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Autore: MaryFangirl    15/07/2017    1 recensioni
Al liceale Light Yagami viene dato il compito di fare da cicerone a Ryuzaki, nuovo ed eccentrico studente, e i due non vanno esattamente d'accordo...all'inizio. (AU ambientata al liceo).
Genere: Azione, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito | Coppie: L/Light
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Light
 
 
Light si sdraiò sul letto, digitando rapidamente un messaggio sul cellulare.
'Ryuzaki? Lo so. Lo capisco. Sei arrabbiato con me per prima...beh, mi dispiace, okay? Mi spiace di aver fatto di testa mia, mi spiace di non avertelo detto, e mi spiace che lei mi abbia beccato...per favore, rispondimi. -Y'
Era passata un'ora da quando aveva cominciato a scrivere a Ryuzaki, e da allora Light aveva iniziato a sentirsi davvero in colpa per aver deciso di fare di testa sua.
-Dannazione, Ryuzaki...- pensò Light mentre per la decima volta non otteneva risposta. -Ho deciso, lo chiamo-.
Non appena ritrovò le informazioni del contatto di Ryuzaki, il telefono notificò un messaggio.
-Scusa, ero un po' preoccupato. Non sono arrabbiato, Light, perché dovrei? -R'
Replicò bruscamente, 'Perché ho agito di testa mia senza contattarti prima. -Y'
'Sappiamo entrambi che avrei fatto lo stesso. -R'
'Meglio di no, avrei avuto un attacco epilettico. -Y'
'Come pensi mi sia sentito? -R'
'...Scusa. -Y'
'Lascia perdere, è passato. -R'
'Giusto...vorresti parlare di quello che è successo? -Y'
'Sì, penso che sarebbe la cosa migliore...ti va di venire a casa mia? -R'
'Adesso? -Y'
'No, giovedì prossimo. Sì, adesso. -R'
'Modera l'atteggiamento per una volta, okay? -Y' Light scosse il capo, un sorrisetto sulle labbra.
'Mai. -R'
'D'accordo, d'accordo, arrivo tra qualche minuto, mia madre è fuori quindi devo venire a piedi. -Y'
'A presto allora. -R'
Light fece per prendere la giacca quando realizzò una cosa.
'Ehi, me ne sono appena reso conto, non so dove vivi. -Y'
Ryuzaki gli inviò l'indirizzo e Light andò verso le scale, i suoi passi impercettibilmente saltellanti. Si domandò vagamente come potesse essere l'appartamento di Ryuzaki...probabilmente tutto monocromatico, col frigo e le credenze stracolmi di dolci, senza dubbio. Anche se non era sicuro che Watari lo permettesse. Non appena raggiunse l'ultimo gradino, sentì una porta aprirsi.
"Light? Ehi, dove stai andando?" Sayu lo seguì giù per le scale e fino alla porta.
"Da Ryuzaki, ti dispiace dirlo alla mamma per me?"
"Oooh, quindi vai a casa del tuo ragazzo? Digli che gli preparerò altri biscotti se mi aiuta di nuovo con i compiti"
"Non è il mio ragazzo! Non capisco perché insisti a chiamarlo così...e non puoi continuare a fargli fare i compiti per te, i tuoi insegnanti cominceranno a sospettare qualcosa"
"Che permaloso, fratellone" gli agitò le dita davanti al viso. "Capisco che vuoi averlo tutto per te, ma la sua futura cognata deve essere promossa in geometria!"
La stanza sembrò diventare soffocante a quelle parole, e Light si spostò impaziente, senza rendersene conto, verso la porta aperta.
"Sì, sì, Sayu. Glielo dirò"
"Sì!" lei lanciò un pugno in aria e si ritirò in cucina.
Light si limitò a sospirare e uscì, dirigendosi verso il marciapiede, in direzione dell'indirizzo che Ryuzaki gli aveva fornito. Sbuffò alle buffonate della sorella. Sul serio, lui e Ryuzaki? Fidanzati? Sì, certo. Ryuzaki gli sembrava gay...quel ragazzo sembrava saperci fare come un sasso. Sul fondo dell'oceano.
-Questo non significa che non sia...- fu una vocetta nel suo retro-cranio a parlare.
-Zitto- gridò una voce più alta. -Ryuzaki non è gay, e non lo sei neanche tu-.
Light aumentò inconsciamente il passo. Aveva bisogno di arrivare da Ryuzaki prima che i suoi pensieri lo conducessero a una strada dalla quale non sarebbe riuscito a tornare.
 
 
L
 
 
Watari aprì la porta e si ritrovò faccia a faccia con L, in piedi e con le braccia incrociate davanti al petto.
"L?" inarcò un sopracciglio per il suo strano atteggiamento, ma L non si mosse dalla sua posizione. "Capisco, quindi ci sei arrivato?"
"Credo" L fulminò il suo tutore. "Perché non mi hai detto che Light prova qualcosa per me?"
L'altro corrugò le sopracciglia. Non era un buon segno. Doveva essergli sfuggito qualcosa...
"Non era compito mio, toccava a te capirlo da solo" disse appendendo il cappotto.
"Come lo sapevi?" L lo seguì fino in cucina.
"Tu come l'hai capito?" fece guardando L.
"Il potere della deduzione, basandomi su di te" rispose senza battere ciglio.
Wammy sospiro, "L...cosa farai?"
Questo lo confuse, cos'avrebbe fatto?
"Arriverà tra qualche minuto" mormorò L.
"Questo non risponde alla domanda"
"Suppongo che dovrò vedere cosa succede" replicò L pensierosamente.
"E se lui si affeziona in modo evidente?"
La stanza sembrò improvvisamente divenire stranamente calda, "Allora io-"
Un colpo risuonò alla porta, salvandolo dal dover rispondere alle domande di Watari per il momento. Era stato piuttosto svelto, pensò mentre apriva la porta e trovò Light sulla soglia, leggermente senza fiato. Aveva corso?
"Ciao Light. Entra" Ryuzaki si fece di lato per consentirgli di passare, chiudendo la porta e guidandolo fino in cucina dove Watari pareva essere occupato a cucinare.
"Salve Light" salutò, porgendogli un gentile sorriso.
"Salve di nuovo, Watari, è gentile da parte sua consentirmi di venire qui" Light ricambiò il sorriso.
"Niente affatto, sei sempre il benvenuto" Watari lanciò uno sguardo a L con la coda dell'occhio. L ricordò improvvisamente le sue parole di qualche settimana prima, quando aveva chiesto a Wammy cosa intendeva nel dire che Light era un'opportunità.
-Uno Yin per il mio Yang...- pensò, mentre si dirigevano in camera sua. L osservò Light di sbieco, il modo in cui i suoi occhi si guardavano intorno meravigliati, il modo in cui i suoi capelli gli cadevano davanti agli occhi. L avvertì la strana urgenza di scostargli i capelli dal viso. Quando arrivarono in camera sua, Light guardò le mura nude e notò la mancanza di decorazione, "Wow, hai davvero dato il tuo tocco personale a questa stanza" sogghignò.
"Non siamo qui da molto, non sento davvero il bisogno di decorarla rendendola mia"
-Tornerò presto alla Wammy's- pensò, sorpreso quando quella constatazione inviò una scossa spiacevole al suo petto.
"Oh, giusto, dimentico sempre che non sei qui da molto...ma da dove vieni?" si sedette sul letto, comportandosi con disinvoltura.
"Inghilterra" replicò L pensoso, mettendosi sul letto accanto a Light.
"Oh, davvero? Non l'avrei mai pensato, il tuo accento giapponese è perfetto" alzò le sopracciglia.
"Grazie" mormorò L, giocando con il bordo della coperta sotto di loro.
"Quindi pensi che scriverai in inglese o giapponese?" chiese.
"Cosa?" L fu colto di sorpresa dalla domanda casuale.
"Beh, vuoi diventare uno scrittore, no? In quale lingua pensi che scriverai?"
Si era quasi dimenticato di quello che aveva detto a Light, ma si riprese in fretta, "Beh, la maggior parte delle cose che ho scritto finora è in inglese"
"Interessante..." Light abbassò lo sguardo per poi rialzarlo, "Pensi che potrei leggere qualcosa scritto da te? Sai, se mai ti servisse un'opinione sulla tua scrittura"
Fu preso in contropiede, "Uh, certo, se vuoi. Ti avviso, però, non sono molto bravo"
"Sono sicuro che non è vero, mi sembri uno bravo in questo genere di cose" sorrise Light. Un sorriso genuino. L lo notò mentre cercava qualcosa da dire. Non aveva mai cercato seriamente di scrivere; era sempre stata una capacità di Mello. Era superbo...ciò gli fece venire un'idea.
"Ecco" Ryuzaki scese dal letto e recuperò il laptop, aprendo una cartella in cui aveva salvato alcuni lavori di Mello. Mello gli chiedeva sempre di provare a leggere qualcosa, e L pensò che Light fosse capace in quel tipo di revisione tanto quanto lo era lui. (L non aveva il permesso di far leggere quei lavori anticipatamente -o anche mai-) "Che ne dici di questa?"
Scelse una storia breve che Mello aveva scritto sei mesi prima su un detective e il suo partner. Era sicuro quasi al 76% che fosse una fanfiction su Sherlock Holmes (non poteva provarlo), ma Light probabilmente non l'avrebbe capito. Light accettò il laptop e i suoi occhi iniziarono a scorrere lungo la pagina, fermandosi di tanto in tanto a leggere una sezione particolarmente interessante.
Infine, sollevò lo sguardo, "Sembra che si tratti di noi"
Ryuzaki scrollò le spalle, a essere del tutto onesto non aveva ancora trovato il tempo di leggere la storia; l'aveva scelta semplicemente per l'ironia della situazione. "Sì, è divertente perché è stata scritta circa 6 mesi fa"
Un sorrisetto irruppe sul volto di Light, "Beh, devi essere un oracolo o una cosa del genere"
Questo gli guadagnò una risatina da L, e così, il ghiaccio che ricopriva la stanza fu rotto. Dopo aver riflettuto sulla storia per un momento, L si domandò se non trattasse in realtà di Mello e Matt. Aveva sempre saputo che se Mello avesse realizzato il desiderio di essere il successore di L, avrebbe reso Matt suo partner. I due erano inseparabili quasi quanto Near e i suoi giocattoli. Matt e Mello erano lo Yin e lo Yang l'uno per l'altro. L guardò Light che lo stava osservando attentamente.
"Cosa?" Light sollevò un sopracciglio, notando L che lo fissava.
"Niente"
"C'è un secondo capitolo?" chiese con un'espressione speranzosa negli occhi.
"No, non credo" mentì Ryuzaki, sorridendo tra sé quando Light gli sembrò quasi visibilmente deluso.
"Peccato, è davvero buona. Non dubito che diventerai uno scrittore famoso in tutto il mondo molto presto...però non montarti la testa quando avrai successo, eh?" rise all'espressione sulla faccia di Ryuzaki, "E mi aspetto una citazione in un tuo futuro romanzo poliziesco. Penso a qualcosa tipo 'Al mio migliore amico Light Yagami, ispirazione, detective superbo, e di gran lunga più intelligente di me'" continuò a ridere, colpendo L sulla spalla.
"Rimango sempre più bravo in matematica" borbottò L, sapendo esattamente come infastidire Light.
"Solo di mezzo punto sull'ultimo test!" protestò, "Comunque, Sayu si è offerta di prepararti altri biscotti se l'aiuti di nuovo con i compiti"
"Affare fatto, quei biscotti erano fantastici..." i suoi occhi brillarono al pensiero dei biscotti.
"Ugh, non sbavarmi addosso" protestò Light, e scoppiarono a ridere di nuovo.
"Mi definisce ancora come il tuo ragazzo?" chiese L cauto, tentando di valutare la sua reazione. Light esitò per una frazione di secondo. "Sì, lo fa. Non importa quante volte le dica di non farlo"
"A me non disturba" lo rassicurò velocemente, "Inoltre, è divertente vederti mentre ti agiti"
Light ricambiò il ghigno, "Non è che m'importi, solo che non so come reagirebbe mio padre a sentirla mentre ti chiama così"
L si accigliò, "Intendi che è omofobico?"
"Non lo so, è difficile con lui. So che è impostato sulla tradizione, ed è abbastanza comune per i giapponesi" sembrò estremamente abbattuto, e fu allora che L fu sicuro almeno del 91% che Light Yagami fosse gay, o perlomeno bisessuale.
La domanda era se l'avesse già ammesso oppure no.
"Light?"
"Sì?" Light sollevò lo sguardo e si morse il labbro, il suo viso era tornato alla solita facciata composta, e L si domandò come formulare la domanda senza far sembrare che gli stesse chiedendo se era un gay non dichiarato.
"Ti dà fastidio che tuo padre possa essere omofobico?"
"Beh, sì, un po'" mormorò, "Cioè, se non accetta l'omosessualità, mi chiedo cos'altro non accetterebbe. Mi ucciderebbe deluderlo" fissò i propri piedi con un'espressione apparentemente calma.
"Light..." Ryuzaki voleva rassicurarlo, non sapeva davvero come.
"Ryuzaki" alzò gli occhi all'improvviso, "Non puoi dire a nessuno che l'ho detto, non so davvero perché l'ho fatto. Non avrei proprio dovuto..." lasciò la frase in sospeso, sembrando insicuro di se stesso per la prima volta da quando L ne aveva memoria.
"Certo che non lo dirò a nessuno, a chi dovrei dirlo?" Ryuzaki fece una pausa, "Light, sai che puoi parlare con me, vero?"
Nonostante l'atmosfera, Light riuscì a sorridere, "Cosa pensi che stia facendo?"
Light lo guardava negli occhi con un sorriso tanto genuino e aperto che L rimase senza parole; un avvenimento raro per lui. Proprio allora Watari chiamò i due per cena. Dove era andato il tempo? L iniziava a credere che il dio delle interruzioni dal perfetto tempismo fosse al suo fianco quel giorno. Ignorando la goffa interruzione della conversazione, si diressero in cucina, il profumo di quello che Watari aveva preparato si diffuse nel piccolo appartamento. Mentre mangiavano, c'era un pensiero che passava per la mente di L, come un disco incantato: uno Yin per il tuo Yang.
  
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