Capitolo 3

SBAM. Il professore di fisica entrò in classe sbattendo rumorosamente la porta difettosa.
Gli studenti si zittirono d’un colpo, il cambio dell’ora era finito, ancora un ora e poi sarebbero stati liberi di andare a casa.
Salutando cordialmente i suoi alunni il professore si sedette alla cattedra e firmò il registro.
Dopo aver sistemato quelle che lui ama definire ‘Burocrazie inutili’ l’insegnante iniziò subito a parlare.
“Buongiorno ragazzi! Allora, prima di cominciare la lezione vorrei parlarvi di una cosa. Come già vi avrà anticipato il collega di italiano tra sei giorni si partirà per Roma, questa gita sarà un po’ fuori dal comune, infatti la mattina visiteremo la città mentre il pomeriggio ci saranno due ore di ‘lezione’, si fa per dire, che serviranno a collegare le conoscenze apprese durante la mattinata alle materie di studio”.
Vedendo le facce disgustate dei suoi alunni il professore non riuscì a trattenere un sorrisetto divertito e per tranquillizzarli disse loro:“Suvvia ragazzi, non fate quelle facce! Non preoccupatevi, saranno due ore ‘soft’, abbiamo preso questa decisione perché abbiamo notato che spesso le gite sono solo un occasione di svago e noi volevamo renderle più utili ai fini didattici. Comunque in compenso il pomeriggio e la sera sarete liberi di fare ciò che volete, dopo tutto è una gita, non un soggiorno in un lager!”
A questa battuta Silvia ed Elena si guardarono poco convinte, il professore intanto continuò con noncuranza dicendo:“ I professori che vi accompagneranno sono quelli di Storia, Latino, Arte, Diritto ed infine Io. Bene, penso di aver detto tutto, i dettagli li troverete sulle autorizzazioni. Giada, cortesemente, le distribuisci tu?” la ragazza rispose squittendo:“Ma certo prof!” e così facendo passò di banco in banco facendo un occhiolino a Giorgio e guardando leggermente stizzita Elena e Silvia, le quali ricambiarono lo sguardo scocciato.
“Lì sopra troverete scritto tutto ciò di cui avete bisogno” concluse dicendo il professore che cominciò a spiegare le tre leggi della dinamica di Newton.
“Oh, lo so io di cosa avrò bisogno” Disse scherzando sottovoce Elena, “ Pazienza, tanta pazienza, e ...tritolo, armi, oggetti contundenti oppure mi accontento anche di una pistola!” “Ma certo socia…” rispose Silvia divertita, “ Io procuro il materiale, e tu lo usi, così io non finisco nei guai!” concluse ridendo, “oooh ma grazie! Molto gentile da parte tua!”concluse Elena, e dopo aver tirato una delle occhiatacce ‘made in rossa’ ,come le definiva Silvia, alla sua amica si lasciò scappare un ghigno divertito.
Finita la lezione il professore salutò i suoi alunni i quali iniziarono a preparare la cartella.
Silvia ed Elena iniziarono a ridere e scherzare come al solito ignare di essere osservate.
“Oooh, guarda Giò” disse Luca all’amico, “ non è bellissima la mia Elena quando ride? …Giò??” intuendo di non essere ascoltato Luca iniziò a sventolare una mano davanti alla faccia di Giorgio dicendo:“ Terra chiama Giorgio! Terra chiama Giorgio!” “Cos… oh, si, certo Luca, hai ragione, è proprio come dici tu…” rispose distrattamente Giorgio senza aver capito di cosa stesse parlando l’amico.
Luca si voltò verso il moretto e vide che il suo sguardo era posato su una testa riccia a caso…
-hihihi…lo sapevo! Sta guardando Silvia… ancora!- pensò tra sé e sé il biondo, e ridendo disse all’amico:“Eh già…però anche Silvia è bella vero?” “Si, è ve… ma… HEY! COSA MI FAI DIRE? E poi a te non piaceva Elena scusa?” disse Giorgio scrutando dubbioso l’amico “Hey Giò rilassati, ti stavo solo prendendo in giro! E comunque stai tranquillo, non oserei mai cercare di rubarti Silvia” disse Luca trattenendo le risate“Uffa ancora con questa storia? In che lingua te lo devo dire? Non mi piace Silvia. Je n’aime pas Silvia. I don’t love Silvia” “Si si ho capito” rispose Luca ridendo “Comunque sbrigati o perdo il pullman!” concluse con un finto tono di rimprovero, Giorgio a quell’aria buffa che aveva assunto il biondo non potè fare a meno di ridere e facendo una linguaccia all’amico finì di preparare la cartella.
Poco dopo i due ragazzi stavano uscendo dalla porta, in quel momento arrivarono Elena e Silvia, la rossa uscì subito dalla classe insieme a Luca sorridendogli radiosamente, Giorgio e Silvia invece rimasero lì fermi a fissarsi aspettando che uno dei due uscisse per primo, il ragazzo dopo un po’ di titubanza lasciò passare la riccia, che dopo averlo ringraziato raggiunse la sua amica la quale non perse tempo a prenderla in giro per l’ennesima volta.
“Ma che galante il tuo Giorgino, Ti tiene anche la porta aperta!” disse ridendo la rossa “Oh ma finiscila! L’avrebbe fatto per chiunque!” ribattè Silvia seccata, che non potè far a meno di pensare –già…anche per Giada…- “Certo, per chiunque…” continuò la rossa “ma guarda a caso lo ha fatto proprio per te!” Silvia sbuffando fece roteare gli occhi e rispose un po’ seccata:“ripeto, se ci fosse stata qualcun’altra al mio posto, per esempio Giada, lui avrebbe sicuramente fatto lo stesso”.
Elena guardò dubbiosa l’amica e le disse “ma cosa centra quella lì adesso?” “Nulla…nulla…era per fare un esempio…” rispose vagamente Silvia con sguardo ammareggiato, Elena, anche se non era affatto convinta delle parole dell’amica, preferì non indagare oltre intuendo che non avrebbe avuto alcuna risposta esauriente, quindi fece spallucce e cambiò argomento pensando che prima o poi la ragazza le avrebbe spiegato il suo strano comportamento.
Nel frattempo Luca, avendo notato la gentilezza insolita del moretto non perse tempo per canzonarlo:“Hihihi ma che bravo ragazzo! Da buon cavaliere quale sei tieni anche la porta aperta alla tua dama!” Giorgio guardandolo male gli tirò una gomitata rispondendogli:“Piantala scemo! Lo avresti fatto anche tu per la tua Elena!” ma si pentì poco dopo della conclusione della sua frase.
- Ma sono un genio!- si disse ironicamente il ragazzo -Già questo ha strane idee per la testa, se mi ci metto anch’io poi!- .
Luca stranamente non commentò la frase del suo amico, si limitò a guardarlo con un ghigno molto eloquente. “Che c’è??” disse Giorgio stizzito allo sguardo del biondo “Niente… assolutamente niente!” rispose evasivamente l’altro.
Il moro non disse nulla, non volendo approfondire i pensieri che balenavano nella mente dell’altro.
-Allora lo confessi caro il mio ‘mi-piace-Silvia-ma-non-lo-ammetterò-neanche-sotto-tortura’, in realtà ti sei preso una cotta per lei! Hahaha, ma chi credi di fregare? Oramai ti conosco come le mie tasche, è inutile che provi a negarlo amico, ti sei innamorato -pensò Luca guardando quello che oramai per lui era un fratello.

FRANCY'S CORNER
Ciao a tutti! Scusate se ho aggiornato tardi, ma la scuola mi ha impegnato un pochino =) comunque passiamo alla storia, questo capitolo (ve lo dico sinceramente) non è tra i miei preferiti, non mi convince molto, però è necessario perchè si spiegano le modalità della gita e si inizia ad intravedere il pensiero di Silvia su Giorgio.
Ringrazio chi ha letto e Sanguisuga (confesso che questa ff me l'hai ispirata tu con la tua prima long, ma credo che dalla spiegazione della gita tu l'abbia capito lol XD l'idea di base è quella anche se poi la trama non c'entra nulla).
Oltretutto ringrazio la mia socia October che oramai è la mia redattrice ufficiale XD.
Baci a tutti Francy