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Autore: fiphina    26/07/2017    2 recensioni
(In revisione)
L'affascinante ed iconico Capitano Jack Sparrow stavolta è alle prese con il disperato tentativo di riportare la sua amata Perla Nera alle sue dimensioni originali, dopo che Barbanera l'aveva rinchiusa in una bottiglia. Come di consueto in tutte le sue avventure, ormai, questa impresa per il vecchio zio Jack non si rivelerà affatto " tutta rose e fiori", o se vogliamo dirlo in termini pirateschi: "tutta rum e donnicciole"! E se per Jack i guai non sono mai pochi, cosa accadrebbe se arrivasse anche a perdere la testa per la bella figlia di un certo celebre pirata di sua conoscenza?
Una sottospecie di seguito del quarto capitolo, in occasione dell'uscita del quinto film che sto aspettando come l'acqua! Non mi uccidete, è la mia prima fanfic su questo fandom!!
"Beviamoci su!!"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Sparrow, Joshamee Gibbs, Nuovo Personaggio, Pintel, Raghetti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo venti: 

Il dilemma risolto 

 

 

Quando Jack rinvenì, il giorno seguente, era steso su una branda all'interno di una cabina.

Non ricordava nulla di quanto accaduto, sentiva solo un gran male alla testa; se la tastò con la mano, sentendo un piccolo bernoccolo ed emise un lieve lamento.

Infine si alzò, guardandosi intorno, e una volta individuata la porta vi si diresse, ancora un po' leggermente più penzolante del solito.

Intanto Rain era con suo padre Barbossa, intenta a scoprire finalmente la rotta per l'isola.

C'era forte fermento per quell'occasione; erano infatti attorniati da vari uomini, compreso Gibbs, Scrum e John. 

Uniti i due frammenti di mappa scoprirono, non senza difficoltà a causa della carta poco leggibile, dei segni lineari tracciati con assoluta precisione.

-Che razza di idiota ha mai ideato questo schifo incomprensibile?- bofonchiò Barbossa, disgustato. 

-Non ho mai visto una cosa del genere- concordò John.

-Già, neppure io. Cosa significano tutti questi segni?- aggiunse Scrum. 

Rain li osservò attentamente: notò che le linee formavano una specie di figura a sei punte, tutte unite in un unico punto al centro della mappa.

La ragazza ci rifletté -Ho già visto figure simili sui alcuni libri. Forse... questo disegno ha un'interpretazione- mormorò a bassa voce.

-E ce l'avete quell'interpretazione? intervenne Gibbs, scrollando le spalle.

Gli uomini, scettici, erano intenti ad rinunciare di capire, quando la voce di Rain li fermò.

-Il diamante!- pronunciò, decisa.

-Cosa?- chiese John.

La giovane indicò loro il foglio -Le linee congiunte disegnano una figura regolare a sei punte. Ora, secondo i miei studi la stessa caratteristica dovrebbe avercela il diamante. Quindi questa potrebbe essere una sua possibile rappresentazione- 

-Non capisco! A noi cosa importa di una, come hai detto? Rappresentazione!- replicò Scrum -Credevo dovessimo trovare la rotta per l'isola...-

-È questo che non mi è ancora chiaro...- confermò Rain, con una punta di delusione nella voce.

Con quale obiettivo tracciare quella forma? Come li avrebbe condotti all'isola? Queste erano più o meno le domande che tutti si porgevano.

I misteri e i trabocchetti del mare non finivano mai.

***

Un altro noioso giorno stava raggiungendo il culmine; in più, il tempo non era a loro favore: l'eclissi era ormai prossima. Era questione di pochissimi giorni.

Cosa avevano risolto? Assolutamente niente.

Inoltre la rotta per l'isola fantasma non era l'unico pensiero di Rain.

Non riusciva non pensare alla proposta di John di scappare con lui una volta che fosse tutto finito.

Non aveva dato una risposta esplicita; ma se nulla le impediva di accettare, visto che aveva tutte le ragioni per farlo, si chiedeva con insistenza perché non avesse detto di sì in quel momento. Subito.

Poi, una cosa aveva notato e non era nemmeno la prima volta che si verificava: ogni volta che era con John, o parlassero di cose del genere, automaticamente succedeva un imprevisto il cui responsabile, guarda caso, chi era se non Jack Sparrow.

Quasi come fosse destino che lui, benché intenzionato o no, dovesse essere la causa di tutte le interruzioni.

Ovviamente queste erano semplici supposizioni nella mente della giovane.

Era arrivata ad un punto, però, in cui si domandava se quegli imprevisti fossero di sollievo per lei, evitandole, così, situazioni in cui non si sentiva del tutto sicura oppure che in realtà sapeva di non volere, ma che il suo orgoglio le imponeva di accettare per forza.

Scosse la testa sbuffando, stanca di tutto. Quando sentiva i nervi tesi le piaceva respirare la brezza del mare aperto: la calmava e l'aiutava a liberare la mente.

Probabilmente non sarebbe stato così questa volta.

Avviandosi sul ponte della nave vide un Jack Sparrow comodamente appollaiato sulla prua, con una solita bottiglia di rum che alternava tra mano e bocca.

Lui fece finta di non notarla, tecnica che funzionò alla perfezione nonostante Rain intuisse che lo stesse facendo apposta.

La giovane ebbe un impulso di fastidio per questo, motivo che le fece prendere l'iniziativa -È proprio vero che niente riesce a stenderti.- commentò. 

Tranne forse una trave di legno mentre ho il cervello fritto. Si rammentò il pirata, sarcasticamente.

-Che sei venuta a fare?- domandò neutrale. A portare altra sfortuna? disse mentalmente, bevendo un altro sorso del liquido dorato.

La punta di freddezza era ben evidente, ma la giovane preferì non farci caso e andare dritta al dunque; con lui bisognava fare così per evitare giri di parole.   

-Volevo sapere come stai-

-Oh, ti preoccupi per me, cara, non dovresti! Credevo volessi fare cambio di guardia...-

Rain scattò sugli attenti -Cambio di guardia, cosa?-

Come immaginava! Ultimamente, anzi, la maggior parte del tempo, con Jack era diventato tutto un battibecco e scambio di frecciatine velenose, partenti da lui però.

Era fatto così o ce l'aveva con lei per qualcosa?

Il capitano scese giù -La dolce compagnia di quell'eunuco non ti è più gradita? No, sai... perché noto varie e spesse alternanze. I miei complimenti, ti stai dimostrando una piratessa nella sua più brillante autenticità-

Infondo anche Jack iniziava a non capirsi più; il perché di tutto quell'astio improvviso nei confronti della ragazza ogni qualvolta di mezzo c'era quella sottospecie di mozzo imbroglione.

Non che lui stesso fosse un santo, per carità, però gli saliva il nervoso anche solo a vederlo.

Pensava al singolare, ma sapeva che di suo interesse era il plurale.

Rain ebbe il fortissimo impulso di mollargli un ennesimo ceffone, ma capì che non ci avrebbe risolto niente, solo un male alla mano e uno sforzo inutile ed era stufa di passare per la ragazzina che appena offesa, trova soluzione tirando il classico schiaffo.

Lei non era una che baciava qualcuno quando gli andava, ma decise di cogliere la palla al balzo.

-Sembra che la cosa ti infastidisca! Non dovrebbe visto che puoi permetterti tutto quello che vuoi! O forse non l'hai già fatto? Chi mi ha baciata più volte, dichiarando poi che era tutto un gioco? Chi mi ha baciata sulla nave di Leonard?- gli rinfacciò duramente, oltrepassandolo e sedendosi sul parapetto di legno.

Jack fece una leggera smorfia: se lo chiedeva anche lui, soprattutto perché, infatti, aveva sempre ritenuto il tutto solamente un divertimento.

Cominciava ad esserci qualcosa che non andava nei suoi piani. 

-Su quest'ultimo punto mi dispiace doverti correggere, dolcezza, visto che sei stata tu a non resistere!- la via per evitare di rispondere era deviare il discorso.

-Cosa?!-

Jack continuò -Ah, comunque non mi hai raccontato l'ultima notizia: dimmi, almeno l'eunuco bacia bene? Perché non mi pare che sono l'unico a prendersi tali stuzzicanti libertà!- la provocò.

Rain non ce la fece più e scoppiò.

-Basta! Perché ti importa così tanto? Di cosa hai paura? Cosa vuoi da me?!- urlò, esasperata.

Prima che potesse esserci risposta, una violenta scossa di terremoto interruppe il momento cruciale, sballottando abbastanza violentemente la nave e la superficie circostante e cogliendoli di sorpresa. 

La scossa durò un paio di minuti, poi cessò all'improvviso così come era iniziata.

Il capitano riuscì a malapena a vedere la ragazza scivolare fuori dalla nave, così mollò la presa dall'albero maestro.

Si affacciò al parapetto e la vide aggrappata difficoltosamente ad una sporgenza sul fianco del veliero.

-Rain!- gridò, afferrandola saldamente per un polso, -Tieniti stretta!-

-Jack! Aiutami! Ti prego non lasciarmi!- lo implorò la ragazza, agitata e con il cuore in gola, mentre era in procinto di cadere. 

Lui la fissò negli occhi per alcuni secondi, dopodiché rafforzò la presa -No che non ti lascio!- detto questo iniziò a tirarla su con tutte le sue forze.

Rain si aiutò anche con i piedi finché non fu di nuovo su, ma per la mancanza di equilibrio caddero sul pavimento entrambi stremati. Lei sopra di lui.

-Grazie- mormorò ad un certo punto, sollevata, accuzzandosi tra il collo e la spalla del pirata, riprendendo fiato.

Jack sospirò apertamente, distendendo i muscoli ed appoggiando la testa a terra, ancora tenendola vicino a sé.

Ecco... questo potrebbe farmi paura, le fatiche non sono mai troppe...

Dopo che si rialzarono accorsero tutti gli altri -Jack! Miss... la voce apparteneva a Gibbs -Miss Rain...?-

-Figlia! Niente di rotto?- aggiunse Barbossa, lanciando un'occhiata strana a Sparrow.

-Si, tutto apposto-

-Beati voi... io mi sento mezzo distrutto e con lo stomaco sottosopra- s'intromise Scrum, leggermente sbiancato.

-Rain... stai bene?- accorse Fisher, limitando il tono iniziale vedendola con Jack.

-Sembrava di stare al centro di un vortice vortigginoso- concluse di nuovo mastro Gibbs.

Centro...

-Al centro!- mormorò la ragazza -Ma certo!-

-Centro, cosa?-

Delle spiegazioni erano più che dovute.

-Questi movimenti, queste scosse violente hanno a che fare con l'isola, giusto? Quindi si suppone che al centro siano più forti.- iniziò.

-Sarebbe fattibile- commentò Pintel, da dentro il taschino.

-La prima scossa che abbiamo sentito fu su un'altra isola. E se quella non fosse l'unica, ma fosse solo una delle sei? Se ognuna corrisponda ad ogni punto?-

Hector aggrottò la fronte -Una delle sei?-

-Se quelle linee fossero dei punti di riferimento per indicare quelli principali collegati a sua volta con l'isola fantasma, da cui ha origine il tutto? Se osserviamo bene la mappa, i punti tracciano la forma di un diamante la cui estremità più grande è nel mezzo, e se il diamante è il cuore dell'isola, questo significa solo una cosa...-

-L'isola si trova al centro delle altre sei, il punto principale da cui partono le scosse, quindi, il luogo dove si trova il diamante- concluse automaticamente per lei, Jack.

Rain annuì.

-Caspita, eravamo praticamente ad un soffio!- si lamentò Gibbs, stringendo i pugni, avendo ora tutto più chiaro.

-Signori... preparatevi. Venti turbolenti ci accompagneranno!- ridacchiò come suo solito, Barbossa.

-Avanti tutta per l'isola fantasma!-

Il bel capitano si ritirò in cabina. Si rimise per bene il cappello e la giacca, sorridendo astutamente, lasciando intravedere i denti d'oro; uno strano luccichio negli occhi come di chi la sa lunga. 


 

 

   
 
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