#55 Vestiti rubati
“No, no, no, non posso crederci!”
Ruby sembrava disperata mentre dall’armadio tirava fuori dei vestiti, gettandoli sul materasso.
“A cosa non puoi credere?” - domandò Archie.
“Tua figlia ha preso la brutta abitudine di indossare i miei vestiti senza chiedermi il permesso!”
“Ah, capirai, credo che sia una cosa abbastanza normale”
“Forse non hai capito – dichiarò poggiando le mani sui fianchi – io sto parlando dei miei vecchi vestiti, quelli che avrei dovuto conservare in soffitta. Hai presente no? Mini gonne, calze a rete, top molto aderenti e… Archie? Ma dove sei?”
Il marito era già sparito dalla sua vita, e in preda al panico si era affrettato a raggiungere la camera della figlia.
“Luna Hopper, apri questa porta!”
La ragazza eseguì quell’ordine, seppur con molta stizza.
“Che vuoi?”
“Che voglio? Come ti sei vestita?”
Luna infatti sfoggiava un’aderente gonna in pelle, calze a rete e un top rosso decisamente striminzito, per non parlare poi del trucco esagerato.
“Come sono vestita?” - ripeté.
“Non puoi uscire così!”
“Sì che posso, a Gideon piace!”
“A Gideon piace, eh? Beh, non piace a me!”
Ad interrompere i due ci pensò Diana, ormai dodicenne. Aveva da poco scoperto le meraviglie del make up, e sul viso sfoggiava una maschera di trucco.
“Luna – chiamò – va bene così?”
“Oh, mio Dio. Diana, anche tu? Ormai vi ho perso entrambe!”
“Va bene Diana, solo calca di più la mano con quell’eyeliner, devi attrarre gli uomini!”
“Smettila di dirle queste cose, è solo una bambina!”
“Non lo rimarrà per molto – disse dispettosa – adesso se non ti dispiace, io e la mia sorellina andiamo a fare shopping!”
“Andiamo!” - esclamò la più piccola.
“Ma… ma… ferme...” - sussurrò senza che nessuno lo ascoltasse.
Ruby era rimasta ad osservare la scena sulla porta, divertita.
“Cavolo Archie, tu sì che sai essere autoritario”