Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: pokepony10    21/07/2017    0 recensioni
Alex è un ragazzo calmo è totalmente nella norma, bravo a scuola e circondato spesso dal suo ristretto gruppo di amici. Molte volte però viene perseguitato da una strana ragazza conosciuta da tutti col nome di Morte Bianca. Molti eventi coinvolgono i due in un mistero che ha le sue radici a molti secoli fa. Riusciranno a scoprire il segreto di questo mistero o moriranno provandoci?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Dei, demoni e amore '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
POV Morte Bianca

Quando lui entrò in classe il mio piano poteva iniziare. Avevo notato la presenza della nuova arrivata, soprattutto avevo notato che parlava con alex. Presi la decisione di dare delle notizie alla nuova classe per poter di nuovo guardare in faccia la disperazione di alex e la felicità della nuova ragazza nel vedere il suo amico ed essere la sua compagna di banco. Sapevo che era l'unica femmina della classe e questo era perfetto, alex di certo si sarebbe preso cura di lei. Aspettato che lei se ne andasse per potergli parlare, quella ragazza doveva stare fuori dalle mie questioni con alex, lo spinsi al muro facendo pressione sol braccio sul suo collo, era tenero quando non aveva più aria. Lo lasciai andare, sentivo il forte calore provenire dalla sua tasca, come sentivo il mio collare stringersi forte al mio collo. decisi di fermare ogni sua folle idea e gli dissi di non investigare, ma una testa di coccio come la sua era da controllare. Tornai a casa, mi vesti abbastanza coperta, corsi sotto casa sua e inizia a spiare da una finestra. Notai che era agitato e che dopo un po usci di casa e si avvio al super mercato. Lo seguì e poi rimasi fuori, lo aspettavo e quando lo vidi gli andai contro di corsa, mi frenai notando che era con la sua nuova amica, ma sbadatamente inciampai nella busta della spesa di alex. Ho come avuto l'impressione che mi avesse riconosciuta e velocemente sparì nel super mercato. Dopo pochi minuti uscì e vidi da lontano i due in un bar -perfetto- pensai avviandomi alla casa di alex. Lui aveva una metà di informazioni che mi servivano, il mio collare reagiva con quello strano calore, dovevo scoprire lui cosa sapeva. Entrai dalla finestra al piano terra che sapevo che non chiudeva mai poichè era rotta. Entrai e corsi subito al paino di sopra, nella sua stanza c'era un ordine maniacale -perfettino dei miei stivali- pensai mezza disgustata da tutta quella perfezione. Notai una scatola sul letto, la stavo per aprire quando sentì la porta principale aprirsi. Aprì la finestra e salto nei cespugli e poi scappo per non essere scoperta. Sfortunatamente non ebbi tempo nemmeno di aprire la scatola. Corsi velocemente in strada e mi apposta dietro una casa vicina. Lanciai un occhio nella casa -ancora lei…- pensai stringendo i denti. Decisi di tornare a casa, quella giornata era stata lunga e poi dovevo prepararmi alla festa di quella sera. Passai prima per una cartoleria, comprai un quaderno e poi passai da un gelataio, come al solito mi presi un frappè. Entrata in casa, papà non era ancora ancora tornato, non mi sorprendeva. Mi misi alla scrivania, aprì il quaderno, presi un vecchio libro che avevo nella libreria, una penna e iniziai a scribacchiare. Erano le 4 quando inizia a scrivere e quando alzai la testa erano le 8. chiusi il quaderno e il libro, feci un respiro e li misi in uno zaino insieme ad altre cosette. Mi feci una doccia, indossai una maglia e un pantalone da ginnastica. Presi e legai la felpa alla vita e misi lo zaino sulle spalle. Usci di casa per le 8.30, mi misi la felpa e mi coprì per bene. Mi avviai verso la casa di alex ma lui non c'era. Decisi allora di avviarmi alla scuola. Ero nella palestra, vedevo tutti divertirsi ma non avevo ancora intravisto alex, tanto meno la sua amichetta. Avevo messo quella ragazza in quella classe per proteggerla, ma era troppo vicina ad alex, non sopportavo di aver fatto una scelta che forse poteva essere sbagliata. Mi misi in un angolino, su di un piccolo tavolo nascosta alla vista di chiunque. Tutti mi odiavano, e io odiavo farmi vedere in giro, sembrava che ero la loro paura più grande. Andai al bancone e presi una coca cola e poi me ne usci dalla palestra. Salì le scale fino ad arrivare all'ultimo piano, scassinai il lucchetto e salì sul tetto. Mi misi seduta per terra e cacciai una sigaretta, affacciandomi me la fumai in santa pace. Finito di fumare notai che alex e la nuova amica stavano entrando. Lei era così bella, i suoi capelli neri e il suo vestito bianco che le donava tantissimo risaltava il suo splendore. Lui era vestito molto semplice, però di certo era vestito meglio di me. Lei era entrata prima, lui era rimasto fuori. Il suo sguardo cadde sulla sua tasca, era il momento di agire. Scesi velocemente le scale e prima che qualcuno lo vedesse gli saltai addosso e tappandogli la bocca lo trascinai dietro la scuola. -che diamine fai?!- urlò -sh!- gli dissi io -cosa è successo in tutta la giornata con quella ragazza?- Gli chiesi -ma che dici?- mi chiese -vi ho visti stupido, eri sceso per fare la spesa e l'hai incontrata, siete andati a mangiare un gelato e poi lei è stata a casa tua. Cosa è successo in quella casa?- chiesi strattonandolo -nulla, e poi non sono fatti tuoi- disse strappando via le mie mani dal suo colletto della camicia. -ho finalmente un'amica, ti prego di non rovinarmi anche lei- mi disse -non ho intenzione di farlo, ma ti prego, dai retta a me, non affezionarti a lei. So che mi prenderai per matta ma è pericolosa- gli dissi -lei? E tu morte bianca? Non credo che lei possa essere peggio di un'assassina come te- mi disse. Lo vidi poi poggiarsi una mano sulla gamba -ti stai facendo male- gli dissi. Poggiai la mia mano sulla sua gamba e il collare si strinse così forte da non riuscire a respirare. Caddi in ginocchio con le mani sul collare -morte bianca? Che sta succedendo?- mi chiese -n…nulla che possa importarti, sono un'assassina ai tuoi occhi… lasciami soffrire allora- dissi scappando. Tornai sul tetto e presi vari libri e mi misi a scribacchiare un paio di cosette. In tutta la serata, fino alle 11 passai il mio tempo su quei libri. Il collo, anche se erano passate tante ore, mi faceva ancora un male cane.
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: pokepony10