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Autore: Lovy91    15/07/2017    1 recensioni
Kaito è alla ricerca di Pandora, la pietra preziosa che è costata la vita a suo padre Toichi. Dopo l'ultimo furto cambia tutto: Saguru sospetta di Kaito e l'organizzazione ha deciso di scoprire se il ladro è veramente Toichi Kuroba. In particolare il rapporto con Aoko comincia a cambiare e il ragazzo si rende conto della delusione enorme che proverebbe se scoprisse che lui è Ladro Kid.
Il più grande ladro del mondo si rende conto di essere in mezzo a un triangolo pericoloso da cui dipende la sua libertà, la vita e l'amore...
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akako Koizumi, Aoko Nakamori, Ginzo Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Saguru Hakuba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 19


Il boss


<< Signora Ohayashi! >>.
Una cameriera correva per i corridoi eleganti della magione, stringendo un biglietto fra le dita. La signora stava facendo colazione con il figlio più giovane, Daisuke Ohayashi. Il capostipite era uscito molto presto.
<< Nori, non strillare di prima mattina! >>, la ammonì Yuka Ohayashi, sorseggiando una tazza di tè fragrante. Era una donna corpulenta, capelli scuri raccolti in una crocchia e occhi color nocciola. Il figlio Daisuke aveva i medesimi occhi e capelli più chiari, molto alto rispetto alla madre tarchiata.
La cameriera non aveva fiato per la corsa. << Guardi cos'ho trovato nella cassetta della posta! >>.
Posò la tazzina di ceramica con fare scocciato e lesse il biglietto, ebbe quasi un mancamento. Il figlio lo prese dalla madre in trance e lesse:


Sarò lieto di entrare in possesso dello Zaffiro Speranza domenica, durante la festa per i ventuno anni del vostro terzogenito.


                                                                                                                                                                                                                                Ladro Kid


<< Ladro Kid alla mia festa?! Fortissimo! >>. L'entusiasmo del festeggiato era alle stelle.
<< Non dire stupidaggini Daisuke! >>, lo rimproverò la mamma. << Questa è una disgrazia! >>.
<< Vado subito a chiamare la polizia! >>, disse la cameriera, correndo al telefono fisso posto su un tavolino.


<< Ladro Kid ha mandato un avviso?! >>.
In casa Nakamori stavano finendo di consumare la cena. Kaito era impegnato a leggere i messaggi di Jii, stava indagando sulla misteriosa talpa. Il telegiornale aveva pubblicato la news e l'uomo era entrato in allarme.
L'ispettore prese il cellulare e gli fu sottratto dalla figlia con una mossa lesta.
<< Cosa credi di fare? >>.
<< Chiamo la centrale, mi pare ovvio! >>.
<< Tu sei in malattia! Se ne occuperà un collega >>.
<< Dammi il cellulare Aoko! Io sto bene >>.
<< Non hai ancora finito il ciclo di antibiotici. Sequestrato >>.
Si mise il cellulare in tasca e per sicurezza tolse il cavo da quello fisso. Kaito non poté fare a meno di ridere e la nascose abbassando il volto. Sperava che il sostituito di Nakamori fosse poco sveglio perché quello zaffiro l'avrebbe preso a qualunque costo.


<< Mi ha fatto chiamare? >>.
<< Sì >>, la figura in ombra si alzò e camminò a fino alle vetrate, con il panorama sottostante di luci e traffico. << Voglio attuare il piano numero cinque >>.
Snake sudò freddo. Quel piano era pericoloso perché avrebbe portato a conseguenze non da poco ma se il capo decideva, doveva solo obbedire. << Sarà fatto >>.
Indicò una busta sulla scrivania. << Troverai un cellulare prepagato e le informazioni necessarie >>.
<< Quando devo attuarlo? >>.
<< Domani >>.
Il malvivente conosceva troppo bene il suo capo da sapere che non agiva con tanta frenesia se non c'era un reale motivo dietro.
<< Lo consideri già fatto >>.


<< Ehi Jii >>, si sedette sullo sgabello. << Dammi un'aranciata per favore >>.
Il barista servì la bibita insieme al computer. << Ho messo insieme una ricostruzione video del furto dei Bracciali Gemelli >>.
Kaito bevve in fretta un paio di sorsi e fece partire il video. Era esattamente come pensava.
<< Maledetto >>, sussurrò. << Una delle persone più vicine a Nakamori >>.
<< Dobbiamo fermarlo >>.
<< Immediatamente. Ho già un piano >>, un lungo ghigno attraversò il viso di Kaito. Salvò il video su una pennetta USB. << Lo smaschererò nel prossimo show >>.
<< Stasera dobbiamo visionare gli esterni di villa Ohayashi >>.
<< Volevo fare una ricognizione dall'alto per cominciare >>, mostrò la piantina disegnata sul laptop. << Ho scovato questo palazzo in rovina, sta per essere demolito. Mi sembra perfetto per non essere visti >>.
<< Ottima posizione. Alle venti ci vediamo all'ultimo piano della costruzione >>.
Kaito terminò la bibita e tornò a casa, chiudendosi nella stanza segreta per sistemare l'aliante e gli occhiali per la visione notturna. La macchina fotografica di ultima generazione riprendeva alla massima qualità e l'avrebbe usata per analizzare gli esterni una volta tornato alla base.


Akako era in piedi, lo specchio magico rifletteva la sua immagine. Agitò la mano e la superficie dello specchio si increspò come scosso da un'onda.
<< Specchio chi è la più bella? >>.
<< Lady Akako è la donna più splendida del mondo e sta per diventare anche l'unica ad avere tutti gli uomini ai suoi piedi >>.
Il bel viso della strega si accigliò. << Che intendi dire? Parla! >>.
<< L'unico uomo che non può avere sta per sparire >>, rispose la voce cristallina.
<< Fammi vedere il futuro! >>, ordinò lei. Le immagini passarono sullo specchio, come un brutto film con un finale orribile.
<< Oh no... Kaito >>, mormorò Akako, non era la sua morte che voleva. Le immagini continuarono ad avanzare e la strega fece un passo indietro per le crudeltà che aveva visto
<< No! >>, corse fuori dalla sala dello specchio, per cercare il libro degli incantesimi e lo poggiò sul leggio, cercando freneticamente la fattura o la magia giusta per cambiare il futuro e non far avverare quel disastro.


Aoko sbuffava camminando, a braccia incrociate. Nella mano destra teneva un piccolo foglio.
<< Se non fosse stato per Kaito sarei andata stamattina a fare la spesa! >>. Rilesse la lista della spesa. << Il riso, il sale, le mele... >>.
Odiava uscire di casa per fare le commissioni quando faceva buio, anche se era un quartiere tranquillo. Non si accorse di un uomo e andò a sbatterci contro.
<< Mi scusi tanto! >>.
<< Si figuri signorina >>, un sorriso gentile. Aveva uno zaino, un berretto e sembrava un turista. << Mi sono perso, potrebbe aiutarmi? >>.
<< Volentieri! >>, Aoko si sporse per guardare la cartina che teneva in mano. << Dove deve...? >>.
Una siringa inserita nel collo le spezzò la voce e cadde a peso morto contro il finto turista. La prese in braccio e sparirono in una macchina nera parcheggiata poco più avanti, che partì sgommando.
Nessuno aveva visto niente.


Ladro Kid atterrò all'ultimo piano della costruzione, approfittando delle finestre rotte. L'aliante sparì e si guardò attorno. Le mura erano state abbattute ed era diventato uno spazio unico, non c'era nemmeno più una porta all'ingresso. Camminando calpestava i pezzi d'intonaco e il rumore si perdeva nel vuoto.
Guardò l'orologio. << Jii è in ritardo. È sempre puntuale >>. Poi sentì dei passi. << Ah finalmente! >>.
I passi si avvicinavano, la persona varcò la soglia ma non era Jii.
<< Snake! >>.
Corse verso la finestra più vicina, calcolando la rincorsa necessaria per saltare e prendere velocità con l'aliante. Cadde a terra, qualcuno l'aveva afferrato per il mantello. Due mani gli bloccarono le sue, l'arma più pericolosa. Riuscì a coglierne altre tre paia che lo tirarono e lo tenevano fermo. Gli legarono le mani con delle catene.
<< Lasciatemi! >>.
Kaito voleva utilizzare i trucchi nella manica però il freddo e il peso delle catene non glielo permisero. Le manette erano un gioco da ragazzi ma più giri di catene d'acciaio erano un altro discorso. Bloccare le mani di un mago era come togliergli l'aria: impossibile eseguire trucchi.
Snake avanzò verso di lui. << Sciocco di un ladro >>.
<< Dov'è Jii? >>.
Fa che non l'abbiano ucciso.
<< Riposa nella sua bettola. Un nostro amico è andato a prendere qualcosa da bere e poco prima della chiusura potrebbero aver fatto una partita a biliardo, bevuto un drink e... puff, mondo dei sogni >>.
Kaito era sollevato. È vivo. << Che significa tutto questo? Non sono venuto a rubare >>.
<< Te lo spiego io, Ladro Kid >>.
Una voce nell'oscurità lo fece tremare. Dove ho già sentito questa voce?
<< Mai avrei immaginato che la persona che odio di più al mondo fosse un ragazzino >>, pronunciò l'ultima parola come uno sputo. << Ho vagliato tante ipotesi, molte possibilità ma tu... >>. Era più vicino. << Impensabile >>.
L'oscurità liberò la figura, il capo dell'organizzazione che aveva ucciso suo padre e arrecato sofferenza.
Kaito era sicuro di non avere voce perché non riusciva a creare un suono dallo shock. Il capo fu compiaciuto di quell'espressione sbigottita.
<< Cecelia Hakuba >>.
<< Suppongo che ti aspettatavi un uomo e non una tranquilla mamma e moglie di un questore di polizia >>.
Cecelia indossava un corto vestito nero, tacchi altissimi e capelli sciolti, dimostrava molto meno dei suoi quarantacinque anni. Era molto diversa dalla casta mamma di famiglia benestante che aveva incontrato a scuola. Quegli occhi blu erano pezzi di ghiaccio e lo trafissero come delle lame.
Ora tutto aveva senso.
Saguru indagava su Kaito e la madre aveva usufruito delle informazioni da lui reperite. La moglie di un questore aveva accesso agli archivi e introdurre una spia all'interno era stato fin troppo facile. La madre di Saguru era uno dei criminali più pericolosi al mondo e il figlio era un detective.
<< Il mio Saguru è un ragazzo eccezionale >>, continuò, abbassandosi al livello di Kaito che era in ginocchio. << Era a un passo dallo scoprire la tua identità. Abbiamo sparato a Nakamori perché volevamo vedere la tua reazione. La disperazione è stata più che sufficiente >>.
L'hanno fatto apposta.
Cecelia era all'altezza del mago. Gli passò un dito sul profilo del mento e poi premette l'unghia talmente a fondo da lasciargli un profondo graffio. Il ragazzo mugolò per il bruciore.
<< Stasera sarai il protagonista di una piccola recita >>. Si rialzò.
Kaito era inerme. Per la prima volta nella sua carriera di ladro non era altro che un bambolotto in balia delle circostanze. Con le catene alle mani non poteva usare i trucchi nel cappello e sulle spalle. Gli avevano frugato le tasche e sequestrato la spara carte e il panico gli impediva di pensare lucidamente. Non capiva cosa volesse dire Cecelia con quella frase: avrebbe potuto ucciderlo e basta, gettare il suo corpo in un fiume o seppellirlo.
Il boss schioccò le dita e un altro paio di uomini apparirono insieme ad una figura incappucciata che si dimenava e strepitava, i suoni attutiti dal cappuccio nero. Aveva le mani legate e misero in piedi il ladro, a meno di due metri di distanza dalla prigioniera.
<< Permettimi di presentarti la protagonista femminile della nostra piccola rappresentazione >>.
Il sorriso di Cecelia era la cosa più agghiacciante che avesse mai visto. Tolsero il cappuccio e Aoko urlò imprecazioni verso i due uomini. Era spaventatissima.
<< No! >>, urlò Kid. << Lasciatela andare! >>.
La ragazza si guardò attorno. Vide Ladro Kid incatenato, il palazzo diroccato, le persone vestite di nero.
Squadrò la donna. << Lei è la madre di Saguru... >>. Fissò il ladro. << Che cosa sta succedendo? >>.
<< Aoko Nakamori tu sarai la prima persona a scoprire l'identità di Ladro Kid >>. Quella gentilezza non piaceva alla ragazza.
Kaito capì perché ucciderlo sarebbe stato troppo facile. Toichi amava la sua famiglia e loro avevano fatto in modo di straziarli per sempre. Kaito amava Aoko e le avrebbero inflitto un dolore indicibile. L'incubo peggiore del ragazzo si stava per avverare.
<< Che vuol dire? Perché io? >>.
Cecelia fu davanti al ladro, il bellissimo viso era una maschera di pietra. Kaito cercò di trovare una scappatoia, un modo qualsiasi per sfuggire a quel disastro. Le unghie smaltate di nero gettarono a terra il monocolo e lo pestò con il tacco a spillo, finendo polvere brillante in mezzo ai calcinacci.
Aoko sentì lo stomaco contorcersi.
Posò le mani sul cappello. << Questo succede a chi si mette sul mio cammino >>. Lo lanciò via.
Kaito abbassò il viso per non farsi vedere e Cecelia lo alzò, costringendolo a farsi vedere bene da Aoko.
<< Ladro Kid alias... Kaito Kuroba >>, lo presentò come un'assistente durante uno spettacolo di magia.
Aoko scuoteva la testa, gli occhi pieni di lacrime. Poi le ricacciò indietro. << È un travestimento >>.
Cecelia guardò Snake e tirò la faccia di Kaito fino a lasciargli il segno, i lamenti del ragazzo in sottofondo.
Arresa davanti alla verità, Aoko cadde in ginocchio, le mani nella polvere.
Kaito avrebbe preferito un proiettile, un colpo di pugnale, una qualsiasi altra cosa piuttosto che la delusione in cui stava annegando la ragazza che amava. Aveva immaginato tante volte quella scena, l'aveva anche sognata ma non avrebbe mai pensato che potesse essere tanto catastrofico.
<< Kaito perché? >>, grosse lacrime si mischiavano alla polvere. << Perché?! >>, batté un pugno sul cemento, tanto forte da procurarsi un livido.
Aoko si sentiva morire. Tutte le volte che Kaito aveva mangiato a casa sua, ogni volta che il padre svelava i piani per catturarlo. Quando insultava Ladro Kid, le bugie e gli inganni... Era Kaito ad averla baciata quella notte nel parco! La vergogna la assalì, ripensando a quando ne avevano parlato insieme. Il viaggio a Parigi era stato solo una grande farsa.
Il freddo tocco di una canna alla tempia.
<< Non preoccuparti piccola >>, la rassicurò Cecelia. << Non soffrirai ancora a lungo >>.
Snake sogghignò e tolse la sicura. Kaito pensò in fretta, doveva essere lucido per cinque secondi.

Le scarpe!

Era in piedi e quindi nella posizione perfetta per attuare l'unico trucco che non gli avevano sottratto. Li mosse e dalle scarpe uscì parecchio fumo nero. L'effetto sorpresa funzionò alla grande e Cecelia non riuscì a dare l'ordine definitivo. Gli dette il tempo di liberarsi dalle catene e prendere Aoko in braccio
<< Sparate! >>.
Kaito saltò la finestra e Aoko strillò, aggrappandosi al collo del ladro. Un colpo lo prese di striscio e attivò l'aliante. I tirapiedi di Cecelia spararono in aria e riuscì a scansare i colpi, sparendo nella notte. Le urla della donna giunsero fino ai due, come di un animale rabbioso.
<< Controllate ogni posto in cui potrebbero nascondersi, svelti! >>.


Kaito volò fino al balcone di casa sua e mise Aoko a terra. Per tutto il viaggio era rimasta zitta, senza nemmeno rivolgergli un'occhiata. Entrarono e Kaito si affrettò a tirare le tende e chiudere la porta a chiave. Non avevano molto tempo, massimo un'ora e doveva prendere nuovi strumenti e poi nascondersi da qualche parte. Ma prima doveva affrontare Aoko.
Lei era nel mezzo della stanza, pugni stretti, sguardo basso. Il vestito giallo chiaro era sporco di polvere, i capelli avevano visto giorni migliori e aveva qualche graffio sulle ginocchia.
<< Aoko >>.
Silenzio.
<< Dirti quanto mi dispiace non basta >>, iniziò. << Non avrei mai voluto coinvolgerti in tutto questo. L'ultima cosa che volevo era darti questa delusione, non abbiamo molto tempo e... >>.
La ragazza alzò la testa. Gli occhi erano rabbiosi, le guance inondate di lacrime.
<< Io avrei capito! >>.
Quelle tre parole ebbero lo stesso effetto di un colpo. Aoko iniziò a dargli piccoli pugni sul petto.
<< Avrei tenuto il tuo segreto, avrei cercato di capire perché eri arrivato a tanto! >>.
<< Non facevi che dire che odiavi Ladro Kid! >>.
<< Ma non te! Mai te >>, urlò con la voce rotta dalle lacrime. << Mi ferisce di più sapere che non ti sei fidato di me del fatto che tu sia Ladro Kid! Non ero degna di fiducia forse? >>.
Kaito si rese conto di non aver mai capito niente. Aveva sempre sbagliato, aveva sempre pensato le cose sbagliate. Aveva sottovalutato Aoko da quando la conosceva, la piccola dolce e ingenua in verità era una ragazza forte e che sarebbe stata capace di comprendere, sarebbe andata oltre l'odio e la rabbia.
<< Io non potevo... >>. Le bloccò i polsi con le mani, stava per piangere, stremato dalla situazione e dalla rivelazione.
<< Cosa non potevi?! >>. In ogni sillaba c'era rabbia.
<< Non potevo accettare che il tuo odio fosse più grande dell'amore che provo per te! >>.
La rabbia di Aoko si sciolse e si calmò di colpo. In quel fiume di parole le aveva confessato i suoi sentimenti e interpretò la reazione come un rifiuto. Le lasciò andare i polsi e fece per allontanarsi.
Le mani di Aoko si posarono sulle spalle, si mise in punta di piedi e lo baciò. Il primo contatto lo lasciò talmente sorpreso da non riuscire a contraccambiare. Poi ricambiò il bacio, bruciando la passione che aveva covato in tutto quel tempo.
Aoko avvertì il freddo muro contro la schiena e il corpo di lui contro il suo, non smettevano di baciarsi. La giacca bianca finì sul pavimento e Kaito la strinse, avvicinandola ancora di più. Le piccole mani di Aoko, mosse dall'adrenalina, allentarono la cravatta.
C'erano troppi anni di attesa, di momenti persi, di provocazioni trattenute ed ora liberate. La mano del ragazzo andò all'orlo del vestito e lo alzò, sfiorando le gambe.
Kaito aveva perso totalmente il controllo della situazione e un campanello d'allarme lo svegliò quando avvertì le dita di Aoko slacciare i primi bottoni della camicia blu. La fermò, posando dolcemente le mani sulle sue.
Ripresero fiato.
<< Aoko, credo che dovremo fermarci... >>. Quelle parole gli costarono caro, quanto avrebbe desiderato che fosse la sera giusta.
Lei lo guardò: era in imbarazzo perché si era spinta dove non aveva mai nemmeno immaginato.
<< Vorrei che fosse una sera diversa, un po' più romantica. Vorrei non avere il pensiero di assassini alle calcagna >>, le passò una mano sul viso. << Dobbiamo fuggire >>.
<< E papà? Sarà preoccupato da morire >>.
<< Starà bene. Non appena Jii si sveglierà, leggerà il mio messaggio e controllerà l'ispettore. Adesso devo scendere nella stanza segreta e poi dobbiamo andarcene subito >>. Kaito si sistemò la cravatta e rimise la giacca.
<< Stanza segreta? >>. Si guardava attorno come se spuntasse una porta mai vista all'improvviso.
<< Avremo modo di chiarire tutto questo >>.
Kaito aveva appena toccato il ritratto di Toichi quando sentì il rumore della porta d'ingresso aprirsi e poi passi in cucina e su per le scale.
<< Sono qui >>, mormorò terrorizzato.
<< Cosa facciamo? >>. Aoko andò nel panico, si nascose dietro di lui.
Kaito valutò di nascondersi nella stanza segreta ma temeva di fare la fine del gatto con il topo, sarebbero rimasti bloccati lì. Se avessero tentato di fuggire per via aerea li avrebbero crivellati di colpi a quella distanza tanto ravvicinata.
Siamo in trappola.
La maniglia tremolò, non avevano che una manciata di secondi. Poi una luce rossastra illuminò il buio della camera da letto. Aoko stava per urlare e Kaito le tappò la bocca con la mano.
Akako spuntò dal cerchio rosso, leggiadra e coperta da una mantella scarlatta.
<< Entrate! >>.
<< Akako? >>, dissero all'uniscono.
<< Fate come vi dico! >>.
Il suono di una sicura tolta fece capire che stava per sparare alla serratura. Kaito trascinò Aoko dentro la luce rossa, incurante della sua richiesta di spiegazioni e Akako entrò per ultima.
Quando Snake entrò nella camera la trovò deserta.


<< Dove siamo? >>.
Aoko guardò il corridoio scarsamente illuminato da lampade a gas. Il pavimento era ricoperto da un tappetto rosso, i quadri alle pareti raffiguravano donne coperte dalla stessa veste della loro salvatrice.
<< Questa è casa mia >>, rispose Akako. Mosse la mano e una sedia strisciò lungo il pavimento fino ad Aoko. << Credo che tu stia per svenire >>.
La ragazza si sedette. Dopo aver visto una sedia muoversi con il solo movimento di una mano, le gambe non la reggevano più.
<< Perché l'hai fatto? >>, domandò Kaito.
<< Ho visto cose orribili >>, rispose Akako. << Troppo orribili perfino per una strega >>.
<< Strega? >>, ripeté Aoko. << Tu sei una... strega? >>.
<< Sono la discendente dell'arte rossa. Molto diversa dalla finta arte effimera del tuo bello >>.
<< Akako ci tiene sempre a sottolinearlo >>. Kaito guardò Aoko. << Sei molto confusa, immagino >>.
<< Che succede Kaito? >>, domandò l'amica.
<< È Cecelia Hakuba che tiene le fila dell'organizzazione che ha ucciso mio padre >>.
<< Toichi è stato ucciso? >>. Aoko era sicura che il cervello le scoppiasse.
<< La madre di Saguru >>. Quella rivelazione scioccò anche Akako. << Ne uscirà distrutto >>.
<< C'è una talpa nella polizia e so chi è. Ho le prove per incastrarlo ma non posso tornare a casa mia >>.
<< Come faremo? >>. Aoko nascose il viso tra le mani.
<< Starete qui. Seguitemi >>.
Aoko riuscì ad alzarsi e Kaito l'aiutò. Akako aprì una grande porta nera e uscirono sul retro della villa. Un piccolo edificio si ergeva sotto alcuni alti alberi.
<< Quella dependance è per voi. Non sospetteranno mai che siete qui >>.
<< Fra quattro giorni devo rubare lo Zaffiro Speranza! >>. Kaito non poteva credere di essere a un passo da Pandora e vederla allontanarsi.
<< Lo so >>, rispose Akako. << Stanotte pensate a rimettere apposto le idee e domani valuteremo la situazione >>. Akako fece per rientrare nella villa.
<< Akako >>.
La strega si girò alla voce di Kaito.
<< Grazie >>. Guadagnò il suo sorriso e lei sparì nel buio del corridoio.
Kaito prese goffamente la mano di Aoko e si diressero verso la piccola costruzione.
Un'unica stanza comprendeva un fornello, due banconi in legno scuro e un tavolo con due sedie era addossato alla parete sulla destra. Un divano a due posti nero era accanto all'entrata, su un tavolino basso un piccolo televisore. Una libreria conteneva grossi tomi.
Accanto alla cucina c'era una porta e conduceva all'unica stanza da letto. Il parquet era in legno di noce marrone scuro come il resto della casa, le pareti erano color avorio e l'ampia finestra era corredata di tende nere. Il bagno era in camera, piastrelle nere e sanitari bianchi.
Un grosso armadio con cassetti era di fianco alla finestra. Un grande letto a baldacchino troneggiava al centro della stanza, di legno d'ebano e intarsiato con disegni floreali, veli bianchi erano legati con dei fiocchi grigi alle colonne del letto.
Kaito si levò la giacca e l'appoggiò sull'unica sedia della stanza. Aoko si sedette sul bordo del letto e lui rimase in piedi.
Era arrivata l'ora del confronto e delle spiegazioni.
Non sapeva da dove cominciare e decise di farlo dal principio. Le raccontò di quando si erano conosciuti i suoi genitori, della nascita di Ladro Kid, della morte del padre, dell'organizzazione e di tutte le avventure vissute quell'anno.
La ragazza pensò che tante piccole cose, tanti episodi sciocchi avevano finalmente una logica. Pensò al papà, che aveva rincorso Ladro Kid per vent'anni ed era a cena a casa loro praticamente ogni sera.
<< Questo è tutto >>, concluse Kaito, che nel frattempo si era seduto accanto a lei.
Non disse niente: era satura di informazioni, di verità e spiegazioni. Le sembrava di aver vissuto un'altra vita, un altro mondo.
Kaito non capiva come interpretare il suo mutismo. << Forse hai bisogno di stare un po' sola per riflettere >>.
<< Devi capire che fino a tre ore fa avevo una visione di questa storia completamente diversa e devo ancora metabolizzare quello che sta succedendo. E poi... >>. Aoko abbassò gli occhi, stringendo un lembo del copriletto.
Il rossore che colorò le guance di lei mise a disagio anche lui. << Se ti riferisci a prima... >>.
<< Non lo so cosa mi sia preso. Quando hai detto di... di... >>.
<< Di amarti >>, terminò la frase lui. << Aoko, io credo che stanotte sia successo di tutto. Non c'è bisogno di parlarne adesso >>. Kaito si alzò e slacciò la cravatta. << Ora frugo negli armadi, scommetto che Akako avrà pensato anche a questo >>.
<< Akako... >>, mormorò Aoko. In una sera si era ritrovata con un migliore amico ladro innamorato di lei e un'amica strega. << Lei ha sempre saputo che sei Kid >>.
Kaito si sporse per guardarla oltre l'anta dell'armadio aperto. << L'ha scoperto per puro caso, tramite la sua magia >>.
<< Magia >>, ripeté la ragazza. << È assurdo >>.
<< Meno di quanto tu non creda >>.
Il cellulare di Kaito squillò e lo prese dalla tasca della giacca.
<< Jii! >>.
<< Signorino! >>, la voce del vecchio era panico puro. << Mi sono svegliato nel bar buio e solo! Cos'è successo? Lei sta bene?! >>.
<< Non possiamo parlare a lungo, potrebbero rintracciare la conversazione. Procurati un cellulare prepagato. Noi stiamo bene >>.
<< Noi? >>.
Kaito spiegò brevemente e velocemente l'accaduto. Jii si sentì in colpa per non essere stato abbastanza cauto. Lo rassicurò e gli chiese di chiamare Nakamori con la voce di Aoko e fingere che avesse incontrato una compagna di classe.
<< Casa sarà sorvegliata a vista, non entrare. Domani mattina vieni a casa di Akako e troveremo una soluzione >>.
<< Stia attento signorino. Siamo in una brutta situazione! >>.
<< Non dire niente alla mamma. A Parigi è al sicuro >>.
Kaito chiuse la chiamata e spense il cellulare.
Aoko non sapeva come sentirsi. La paura, la rabbia, la tristezza, il panico si mescolavano insieme e non riusciva a prendere un'emozione fra le tante e provarla. Il risultato è che non sapeva come sentirsi.
Guardò Kaito, avrebbe dovuto avercela con lui ma non ci riusciva. Pensò a quel bacio, a cosa sarebbe successo se fossero stati in un altro frangente... Il solo pensiero le provocò una sensazione positiva in mezzo a quelle negative.
Kaito si toccò il braccio e la ragazza notò una macchia di sangue che si allargava a vista d'occhio
<< Tu sanguini! >>.
<< Non è niente, mi ha preso solo di striscio >>.
In bagno trovò la cassetta del pronto soccorso e la posò sul comodino.
<< Devo disinfettarla. Ecco, levati la... la... camicia >>, arrossì, svitando il tappo della bottiglietta di disinfettante con una certa difficoltà.
Kaito la tolse e la ferita era peggiorata a causa dello sforzo compiuto per volare con l'aliante. Aoko prese un battutolo di cotone e picchiettò la ferita per pulirla con gesti delicati. Il ragazzo gemette e lei sbuffò.
<< Brucia! >>.
<< Non fare il bambino! Non è niente di grave >>.
Smise di sanguinare e Aoko cercava di non guardare l'amico senza camicia, era molto imbarazzata. La fasciò con le bende e Kaito si sentì meglio, doleva di meno. Aoko volle disinfettare anche il brutto graffio lasciato in viso di Cecelia, usò un battutolo nuovo e il mago si lamentò di nuovo.
Si era avvicinata per controllarla meglio ed era pericolosamente vicino alle labbra, cercarono di non cadere in tentazione. Mise un cerotto e balbettò che era tutto apposto, chiuse di scatto la cassetta e la rimise dove l'aveva trovata, facendo grandi respiri per calmarsi e ritornò indietro.

<< Otto ore di sonno ci schiariranno le idee. Vado ad aprire il divano letto >>.
Kaito sentì la fredda mano di Aoko stringere la sua. Si girò e lei aveva lo sguardo basso, improvvisamente aveva iniziato a rabbrividire.
<< Non lasciarmi nemmeno per un secondo >>.
Vederlo allontanare le aveva provocato una morsa di paura nell'animo, il terrore l'aveva aggredita e non riusciva neanche a respirare.
Kaito non sapeva come affrontare la situazione. Non erano più amici, non erano una coppia.
<< Come... come desideri >>.
Dieci minuti dopo Aoko era sotto le coperte, un pantalone e una maglia recuperati dai cassetti, c'era un sacco di nero, marrone, grigio: Akako detestava i colori chiari.
Dava la schiena a Kaito, cingeva il cuscino e la sola presenza la faceva sentire al sicuro, era la cosa di cui aveva più bisogno. Una lacrima solitaria le solcò il viso, l'asciugò e ne arrivò un'altra fino a ritrovarsi il volto bagnato.
L'incertezza la terrorizzava. Avevano già sparato a suo padre e se avessero tentato di fare del male anche alla sua mamma?
Kaito la sentì tirare su col naso e non sapeva cosa fare. Il giorno prima si sarebbe avvicinato e le avrebbe asciugato le lacrime, di colpo non sapeva più come comportarsi con lei. Seguì l'istinto e si avvicinò.
<< Ti prometto che uscirai illesa da questa storia e nessuno si farà più male >>.
Aoko si stese sulla schiena, gli occhi rossi. << È come se fosse tutto diverso >>.
<< Lo è >>.
Si strinse a lui, singhiozzando come la notte che avevano sparato all'ispettore fino ad addormentarsi abbracciati. Almeno per qualche ora i sogni avrebbero addolcito il loro animo prima di tornare alla dura realtà.


Saguru era steso a letto, leggeva un libro di un famoso scrittore di genere giallo. Il telefono fisso che aveva in camera trillò e rispose al terzo squillo.
<< Pronto? >>.
<< Sono io >>.
<< Ciao zio, come mai mi chiami a quest'ora? >>. Poggiò il libro sulla scrivania.
<< Abbiamo avuto un caso di omicidio e ci hanno inoltrato la richiesta d'urgenza per analizzare dei campioni di DNA. Ho dovuto richiamare il tecnico dalle ferie, fortunatamente era in città. Gli ho dato anche i due campioni da confrontare che mi hai consegnato dieci giorni fa >>.
Saguru strinse la cornetta talmente forte da essere sicuro di romperla. << Il risultato? >>.
<< Compatibilità del 99.7% >>.
<< Siete aperti? >>.
<< Sì perché? >>. La voce dello zio era stanca per gli straordinari.
<< Vengo a ritirare il referto subito >>.
<< Ti aspetto >>.
Il detective si cambiò velocissimo e svegliò la vecchia tata. La donna, che serviva il signorino in ogni cosa, non esitò a portarlo dove voleva. Mentre la macchina scorreva nella strada, Saguru era impaziente come un bambino la notte di Natale.
Ti ho incastrato, Kaito.


Angolo autrice!


Buon pomeriggio lettori!
Il boss è Cecelia Hakuba, la moglie del questore e, sopratutto, la madre di Saguru! Inaspettato? O l'avevate capito? :)
Finalmente tra Kaito e Aoko è scoppiato qualcosa, anche se c'è ancora molto imbarazzo tra i due! Nel prossimo ci sarà molto dolcezza e romanticismo
Ringrazio chi l'ha letta, messa tra le seguite, preferite e ricordate!
Shinici e ran amore: Grazie mille della tua recensione! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto come gli altri e grazie anche per i complimenti!.
A presto! :D



   
 
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