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Autore: DjalyKiss94    28/07/2017    2 recensioni
Ambientata durante e subito dopo la caduta dalle cascate di Reichenbach, Sherlock Holmes sarà alle prese con un nuovo mistero:
Chi è Sherlock Holmes?
Senza memoria e senza il suo fedele Watson, che lo crede morto, il detective dovrà affrontare i suoi fantasmi e raccogliere tutti gli indizi, per riuscire a ricordare chi è veramente.
Ci riuscirà?
Ps. Storia ancora da scrivere e quindi potrebbe rimanere incompleta.
Genere: Azione, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: John Watson, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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CAPITOLO 10                                  MATRIMONI E PRIMI GUAI (parte 1)
 
CORMOLINO
MARTEDì 1 DICEMBRE 1891
 
ORE 23:59
 
POV ???
 
È stata una giornata faticosa.
Il lavoro e stare dietro a Holmes.
Il suo travestimento gli ha permesso di ricevere in dono cibo e denaro.
Ho contribuito anche io.
Per oggi ha viveri a sufficienza.
Ma non posso sempre intervenire.
Non posso sempre intromettermi.
A volte, purtroppo, devo lasciare che il destino faccia il suo corso.
Ma cercherò comunque di dare una mano se mi è possibile.
 
Mi sdraio sul tetto di una casa e osservo il cielo stellato.
Pace a tranquillità mi avvolgono, oltre al freddo.
Un ricordo della giornata attraversa la mia mente.
Scoppio a ridere.
La signora che pizzicava la guancia di Holmes.
 
Memorabile!
 
 
MERCOLEDì 2 DICEMBRE 1891
 
ORE7:59
 
POV HOLMES
 
Bianco.
Sono nuovamente in ospedale.
Sbuffo.
E basta!
Attraverso il corridoio.
Varie porte mi circondano.
Ognuna di loro ha un’iscrizione sopra, una targhetta.
 
Nome.
Lavoro.
Famiglia.
Amici.
Ricordi.
 
Tento di aprire ogni porta, inutilmente.
Sono chiuse.
Non c’è nemmeno la serratura.
 
-È inutile che ci provi.- dice una voce.
 
Mi volto.
Uno specchio si staglia davanti a me.
Riflette la mia figura.
Mi avvicino.
 
La mia immagine è nuda, senza nessuna ferita.
Mi guarda ghignando.
 
-Chi siete?-
 
-Nessuno. Proprio come te.-
 
-Non è vero.-
 
-Si… Sei nessuno. Non esisti.-
 
-Vi sbagliate. Scoprirò chi sono.-
 
Ride di me.
 
-Illuso. Lo hai visto anche tu. Nessuno ti sta cercando. Nessuno si sta preoccupando per la tua assenza.-
 
Lo guardo negli occhi.
Sono azzurri.
 
Quegli occhi.
 
-Voi non siete me! Ditemi il vostro nome!-
 
La figura sparisce.
Tutto si fa nero.
Rimangono solo quegli occhi azzurri che mi guardano.
 
-Tu sei niente per me!-
 
 
DON
 
Apro gli occhi.
Di nuovo quello sguardo.
Ma a chi appartiene?
Sento un peso all’altezza del petto che mi opprime.
 
-Tu sei niente per me!-
 
Cosa significa?
 
Strofino gli occhi e sbadiglio rumorosamente.
Allungo i muscoli doloranti, guardando le panche della chiesa alla mia sinistra.
 
Ieri sera un gruppo di donne ha lustrato da cima a fondo la Chiesa.
Erano coordinate, precise.
La divisa uguale per tutte, perfetta.
 
Un’agenzia di pulizie.
 
Troppo per una normale routine.
A meno che non sia in programma una funzione importante… un matrimonio!
Piuttosto inusuale in questo periodo dell’anno sempre che… non si debba nascondere una gravidanza.
E la coppia in questione è anche molto benestante.
 
Ne ho approfittato per dare un’occhiata più approfondita su questa cittadina.
 
Cormolino.
2500 abitanti circa.
Circondata da un muro in pietra, con varchi a Nord, Sud ed Est.
Bagnata dal Lago Maggiore ad Ovest.
Strade larghe ma polverose.
Popolazione: soprattutto allevatori, bottegai e locandieri.
Popolazione benestante: inferiore al 10%.
Questo spiega la presenza di pochissime automobili.
Mezzo di trasporto usato: soprattutto cavalli.
 
Ho scoperto una certa repulsione verso quegli esseri a quattro zampe.
 
Una Chiesa.
Una banca.
Un ospedale.
Un orfanotrofio.
Una stazione dei carabinieri.
E tanti altri mille dettagli che non ho voglia di elencare e che non mi riguardano.
 
In tutto questo nessun annuncio o notizia di scomparsa che possa ricollegarsi al sottoscritto.
 
Nessuno ti sta cercando. Nessuno si sta preoccupando per la tua assenza.
 
Una nuova fitta al petto.
Perchè?
 
Un rumore interrompe i miei pensieri.
Hanno bussato al portone della Chiesa.
 
L’anziana perpetua va ad aprire.
-Oh, buongiorno.-
 
Mi nascondo meglio tra le panche.
 
-Prego entrate.-
 
Osservo l’uomo sulla cinquantina fare il suo ingresso, seguito da una ragazza e due garzoni.
 
Il fioraio della via principale: frequentatore di bar soprattutto la notte, ottimo intenditore di vino, pessimo giocatore a carte, sguardo attento, mani forti ma delicate nei modi solo con i fiori, è capace nel suo lavoro… ma il dolore che porta lo acceca da 25/30 anni.
Vedovo ma porta ancora la fede.
 
La ragazza al suo fianco, ha il suo stesso modo di camminare, sbilenco a destra, stesso modo di fare dolce, stesso naso a patata, gli occhi, tristi, dolci e scuri, li ha presi dalla madre.
Sua figlia.
La moglie è morta di parto.
Lui la incolpa di questo.
 
-Come saprete la cerimonia inizierà alle 10.- informa la signora precedendoli con passo lento.
-Non si preoccupi, faremo in tempo. Forza al lavoro.- esclama l’uomo.
 
Mi nascondo nuovamente.
Meglio andarsene e tornare una volta finito.
 
 
ORE 10:15
 
Osservo, sbuffando, la scena nascosto dietro ad una colonna, sempre con l’abito da frate.
Non ho nient’altro da fare.
La Chiesa è gremita di gente, ovviamente, elegante e composta.
Parenti, amici, banchieri, avvocati, dottori.
Il 70% degli gentiluomini è annoiata, si guarda attorno senza nessun interesse o scambia quattro chiacchiere, su politica, lavoro o altro, con il proprio vicino per passarci il tempo.
L’argomento del cicaleccio delle signore invece è solo uno: l’abito della sposa.
Le donne, con i loro cappelli dalle forme e colori più svariati, sono emozionate e impazienti, sedute nelle panche, scalpitano sul pavimento agitate e irrequiete.
 
Serpeggia lievemente tra la folla, il sospetto che la giovane signorina sia in dolce attesa, come avevo già supposto.
 
Lo sposo si mangia le unghie e sorride, sotto lo guardo contrariato della madre.
È agitato.
È l’unico l’uomo nella sala ad essere contento.
 
L’organo inizia a suonare la marcia nuziale, interrompendo il brusio all’interno della sala.
 
Finalmente la sposa, vestita di bianco, accompagnata a braccetto dal padre, fa la sua comparsa all’ingresso della Chiesa, illuminata alle spalle dal sole invernale che riscalda la giornata.
 
Vengono anticipati da sei damigelle d’onore e da due coppie di paggetti.
Subito dietro quattro bambine, vestite di bianco e con una coroncina di fiori in testa, spargono petali di rose per tutta la navata.
 
Una fitta alla testa.
 
Tutti si alzano e si voltano ad ammirarla.


 
La ragazza emozionata avanza lentamente verso il suo amato.
Stringo gli occhi.
 
Qualcuno mi tocca la spalla e mi sveglio.
Di già?


 
Spalanco le palpebre.
Ricordo un matrimonio.
 
Non era il mio.
 
Non riesco a focalizzare bene i volti.
Sono sfocati.
Le immagini troppo veloci.
 
La sposa, il cui viso è coperto dal candido velo, e il padre si fermano davanti allo sposo.
Il signore cede la mano della figlia al giovane, scoccandogli un’occhiataccia.
 
Mascella contratta.
Muscoli tesi.
La mano che stringe dolorosamente quella del ragazzo, a giudicare dalla sua espressione.
 
Vorrebbe ucciderlo.
 
Trattengo a stento una risata.
 
La sposa è felice.
I suoi occhi brillano, il sorriso sul suo volto si fa ampio.



Di riflesso anche il suo amato sorride, sincero e rapito dalla sua bellezza.
 
Lei, a giudicare dalla lucentezza della pelle, il seno più prosperoso e il leggero rigonfiamento al ventre che però passa inosservato grazie al vestito, è in dolce attesa ma i due sposi si amano veramente.
 
30 minuti dopo
 
Sbuffo.
Che tedio!
Il parroco non finisce più il suo monologo!
Neanche fossimo a teatro.
Avessi saputo avrei fatto un pisolino.
 
10 minuti dopo
 
Mi sveglio di soprassalto.
Mi sono addormentato in piedi contro la colonna.
Inspiro rumorosamente, trattenendo un rumoroso sbadiglio, e guardo davanti a me.
Oh finalmente lo scambio degli anelli.
 
Il giovane recita la sua promessa e fa scorrere il cerchio d’oro sull’anulare sinistro della sua amata.


 
Distolgo lo sguardo.
Un peso si forma all’altezza del petto.
Scuoto la testa confuso.
 
Cosa sono questi ricordi?
E perché mi sento strano, infastidito?
Di chi era quel matrimonio?
 
20 minuti dopo
 
Mi riscuoto dai miei pensieri che la cerimonia è quasi terminata.
 
Il sacerdote benedice la folla e gli sposi.
 
-… Vi dichiaro marito e moglie. Ora può baciare la sposa.-
 
Lui solleva il velo della sua amata, la guarda innamorato, lei gli sorride con gli occhi lucidi.



Si avvicinano lentamente.
Lui si china e chiude gli occhi.


 
Mi volto, ancora appoggiato alla colonna.
Il petto dolorante.
La gola stretta in una morsa.
Sistemo il cappuccio e me ne vado, uscendo dalla porta secondaria.
Alle mie spalle lo scrosciare degli applausi.


 
Perchè mi sento solo?
 
 
_____________________________________
 
PROSSIMO AGGIORNAMENTO
TERMINE MINIMO                  2   AGOSTO
TERMINE MASSIMO               10 AGOSTO
 
Angolino dell’Autrice
 
Eccomiiiii!!!! =D
Oddiooooo!! Siamo già al decimo capitolooooo!!
Questa è la prima parte di un capitolo abbastanza lungo…
Il nostro Holmes si ricorda di un matrimonio… e noi sappiamo benissimo di chi.
Spero di riuscire a terminare la seconda parte il più presto possibile.
Buone vacanze a tutti!
Grazie a tutti voi che siete arrivati fino a quì, che leggete e recensite.
Se avete qualche consiglio o se secondo voi c’è qualcosa da migliorare fatemi sapere!
 
Baci baci Djaly! :*
 
  
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