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Autore: Cailiel    17/07/2017    1 recensioni
Adriel Rosewain non potrebbe essere più felice di così. Presto sarebbe tornata ad essere Adriel McLeon e basta.
Beh, non proprio e basta... Sarebbe tornata ad essere Adriel McLeon ma con sei zeri nel conto corrente.
Il suo matrimonio con Dante Rosewain era miseramente fallito e lei ci aveva guadagnato due case, il 30% dei suoi soldi e uno stipendio mensile di diecimila dollari australiani. La vita potrebbe andare meglio di così? Certo che sì: ora che Derek, il suo primo amore, è tornato nella sua vita.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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BIG NEWS


Il Wi-Fi nell'aereo stava crashando ma la giovane donna decise che non si sarebbe lasciata rovinare il buon umore. Mise via il telefono e si rilassò nella sua comodissima poltrona di prima classe prendendo un sorso del costoso champagne che stavano servendo le hostess.

Ricordò la prima volta che era entrata nella prima classe: indossava un completo azzurro e il suo compito era quello di servire ricconi grassi e molesti. Sapeva, però, che un giorno avrebbe incontrato il riccone che faceva per lei e gli avrebbe prosciugato il conto in banca.

Cercò di non sorridere al pensiero di Dante.
La vita è buffa. Pensò.
Lei cercava dei ricchi su un volo di linea senza sapere che l'uomo dei suoi sogni viaggiava solo su jet privati.

Quando lo vide per la prima volta pensò che quello era solo un ricco figlio di papà che non si era guadagnato nulla da solo.
Certo: la cosa non le dispiaceva né le cambiava qualcosa, ma, sapeva che tizi del genere erano soltanto dei playboy che usavano le donne a loro piacimento e che non sarebbe stato un gioco da ragazzi accaparrarsene uno con tanta facilità.

Preferiva un businessman self-made. Uno di quei tontoloni che cercano una donna più "integra" e "semplice" anziché una smorfiosetta con la puzza sotto al naso.

Dall'altoparlante il capitano li avvertì che presto sarebbero atterrati sulla Gold Coast e li intimò ad allacciare le cinture di sicurezza.

Dire che Adriel fosse emozionata era un eufemismo. Dante aveva acconsentito a lasciarle la loro casa al mare.
L'avevano comprata insieme perché era lì che la famiglia di lei abitava.
Una  villetta moderna con tre camere da letto e cinque bagni, circondata da un meraviglioso giardino ed un'enorme piscina immersa nel verde.

Inutile dire che qualsiasi cosa lei avesse voluto lui gliela aveva regalata senza battere ciglio e quella costruzione con un valore di un milione e mezzo di dollari australiani ne era la prova evidente.

Quando l'avevano acquistata ed arredata Adriel aveva dato una grande festa d'inaugurazione e sua madre aveva invitato tutte le sue amiche e le loro famiglie all'evento. Erano entrambe elettrizzate e raggianti, Adriel non vedeva l'ora di rinfacciare a tutti il suo nuovo stile di vita al fianco del meraviglioso uomo che le aveva messo l'anello al dito.
Eppure non poteva nemmeno lontanamente immaginare che quello sarebbe stato l'inizio della fine del suo matrimonio con Dante.

Tutto a causa di Derek.

La donna sospirò al pensiero di Derek... Il suo primo amore, quello che non si scorda mai.

Avevano entrambi sedici anni quando si erano messi insieme, ma la loro relazione era durata molto poco.
Sua madre era stata categorica a proposito: vietato avere relazioni, l'unico uomo che avrebbe avuto nella sua vita e con il quale avrebbe perso la verginità sarebbe stato quello con cui si sarebbe sposata.

Religiosa? No.
Astuta scalatrice sociale che voleva che la figlia seguisse le sue orme? Sì.

Giselle McLeon era passata dall'essere una povera e semplice donna delle pulizie filippina di studio medico all'essere l'esotica e bellissima moglie del medico che dirigeva quel posto.

L'atterraggio fu veloce e un po' brusco, le veniva sempre un gran mal di testa ogni volta che scendeva da un aereo ma questa volta ignorò il fastidio per potersi concentrare sugli aspetti positivi di quella situazione: finalmente era a casa, vicina a Derek che -anche se non lo sapeva ancora- sarebbe presto diventato di nuovo il suo fidanzato.

Sapeva che non poteva permettersi di sposarlo, non subito almeno. Avrebbe smesso di ottenere soldi da Dante, come stabilito nel contratto.
Avrebbe dovuto aspettare, mettere da parte una buona cifra di denaro e magari investirlo in qualcosa di semplice ed allo stesso tempo produttivo in modo da essere certa di poter mantenere i suoi standard  di vita ai massimi livelli.

Avrebbe addirittura potuto accettare di fare la modella per qualche grande brand, dopotutto se lo poteva permettere.
Inoltre Domenico e Stefano (Dolce e Gabbana, ovviamente, che credete?) erano suoi ottimi amici e consiglieri, non sarebbe stata dura entrare in quel mondo sfarzoso ed invitante.

Dante era stato la sua manna dal cielo ma adesso non ne aveva più bisogno. Adesso voleva vivere la sua vita secondo il suo stile e le sue regole.

Sua madre sapeva del suo ritorno ed aveva organizzato una piccola cena con i vecchi amici di famiglia per darle il bentornato. Quello che ancora non sapeva era del divorzio della felice coppia.

 

Nonostante di giorno in Australia faccia un caldo afoso e insopportabile, di notte le temperature scendono notevolmente e fa molto freddo.
Ma non sarebbe di certo stato il freddo ad impedire ad Adriel di indossare il suo nuovissimo abito Versace (comprato apposta per l'occasione).

Il blu non era il colore più adatto a lei ma la commessa aveva insistito dicendo che lo spacco del vestito metteva in risalto le sue gambe lunghe e toniche e chi era lei per nascondere una tale bellezza (soprattutto agli occhi di Derek)?

Era già in ritardo per la cena ma sarebbe stato un ritardo di classe, premeditato. Voleva solo essere sicura che ci fossero tutti per sentire la grande notizia.

Uscì dalla sua villa salendo in auto e guidò fino a casa dei genitori.
Era emozionata: sapeva per certo che Derek sarebbe stato lì quella notte e non poteva lasciarsi sfuggire l'occasione di parlarci e civettare con lui. 


 

-Ecco, sono arrivati.- esultò Giselle alzandosi dalla tavola dove gli ospiti si stavano preparando per cenare.

Nonostante fosse nel bel mezzo dei suoi cinquant'anni, Giselle, era ancora in gran forma e splendente. Suo marito Lewis era orgoglioso della moglie sempre perfetta ed impeccabile oltre che amorevole nei suoi confronti.

Le rivolse un ampio sorriso mentre Giselle gli passava accanto sfiorandogli la spalla con una mano. I suoi tacchi stavano ticchettando sul parquet immacolato mentre la sua figura si muoveva sinuosa nel completo nero che la faceva sembrare ancora più slanciata di quanto già non fosse.

-Tesoro!- esclamò la madre di Adriel nel vederla e subito dopo la strinse in un forte abbraccio.
Era orgogliosa di sua figlia, della sua bellezza e della sua intelligenza ma ancor di più dell'uomo che era riuscita ad accaparrarsi.
Se non fosse stata sua madre e se avesse avuto una trentina di anni in meno Giselle era sicura che avrebbe fatto di tutto per rubarle un uomo come Dante.

-Ciao mamma!- Adriel ricambiò quell'abbraccio mentre i suoi occhi volavano verso il tavolo pieno di persone. Sorrise e sfuggì dalle braccia della madre prima che questa potesse chiederle subito dell'ex marito.

Raggiunse a grandi passi il salone dove abbracciò anche il padre mentre Giselle era rimasta ferma alla porta a guardare fuori come nell'attesa di qualcuno.

La donna aggrottò la fronte decidendo finalmente di chiudere l'uscio e raggiunse i suoi ospiti con un velo di preoccupazione a coprirle il viso.

-Adriel...- Giselle dovette contare fino a tre prima di riprendere a parlare -Dov'è Dante?-

Eccolo, pensò Adriel, il grande momento.
Fece un respiro profondo e prese le mani della madre fra le proprie, immediatamente l'altra donna notò che non portava nessun anello all'anulare.

-Mamma: io e Dante abbiamo divorziato.- la ragazza aveva cercato di forzare la voce per farla sembrare il più dispiaciuta possibile ma non era sicura di esserci riuscita.

Le due si guardarono negli occhi per quella che parve un'eternità poi la più anziana cadde sul pavimento, svenuta.

  
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