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Autore: bUdson281    27/07/2017    0 recensioni
"Esporre la verità alla luce del sole è il miglior modo per nasconderla" disse Shinji coprendosi l'occhio destro con una mano. "Tu vedi il mio occhio demoniaco e pensi di aver capito, ma è la cicatrice che devi guardare se vuoi sapere chi sono".
EoE non è NGE e non è il Rebuild, nonostante il tentativo di chiudere i conti che ha informato la nuova versione cinematografica. Quella di EoE è una favola senza lieto fine, né potrà esservi una definitiva redenzione per due personaggi sfortunati la cui ricompensa è stata comprendere la necessità sopportare le difficoltà delle relazioni, poiché l'inaccettabile alternativa è restare soli. Sono partito dal Rebuild sforzandomi di rimanere fedele all'animo tormentato dei due ragazzi e di trarre dal loro vissuto le chiavi della "risoluzione" di e dopo EoE. I personaggi hanno ancora qualcosa da dire, nonostante la fine ufficiale della saga.Un clone non è uguale al suo originale, perciò narra la propria storia. Come direbbe lo Shinji di questa long, si riparte proprio dagli errori commessi, non tanto perché sia saggio o giusto quanto perché alle volte non c'è altro modo per fare un passo. Ok ALLERTA SPOILER.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asuka Soryou Langley, Nuovo personaggio, Shinji Ikari
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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SVEGLIATI !!!
Ricorda che devi svegliarti. Qualunque cosa accada, Shinji, ricorda che questo mondo non è reale.
E' solo un sogno, è il sogno di Asuka.
La tua missione è salvare Shikinami, l'hai promesso ad Asuka. Non devi dimenticarlo!
Sono Shinji Ikari, ex pilota di Evangelion, ho provocato io il third impact, ho rinunciato al Perfezionamento e da lì in poi è stato tutto, se possibile, ancora più incasinato. Ho promesso ad Asuka che l'avrei riportata a casa. E questo mondo è lo scoglio più duro da superare.
Non devo dimenticare niente, almeno non le cose importanti. So cosa accadrà, devo solo aspettare che lei arrivi, mi farò aiutare proprio da Shikinami.
Ma quanto ci mette? Possibile che le altre volte abbia impiegato tutto questo tempo?
Devo andarle incontro, non posso aspettare. Devo aprire il portello di questa maledetta supposta gigante. Dannazione! Non mi è mai piaciuto fare il pilota.
Trova il portello, Shinji! Usciamo da questa maledetta tomba.
Si, ho bisogno di aria, l'aspetterò fuori, la cercherò. Devo dirglielo.
Perché diavolo non si apre? Che ti prende Shinji, dov'è finita la tua forza? Siamo nel sogno di Asuka, avresti già dovuto far esplodere questa grotta di acciaio.
Cazzo, è vero, non ho ancora scoperto i miei poteri a questo punto della storia.
Non ho più tempo. L'altro Shinji, il me stesso adolescente, il ragazzo la cui personalità sarà influenzata dai ricordi distorti dalla fantasia di Asuka, sta per arrivare. Quei ricordi non sono reali, non sono i miei; quella personalità non è la mia, anche se rappresenta in modo piuttosto fedele ciò che sono stato.
E' un casino trovare un equilibrio con questo Shinji, troppe variabili, troppi elementi caotici in una mente gia contorta di suo, troppe cose che possono andare storte. Io non ho altre occasioni e non ho ancora ritrovato la piena unità con  ... me stesso. Lo sapevo, perché non ho detto niente, perché non ho detto che era una cazzata?
Anche Asuka è un mosaico di persone; così siamo davvero in troppi. E quando la trovi l'alchimia?
Ma perché ho accettato di tornare in questo sogno, invece di svegliarmi?
Ah già, la promessa! Quasi me ne dimenticavo.
No no no no no Shinji, non dimenticare. Muoviti! Trova il modo di uscire da qui! Apriti, maledizione!
Asuka, devo dirti tutto, devo dirtelo prima di dimenticare.
Cosa, cosa sto per dimenticare?
Concentrati, devi assolutamente ricordare! Devi dirle chi sei realmente, devi parlarle della promessa, dirle che non devi ucciderla e che lei dovrebbe farci il maledetto favore di non uccidere noi. Dovrà ascoltarmi.
Devi ascoltarmi, Asuka! Tu non sei Shikinami, tu sei Soryu Asuka Langley e questo è il tuo sogno. Sei una delle funzioni della mia Asuka, forse la più importante, sei una sorta di alterego, sei ... va bene, è meno difficile di quanto sembri. Se ascolterai come è andata tutta la storia, sono sicuro che capirai. Del resto sei il mio genio del male, so che mi crederai se ti dico che questo è un sogno.
 
Perché è un sogno questo? Vorrei tanto che lo fosse, ho quasi distrutto l'umanità ... un'altra volta.
 
No no no, Shinji, non è vero. Io l'ho distrutta, ma ho rifiutato il Perfezionamento e sono tornato sulla terra e ...
 
Oddio, Kaworu è morto per colpa mia. Dovevo morire io al posto suo.
 
No, Shinji, maledizione! Ascoltami, dannato moccioso, questi ricordi non sono reali. Io ho ucciso Kaworu, io gli ho staccato la testa.
 
Mio padre ci ha ingannati!
 
Mio padre ci ha sempre ingannati. Shinji fa' attenzione o diventerai come lui. Lo so perché è capitato anche a me.
 
Sono capace solo di fare del male, tanto vale che non faccia niente.
 
Maledizione, cambiano le forme, ma la sostanza resta sempre la stessa. Per questo mi è facile accettare il passato posticcio che hai preparato per me. Se mi conosci così bene, che bisogno c'era di fare tutto sto casino? Per una volta avresti anche potuto provare a parlarmi visto che anche tu, in mezzo a quel trip da funghi, hai potuto leggere la mia mente. Troppo semplice, vero stronza?
Ok, non perdiamoci d'animo. Questa sensazione di vergogna, di colpa è anche mia. Posso usarla come punto di contatto tra me e lo Shinji che sta arrivando. Io ricordo, lui no.
Non abbatterti adesso, trova qualcosa per aprire questo maledetto portello ...in genere basta premere un cazzo di pulsante. Non riesco a mantenere stabile il mio stato di coscienza. Non ho molto tempo. Cerchiamolo, Shinji! Dobbiamo uscire, dobbiamo andare incontro a Shikinami.
 
Shikinami ... Io le ho fatto del male, il suo occhio, la maledizione degli Eva. E come uno stupido ho combattuto contro di lei. Papà cosa ho fatto? Papà che hai fatto?
 
Zitto, zitto, zitto! Lei non è Shikinami, lei è Asuka, la nostra Asuka. Asuka Soruy ... Scrivilo! Devo scrivere chi sono, la promessa che ho fatto. Muoviti e scrivi ... che è tutto un sogno.
Non ci sono penne, un computer, una macchina da scrivere, una piuma d'oca. Porca miseria, non c'è niente ... Il sangue. Devo ferirmi. Scriverò col sangue. Mi serve qualcosa di appuntito. Al diavolo quanto è buio qui dentro! Possibile che sia tutto a norma? Perché la Nerv è così efficiente? Perché Asuka la immagina così efficiente? Maledetto genio teutonico dei miei stivali, stai sognando un mondo che è collassato. Dove sono gli appalti truccati e i finti ingegneri? Ma se ti becco!
Asuka, quanto ci metti, maledizione?! Non c'è niente con cui possa ferirmi. Finirò per dimenticare. Devo ricordare, ho solo quest'occasione e tutto può andare male. E' un incubo! Te l'avevo promesso  ...
 
Cosa avevo promesso? Che c'entra Asuka? Ayanami, io l'avevo salvata. Adesso Misato ...
 
E BASTA!!! Non sono veri questi ricordi. Ok, rifletti. Non puoi conservare la memoria del tuo passato, non a livello di piena coscienza, almeno. Devo fare una selezione, solo i ricordi chiave, quelli che possono aiutarmi. Accidenti! Non riesco mai a ricordare nel sogno di Asuka. Cos'è, il tuo modo di punirmi? Però non mi rifiutavi! Cosa credi che nostra figlia sia nata perché ti ho impollinata di nascosto? ... Lo so che tocco un tasto dolente ... ma non è così! Ah ma giuro che se riesco a riportarti a casa, con le mie ultime forze, ti dirò: 《 adesso scappa!!! 》
Non distrarti, Shinji! Lei pensa che sia il tuo sogno. Non mi ha mai creduto. Quando si tratta di me, non mi credi mai!
Allora, la promessa ...
 
Quale promessa?
 
Merda! Non fa niente, non fa niente. Allora, primo: questo è il sogno di Asuka; secondo: lei Shiki .. no è Soryu Asuka ecc. Non confonderti, d'accordo? Ci sono due Asuka, una vera, l'altra è  Shikinami una sua ... qualcosa. Sono qui per salvare lei perché l'ho promesso a Soryu, alla mia Asuka nel mio sogno ... Che casino! E' l'unico modo che ho per fare la cosa giusta visto che ...ricordalo, Shinji: non si può tornare indietro! Per questo devi salvare Shikinami ... Non è solo questo, ma devi ricordare soprattutto questo.
Asuka Aiutami! Apri questo dannato ...
 
Asuka io ti ...
 
Mi mancano le forze. Ma quanto diavolo ti deprimi, moccioso?! No scusa ti capisco ... e NON TI GIUDICO ... però, cazzo, tirati su. Con quest'animo ci fanno la pelle subito. Lo so che hai passato cose terribili, ma  ... certo che è costruito bene questo sogno. Avanti, Shinji, non ti abbattere! Non sarai solo, i tuoi fratelli ti aiuteranno. Non avere paura!
Loro ti aiuteranno, sperando che anche questa volta non decidano di ammazzarti. Devi seguire loro, non Asuka ... neanche Kaji e neanche Misato. Solo loro. Non fare così. Non riesco più a muovermi.
 E MUOVITI!!!
 
Perché sono qui? Volevo solo rimediare ai miei sbagli. Mio padre mi ha ingannato, mi ha usato. Dovevo morire io, è giusto che sia io a morire. Io ho tradito Asuka, la signorina Misato. E' naturale che mi odino. Per Ayanami ho distrutto tutto, per questo è giusto che mi rifiutino. Sono un essere inutile, non ne combino una giusta. La colpa è mia ... non può essere che mia.
 
Non sono veri questi ricordi, non hai mai fatto niente del genere; e quanto alla colpa, se vogliamo essere precisi, non è
solo tua. Non addossarti tutta questa merda. Diventerà una scusa, diventerà altro
odio. Asuka lo sa; perciò vuole che affronti questa prova assurda, contorta e inutile.
Io l'avevo pensata meglio di te, Asuka... 
Shinji  tu eri, eravamo soli.
 
Come faccio a sopportare tutto questo? Tanto vale che non faccia niente. Sono un inetto, sono pericoloso, sono da buttare. Dovevo morire io, non lui. Che freddo, mi sento stanco. Vorrei dormire solo un po'.
 
Avanti, ragazzo, resisti! Asuka sta arrivando.
 
Adesso sento anche le voci. Forse sto impazzendo!
 
Credimi, i confini della pazzia li abbiamo polverizzati un sacco di volte.
 
Che gioia sarebbe. Così non dovrei fare niente, non dovrei ricordare niente, non soffrirei più.
 
Ti posso assicurare che non è così
 
Posso restare qui? Lasciatemi marcire qui dentro!
 
Reagisci, ragazzo, usa la tua rabbia. So che ne hai. Usala quando ti serve!
 
Sono arrabbiato solo con me. Non voglio vedere nessuno, non voglio sentire nessuno. Se solo potessi invecchiare e decompormi in questa caverna e in questa esatta posizione. Mi dà conforto, mi fa sentire ancora bambino, ancora innocente. Mamma dove sei?
 
<< Ehi Shinbamboccio, che fai, non vieni a salvarmi?! >>
Con la sua voce è entrato anche il sole, entrambi inopportuni, perché così la mia oscura caverna è solo l'entryplug del Mark 13. Maledizione, Asuka, perché interrompi la mia agonia? Lasciami qui.
 
Ma soprattutto, che gusto ci provi a prendermi  per il culo, me lo spieghi?
Dai su, Shinji, non ascoltarla. NON ucciderla, mi raccomando!
 
Ucciderla io? E come, di noia?
 
Per fortuna se n'è andata, poteva anche chiudere quella porta. Ah no, la porta è volata via - maledetti sistemi di emergenza. Non le ho mai detto che quel suo carattere mi è sempre stato un po' sulle palle ... Ayanami era diversa ... Ayanami era falsa ... Ayanami era mia madre. Dio, che schifo!
Mi stringo la pancia in preda ai crampi. "Che schifo!": l'ho già sentito e mi fa male.
 
Abituati! Ti capiterà spesso.
 
Qualcuno è entrato, sento il rumore di tacchi. Vuoi vedere che è tornata? Cos'è, non hai finito di bullizzare questo straccio? Non so se essere sollevato o no. Se fosse stato mio padre, avrei potuto farmi sfruttare ancora,  avrebbe visto appassire suo figlio. Si, e io mi sarei lasciato morire, così si sarebbe sentito in colpa per quello che stava facendo a me ...
 
Ma sei SCEMO?! ...  In effetti, anche se per altre ragioni, non mi riesce
poi così difficile odiarti.
 
... Oppure, avrei potuto fregarlo. Fammi salire su un altro Eva, papà, e poi vediamo se non ti schiaccio come una mosca.
 
Ora si che inizi a ragionare.
 
<< Il tempo passa ma tu resti sempre una palla al piede >>. Asuka mi ha appena steso con un calcione a segno contro la mia schiena. Non contenta, accompagna le parole con una vigorosa tirata di capelli (i miei !!!), salvo poi lasciare di colpo la presa e permettere così alla mia testa di fare nuovamente la conoscenza con il pavimento dell'entryplug.
Asuka, io ho appena scoperto di aver portato il genere umano sull'orlo dell'estinzione e, per non farmi mancare niente, nel tentativo di rimediare ho toppato alla grande e per poco non ho terminato il lavoro. Ho scoperto che Ayanami, la ragazza per cui ho scatenato quell'inferno, era uno dei tanti cloni di mia madre.
Prima ancora mi sono risvegliato dopo quattordici anni di buio assoluto con quattro fucili puntati in faccia. Senza uno straccio di spiegazione, senza neanche una contestazione di reato - mi perdonerai se mi sono sentito un po' spaesato - mi avete fatto indossare un collare bomba con tanto di guinzaglio corto.
Quel vecchiaccio di Kozo mi ha poi rivelato che l'essenza di mia madre da anni galleggia indisturbata all'interno dell'Unità 01... che io pilotavo. E quasi sicuramente mi ha fatto quella disgustosa confidenza per assecondare qualche piano diabolico di quel bastardo di mio padre.
Sai Asuka, ho conosciuto un certo Kaworu. A dire il vero ho avuto la netta impressione di averlo incontrato un'altra volta, ma non ne sono sicuro. Era un Angelo in forma umana. Sono consapevole che gli Angeli sono sempre stati nostri nemici, almeno prima che lo diventasse mio padre, ma quel ragazzo si è preso la briga di fornirmi almeno una spiegazione sul perché il  nostro mondo faccia così schifo e su quanto io abbia influito, seppur involontariamente, sul tuo, sul nostro, sul mio presente. Quel ragazzo mi ha offerto la sua amicizia senza riserve e si è accollato la mia colpa, ha subito la mia punizione.
Sai Asuka, è orribile guardare la testa di una persona esplodere come un polpetta in un microonde. Immagino che tu abbia sviluppato un gran pelo sullo stomaco. Chissà quante ne hai viste, quante ne hai passate?! Mi dispiace, ma per me era la prima volta.
Per tutto questo Asuka, ti prego, non trovare così ingiusto e assurdo il fatto che mi senta profondamente depresso. E se davvero sei così arrabbiata con me, come mi hai dimostrato tirando quel cazzotto da campionessa del mondo contro il vetro blindato che ci divideva, allora uccidimi.
Invece di fare la stronza!
 
<< ... Ma riesci a stare in piedi da solo? >>.
Non so come, ma mi ha tirato fuori da quella scatola di acciaio che solo ora realizzo assomigliare ad una pillola gigante.
Asuka mi guarda fisso negli occhi e ringhia, mentre il pollice della sua mano destra è infilato nella mia bocca tra il labbro inferiore e i denti. Il resto della mano sorregge il mento se non addirittura tutto il mio corpo.  Mi chiedo se il guanto che indossa sia pulito ... sicuramente no.
Perché mi ha salvato poi? Forse c'entra il fatto che, nonostante il "suicidio" di Kaworu, la Camera del Guf non si era richiusa, forse sono ancora un pericolo. Ecco, deve essere questo il motivo del suo smaniare per portarmi via.
Appare in lontananza Ayanami, esile, longilinea, pallida .... Preferivo l'altra, decisamente.
Eppure nel vederla i miei pochi neuroni ancora attivi si inerpicano in un'assurda associazione. Mi sembra di vedere lei e Kaworu in piedi davanti a me su di un piano che sembra fatto di vetro .. no di acqua. E dal pelo dell'acqua emergono lentamente figure umane a pancia in giù, come cadaveri.
La scena è raccapricciante, ma non avverto alcun fastidio, provo sollievo anzi nell'ascoltare le loro voci così rassicuranti e familiari. << Siamo la speranza >> dice Ayanami << che un giorno le persone imparino a conoscersi >>.
<< Noi siamo >> mi rivela Kaworu << le parole "ti voglio bene" >>.
 
*****
 
Non saprei dire quanto siamo rimasti fermi nella nostra posizione nel bel mezzo di un deserto desolato, mortalmente rosso, dannatamente corrosivo (come dimostrano gli scheletri rugginosi che intorno a noi rendono il paesaggio ancora più deprimente).
Folate nauseanti, che richiamano alla mente i processi della decomposizione delle carcasse, spezzano la regolarità del tanfo di uova marce miste a polvere di ferro che salgono dalla sabbia rossastra sotto i nostri piedi fino alle narici.
Non può esserci vita qui, questo è l'inferno. A me sta bene, questo è un posto perfetto per vivere da esiliato gli ultimi giorni di vita; è un posto perfetto per morire da soli. Me lo merito, ma tu, Asuka, perché aspetti? Cosa aspetti? Qui puoi attendere solo la morte.
Quando mi prende per il polso, accompagnando il gesto con un << andiamo! >>, sibilato a denti stretti e che non ammetteva repliche, non mi oppongo, non reagisco. Invece la seguo docilmente, perché per me una soluzione vale l'altra. Il mio cuore è vuoto come la mia testa e non desidero niente.
Che avrà poi da arrabbiarsi?! Mi sono già arreso, sono già morto.
 
Ho sete e mi fanno male le gambe ... Da quanto camminiamo? Asuka continua a tenere ben stretto il mio polso, così stretto che ho perso la sensibilità della mano.
Non avevo considerato il mio corpo. A differenza di me, il corpo di Shinji è ancora vivo e sbraita per la fatica, per l'arsura, per i primi morsi della fame, perché vuole vivere, vuole che i suoi bisogni siano soddisfatti. Non ha morale il mio corpo, non consoce colpa il mio corpo, non consoce nessuno il mio corpo. Se non fosse per il suo innato desiderio di sopravvivere mi riconoscerei in pieno con la pelle, gli arti e le interiora di questo rachitico pilota.
Di sicuro, ho conosciuto solo me stesso e non mi sono mai capito e neanche piaciuto. Per questo faccio del male, sono solo un egoista. Se almeno fossi coraggioso  ... ma io sono un vigliacco.
Perché proprio la mano, che Asuka stringe come fosse di burro, è l'unica che non sbraita? Svegliati, almeno sentirò un contatto e, chiudendo gli occhi, potrò far finta che sia qualcosa di bello.
Che palle ... adesso stanno resuscitando anche le emozioni. Mi farà male.
Il paesaggio, man mano che avanziamo, diventa sempre più alieno, ostile, disgustoso. I pezzi semiorganici di "coloro che hanno fallito l'infinity" (chissà che vuol dire?) si affacciano contorti da ruderi di cemento come un monito per i vivi che osano attraversare queste terre.
Che cosa ho combinato?!
 
<< Sta calando il sole. Dovremo cercare un riparo >> Asuka interrompe la silenziosa monotonia della processione. << Farà freddo >>.
Freddo? Ne ho sentito parlare ... a scuola. Ma cosa vuol dire? Vorrei chiederglielo, ma non faccio in tempo perché sembra aver individuato un luogo adatto alla nostra destra in direzione del tramonto e mi strattona senza dirmi niente con la delicatezza di un gorilla.
Il riparo è quanto resta di una gigantesca gabbia toracica con tanto di costole ricurve proiettate all'esterno, probabilmente appartenuta ad uno sfortunato mostro di metallo e altro non meglio identificabile materiale. Odora di carne andata a male.
La rossa mi lascia finalmente la mano permettendomi di massaggiarla e scuoterla affinché il sangue torni a scorrervi. Eppure non ne sono lieto, iniziava a piacermi quel contatto.
 E' quasi buio. Ayanami squittisce qualcosa, forse per ricordarci della sua esistenza - mi ero dimenticato di lei. << Perché non procediamo verso est? >> al secondo tentativo capisce che è il caso di alzare il volume. << Li ci sono delle abitazioni >>.
Guardo nella direzione da lei indicata e non vedo case isolate, ma un intero complesso residenziale con decine di palazzi allineati a schiera su due lati di quella che doveva essere una via trafficata e viva ... quattordici anni fa.
Alcuni alti almeno dieci piani - chissà quanta gente vi abitava?! - hanno l'aria di essere ancora in buone condizioni nonostante il degrado, nonostante l'aura amaranto da girone infernale che li dipinge  mentre lo sfondo inizia a scurire velocemente.
<< Non se ne parla! >> Asuka annichilisce ogni possibilità di discussione. << Semmai ci fosse qualcuno, rischieremmo solo di fare altro pessimi incontri. Qui si nascondono solo i ricercati o quelli che devono morire >> conclude lanciandomi un'occhiata di sbieco, come se avesse letto la mia mente.
<< Allora c'è gente, ci sono persone ancora vive >> Non ho alcuna intenzione di fare brutti incontri, ma, se qui si rifugiano i disperati, vuol dire che ci sono posti in cui si può vivere, magari all'aperto e possibilmente lontani dalle cattedrali artificiali come il quartier generale della Nerv o dagli scheletri di balena volanti come il wunder. Chi se ne frega, quindi, se la mia esclamazione può suonare stupida.
<< Chiudi il becco, bamboccio! >> mi reprime il pilota con la benda << Certo che ci sono altre persone, cosa credevi? Fortunatamente non sei riuscito a sterminarci tutti ... Ma in compenso >> assottiglia l'occhio fissandomi carica di rancore e incurvando la bocca per esprimere disappunto,  << quei pochi che sono rimasti hanno mostrato il
peggio di cui è capace l'uomo. E tutto grazie a te, che hai distrutto millenni di evoluzione sociale >>.
<< Cosa intendi per "hanno mostrato il peggio"? >>  azzardo.
<< Sono diventati dei primitivi, bestie buone solo ad uccidere, rubare e distruggere. Si muovono in branchi e si fanno chiamare "cacciatori". Alcune di queste bande sono davvero pericolose. Se ci trovassero qui, da soli, non so se riuscirei a tenerli a bada ... Perciò >> sibila minacciosamente puntando alternativamente il suo famigerato dito accusatore su me e Ayanami,  << vedete di non fare casino, inutili impiastri! Vi consiglio di obbedirmi senza discutere >>.
 
Adesso so cos'è il freddo. Il rifugio di fortuna ci protegge dal vento che soffia da ovest, ma non dall'umidità dell'aria che sembra voler penetrare nelle ossa e sbriciolarle con un'infinità di punture. Tremo e non per la paura; il plugsuit è utile solo quando sei immerso nell'LCL mentre "all'asciutto" è un indumento maledettamente leggero.
Mi avvicino istintivamente ad Ayanami per attingere un po' del suo calore. L'idea non mi va a genio, ma ammetto di provare un certo rispetto per l'amorale volontà del mio corpo che non conosce pregiudizi e se ne frega dei traumi psicologici. Ha freddo e basta.
Evito Asuka perché non mi va di farmi prendere a sassate come un cane randagio. E poi lei mi ricorda il casino che ho combinato, il dolore che le ho procurato quando era imprigionata nell'Eva 03, lo schiaffo con cui l'ho colpita durante l'ultimo scontro (quello che per la cronaca, purtroppo, ho vinto a mani basse). Lei mi ricorda le mie colpe, la mia debolezza, l'ennesimo tradimento perpetrato ai danni di chi mi ha voluto bene, o ci ha provato, solo per seguire mio padre.
Ma la figura di Asuka, seduta di lato con le braccia unite ad anello intorno alle gambe piegate, fiera e perennemente incazzata, preannuncia anche la giusta punizione. E lo confesso: nonostante tutto, non mi piace l'idea di essere punito.
Con la coda dell'occhio osservo quelle trecce da bambina, che non c'entrano nulla con la sua immagine di indomita guerriera e con quella benda sull'occhio che getta un'ombra scura sul profilo del naso leggermente a punta. Non trema, non sembra avvertire la differenza di temperatura, non sembra curarsi di niente ... non sembra provare niente.
Il bisogno di starmi lontano mi costringe ad attaccare il mio interesse su qualcosa di esterno. Il paesaggio non mi piace, Ayanami ... beh il solo guardarla mi mette a disagio, e poi c'è lei. Solo ora mi rendo conto che Asuka è un'estranea, al più una conoscente a cui ho fatto del male in tutte le salse. Eppure, contro questa consapevolezza si oppone l'impressione che sia l'unica persona che conosca davvero.
Sposto subito l'attenzione in un punto indefinito davanti a me quando si gira verso di noi per scrutarci, come se avesse avvertito la proiezione del mio sguardo. Attorciglia la bocca e tende i muscoli del viso fino a trasfigurarlo in una maschera di malcelato disprezzo. << Sembrate due cagnolini spaventati >> sentenzia concentrando il suo sguardo su di me.
Figurarsi, per la sua collega sono il cagnolino di mio padre, per lei sono un vigliacco. Dubito che il vecchio modello della First rientri nello schema.
Non è l'insulto in sé a crearmi problemi, non trovo alcuna ragione per sentirmi offeso dal momento che, anche senza il suo sostegno, sarei perfettamente in grado di insultarmi da solo. E' qualcosa di diverso.
Mentre parlava mi è sembrato di ascoltare l'eco della sua stessa voce che mi sputava addosso: << che schifo! >>. Mi ha fatto stranamente male.
<< Siete davvero patetici! >> insiste con lo sguardo più minaccioso e un visibile tremolio del labbro. Forse è arrabbiata perché non ha ricevuto risposta, ma d'altronde cosa vorrebbe che dicessi?
Mi limito ad osservarla incurante delle provocazioni, quasi dimentico della sonnolenta apatia che fino a poche ore fa mi avrebbe indotto a rimanere ingobbito col capo chino a fissare la terra. L'esterno sta coprendo il mio vuoto e, per ora, il mio esterno è solo Asuka.
 
Fortunato!
 
<< Non hai freddo? >> domando ... non so per quale motivo
<< ... No, io non soffro il freddo >>  risponde sprezzante.
<< Come mai? >>
<< Non sono affari tuoi! >> ribatte voltandosi con fare sdegnato. << Ma tu vedi se devo rispondere alle domande stupide di un bamboccio >> commenta ad alta voce.
<< Sei anche molto forte >> stupidamente insisto con quello che nella mia mente doveva essere un complimento e che, uscito dalla bocca, risuona come un'insulsa leccata. << Possibile che c'entri la maledizione degli Eva di cui mi parlasti? >>
<< Non hai capito niente! >> sbraita la tsundere che torna a fissarmi carica di odio. << Se devi dire stronzate, allora è meglio che tu stia zitto, idiota! >>
 
Non è il caso di insistere.
 
Già, probabilmente, sono responsabile anche di questo. Forse ha a che fare con il suo occhio.
 
Credo che anche l'Angelo di questa storia, quello che l'ha infettata, abbia le sue colpe.
 
Avrei potuto estrarla dall'EVA 03 in tempo.
 
Non potevi. Papino aveva messo in funzione il dummy.
 
Si perché ho preferito oppormi a lui per farmi uccidere in diretta, così avrebbe pianto la scomparsa di suo figlio.

.... e non hai pensato a lei.
 
*****
 
Sospeso a metà tra la superficie e il nero del profondo, mi lascio fluttuare in questo liquido rossastro, appena cullato dal flebile dondolio prodotto dalle onde che sopra di me si infrangono sulla costa e dal conseguente moto di risacca. Mi muovo, ma non mi sposto; non ho paura nonostante sia consapevole di non saper nuotare, non ho paura perché respiro.
Se non fosse che tutto lo spazio intorno a me è riempito da questo liquido, direi che sono in mezzo al mare, ma non può essere. Mi sento bene in questo limbo, ha sapore, odore e consistenza che conosco già: è lcl. Se fosse il mare sarebbe disgustoso, maleodorante e brulicherebbe di schifezze.
La gigantesca luna sopra di me è più piccola del solito, mi pare di notare come uno schizzo di sangue che raggiunge la superficie bianca. L'istinto mi suggerisce di risalire.
Questo mondo subacqueo è al contrario, perché più mi avvicino al limite di  questo infinito grembo, più mi sento pesante. Inizio ad avvertire un forte bisogno di respirare, l'acqua si intorbida ed io ... inizio ad avere paura.
Il satellite, che da quelle profondità si mostrava piccolo come lo ricordavo da bambino, man mano che si approssima la riemersione, si spande come una macchia bianca sulla superficie perdendo ogni apparenza di sfericità.
Assaporo la prima boccata d'ossigeno e tossisco come se i miei polmoni rifiutassero quel cibo. Una macchia bianca galleggia sull'acqua, ma non è la luna, è qualcosa che avevo già visto, qualcosa che non voglio rivedere. Riconosco i resti di un'acconciatura, una sporgenza che assomiglia ad un orecchio ed un prolungamento che mi ricorda il collo di una donna su cui scintillano delle sporgenze di un bianco accecante. Ma quelle sono ... vertebre. Mio dio, è una testa!
Mi viene da vomitare, mi fa male il petto come se l'avessero trafitto. Piango paralizzato dal terrore, invocando mia madre mentre quella cosa davanti a me ruota svelando il profilo di un naso, quel che resta di due labbra sottili e un'orbita oculare sproporzionata.
Qualcuno mi tira giù proprio quando tento di imbarcare ossigeno, dopo averlo sprecato in un inutile, disperato grido. Quello era il volto di Ayanami.
Soffoco! Quest'acqua ha un sapore orribile, sa di sangue. Qualcuno ... qualcuno mi trascina a fondo, avverto chiaramente le dita di una mano stringersi attorno alla mia caviglia. E' la mano di una donna, è la mano di ...
Asuka è di nuovo sopra di me, sta calando la sera e io fremo di un desiderio già adulto davanti a quel seno che mi infiamma eppure mi suscita vergogna. So che dovrei restare fermo, pena la fine improvvisa di una cerimonia che si ripete dolce e amara ogni sera. Ma non posso ...
Non capisco perché le mie mani siano strette intorno al suo collo. Vorrei staccarle, basterebbe un gesto da parte sua, una parola. Ho paura di entrambi.
Una mano sulla mia guancia mi lacera la carne che non può più trattenere il sangue. Un macchia, una pozza, un mare, un mare di sangue e io sono ancora giù, scivolo nel plasma arpionato da quella mano che riconosco di nuovo come quella di Asuka. Sembra un cane rabbioso pronto a strapparmi la gamba a morsi e io penso solo che non posso morire senza rivedere ... mia figlia.
Una mano, due mani, tre mani arrestano la discesa in quella profondità scura.
Di nuovo fuori, con gli occhi chiusi lancio le mani a casaccio per cercare un appiglio. Sbatto contro qualcosa, apro un occhio (solo il destro) e vedo il fianco di una barca e tre uomini in piedi che mi fissano. E' quello di mezzo che mi spaventa, è alto e asciutto e mi osserva come se fossi un mostro o una preda; è lui che mi spaventa con quella benda da pirata che copre un occhio, ma non la vistosa cicatrice sulla guancia e che ora accarezza l'impugnatura di un coltello
Seguendo l'istinto provo a mollare la presa e a nuotare via, ma lui mi ha anticipato afferrandomi per il plugsuit all'altezza del petto e mi solleva con un braccio solo, con tanta forza da vincere la resistenza di Asuka, che ancora resta aggrappata alla mia gamba.
Il mio corpo si stira sotto la pressione delle opposte trazioni. << Asuka lasciami! >> imploro senza guardarla.
<< Vieni giù con me! >> mi risponde con un sorriso maligno. << Andiamo a casa, dentro il tuo dolore. Non hai mai fatto niente. E' tardi! >>
Aiutato dagli altri due l'uomo con la benda fa leva su una gamba appoggiata al bordo della barca per issarmi. << Devi volerlo! >> ringhia per lo sforzo. << Non adesso. Prima ti devi muovere! >>
<< Fammi uscire dall'acqua! Asuka ti prego, lasciami! >>
<< Dopo quello che mi hai fatto pensi di potermi abbandonare così?! >>
<< Non ascoltarla, non è lei ... >> grida l'uomo con un occhio solo << ... sei tu! >>
<< Le ho fatto male! >> piango guardando con disgusto la mia mano aperta.
<< Se vuoi rimediare allora devi muoverti! >>
<< Comeeee? >>
<< Cresci! >>
Sono sulla barca finalmente, il respiro è spezzato e sento il cuore pulsa forsennato sulle tempie e in gola. Non capisco cosa sia successo.
<< Hai fermato il Perfezionamento >> mi rivela Asuka di nuovo adulta con il suo seno piantato a pochi centimetri dalla mia faccia. << Credi che questo possa fare di te un capo? Io non ti accetterò mai >>.
<< Ragazzo >> il secondo uomo, snello e con i capelli biondi, sembra si rivolga a me.
<< Tu hai distrutto ogni cosa >>. Asuka indossa il plugsuit rosso fiammante, ha la mia stessa età, ma non ha la benda. Sembra un'altra. << Tu hai cancellato i sogni di tutti. Non riesco a non odiarti >>.
<< Ragazzo >> il terzo, corpulento e con la barba, gli fa eco.
 << Cosa volete? >> farò qualunque cosa purché mi liberiate da tutto questo.
<< Tu mi hai fatto male! >> strilla ancora Asuka che in piedi sulle mie gambe puntella un fragile equilibrio toccandomi le spalle con le sue piccole mani, non avrà cinque anni.  << Almeno guardami! >>
<< Ehi moccioso! >> urla l'uomo con la benda che si precipita inferocito su di me come se volesse azzannarmi e mi artiglia il collo. Dal nero della sua benda emerge un sinistro bagliore rosso.
<< Cosa vuoi? >> chiedo in lacrime.
<< SVEGLIATI !!! >>
 
*****
 
<< Ehi, SVEGLIATI, Shinbamboccio!!! >>
Quella voce e il calcione sul gluteo mi fanno schizzare in piedi, ma è solo un rush di adrenalina, perché ricado immediatamente a terra, travolto dalle vertigini.
E' come se tutte le emozioni che avevo seppellito a fondo solo il giorno prima fossero emerse dalla tomba gridando vendetta contro il loro oppressore. 
Non so se essere felice per aver abbandonato quell'incubo o infelice per essermi risvegliato in questo mondo dove per Shinji Ikari c'è solo odio e rifiuto, dove Shinji Ikari ha portato solo dolore e morte. Fatico addirittura a capire quale sia la realtà.
Asuka mi fissa interdetta, le sue labbra iniziano a tremolare vistosamente, mentre il viso si colora come i suoi capelli. Capisco che vorrebbe dirmi qualcosa, forse si è preoccupata o è incazzata o forse l'ho nominata nel sonno.
Stizzita mi passa davanti evitando di guardami. << Tra cinque minuti ci muoviamo >> ordina. << Cerca di ... essere pronto, bamboccio, o ti lascio qui! >>
<< Ma che l'è preso? >> mi interrogo a mezza voce per non farmi sentire.
 
Mi sa che di questo sogno hai colto solo alcuni aspetti.
 
Ma che ... << oh mamma! >> esclamo incrociando le gambe e piegandomi in avanti prima che anche Ayanami riesca a prestarmi attenzione.
Maledetto sogno, ma perché il mio corpo è così inopportuno? Dovrebbe obbedire di più ...
 
Ringrazia che almeno lui non lo fa. Ringrazia che voglia vivere più di te
 
E' l'alba. Riprendiamo il cammino. Asuka sembra più buia del solito, direi preoccupata. Non è un buon segno.
 
   
 
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