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Autore: paige95    17/07/2017    1 recensioni
Sequel di 'Un amore incompreso'.
Erano trascorsi quattro anni dalla nascita della loro figlioletta. Lily cresceva bella come la mamma e forte come il papà, anzi forse vivace come Goten. Bra passava pomeriggi a correrle dietro per evitare che si facesse male e arrivava a fine giornata sfinita, nonostante fosse anche lei molto giovane.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Goten, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bra/Goten, Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Un amore incomprenso '
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Omissioni
 
Da settimane ormai Goten era alla ricerca di un lavoro che rispondesse alle sue esigenze.
Il ragazzo iniziava ad arrendersi e Bra, nonostante anche lei fosse preoccupata per quella situazione, tentava di infondere coraggio al marito.
“Dai, tesoro, vedrai che lo troverai”
“Tra pochi mesi nascerà ed io sono in alto mare”
L’umore di Goten era già a terra, ma la ragazza doveva dargli una notizia che sapeva non sarebbe stata gradita.
“Ah tesoro, mi sono dimenticata di dirti che oggi ha chiamato mia madre”
“E che ti ha detto?”
“Ci ha invitati a cena per stasera”
Goten fece un’espressione contrariata “Sai Bra, non credo di sentirmi molto bene”
La moglie lo sapeva, il solo pensiero di passare del tempo con Vegeta lo faceva stare male. Forse non aveva poi tutti i torti, partiva sempre con i suoi terzi gradi e lo metteva spalle al muro, specie in quel periodo con la storia del lavoro.
Bra sorrise alla reazione del marito; sembrava un bambino quando se ne usciva con quelle frasi.
“Ma Goten, quella incinta sono io, non tu” lo seguiva in tutta la casa con l’intenzione di convincerlo “E dai. Io come giustifico la tua assenza?”
“Scordatelo. Dì loro che non sto bene. Non ho voglia di sentire gli insulti di tuo padre. Non perde mai occasione di farmi passare per un cattivo genero”
“Ma Goten, pensa a Lily, lei non verrà se non vieni anche tu”
“Tranquilla che viene. Nostra figlia adora i tuoi”
Non lo avrebbe mai convinto con la dolcezza e la comprensione.
“Basta Goten! Fai l’uomo e affronta mio padre. Dimostragli che si sbaglia su di te”
“E come faccio? Mi piomba addirittura in ufficio a ricordarmi i doveri che ho. Come se io li dimenticassi”
“Un attimo, cosa hai detto??”
Non le aveva detto della visita di Vegeta a Miami ed ora la ragazza lo guardava in cerca di spiegazioni.
“Nulla, assolutamente nulla, tesoro” si era pestato i piedi da solo “Non credi che Lily sia troppo silenziosa? Vado a vedere se sta bene”
Si stava avviando, ma la ragazza lo richiamò senza nemmeno voltarsi.
“Son Goten, fermo dove sei!” aveva tirato fuori il lato peggiore della moglie
Bra si mise davanti a lui.
“Hai detto che mio padre è venuto a parlarti? Perché non me lo hai detto?”
“Mi sono dimenticato. Ha detto che non avrei dovuto lasciarvi più sole”
Bra era perplessa.
“Quindi tutto quello che hai fatto aveva dietro le minacce di mio padre?”
“Ma cosa ti salta in mente? L’ho fatto perché mi mancavate”
Non ne era ancora convinta, aveva una strana diffidenza nello sguardo.
“Goten, guardami negli occhi e dimmi che non è come penso”
“Certo che non è così! Tuo padre ha solo ribadito un pensiero che io ho già in mente. E siete voi”
Bra continuava a pensarci. Perché Vegeta si sarebbe preso il disturbo di raggiungere Goten chissà dove se non avesse intuito qualcosa? Le venne in mente il profumo che sentì sui vestiti del ragazzo e le vennero i brividi. Stava mettendo insieme i tasselli e nella sua mente si andò delineando un’immagine terribile.
“Goten, basta bugie!” lo guardava dritto negli occhi, voleva cogliere la verità “Hai avuto una storia con Emma?”
Non l’avrebbe mai convinta a parole che quella era solo un’assurdità.
“Bra, mi sono stufato. Se non ti fidi non so cosa farci. Ora andiamo a questa benedetta cena”
“Ora sono io a non voler più venire! E come vedi sono più che giustificata” se ne stava andando in un’altra stanza, ma ritornò indietro “Ah, a proposito, è un maschio se ti interessa”
Un flash nella mente di Goten. Si portò le mani in faccia.
“Cavolo, l’ecografia! Era oggi. Tesoro, scusa, mi sono completamente dimenticato”
“Avrai avuto di meglio da fare, suppongo”
“Però ora sei ingiusta. Ero in giro a cercare un lavoro, anche per te e i bambini”
I toni si stavano alzando e Lily, che si trovava nella sua cameretta, iniziava a spaventarsi.
“Mamma, papà, perché urlate?” ma loro non le davano nemmeno retta
“Chissà cosa stavi facendo oggi, altro che trovare un lavoro”
“Mi hai chiesto tu di licenziarmi”
Stavano esagerando e non riflettevano nemmeno su quello che si sputavano contro.
“Se volevi rimanere con Emma, bastava dirlo” per lei la conversazione era chiusa “Vieni Lily” aveva allungato una mano alla bambina “Andiamo dai nonni”
“E come pensi di arrivarci?”
“In auto. Tanto tu non volevi nemmeno venire, quindi ora che ti importa?”
“Bra, lo sai che non voglio che prendi la macchina nel tuo stato”
“E come credi che ci sia andata a fare l’ecografia oggi?”
La bambina teneva la mano della madre e seguiva il litigio dei genitori facendo passare lo sguardo da un genitore all’altro.
“Ti ho già detto che”
Bra non lo fece nemmeno terminare.
“Basta Goten! Sono stufa di ascoltarti” si avviò verso la porta con la figlia “Andiamo, tesoro”
La bambina però faceva resistenza e allungava l’altro braccio verso Goten “Papà!” piangeva, ma il ragazzo rimase immobile ad osservare la scena
Quando la moglie e la figlia furono uscite, Goten si ridestò e le seguì velocemente.
“Bra! Ti prego, non prendere l’auto, ho un brutto presentimento, abbiamo appena litigato, sei alterata”
“Lasciami stare Goten, vai da Emma se ti manca”
Cercò di fermarla, richiudendole la portiera.
“Perché dobbiamo litigare per colpa di tuo padre?”
Lei la riaprì “Perché forse ha ragione”
“Bra, vengo anche io, scendi”
“Ora non ti voglio più io”
Chiuse la portiera e partì. Il ragazzo non sapeva più come convincerla e la vide allontanarsi.
 
“Mamma?” singhiozzava “Perché papà non viene con noi?”
La ragazza aveva gli occhi velati dalle lacrime “Ci raggiunge dopo, tesoro” le fece un sorriso forzato nello specchietto.
Lei però non era nemmeno sicura di ritrovarlo a casa al suo ritorno.
 
Continua…
   
 
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