Sposata con un diavolo
Capitolo 14 - Eccoti.~~<>~~
-Adams, smettila di fare la bambina e siediti in macchina. - disse arrabbiandosi Jace e prendendomi fortemente la mano. -Andiamo.-
-Cosa? Non vado da nessuna parte con te. Non mi sposterò di un millimetro da qui se non mi dici cosa gli hai fatto.- dissi tutto con un respiro orgogliosamente, alzando lo sguardo su di lui.
Sentii uno stanco e arrabbiato sospiro.
-Sai che posso semplicemente prenderti in braccio e metterti in macchina? Non mi ci vuole niente. - mormorò continuando a bombardarmi con quei suoi sguardi freddi e decisi.
Ma come si permetteva? Non ero un oggetto o la sua domestica che doveva eseguire tutto ciò che mi ordinava. Mai nella mia vita avevo incontrato persone viziate come lui.
-Non lo farai! - risposi sicura.. ma capii che lui pensò che gli avessi lanciato una sfida.
-Piccola, mi stai sottovalutando…- disse avvicinandosi a me, si inchinò, prese le mie gambe e mi mise sulle sue spalle.
-Noo, lasciamii! Sono con il vestito!! - lui mi lasciò di nuovo a terra e si appoggiò sulla macchina mettendosi nella posa precedente.
-Sto già andando con Louis.- ammisi.
Lui guardò la macchina parcheggiata vicino, poi me, poi di nuovo la macchina.Lanciò l’ennesimo sguardo a me come per chiedere spiegazioni.
-È un amico di Evelyn. - lo rassicurai.
-Non m’importa chi è. Tu vieni con me. - disse severamente e, vedendo che volevo aggiungere qualcosa, continuò- Discussione chiusa.
-Non è chiusa! - la mia testardaggine si fece avanti- Con te non vado da nessuna parte!
Lui si arrabbiò e guardò in cielo come se volesse dire “Dio...ma mi sono meritato tutto questo? Che ho fatto?”
-Ma ti sei dimenticata che posso semplicemente prenderti in braccio e metterti in questa cavolo di macchina?
In ogni parola sentivo la sua stanchezza di combattermi e rabbia. “Stai giocando col fuoco”, mi dissi. Non potevo non dire però che mi piaceva farlo arrabbiare, mi dava soddisfazione.
-Ne dubito. - Oh ne ero sicura al 100% che potesse farlo. La mia bocca non voleva starsi zitta.
Si inchinò improvvisamente facendo attenzione a non sollevare il vestito e mi prese in braccio.
-Aaaah, lasciamii! Adesso mi metto a urlare che mi vuoi violentaree! - dissi io sentendo come risposta un sorriso. - GENTEE!! MI VOGLIONO VIOLEEEN….- Ma non finii la frase che mi mise in quell’auto. Cavolo. Dovevo pensare a qualcosa!
Certo! Nel mentre che Jace andò dall’altra parte della macchina per sedersi, io saltai fuori e corsi fino alla macchina di Louis. Mi sedetti e urlai:
-Vaaii!!- dissi a Louis che reagì subito.
Guardai nel finestrino: c’era Jace fermo vicino alla sua macchina tutto arrabbiato. Mi calmai e mi sentii al sicuro.
-Che è successo, Kristine?- mi chiese Evelyn - Sembra che ti stava attaccando un orso. - Si girò da me.
-Un orso no, ma posso dire che era un diavolo.. hai visto cosa mi stava facendo? Mi ha preso sulle spalle!! Che idiota.-
Louis e Evelyn si guardarono e scoppiarono entrambi a ridere.
-Che ridete, imbecilli? Mi può rimanere un trauma psicologico!
Loro risero più fortemente.
Dopo mezz’ora eravamo già vicino a casa mia.
-Grazie per il passaggio, imbecilli. - dissi prima di uscire dalla macchina e sentendo di nuovo le loro risate.
Cavolo...non avevo le chiavi. Mi rimaneva sperare che i genitori fossero già tornati.
Suonai il campanello e aspettai. Dopo un minuto la porta si aprì e vidi mia madre. Sentivo che mi aspettava un interrogatorio da parte sua.
-Kristine Adams- cominciò severamente lei- devi ringraziare Jace che gentilmente ci ha avvisati che oggi notte saresti rimasta con lui..-
-Mamma, io…-
-Fammi finire! Ci ha detto che il tuo telefono si era scaricato e non potevi tornare a casa perché non avevi preso le chiavi. Devi vergognarti signorina! Saremmo impazziti se non ci avesse chiamato.
Signorina? Non mi aveva chiamato mai in questo modo.
-Jace…?-
-Sì mi ha riferito che ti sei sentita male al ristorante e ti ha portato a casa sua.-
-E tu mi hai affidato così semplicemente a lui?! Mi poteva fare del male! - urlai io.
-Smettila di dire sciocchezze, Kristine! Ah a proposito...ha detto che visto che non ti senti ancora completamente bene il matrimonio non ci sarà oggi. Ha detto che poi decide un altro giorno.-
-Decide? Farà tutto lui?!
-Kristine! Ah si e per favore assicurati di avere il cellulare sempre acceso e non dimenticarti le chiavi. -
Decisi di non continuare questa discussione e entrai in stanza. Quindi Jace le aveva mentito. Mi buttai sul letto e subito dopo i miei occhi si chiusero e mi addormentai dalla stanchezza.
Li aprii a causa di un continuo bussare di qualcuno.
-Mamma apri!! - urlai mezza addormentata.
Ma niente. Il bussare continuava. Cavolo, dove se ne erano andati di nuovo?
Alzandomi vidi attaccato alla mia porta un biglietto.
Figliola, un mio parente si è sentito male. Siamo dovuti partire subito, ci devi scusare. Arriviamo tardi, ti ho preparato il pranzo. Baci♡.
Guardai l’orologio, segnava le 19.00
“Più che pranzo, ora è cena.” - pensai a voce alta.
Qualcuno non smetteva di bussare. Mi avvicinai e aprii la porta.
Alla vista il mio corpo si paralizzò...