Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Cailiel    26/07/2017    1 recensioni
Adriel Rosewain non potrebbe essere più felice di così. Presto sarebbe tornata ad essere Adriel McLeon e basta.
Beh, non proprio e basta... Sarebbe tornata ad essere Adriel McLeon ma con sei zeri nel conto corrente.
Il suo matrimonio con Dante Rosewain era miseramente fallito e lei ci aveva guadagnato due case, il 30% dei suoi soldi e uno stipendio mensile di diecimila dollari australiani. La vita potrebbe andare meglio di così? Certo che sì: ora che Derek, il suo primo amore, è tornato nella sua vita.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
SOME UGLY TRUTH

Niente avrebbe potuto rovinare quella giornata, Adriel ne era certa. Nonostante la brusca interruzione della sera prima da parte di Dante lei sentiva che quel giorno le cose sarebbero andate decisamente molto meglio. 

Si doveva preparare per la sua prima lezione di giardinaggio, aveva tutta l'intenzione di fare le cose con grande stile e per riuscirci doveva per forza uscire a fare shopping.

Il suo entusiasmo era velocemente calato quando, una volta scesa al piano di sotto, aveva trovato Dante seduto sul bancone della cucina a mangiare pancake coperti da così tanta Mou che ci mancava poco che traboccasse fuori dal piatto.

-Buongiorno.- l'aveva salutata lui senza alzare lo sguardo nella sua direzione. La donna si era limitata ad arricciare il naso senza rispondergli decidendo che la cosa migliore da fare con lui era ignorarlo e uscire di casa, avrebbe fatto colazione al centro commerciale.

Era quasi arrivata alla porta d'ingresso quando la voce dell'uomo la fermò: -Ricordati che a mezzogiorno abbiamo un pranzo con i signori Fujiwara.- 

-Come scusa?- Era uno scherzo per caso? Si voltò verso di lui che si era alzato e ora stava in piedi con una spalla appoggiata allo stipite della porta della cucina, le braccia incrociate al petto ed un sorriso sornione dipinto sulle labbra.

-Ho detto che a mezzogiorno andiamo a pranzare con i Fujiwara, cerca di renderti presentabile e di non farmi fare brutte figure.- 

Per poco non le cadde a terra la mascella.

Ma come diamine si permette? Si domandò lei portando le mani sui fianchi.

-E se avessi un impegno?- 

Dante aggrottò la fronte ed Adriel pensò di averla vinta ma le parole che uscirono dalla bocca dell'ex marito furono un colpo tremendamente basso e doloroso.

-Con quella sottospecie di parassita con cui sei uscita ieri? Capirà. E' riuscito ad aspettare un anno per il divorzio, riuscirà ad aspettare un'altra settimana.- Aveva pronunciato quella frase in una maniera che lei non avrebbe saputo descrivere. Disgusto? Indifferenza? Dolore? Una cosa è comunque era certa: Dante sapeva molte più cose di quante lei credesse. 

Non fece in tempo a trovare una risposta da dargli, lui se n'era già andato verso il bagno chiudendosi a chiave e lei era rimasta lì impalata a seguirlo con gli occhi mentre dall'espressione del suo viso si vedevano tutte le colpe non ammesse.

 

Alla fine il pranzo con i signori Fujiwara non era stata una tortura come Adriel si era immaginata, erano due persone molto alla mano che parlavano bene la loro lingua e che amavano scherzare. Adriel era riuscita a scoprire che Saki Fujiwara era una grande appassionata di botanica  ed aveva deciso di cogliere la palla al balzo invitandola a partecipare con lei alla lezione di giardinaggio che avrebbe avuto nel pomeriggio. La donna ne sembrava entusiasta e anche il marito parve sollevato di potersi liberare di lei almeno per un paio d'ore. Se i due clienti stranieri sembravano contenti, Dante sembrava un po' sospettoso e diffidente ma non disse niente decidendo invece di cambiare discorso e parlare di Formula 1. Aki era un grande fan delle macchine potenti e Adriel si era chiesta perché Dante non gli avesse proposto di vedere le sue di automobili. 

 

-Come vi siete conosciuti tu e Dante, mia cara?- Aveva chiesto Saki mentre erano intente a piantare dei semini di prezzemolo in dei piccoli vasi di terracotta. 

La donna orientale indossava un grande cappello di paglia nonostante fossero in una serra ma Adriel trovava che le stesse benissimo. Le ricordava molto sua nonna, nelle Filippine, che quando era piccola la portava con se d'estate a coltivare i campi. Solitamente Adriel restava nell'ombra degli alberi di papaya a giocare con le bambole mentre la nonna Sofìa lavorava cantando ogni tanto qualche canzone in spagnolo.

-In un aeroporto, niente di romantico a dire il vero.- le confessò la più giovane spostandosi un ciuffo di capelli neri dalla fronte, in quel posto si soffocava dal caldo -Gli ho versato il suo caffè addosso perchè rischiavo di non arrivare in tempo sull'aereo e avevo bisogno di un cappuccino a tutti i costi.- 

Saki rise di gusto: -Voi giovani donne sapete come farvi rispettare.- 

-E lei come ha conosciuto il signor Fujiwara.- Di sottecchi Adriel notò il viso della donna addolcirsi.

-Il matrimonio fra me e Aki è stato combinato dai nostri genitori. Nessuno di noi due voleva sposarsi. Sai, lui amava un'altra donna e io non me la sentivo di sposare qualcuno solo per soldi. Sono sempre stata molto romantica, credevo nel vero amore. Poi, con il tempo, abbiamo imparato a rispettarci e a volerci bene. Mi sono resa conto di amare mio marito solo quando ho scoperto di essere incinta della nostra prima figlia. Tu e Dante non avete figli?-

Adriel scosse la testa. Dante aveva voluto dei figli ma lei non si era sentita pronta e aveva continuato a prendere la pillola di nascosto.

-E' un vero peccato, i figli ti cambiano la vita.-

-Dante lavora molto, non voglio un padre assente nella vita dei miei bambini.- affermò la ragazza; non sapeva da dove aveva tirato fuori quella scusa ma sembrava abbastanza convincente. Era vero che Dante si ammazzava di lavoro e restava in ufficio fino a tardi ma non le era mai importato molto di questo dettaglio, a lei non era mai mancato niente e in ogni caso non si era mai immaginata una famiglia, non con lui per lo meno.

-Immagino. E' chiaro che ama molto la sua azienda.- 

-Si, gli è stata lasciata in eredità dal padre che l'aveva fondata con lo zio di Dante.- Quando Joseph Rosewain era venuto a mancare un paio di anni prima, Dante ne era rimasto seduto ma aveva preso il suo posto facendo un ottimo lavoro.

-Posso chiederti una cosa, sempre se non sono troppo indiscreta.- Saki aveva abbassato la voce e si era tolta i guanti sporchi di terra e concime spostando il vaso da parte. Adriel aggrottò la fronte ma annuì facendo lo stesso.

-Come sta Dante? Intendo dopo tutto quello che è successo con suo zio.- chiese con un filo di voce la donna mentre si toglieva un po' di terriccio dal grembiule verde. Le bastò uno sguardo nella direzione di Adriel per capire che la giovane non avesse la più pallida idea di cosa stesse parlando -Tu non ne sai niente?- disse leggermente shoccata spalancando i piccoli occhi a mandorla. 

-Sapere cosa?- le rispose l'altra preoccupata d'improvviso.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Cailiel