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Autore: gaiadelvecchio21    20/07/2017    1 recensioni
Il leader dei Beatles John Lennon, scomparso all'età di 40 anni, ritorna sulla Terra grazie ad una seduta spiritica. Sconvolto ma allo stesso tempo felice, decide di approfittare della situazione per affrontare un vecchio conto in sospeso che lo tormenta da quando era in vita. Anna, una ragazzina che era presente alla seduta spiritica, è l'unica che può vederlo e sentirlo e accetta quindi di aiutarlo nella sua impresa.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Lennon, Paul McCartney, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte Anna non riuscì a chiudere occhio. Aveva veramente avuto un contatto diretto con un fantasma, con qualcosa di sovrannaturale? Le pareva impossibile. Si girava e rigirava nel letto, cercando di trovare una risposta o almeno di calmarsi. Verso le 6 del mattino si alzó e stanca si diresse verso la finestra, il panorama della sua città la rilassava di solito. Blackpool era un posto delizioso dove vivere e la gente era piuttosto ospitale. Si era trasferita da Londra. All'inizio non fu molto facile abituarsi e le mancava la capitale affollata, ma la prendeva con filosofia e anche se era nostalgica lì a Blackpool stava bene e questa cosa la rendeva piuttosto felice. Aveva incontrato Megan ed Elizabeth a scuola durante un corso di arte e da allora non si erano separate un attimo. Anche se potevano sembrare un trio strano si completavano perfettamente. Anna ammirava l'alba, era serena nell'animo ma al contempo molto preoccupata. Aprì la finestra per sentire il venticello fresco del mattino. Vide arrivare una piuma bianca, mossa dal vento. Con leggerezza si adagió piano piano sul bordo della finestra, suscitando lo stupore della ragazza. -Portano fortuna, chissà a quale uccello appartiene- e così dicendo la prese e la sistemó sulla sua scrivania. Le cadde l'occhio sul giradischi, non lo usava da mesi ormai. Era polveroso e vecchio, un cimelio che aveva recuperato in soffitta , probabilmente era appartenuto a suo nonno Jack. Ad Anna piacevano tutte le cose ritenute vecchie dai suoi coetanei. Le piacevano i vestiti vintage, anni 50, quando li indossava si credeva Sandy, la protagonista di Grease. La sua camera era decorata con motivi psichedelici e poster di personaggi famosi e sul muro davanti al suo letto aveva appeso un cartellone enorme con la scritta 'Peace & Love'. Era entusiasta da questo ideale di pace e amore, o dal classico sesso droga e rock'n'roll e anche se gli anni 60 erano ormai passati da più di 40 anni lei voleva continuare a condividere questa idea di fratellanza e ribellione con tutti. Se c'era una cosa di cui andava fiera era proprio il suo giradischi. Avvicinó a sè la scatola di cartone piena di vinili che si trovava sotto al letto e ne pescó uno a caso, ad occhi chiusi, come le piaceva fare. Quandó li riaprì ebbe una sorpresa. Aveva pescato Imagine, proprio l'album di John Lennon. Coincidenze? Anna osservó la copertina. Un John dagli occhi spenti la guardava senza battere ciglio. Un po' titubante prese il vinile e lo sistemó nel giradischi. Lo accese. Quando la canzone partì Anna si distese sul pavimento e si mise a canticchiare quell'inno alla pace che aveva fatto sognare intere popolazioni. E se non ci fosse la religione davvero? Il paradiso? L'inferno? Se ci fosse davvero solamente un bellissimo cielo sopra di noi? Anna pensava e pensava e mentre pensava non aveva notato che quella strana nube di pulviscolo blu stava ricomparendo, uscendo lentamente dal suo petto. Quando se ne accorse i suoi occhi si spalancarono e inizió a gridare. Si alzó e si gettó per istinto sotto al letto. -CHE COSA SEI?- gridó spaventata La nube vagava tranquilla per la stanza. -VATTENE!- non smetteva di urlare, si sentiva persa, fragile, come se potesse essere attaccata da un momento all'altro. Chiuse gli occhi. Silenzio. Quando finalmente li riaprì qualche minuto dopo si convinse che la nuvola era sparita. Tremava come una foglia ma era sicura che quello strano essere se ne era andato, magari dalla finestra. Ma quando si decise ad uscire da quel luogo scomodo vide un paio di piedi che camminavano lentamente da una parte all'altra della stanza. Era piuttosto grandi e calzavano un paio di stivaletti con un tacco basso ma piuttosto largo. Le si geló il sangue. Com'era entrato quell'individuo? Scivoló all'indietro e si accucció. Sentiva i passi di quell'uomo, sentiva il ticchettare dei suoi stivali e persino il suo respiro. -Puoi uscire- disse una voce calma e piuttosto profonda- sono innuoco non ti farò del male.-
   
 
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