verso
di lui, lei
ubbidisce e compre i suoi seni e la sua intimità usando le
mani. L’uomo però
non è ancora soddisfatto.
«Vorrei poter vedere le
parti migliori del tuo corpo
Kallen.... sai quelle che ho pagato...»
«Pagato eh? Hai pagato di
più l’arredamento di questa
stanza! Che diavolo vuoi!?»
A quel punto, sentendo Kallen alzare
un po troppo la voce l’uomo
si avvicina nervoso e la colpisce con una severa sberla in volto. Lei
subisce e
subito dopo lo fissa rabbiosa stringendo i denti... ha gli occhi
leggermente
lucidi, non sa bene che fare... pensava d’esser preparata...
si aspettava un
dolore più forte o la morte istantanea ma.... non
è così...
«Ascoltami Kallen, mi piace
questo tuo atteggiamento di
sfida nei miei confronti... ma accetta la realtà, qui dentro
comando io, tu
farai quel che ti dico! Ora mostrami il tuo corpo e poi mettiti quella
tuta»
Kallen rifiuta di eseguire
l’ordine ed Ector con un altra
sonora sberla cerca di convincerla a collaborare, ma lei risponde con
lo stesso
sguardo rabbioso e di sfida di pochi istanti prima. Irritato il suo
padrone la
colpisce con una terza sberla e poi con un forte pugno nello stomaco.
Kallen
piega il busto e porta entrambe le mani all’addome lasciando
scoperti i suoi
seni e la sua intimità inferiore. Ector la osserva per
qualche secondo per poi
dire:
«Sei davvero molto bella,
ti chiedo scusa per i colpi che ti
ho inferto, spero imparerai che se vuoi restare qui e vuoi vivere bene
assieme
a me dovrai per forza ubbidire a certe richieste... ora vestiti... ti
aspetto
in soggiorno»
«Dann.. dannato... me la
pagherai!» Esclama irata verso l’uomo»
«Chi lo sa... potresti
uccidermi nel sonno ma se lo fai...
beh... se lo fai vinci ma allo stesso tempo la bomba che voi schiavi
portante
dentro di voi esploderà distruggendo i tuoi organi... i tuoi
e quelli di una
persona a te cara...»
«Di chi parli? Io non ho
nessuno»
«Parlo della tua cara
mamma... il propietario è un mio
carissimo amico... mi ha concesso di programmare un esplosivo nel corpo
di tua
madre per prevenire un tuo tentativo di uccidermi... se il mio cuore si
ferma
quello della tua adorata madre subirà la stessa
sorte»
«BASTARDO! COME PUOI
RICATTARMI IN QUESTO MODO! Che razza di
mostro sei!» Urla a squarcia gola irata trasudando odio da
ogni poro.
«Ho dovuto per tutelarmi...
ad ogni modo se ti comporti come
si deve magari potrei anche concederti di rivederla... ma non ti
assicuro
niente» Conclude ridacchiando.
Lei china il capo amareggiata dalla
situazione mentre Ector
le da le spalle e va via... Quando questo sta per uscire Kallen lo
osserva con
sguardo carico d’odio stringendo i denti mentre indossa la
giacca della tuta
acetata. Ector esce rapido e poi si dirige in cucina dove inizia a
preparare la
cena per lui e per la sua ospite.