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Autore: Andy Tsukimori    28/07/2017    2 recensioni
Light Yagami e Akemi Komori, due persone annoiate, prive di stimoli, intelligenti. Si somigliano molto, come mai?
Akemi no Raito trad. La luce di Akemi, Akemi’s Light.
Genere: Azione, Erotico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Near, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
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Akemi era tornata al quartier generale, la sua vita negli ultimi due anni aveva preso una piega interessante. Aveva conosciuto un ragazzo splendido e aveva finito il liceo. Studiava criminologia all'università di Tokyo con il suo fidanzato che era un ragazzo brillante e dal'aspetto molto attraente. Insieme avevano avuto l'opportunità di lavorare al caso Kira in collaborazione con il migliore detective del mondo e non vedeva l'ora di risolvere questo enigma. Incredibilmente quest'ultimo sospettava di Light e di lei, ma era certa che quando sarebbero andati a fondo su questa storia si sarebbe ricreduto del tutto. Le piaceva quel L, era strano al punto giusto. Però nulla poteva competere con i sentimenti che aveva per Light. Secondo lei era qualcosa di trascendentale, il solo sfiorarlo la galvanizzava. Infondo lei poteva vedere le date di morte delle persone, perciò non era poi così assurdo pensare che loro due erano legati da qualcosa di più profondo di semplice amore giusto?
 
Dopo che le indagini avevano portato a sospettare del consiglio esecutivo della Yotsuba, arrivarono le prime conferme: dalle telecamere infatti assisterono ad un consiglio speciale che si teneva ogni martedì in cui gli amministratori della società decidevano sulle prossime vittime da chiedere a Kira. Decisero poi di mettersi in contatto con uno dei membri del consiglio, Reiji Namikawa, che in cambio dell'immunità aveva deciso di collaborare. 
 
 
Con l'aiuto di Misa, che nel frattempo aveva toccato il Death Note e visto Rem senza però riacquistare la memoria e che venne introdotta alla Yotsuba quando Matsuda aveva tentato di spiarli e si era improvvisato suo manager, riuscirono ad ottenere una confessione dal sospettato numero uno: Kyosuke Higuchi. Ma L non voleva arrestarlo subito, sapeva che lui era solo l'ultimo Kira, il vero Kira era nell'ombra e in qualche modo sarebbe tornato in possesso del suo potere, perciò decise che voleva stare a guardare per capire come faceva Higuchi ad uccidere le persone. Fecero piazzare telecamere in casa sua e nella sua auto, in attesa di scoprire come Kira uccideva i criminali. L non stava più nella pelle, avevano organizzato una trappola perfetta con l'aiuto della Sakura TV. 
 
Avevano utilizzato Matsuda come esca e dopo aver fatto cadere volontariamente i pannelli oscuranti, furono piazzati dei manichini in studio, annunciando che entro la fine della puntata di quel giorno avrebbero rivelato la vera identità di Kira. 
Lasciarono andare i nastri pre-registrati e tornarono ad osservare le mosse del sospettato, che se ne stava in casa andando avanti e indietro per il nervosismo.
 
 
L'amministratore Namikawa, loro complice fece dunque come pattuito e chiamò Higuchi e il resto del consiglio.
 
 
-Ragazzi avete visto che succede su Sakura TV?- disse mentre Light lo teneva d'occhio. 
 
 
-Sarà la solita bufala- replicò nervosamente Higuchi. 
 
 
-Non possiamo rischiare, l'uomo che testimonierà è quello che era venuto a ficcanasare qui l'altra volta, lo avete visto no?- aggiunse Reiji.
 
 
Più il tempo passava più Higuchi si innervosiva, anche gli altri dell'amministrazione avevano espresso una grande preoccupazione. Il suo volto solcato da rughe d'espressione era madido di sudore. Dopo poco prese le chiavi e entrò in auto.
 
 
-Wedy, collegami con l'abitacolo!- urlò L. La bionda ladra obbedì e lo videro mentre andava nervosamente verso l'agenzia di Misa, alla ricerca del vero nome del suo agente.
 
 
 
Lo udirono rivolgersi a qualcuno.
 
-Rem, voglio fare lo scambio- disse con la sua voce gracchiante.
 
 
-Con chi diavolo sta' parlando?- chiese Akemi facendo eco ai pensieri di tutti, che fissavano perplessi i grandi monitor.
 
 
-Kira in un messaggio una volta disse: L, lo sai che gli Shinigami mangiano solo mele? Potrebbe essere uno Shinigami- poi si portò l'indice alla bocca, era così irreale, ma d'altronde prima di allora persino uccidere qualcuno tramite attacco cardiaco era qualcosa di impensabile. 
 
 
-E se avesse un auricolare?- domandò Light neanche troppo convinto, assottigliando lo sguardo per vedere se era effettivamente così. 
 
 
-Le trasmittenti non rilevano nulla di elettronico- troncò Akemi.
 
 
All'improvviso Higuchi accostò, un ufficiale di polizia l'aveva fermato, probabilmente per la folle velocità a cui stava andando nel bel mezzo della città.
 
-Favorisca i documenti- disse il poliziotto.
 
 
Higuchi temporeggiò e tirò fuori un quaderno, scrisse un nome su una delle pagine e d'un tratto il vigile che l'aveva fermato si accasciò a terra.
 
 
 
Light scattò in piedi, trascinando L che era ancora ammanettato a lui.
 
-Gli basta il volto per uccidere!- esclamò  -Dobbiamo fornire dei caschi oscuranti per tutti coloro che parteciperanno alla missione- aggiunse.
 
 
 
Vennero dunque affidati a Matsuda e Ayuzawa una serie di caschi integrali da dare agli agenti.
 
Light sembrava scioccato.
 
-Avete visto anche voi quello che ho visto io?- disse incredulo.
 
 
-Ha scritto un nome su quel quaderno- sussurrò sorpreso L. Quello era il caso più inverosimile che avesse mai trattato. 
 
 
 
-Il Secondo Kira quando voleva incontrare il primo lo aveva detto no? Così ci mostreremo i quaderni a vicenda- disse Akemi.
 
 
-Agente Yokashi, non ne siamo certi ma state attenti che non scriva nulla sul quaderno che ha con sé- disse L ad uno dei tenenti a capo degli agenti di polizia che stavano collaborando alla cattura.
 
 
Higuchi giunse alla stazione televisiva, dove lo attendevano il sovrintendente Yagami e Wedy armati e pronti a far fuoco. Ci fu una breve colluttazione e quando il terzo Kira si accorse di essere stato fregato, sparò un colpo che ferì lievemente il sovrintendente e scappò con la sua auto. 
 
 
 
-Sbrigati andiamo- disse L mentre toglieva le manette a Light per poter guidare l'elicottero. Lui, Light e Watari presero posto nel piccolo velivolo a quattro posti e decollarono.
 
 
-Eccolo là- gridò invece Akemi che era all'inseguimento con un auto sotto copertura con Matsuda-san. 
 
 
Un colossale posto di blocco della polizia lo costrinse a fermarsi, tirò fuori il quaderno ma con 
rabbia scoprì che tutti gli agenti erano a volto coperto. L atterrò con l'elicottero poco distante.
 
 
-Resta qui!- urlò Matsuda prima di raggiungere gli altri. 
 
 
-Buttalo a terra!- intimò L dall'elicottero. 
 
 
 
-Dicci immediatamente come fai ad uccidere- gridò.
 
 
-Il quaderno! So che può sembrare strano ma basta scrivere un nome avendo in mente il volto della persona e questa muore- disse mentre con passi lenti si avvicinava alla macchina dove Akemi era seduta. 
 
-Me lo dia- gli ordinò uno degli agenti, quello glielo porse e appena lo toccò per il terrore cadde a terra.
 
 
-Oh mio dio! Cosa diavolo?!- gridò terrorizzato e sparò verso il nulla. Akemi sentendo gli spari abbassò la testa. Anche gli altri agenti si buttarono a terra, per non essere colpiti dagli spari.
 
 
Higuchi approfittò del trambusto della sparatoria e corse verso l'auto di Matsuda. 
 
 
Akemi sussultò, il terzo Kira era salito in auto con lei, appena la vide l'afferrò per i capelli, puntandole alla tempia una pistola di piccolo calibro. 
 
 
Decise che l'avrebbe usata come ostaggio. 
 
 
-Ti prego lasciami andare!- si lamentò lei tentando di liberarsi i capelli. La strattonava nervosamente intimandole di chiudere la bocca.
 
 
 
-In quell'auto c'è Akemi- esclamò Light. Gli agenti spararono alle ruote del veicolo impedendo così la fuga al malvivente.
 
 
-Maledizione!- urlò Higuchi, afferrò Akemi per il braccio con la mano libera e la trascinò fuori dall'auto, puntandole ancora con l'altra la pistola alla tempia.
 
 
-Abbassate le armi o le faccio saltare la testa!- minacciò.
 
 
 
La ragazza era terrorizzata, il cuore le batteva all'impazzata, si chiese se sarebbe morta così. 
 
 
Light strappò di mano a Watari la sua revolver e scese dal l'elicottero ignorando le proteste di L, che gli aveva intimato di lasciare fare agli agenti, e corse verso Higuchi.
 
 
L decise allora che lo avrebbe lasciato fare, voleva vedere se Light Yagami era in grado di uccidere a sangue freddo una persona.
 
 
 
Il ragazzo si arrestò davanti ai due, incrociò lo sguardo di Akemi, che sembrava essersi pietrificata tra le braccia del suo aguzzino. Sentì una folle rabbia prendere possesso di lui.
 
 
-Lasciala andare bastardo!- gli disse, nascondendo l'arma dietro di sé.
 
 
-Fai un passo falso e l'uccido- lo minacciò il terzo Kira strattonando i capelli della ragazza, a cui sfuggì un lamento di dolore.
 
 
Quello puntò la pistola contro di lui e sparò ferendolo di striscio ad un braccio e facendogli cadere la pistola. Akemi ne approfittò e si divincolò dalla presa correndo in sua direzione.
 
 
Light la strinse forte e gettò a terra la revolver. 
 
 
-Aspetta un attimo- le sussurrò poi sciogliendo la presa, poi si avvicinò ad Higuchi che se ne stava a terra e si teneva il braccio, graffiato dal proiettile.
 
 
-Figlio di puttana..- sibilò prendendolo a calci -Che cazzo ti dice la testa?- aggiunse mentre lo malmenava.
 
 
Dovettero arrivare degli agenti a fermarlo, trascinandolo via da Higuchi. Nel frattempo L lo osservava dalla cabina dell'elicottero, in un certo senso era deluso che Light non avesse fatto saltare la testa ad Higuchi.
 
 
Light per un po' ci aveva visto rosso. Aveva ancora il fiatone per aver provato a liberarsi da quattro agenti, voleva solo finire Higuchi. 
 
Appena riacquistò la calma si avvicinò ad Akemi e la strinse forte tra le braccia. 
 
 
-Dio solo sa quanto mi sono spaventato- sussurrò mentre la teneva stretta, quasi come se pensasse che se l'avesse lasciata sarebbe potuta sparire o dissolversi. 
 
Ad Akemi batteva forte il cuore, si lasciò stringere e nascose il viso nella sua giacca.
 
 
-Grazie- 
 
 
 
Nel frattempo tra gli agenti si era diffuso parecchio scompiglio, chiunque infatti aveva toccato il quaderno era in grado di vedere Rem. 
L incuriosito dalla reazione terrorizzata di ciascuno di loro si fece portare da Matsuda il quaderno. 
 
 
 
Il suo cuore mancò un colpo. Riusciva ora anche lui a vedere chiaramente un enorme mostro grigio striato di venature violastre, era alto come minimo due metri, le braccia oblunghe rispetto al corpo. In che diavolo di mondo abbiamo vissuto senza saperlo? Si chiese. Akemi  e Light lo raggiunsero, ma lui non riusciva a distogliere lo sguardo da quella creatura orribile che se ne stava in mezzo alla statale. 
 
 
 
-Che hai L?- gli chiese il giovane Yagami che teneva stretta la mano di Akemi, che lo osservava perplessa.
 
 
 
-Prendi questo- gli disse porgendogli il quaderno, i suoi occhi color antracite ancora fissi sullo Shinigami di Misa.
 
 
 
Akemi vide Light sussultare appena ebbe il quaderno tra le mani, come percosso da una potente scarica elettrica e gli sfuggì un grido soffocato.
 
 
 
 
Light si riscosse, aveva appena toccato il quaderno di Misa, di cui aveva assunto la proprietà poco prima di rinunciare ai due Death Note. In un istante un fiume di ricordi lo aveva travolto martellandogli dolorosamente sulle tempie. Emise un urlò sommesso e poi tacque. Ora ricordava chi era il vero Kira, ricordava di aver preso possesso di entrambi i quaderni, di avervi rinunciato e di aver chiesto a Rem di portare a qualcuno di ambizioso e senza scrupoli il Death Note di Misa, sicuro che una volta trovato questo nuovo Kira ne sarebbe di nuovo entrato in possesso. Era andato tutto secondo i piani, ora doveva uccidere Higuchi prima che rivelasse ulteriori informazioni sul Death Note. 
 
 
 
Si guardò il polso e sorrise, l'orologio era ancora lì. Sapeva che le abitudini erano dire a morire, era riuscito a prevedere le azioni di sé stesso. 
 
 
Aprì lo scompartimento segreto, tirò fuori un pezzettino di carta e l'ago che aveva infilato prima di farsi rinchiudere. Si punse e con il sangue scrisse a chiare lettere:
 
                     
 
                   火口卿介 [Higuchi Kyōsuke]
 
 
 
L non si accorse di nulla e quando il terzo Kira cadde a terra stroncato da un infarto, non ci fu nulla da fare.
 
 
 
Akemi si era rifiutata di toccare il quaderno, per qualche motivo non voleva vedere lo Shinigami, era un qualcosa da cui probabilmente non si può più tornare indietro e non si sentiva pronta a vedere quello che tutti descrivevano come un orribile essere alto più di due metri.
 
 
 
Light si era accorto che Akemi aveva rinunciato al suo Death Note. Per lui non era un problema effettivo, ma in qualche modo lo faceva sentire distante da lei, non sapeva nemmeno dove fosse il suo quaderno, perciò farle tornare la memoria sarebbe stato difficile. Perché mai aveva dimenticato tutto? Sapeva che lei non era mai stata d'accordo con quel piano ma dimenticarsi voleva dire rischiare di compromettere tutto, infatti lui aveva preso mille precauzioni. Rabbrividì pensando che quella sera Akemi aveva rischiato di morire, le capitava fin troppo spesso. Quella calamita attira sventure era quasi morta per mano del terzo Kira. Non riusciva a togliersi di testa quella sensazione di turbamento. 
 
 
Finalmente L gli aveva tolto definitivamente le manette, aveva bisogno di stringere tra le braccia la piccola Komori e non voleva rompiscatole tra i piedi. 
 
 
 
Entrò nella sua stanza e la trovò sdraiata sul letto, con le gambe appoggiate al muro, fissava il soffitto con aria pensierosa. L'afferrò per un braccio e la trascinò affianco a sé.
 
 
 
-Oggi ho quasi avuto un infarto vedendo quel bastardo puntarti la pistola alla testa- sbuffò. La prese in braccio e le stampò un bacio sulla guancia.
 
 
 
Akemi rabbrividì al ricordo.
 
 
-Non sai che spavento quando è entrato in macchina- disse, allacciando le gambe alla sua vita. Lui gli avvicinò le labbra ad un orecchio e glielo morse. 
 
-Non voglio lasciare questo mondo senza averti avuta- disse.
 
 
Akemi arrossì, nemmeno lei voleva andarsene senza essersi presa tutto di Light. Voleva che fosse suo, più di chiunque altro al mondo.
 
 
La mano di Light si mosse sapientemente sotto la sua camicia da notte, slacciandone i lacci di raso e scoprendo i suoi seni. Si sorprese nel vedere che la ragazza non lo stava respingendo come suo solito, anzi, lo guardava assottigliando gli occhi azzurri che si erano sciolti in un turchese tropicale.
 
 
-Akemi- sussurrò con voce melliflua.
 
 
La ragazza avvicinò le labbra alle sue, sentiva il suo respiro, e lo baciò con trasporto lasciandosi percorrere dalle piacevoli scariche che accompagnavano ogni loro contatto. 
 
-Light- rispose staccandosi per un attimo.
 
 
Quello la spinse indietro, appoggiandola sul letto e prese a baciarle il collo, scese piano piano fino ad incontrare le sue mutandine che gli sfilò con un gesto veloce. 
 
 
Ad Akemi sfuggì un gemito, era rossa come un peperone, il giovane Yagami la stava baciando tra le gambe e sentiva che da un momento all'altro sarebbe potuta esplodere. Infilò le dita tra i suoi morbidi capelli color caramello e strinse forte, come a volerlo guidare. 
 
 
 
Light si fermò sul più bello e le stampò un bacio sulle labbra. Lei stava impazzendo, si tirò su e gli tolse la camicia bianca che indossava, baciandogli il fisico scolpito. Gli slacciò la cintura dei pantaloni e lui se li tolse con foga, rimanendo in boxer. Il profilo della sua erezione era ben visibile. Akemi gli diede un bacio proprio lì facendolo impazzire. 
 
 
Light si sfilò i boxer e con delicatezza la appoggiò tra le gambe di Akemi.
 
 
Erano stretti l'uno all'altra e l'elettricità che li percorreva non era mai stata così forte. Era una sensazione splendida, nessuno dei due l'aveva mai provata e probabilmente con nessun altro sarebbe mai stato possibile.
 
 
Il respiro di Light si fece più affannato, mentre Akemi trattenne il suo mentre lui entrava dentro di lei. Era doloroso e piacevole allo stesso tempo. Le loro labbra erano vicine, ma non si baciavano, si sussurravano parole.
 
-Se vuoi che mi fermo dillo pure- ansimò Light mentre con cautela entrava sempre di più.
 
 
-Light- annaspò l'altra mentre lo stringeva forte. -Continua- aggiunse.
 
 
 
Quando fu del tutto dentro il dolore cessò e Light cominciò con lenti movimenti circolari, scatenando i gemiti sommessi di Akemi. 
 
 
 
La prese per i capelli e la baciò con più vigore mentre aveva cominciato a spingere su e giù. La prese in braccio e si alzò dal letto, appoggiandola al muro. 
 
 
-Sei solo mia- ringhiò Light mentre aumentava sempre di più con l'intensità. Lei si lasciava trascinare dal piacere che Light le stava dando annuendo debolmente mentre il respiro su faceva sempre più affannato. Si baciarono ancora prossimi al culmine di quell'esperienza sensoriale.
Ad Akemi sfuggì un verso di piacere e vide Light socchiudere gli occhi mentre insieme raggiungevano l'apice.
 
 
 
Si addormentarono abbracciati l'uno all'altra, lei serena e  in pace, lui conscio che quella splendida parentesi sarebbe presto finita. Si era lasciato trascinare dai suoi sentimenti per quella piccola giovane donna, ma doveva occuparsi di L e farlo finalmente fuori una volta per tutte.
 
 
Akemi si sentiva al settimo cielo, lei e Light si appartenevano ormai. Avevano condivido l'amore più intimo che ci fosse e si sentiva finalmente completa. Fino ad un paio di anni prima non si sarebbe mai aspettata di amare così profondamente qualcuno, eppure quel ragazzo costituiva il tassello mancante alla completezza che cercava. Tutto aveva preso colore, profumo, senso, tutto sembrava stare al suo posto. Era ebbra di quella completezza, nonostante ciò sentiva che c'era dell'altro e non vedeva l'ora di scoprire cosa ancora sarebbe successo in quella sua vita che sembrava finalmente aver preso una piega così emozionate. Chiuse gli occhi e strinse l'altra metà della sua anima, addormentandosi profondamente.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ciao a tutti! Spero di aver descritto gli ultimi fatti con una certa delicatezza (il rating è arancion hehe), fatemi sapere cosa ne pensate che per me è di vitale importanza!  (due recensioni e continuo)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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