Capitolo 7
Il
giorno del ricevimento al
quale Victor è stato invitato arriva rapido. Kallen e il suo
amico/padrone si
sono quasi ignorati nei giorni precedenti, la prima imbarazzata e il
secondo
indignato per il comportamento della prima che, a suo dire, aveva
rifiutato ciò
che per lui era un semplice pensiero da quattro soldi.
Ector
sveglia Kallen a un orario
inconsueto 11:30 AM, di norma odia che lei si svegli tardi alla
mattina, ma
quel giorno fa un eccezione. Entra nella sua stanza molto lentamente,
quasi gli
dispiacesse doverla svegliare, ma lei è già semi
sveglia ad attenderlo.
«Buon
giorno padrone...»
«John
Porno cara!!»
«Come
scusa? Sicuro di stare
bene?»
«No
è che non sapevo cosa dire...
pronta per la festa di questa sera?»
«Certo
come no, mi sento pronta
come un aragosta che sta per essere cucinata viva»
«Smettila
dai! Okay che le
aragoste hanno il guscio dello stesso colore dei tuoi capelli
però loro sono
molto meno sexy!»
«Se
ti diverte continuare a fare
battutine su quanto io sia sexy fa pure ma... di certo non mi
convincerai a
essere ansiosa di andare a quel ricevimento»
«Suvvia!!!
Sarà una bella festa!!
E se qualcuno prova a crearti problemi per il tuo status di schiava
vedrai che
gli combino!»
«CHE
MERAVIGLIA! SE VUOI FARMI
UCCIDERE AGGREDIRE ANCHE SOLO VERBALMENTE UN NOBILE O UN ALTRO OSPITE
MI
FAREBBE DECAPITARE!» Urla lei fissando Ector con sguardo
spaventato e
arrabbiato al tempo stesso.
Ector
ride a quelle urla ed esce
dalla stanza mentre Kallen, stringe i pugni poggiandoli sulle ginocchia
digrignando i denti “Perchè
si comporta
così, pare che aspetti solo l’occasione giusta per
dimostrarmi che è disposto a
proteggermi ma non capisce che peggiorerebbe solo la situazione? Mi ha
comprata
un bambino...”
Alle
ore 21:30 manca pochissimo
al ricevimento e Ector chiama Kallen che si stava preparando nella
camera da
letto matrimoniale che lui le aveva messo a disposizione. La rossa esce
poco
dopo con in dosso il bellissimo abito da sera che lui le aveva comprato
giorni
prima. Ector la osserva e impallidisce dinanzi alla sua bellezza, il
seno
scoperto ma non volgare, i capelli pettinati in modo da sembrare
eleganti e
sportivi al tempo stesso con le due ciocche laterali che come sempre
cadono una
per lato sul viso della rossa e delle extencion applicate alla chioma
posteriore che rende signorile ed elegante l’acconciatura.
L’espressione di
Kallen non lascia trapelare dubbi, la ragazza è assai
imbarazzata nel farsi
vedere da Ector vestita a quel modo ma a lui non sembra interessare il
suo
imbarazzo e quindi:
«Sei
davvero... insomma... io...
non... sei....» Prova a parlare singhiozzando.
«Suvvia
Ector! Dillo pure! Le
cosce non si vedono bene con questo lungo vestito eh?»
«A
parte quello beh... in realtà
tu sei.. sei un visione Kallen mi incanti...» Afferma lui
imbarazzato.
«Beh
allora mi converrà incantare
anche il resto della corte di sua maestà Lelouch se voglio
uscire viva da quel
ricevimento! Anche se dubito che un accompagnatore vestito in Blue
Jeans e
camicia nera potrebbe mai aiutarmi in
quest’impresa» Esclama lei come a voler
evitare di continuare ad assecondare Ector passando a una battuta su
quella che
per lei si preannuncia come una pessima serata.
Ector
ride di gusto alla battuta
e invita la ragazza ad aspettare seduta al divano l’arrivo
dell’auto del regno
che li avrebbe condotti al ricevimento. Quando lei si diede al divano
lui,
nascosto dietro a un muretto, inizia ad osservarla intensamente, come
se il suo
aspetto quella sera lo avesse definitivamente folgorato. Poco dopo
però viente
interrotto dal campanello che suona, l’autista è
arrivato e li attende quindi i
due devono dirigersi immediatamente all’auto che li avrebbe
portati a
destinazione. Kallen, palesemente impaurita esce dalla porta e mentre
Ector
gira la chiave della stessa per chiuderla lei gli afferra la mano e la
stringe
con forza:
«Per
favore.. non abbandonarmi,
non questa sera» Conclude con espressione cupa in volto e
sguardo basso.
«Credi
che lo farei?» Chiede ridacchiando.
«....»
Un
minuto dopo entrambi sono a
bordo dell’auto, che prontamente, si dirige a palazzo dove
sono attesi.
Palazzo imperiale, Ore 22:35
L’aria
a palazzo appare
gradevole, una melodia che risuona da un enorme pianoforte accompagna
la coppia
dall’ingresso fino al corridoio finale in cui, un
annunciatore vestito in modo
elegante e raffinato, annuncia appunto i nomi dei nuovi arrivati
leggendoli da
una lista. L’uomo chiede il nome prima a Ector e poi a
Kallen, il primo si
presenta senza fare troppe storie dicendo
«Ector!
Quello che ha scritto il
libro che piaceva a sua altezza Euphemia!»
«Kallen
Kozuki». Si presenta lei
insicura.
«Vuole
dire schiavo Nr:
3840324-12° giusto signorina?» Chiede perplesso
l’annunciatore.
«CHE
COSA? Chiama ancora la mia
accompagnatrice con un numero e finirai per diventare parte integrante
di quel
piano forte che vedo laggiu!» Esclama Ector palesemente irato.
«Che
succede qui? Va tutto bene?»
Chiede un uomo dai capelli verdi che si avvicinava in quel momento.
«Sir
Geremia! La prego, questa
schiava si è presentata con il suo nominativo.. per altro
giapponese e non con
il suo numero identificativo»
«E
quindi? Se la schia.. pardon
la ragazza qui presente accompagna il signor Ector è
naturale che lo abbia
fatto, rispetta l’etichetta per certe occiasioni»
A
quel punto Geremia va via
mentre l’annunciatore, seppur visibilmente contrariato,
attende qualche minuto
e poi annuncia l’arrivo di Ector e Kallen al resto della sala
usando un piccolo
microfono.
Dall’altra
parte della sala,
enorme e maestosa, si trovano il trono di Lelouch Vi Britannia e della
sua
regina C.C., Il primo chiede alla donna dai capelli verdi:
«Cosa
ne pensi? Te lo aspettavi?»
«Leggendo
il libro di quell’uomo
mi sarei aspettata Kallen dentro un vassoio e non così
elegante mano nella mano
a lui»
«Magari
vuole solo giocare a fare
il finto tenero che ne pensi mia regina?»
«Oh
magari è come penseresti di
chiunque vedendolo in quella situazione»
«Kallen
è proprietà del suo
padrone in fondo può anche portarsela a letto se lo desidera
e fingere che lei
sia ciò che vuole... fino a quando ciò mi sta
bene è ovvio..»
«Che
cosa stai cercando di dirmi
Lelouch?»
«Semplice...
Kallen ha cercato di
uccidermi e questa sera potrei decidere di eliminarla se le cose non si
mettono
come io spero...»
«Un
altro dei tuoi luridi
giochetti?»
«Non
esattamente... intendo
gustarmi qualcosa di meglio mia regina» Conclude accennando
un sorriso
malevolo.
Intanto
Kallen ed Ector iniziano
a girare per la grande sala, lui tiene per mano lei quasi trascinandola
verso i
tavoli incitandola a prendere da mangiare e da bere e a stare
tranquilla,
Kallen cerca in tutti i modi di sciogliersi o di far finta di farlo ma
gli è
impossibile. Nonostante quella sera sia una delle presenze femminili
più giovani
e belle ognuno degli invitati la osserva con disappunto e commenta a
bassa voce
la sua presenza in quella sala con frasi tipo:
«Chi
è quella? Non doveva certo
portarla tra noi» A parlare è una donna bionda
vestita con abito lungo rosso di
circa 45 anni.
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«Che
indecenza.. quella schiava
dovrebbe prepararmi il pranzo non mangiarlo assieme a me»
Sussurra a sua moglie
un uomo di 75 anni in frak nero con capelli brizzolati.
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«Ma
dove ha messo il guinzaglio
di quella cosa il tizio? Magari lo ha perso?» Chiede una
bambina ci 11 anni
alla sua amica accanto a lei.
«Ma
smettila! Magari vuole farla
esplodere o accoltellarla mentre è ben vestita, sarebbe
bello se un autore
tanto famoso ammazzasse una schiava davanti a noi non credete
ragazze?»
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Kallen
riesce ad ascoltare la
conversazione del gruppo di ragazzine e china il capo umiliata, Ector
lo nota e
la stringe per un fianco e gli chiede sorridente:
«Magari
l’idea non ti garba ma
che dici se ci baciamo così questi idioti la finiscono di
dire stronzate?»
«Ector
io... –Arrossisce- Per
favore... non è necessario..
sopporterò» Conclude per poi stringere la mano
dello stesso sorridendogli dolcemente.
Nel
frattempo Geremia si avvicina
alla coppia:
«Che
carini che siete, schiava e
padrone»
«Che
vuoi cavaliere con i capelli
che sembrano di basilico?»
«Il
suo umorismo è originale
signor Ector, per questo sua altezza Euphemia la adorava come autore,
è in
grado di inserire comicità anche laddove la sua esistenza
è impossibile... come
a una festa piena di britanni in cui i soli schiavi sono incatenati e
costretti
a cucinare dopo giorni di stenti con una musseruola alla
bocca»
«Il
sadismo non è il mio
argomento mio cavaliere dalla chioma verdissima come la
muffa» Ridacchia con
palese atteggiamento di sfida.
«Su
forza mi segua signor Ector!sua
maestà vuole parlarle subito!» Esclama Geremia
irritato.
Ector
prende per mano Kallen, che
tettorizzata lo segue sudando freddo, lui semplicemente gli chiede di
smettere
di sudare per non rovinarsi l’acconciatura e le extencion ma
sopratutto di
fidarsi di lui. Kallen non riesce a farlo anche se vorrebbe...
impaurita e con
gambe tremanti segue il compagno senza fiatare mentre lui,
anchessò con un
pizzico di insicurezza leggibile in volto, sorride mentre accelera il
passo per
seguire il cavaliere dai capelli verdi.