Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Robin Stylinson    19/07/2017    0 recensioni
«Sei un'incendiaria, Allen. Ed io il tuo protettore.»
Il Demonium era segnato dalla "Diciannovesima" profezia. Tutto era nelle mie mani e avrei fatto il possibile per salvarmi da Enkeli ma soprattutto da Harry perché quando ti innamori di qualcosa di cui hai paura, capisci che niente e nessuno potrà salvarti all'infuori di te stessa.
Genere: Sentimentale, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ero ferma sui miei piedi che mi guardavo attorno. Sbirciai nella stanza dopo, era completamente allagata ma sembrava che l’acqua sul pavimento non si muovesse da dove era, come se le due stanze erano una cosa a sé stesse. Come se le foglie non potessero invadere la stanza numero due e l’acqua non potesse entrare nella camera in cui mi trovavo.
Strattonai la manica della maglietta di Harry, lui si girò come a chiedermi cosa volessi da lui ma non aprì bocca. Indicai la pozza d’acqua grande quanto il pavimento.
«Non dovremo mica passare da lì?» chiesi guardando la distesa bagnata che mi arrivava alle ginocchia.
Il ragazzo riccio mi guardò, roteò gli occhi e con un gesto rapido mi prese in braccio, sbuffando. A quel gesto cercai di nascondere un sorriso e il rossore sul mio viso, affondai la faccia nel petto di Harry e inspirai profondamente il suo profumo. Le narici iniziarono a formicolare e bruciare, scossi la punta del naso, gli avvolsi le braccia intorno al collo e lui mi prese in braccio. Harry iniziò a procedere a grandi passi, il fruscio dell’acqua si faceva sempre più morbido sotto i suoi piedi, sotto il nostro peso.
Arrivammo alla fine della camera e con la stessa velocità che aveva avuto prima, mi gettò a terra, su un pavimento di marmo.
Era freddo come il ghiaccio.
Alzai la testa e girai il viso verso di lui. Alzai un sopracciglio e Harry si avvicino a me come se non avesse fatto niente. Mi allungo una mano che prontamente afferrai. Feci leva sulle gambe, mi alzai e mi tolsi la polvere di dosso.
Dopodiché lo presi per la maglietta. Gli strinsi un pugno proprio sul petto e lo sollevai da terra. Lo appesi al muro senza pensarci un secondo. Digrignai i denti, il mio sguardo prese fuoco.
«Sei solo uno stupido bambino.» Lo scossi un po’ «Non azzardarti mai più.» Lo strattonai. Con un impeto di rabbia mi girai e lo scaraventai contro il muro opposto alzando un polverone. La sua maglietta si impregnò di polvere e muffa.
Harry si alzò e si ricompose come se non gli avessi fatto nulla. Scosse la testa bassa e strizzò gli occhi per poi sgranarli un secondo dopo. Mi guardò e si portò un dito alla bocca facendomi segno di stare zitta. Corremmo attraverso le camere. Passammo da quella ghiacciata a una pregna di calore per arrivare, in fine, in un’enorme stanza ricca di rocce e rovine. Il ragazzo riccio si guardò attorno, mi prese la mano e ci nascondemmo dietro a quelle che sembravano pietre di una vecchia montagna vulcanica. Harry mi mise una mano sulla testa e mi spinse in basso. Dovetti abbassarmi.
«Non fiatare» mi disse mentre si sporgeva per cercare di vedere qualcosa. O qualcuno.
Non feci in tempo a rispondere al suo ennesimo comando che delle voci metalliche riempirono la stanza. 
Ripensai a ciò che era accaduto poco prima, ripensai alla forza che avevo avuto nello sbattere Harry ovunque. Avevo sollevato ottanta chili di ragazzo come se fosse una piuma.
Una delle voci della stanza aveva pronunciato il mio nome facendomi ritornare alla realtà.
«Allen.» Drizzai le orecchie e guardai Harry che cercò di infondermi tranquillità. «Non è un Angelo Nero.» Mi sporsi leggermente per vedere chi era a parlare ma fui tirata all'indietro dal cretino che avevo in parte.
Sospirai cercando di non fare rumore quando una voce familiare pronunciò delle parole che mi fecero rabbrividire: «Se venisse a conoscenza dei mondi paralleli non ne uscirebbe viva.» 
«Morirà comunque» rispose la seconda voce.
Il cuore prese a battermi all'impazzata e continuarono a parlare.
«Ma è la Protetta di Harry» disse di rimando la voce maschile. Era Louis.
«Non è né una protetta né un Angelo Nero. È un Incendiaria.» 
Sentii un tonfo non molto lontano da me e subito dopo dei passi. Alzai lo sguardo verso Harry che dopo qualche minuto si precipitò fuori dal nascondiglio. Sporsi il viso all'infuori e lo vidi seduto vicino al corpo del ragazzo biondino. Louis era steso a terra con le gambe divaricate e le braccia leggermente aperte. 
Raccolsi tutto il coraggio che potevo avere e gattonai nella sua direzione. Notai subito il segno di una saetta color terra cotta sul braccio. Avvicinai le dita verso la sua pelle quando Harry mi fermò.
«Non toccarlo.» 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Robin Stylinson