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Autore: Cailiel    23/07/2017    1 recensioni
Adriel Rosewain non potrebbe essere più felice di così. Presto sarebbe tornata ad essere Adriel McLeon e basta.
Beh, non proprio e basta... Sarebbe tornata ad essere Adriel McLeon ma con sei zeri nel conto corrente.
Il suo matrimonio con Dante Rosewain era miseramente fallito e lei ci aveva guadagnato due case, il 30% dei suoi soldi e uno stipendio mensile di diecimila dollari australiani. La vita potrebbe andare meglio di così? Certo che sì: ora che Derek, il suo primo amore, è tornato nella sua vita.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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KARMA IS A B*TCH

-Che porcile!- Giselle arricciò il naso mentre faceva lo slalom fra gli oggetti sparsi per terra nella stanza da letto della figlia -Non ho passato la mia vita ad educarti per ottenere questo.-  aggiunse facendo un gesto teatrale con le braccia.

Adriel mugolò qualcosa di molto simile a un -Lasciami in pace- come risposta mentre affondava il cucchiaio nella vaschetta di gelato quasi vuota. Stava rivedendo per la trentesima volta Il Diario di Bridget Jones e si era ormai convinta che anche lei avrebbe vissuto nella solitudine con vino e cibo cinese ad asporto.

Pensò pure di iniziare a scrivere un diario, per raccogliere tutte le sue memorie e soprattutto per elaborare meglio un piano per riconquistare Derek.

-Si può sapere che ti prende?- Giselle si era messa davanti alla TV per poter avere l'attenzione della figlia con le mani sui fianchi e lo sguardo omicida -Stamattina la tua faccia era sui giornali locali e vicino a te c'era Dante. Ero venuta qui per congratularmi e festeggiare il vostro ritorno insieme, pensavo non mi rispondessi da giorni perché stavi con lui.-

Adriel cacciò in bocca un'altra cucchiaiata di gelato che buttò giù senza masticare sperando che le si congelasse il cervello. Si... questo era quello che lei considerava masochismo: sfasciarsi di cibo e sperare che le si congelasse il cervello.

-Sono uscita con Dante perché dovevo aiutarlo a fare colpo su dei clienti giapponesi poi ho capito che lui voleva anche fare colpo sulla moglie di non so quale imprenditore suo concorrente.- le spiegò infilzando di nuovo il gelato con il cucchiaio -Lui non mi ha mai amata, capisci? Aveva pure un succhiotto grande quanto un pugno, non ha nemmeno provato a nasconderlo.- piagnucolò ad alta voce come fanno i bambini piccoli quando sono al supermercato e i genitori non gli comprano le merendine che vogliono loro.

Giselle alzò gli occhi al cielo per poi avvicinarsi alla figlia e strapparle la vaschetta dalle mani.

-Prima di tutto: sei stata ad un evento e non ti è nemmeno passato per l'anticamera del cervello di cercarti un nuovo marito?- la rimproverò la madre -E seconda cosa Dante ha tutto il diritto di rifarsi una vita dopo che sei stata tu a scaricarlo.- 

L'espressione di Adriel cambiò alla velocità della luce, guardò la madre con la fronte corrucciata e non seppe cosa dirle: aveva appena perso l'occasione di passare per la vittima della situazione.

Giselle dal canto suo era contrariata all'idea che il genero avesse trovato già un modo per rimpiazzare la figlia ma non lo diede a vedere a quest'ultima che continuò a sgridare -Non guardarmi con quegli occhi da cane bastonato, credevi che non l'avrei chiamato per sapere che cos'era successo? Ieri a pranzo mi ha raccontato tutto.-

-Tu hai pranzato con il mio ex marito alle mie spalle?- le chiese con tono accusatorio; forse non tutto il male vien per nuocere, Dio le stava dando una seconda  possibilità per poter essere la vittima.

-Ma certo mia cara, Dante è ancora un membro della mia famiglia. Solo uno sciocco resterebbe in cattivi rapporti con qualcuno come lui.- 

Adriel sentiva che le stava per cadere la mascella. Sapeva che sua madre era senza scrupoli sotto certi punti di vista ma pensava che comunque tenesse di più a sua figlia che a un milionario.

 

 

Si sedette sulla sabbia fine e guardò le onde che s'infrangevano contro la spiaggia. Il sole era tramontato da poco e il cielo si stava facendo di un blu sempre più intenso e scuro. 

Il mare non le piaceva se non di notte, quando in spiaggia non c'era nessuno e poteva starsene in tranquillità immaginando la sua vita come se fosse un film. 

Nei film in una scena del genere alla protagonista si sarebbe avvicinato qualcuno (non chiunque... diciamo che si sarebbe avvicinato l'uomo della sua vita, ecco), si sarebbe seduto vicino a lei e avrebbero riso e scherzato godendosi la semplicità di quel momento di intimità.

-Ehi.- Adriel alzò gli occhi riconoscendo immediatamente la voce di Derek. Lo guardò attonita per un attimo chiedendosi se la sua immaginazione stava lavorando meglio del solito o se quella era la realtà -Posso sedermi?- chiese lui indicando il posto vuoto accanto a lei che annuì ancora presa dallo sbalordimento.

Restarono lì, in silenzio, ognuno con lo sguardo perso a guardare la vastità dell'oceano.

-E' un bel nome, no? Intendo Mar dei Coralli.-  chiese Derek dopo un po',  buttando lì il primo discorso che gli venne in mente -E' un nome molto... Mh, artistico.- aggiunse capendo che come inizio di una conversazione forse non era il massimo.

-Si chiama così perché c'è la più grande barriera corallina del mondo.- gli rispose la ragazza accennando a una risata -Se fossi venuto a scuola per imparare e non per il football lo sapresti.- lo prese in giro scherzosamente beccandosi una spallata amichevole da parte dell'uomo che intanto si stava prendendo a sberle mentalmente. Idiota, pensò. 

 

 

-Grazie per la bella serata.- Adriel sorrise a Derek che aveva passeggiato con lei fino a casa. Era ormai notte fonda e stava iniziando a fare piuttosto freddo.

-E' stato un piacere.- il ragazzo moro le rivolse un sorriso sghembo mentre lei si appoggiava alla porta incrociando le braccia al petto. Derek, come ogni maschio che si rispetti, fece cadere l'occhio su di esso e questo dettaglio non sfuggì ad Adriel che si morse il labbro inferiore per non sorridere vittoriosa.

Per un attimo le dispiacque per Emily. Oh ma chi vogliamo prendere in giro? Chi se ne fotte di quella.  Disse fra se e se tornando a concentrarsi sul bel vedere davanti a lei.

Ripresero a chiacchierare e flirtare, soprattutto flirtare, ridendo l'uno alle battute dell'altra. Erano ormai entrati in una loro bolla, si erano estraniati completamente dal mondo e si stavano godendo la piacevole compagnia.

Stava tutto andando alla perfezione, il buon karma stava finalmente girando a suo favore. Finalmente. Pensò.

Era così persa nei discorsi che stavano facendo che non si era accorta di quanto lui si fosse avvicinato. Il cuore le balzò in gola quando la mano di Derek le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, le sue dita le sfiorarono delicatamente la pelle facendole correre un brivido lungo tutto il corpo. Era per caso in paradiso?

Stava per rivolgergli un sorriso ma prima che potesse fare qualsiasi cosa si ritrovò lunga distesa sul pavimento...  La porta si era aperta facendola cadere all'indietro.

-Tutto bene?- domandò Dante prendendo un sorso dalla bottiglia di birra che teneva in mano. Il suo sguardo si spostò velocemente da Adriel verso Derek che era rimasto con la mano a mezz'aria anche lui stupito da quell'improvvisa interruzione, abbassò in fretta il braccio lungo il fianco improvvisamente nervoso mentre Dante lo squadrava deglutendo il liquido freddo.

-Che ci fai tu qui?- sbottò Adriel rialzandosi velocemente in piedi. La vista di Dante non le era molto gradita in quel momento, ne in nessun altro a essere sinceri, aveva appena rovinato tutto. Il momento magico... la scintilla... era tutto finito nel giro di mezzo secondo.

-L'hotel è stato chiuso per uno sciopero del personale e quindi sono venuto nella casa che ho comprato con i miei soldi.- Dante sembrava l'unico a suo agio in quella situazione, si strinse nelle spalle e bevve un altro sorso di birra. 

-Non potevi andare dalla tua amante?- Adriel incrociò di nuovo le braccia sotto al seno ma questa volta per rabbia e non per attenzione. Se gli sguardi potessero uccidere a quest'ora Dante Rosewain sarebbe stato un uomo morto.

-Mi hai visto?- le rispose, sarcasticamente, lui indicandosi. Come al solito non indossava la maglietta ma solo un paio di pantaloni di tuta grigia a vita bassa -Sono piuttosto difficile da nascondere.- 

Adriel si era ormai completamente dimenticata della presenza di Derek che se ne stava fermo e li guardava a disagio. Anche lui era infastidito da quell'interruzione e detestava l'idea che quel bellimbusto fosse lì davanti a loro per di più mezzo nudo a mettere in mostra i pettorali scolpiti e le spalle larghe.

A sentire la risposta dell'ex ad Adriel il sangue andò dritto al cervello e i tre segni viola che risaltavano sulla sua pelle non stavano di certo migliorando la situazione.

-Fottiti, Rosewain.- gli disse soltanto per poi girare i tacchi e andarsene a grandi falciate. 

Fanculo al buon Karma. Pensò mentre correva su per le scale e si fiondava in camera sua per vedere Le regole del delitto perfetto; aveva bisogno di consigli utili che solo la TV in quel momento le poteva dare.

Dante accennò a una risata per poi richiudere la porta senza degnare di un saluto Derek come se quest'ultimo non fosse mai stato lì  e, bevendo l'ultimo sorso di birra, tornò in salotto a guardare la partita di football che stavano trasmettendo in televisione. Stava tutto andando secondo i piani.

  
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