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Autore: Ms Mary Santiago    28/07/2017    5 recensioni
[STORIA INTERATTIVA - Conclusa]
Dal testo:
- Tua l’idea, tua la proposta – insistè Serpeverde, ignorando l’occhiata seccata di Godric che sembrava invitarlo a lasciar in pace la loro amica.
- Io credo che potremmo inviare una lettera a ciascun mago e strega inglesi, stare a vedere chi si presenta, e nel frattempo elaborare ognuno delle prove. Non so bene quante, ma dovrebbero essere un numero sufficiente per mettere in luce ogni aspetto che i nostri studenti dovrebbero avere … -
- Dodici -, sentenziò Rowena, - come dodici furono le fatiche di Ercole. Le distribuiremo in tre turni da quattro prove, una a testa, e al termine di ogni turno elimineremo coloro che non convincono nessuno dei presenti – concluse.
I tre annuirono, per poi congedarsi.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: I fondatori, Maghi fanfiction interattive, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Capitolo 17

 

 

 

 

 

 

 

Aires si lasciò scivolare sulla panca fino a sedersi di fronte a Ophelia, osservandola per una manciata di secondi finchè la ragazza non si decise ad alzare lo sguardo e rivolgergli un’occhiata perplessa.
- Ti serve qualcosa? –
- Volevo solo sapere come stavi. So che tu e Lavinia avevate legato molto. –
Ophelia giocherellò distrattamente con una ciocca di capelli, osservando il bicchiere colmo di succo di zucca.
Era un bel pensiero, lo apprezzava e allo stesso tempo la stupiva.
- Ho accettato la cosa, continuerò comunque a vederla quando il torneo sarà finito. –
- Certo. Hai saputo quale sarà la prova di oggi? –
Scosse la testa.
- Non ancora, sono appena arrivata in Sala Grande. Devo preoccuparmi? –
Aires si strinse nelle spalle.
- Dipende da quello che ti fa paura, principessa. Andremo nella foresta ai margini della scuola. –
- Come può un’escursione nei boschi essere considerata una prova? –
- Non sono semplici boschi. A quanto ho capito lì dentro ci sono creature di tutti i tipi. Il nostro compito è trovare un unicorno rimasto ferito prima che qualche lupo mannaro o chissà che altra creatura se lo divori in un boccone. –
- Fammi indovinare, la prova l’ha organizzata Helga? –
Annuì, sorridendo divertito.
- Comincio a rivalutare quella donna, le sue prove sanno essere davvero divertenti quando vuole. –
- Stai forse per ammettere che preferiresti lei a Salazar? – lo prese bonariamente in giro.
- Questo mai -, protestò sgranando gli occhi scandalizzato, - Salazar rimane il Fondatore dei miei sogni. –
Scoppiarono a ridere all’unisono.
- Sai che molti lo considerano il Fondatore dei loro incubi, vero? –
- Gente che non apprezza il vero genio. Meglio lui che il ricciolone. –
- Lo difendi in modo molto appassionato, non è che hai una piccola cotta per lui? – lo stuzzicò.
Aires tuttavia non reagì nel modo indignato che si era aspettata, ma scrollò le spalle con un sorriso malandrino.
- Se fossi nato donna sarei letteralmente impazzito per lui, poco ma sicuro, ma visto che fino a prova contraria sono un uomo … ebbene, sono decisamente attratto da qualcun altro. –
- Ah, sì? –
- Già, ma questo dovresti saperlo … credo di essere stato piuttosto chiaro a riguardo. –
Sentì il volto andarle letteralmente a fuoco.
La schiettezza di Aires era in grado di metterla in imbarazzo come nessun altro.
- Qualcosa potrei aver intuito – ammise.
- Corteggiarti è davvero una fatica non indifferente, principessa, non dai certo soddisfazione facilmente. –
- Mai – confermò.
 - Bene, perché le cose semplici non mi sono mai piaciute. –

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

 

 

- Non è che sia proprio una divisione equa – osservò Lorde mentre esaminava il foglio con i due gruppi.
- Siamo un numero dispari, era logico che non saremmo stati divisi a metà con precisione – replicò Elnath, osservando il resto del gruppo.
Lui e Lorde erano capitati con Isaak, Maya, Naveen e Isabelle e nessuno di questi ultimi sembrava particolarmente impensierito da come stavano andando le cose.
Al contrario nell’altro gruppo il volto dai tratti affilati e pallidi di Jared era se possibile ancora più bianco del solito e gli occhi erano sgranati.
Elnath conosceva abbastanza bene i sintomi degli attacchi di panico per comprendere che il ragazzo doveva essere in procinto di averne uno.
Gli fece pena.
In fin dei conti Jared stava lentamente imparando a mettere da parte almeno un po’ quell’aria altezzosa da super uomo e aveva cominciato ad aprirsi al resto del gruppo fino a diventare un elemento imprescindibile.
Tuttavia smise di osservarlo con quell’espressione di compatimento perché era più che certo che se se ne fosse accorto avrebbe provveduto a fargliela sparire a suon di pugni.
Jared Convel odiava mostrarsi debole o spaventato, era qualcosa che era stata chiarissima fin dal principio.
- Raggiungiamo gli altri, la prova comincerà tra poco. –
Lorde annuì, seguendolo mentre si dirigeva verso le scale su cui si erano seduti gli altri.
L’idea di affrontare la foresta non entusiasmava neanche lei, ma se era il prezzo per avere un posto a Hogwarts allora avrebbe affrontato la prova senza emettere nemmeno un lieve lamento.
Isaak alzò lo sguardo verso di loro, sorridendo lievemente.
- Pronti per cominciare la prova? Questa volta dobbiamo vincerla a tutti i costi. –
Annuirono all’unisono.
- Ce la faremo, dobbiamo riguadagnare un bel po’ di posizioni in classifica – convenne Lorde.
- E dobbiamo battere Aires, comincio a non sopportare più quel suo sorrisetto compiaciuto ogni volta che mi batte – aggiunse Isabelle, l’espressione battagliera sul bel volto.
Naveen le cinse la vita, attirandola maggiormente a sé.
- Una vera e propria regina guerriera. –
- Puoi dirlo forte, voglio vederlo umiliato e sconfitto – decretò, battendo il pugno destro contro il palmo disteso della mano sinistra.
Appariva più bellicosa del solito, determinata più che mai a vincere, e forse per certi versi la cosa sarebbe tornata a loro vantaggio.
Aires avrebbe fatto bene a guardarsi le spalle: nelle competizioni non c’era spazio per l’amicizia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

 

- Comincio a sospettare che Helga si sia lasciata contagiare dalla vena sadica di Salazar – osservò Calien mentre indossava il mantello e calcava il cappuccio sulla chioma bionda.
Era solo settembre, ma l’umidità regnava sovrana nei dintorni di Hogwarts.
Maya fece altrettanto, allacciandolo ben stretto sotto la gola in modo tale che il vento che soffiava impetuoso quella sera non lo facesse ricadere all’indietro.
- Molto probabile, che bisogno c’era di mandarci nella foresta dopo il tramonto? –
- Secondo me c’è lo zampino di Salazar, avrà voluto movimentare le cose. –
- Non credo che neppure Godric si sia opposto più di tanto, dopotutto stima il coraggio sopra ogni altra cosa – osservò la rossa.
- Già, ma continuo a ritenere che sia una pessima idea. –
Voltò lo sguardo verso Ophelia, intenta ad allacciare i pesanti stivali in pelle di drago.
- Tu cosa ne pensi? –
Dopotutto lei era la veggente del gruppo, doveva pur avere una qualche sensazione.
Nessuno le aveva mai fatto quella domanda per non metterla in difficoltà, ma ora che il torneo era agli sgoccioli e si trovavano in una situazione davvero potenzialmente pericolosa riteneva saggio ascoltare il suo parere.
Magari le avrebbe allarmate per nulla, d’altro canto avrebbe potuto avvertirle per tempo.
Ophelia le osservò con le iridi verde chiaro.
- Io … non ho avuto nessuna visione da quando sono qui, se è questo che volete sapere. Però non so, è da questo pomeriggio che non riesco a togliermi di dosso una spiacevole sensazione di gelo eppure non fa così freddo all’interno del castello. –
- Credi che possa riguardare la prova? –
- Non lo so e non voglio far preoccupare inutilmente nessuno, ma è strano. –
- Se dovessi vedere qualcosa di più chiaro non preoccuparti di spaventarci inutilmente. –
- No di certo, sarete le prime a saperlo se dovessi captare qualcosa di rilevante – assicurò.
- Bene, allora mettiamoci in marcia, manca poco all’inizio e dobbiamo raggiungere i margini della foresta – decretò Maya con forzata allegria.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

 

 

 

- Tutto bene? –
Jared volse lo sguardo verso Rigel che lo fissava con intensità.
- Certo. –
- Sappiamo entrambi che non è vero. L’ho notato per la prima volta quando siamo arrivati al castello e questa sera me lo hai confermato. C’è qualcosa che ti preoccupa. Cos’è: il buio, il bosco o quello che c’è al suo interno? –
Gli rivolse un’occhiata dura. – Non so di cosa stai parlando. –
- Avere paura di qualcosa non ti rende debole, Convel. –
- Io non ho paura. –
Rigel aggrottò la fronte, ma decise di lasciar perdere.
Quel ragazzo sapeva essere un vero e proprio testone quando ci si metteva; gli ricordava Aires quando s’impuntava, nessuna sorpresa che quei due si beccassero in continuazione: erano fin troppo simili.
- D’accordo. Tu non hai paura e io non ti credo, direi che siamo pari. –
- Credi a quello che ti pare – bofonchiò Jared, scrutando i margini della foresta con espressione mortalmente seria.
Non aveva sentito ululati quella sera, ma solo perché non si facevano sentire non significava che non ci fossero.
Helga ruppe il silenzio venutosi a creare.
Indossava una veste giallo canarino che risultava ben evidente persino nell’oscurità che li stava lentamente avvolgendo.
- Ogni gruppo avrà due lanterne per aiutarvi a illuminare il percorso e siete tutti provvisti di bacchetta quindi più che in grado di difendervi. Lo scopo della prova è recuperare l’unicorno ferito che si aggira per i boschi, ma quello che ancora non sapete è che questa prova non è singola, ma doppia. Racchiude infatti sia la nona che la decima; dovrete dimostrare il vostro coraggio, ma anche di essere capaci di prendervi cura l’uno dell’altra. In caso di pericolo sparate delle scintille rosse con le bacchette e noi vi raggiungeremo all’istante. Auguro a tutti voi buona fortuna – concluse.
Fantastico.
Non una ma ben due prove.
Nei boschi.
Se avesse concluso la prova senza avere un attacco di cuore l’avrebbe considerato già di per sé una gran cosa.
Vide che Rigel lo fissava nuovamente e si sforzò di apparire imperscrutabile, ma non doveva esserci riuscito granchè bene a giudicare dal modo in cui lo guardava.
- Ti guardiamo le spalle, non dimenticartelo mai – si limitò a dirgli il ragazzo.
E per una volta non trovò nulla con cui ribattere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

 

 

 

- Queste tracce sembrano portare verso il lato Nord del bosco – considerò Isabelle, esaminando le macchie argentee che impregnavano il fogliame al di sopra del terriccio umido.
L’unicorno doveva essere stato ferito in modo piuttosto importante.
Non volle minimamente soffermarsi a pensare a cosa fosse stato a riuscire ad aggirare le difese del gigantesco e letale corno e a ferire un animale tanto agile e veloce.
Le veniva in mente solo una cosa e bastò pensare ai denti aguzzi come lame per farla trasalire.
Naveen le strinse gentilmente la mano.
- Va tutto bene? –
- Sì, stavo solo pensando che solo un lupo mannaro avrebbe potuto riuscire a ferire in quel modo un unicorno. –
Il ragazzo annuì con espressione grave.
- Non ci resta che sperare di non incontrarlo. –
Isaak alzò la voce, attirando la loro attenzione.
- Ragazzi, credo di aver trovato qualcosa. –
Indicò loro verso la cavità ai piedi di una grossa quercia secolare.
Al di sotto del fogliame sparso, quasi completamente nascosta, c’era una grande buca che avrebbe contenuto agevolmente una creatura ben più grande di un essere umano.
Sul tronco c’erano incisioni profonde d’artiglio.
- Credo che abbiamo appena trovato la sua tana – considerò sottovoce.
In quello stesso istante un urlo squarciò il silenzio notturno.
Veniva da abbastanza vicino ed era terrore allo stato puro.
Il resto dei loro amici doveva aver appena incontrato il lupo che si aggirava per i boschi.
- Raggiungiamoli subito – decretò Naveen, cominciando a correre verso la direzione da cui era provenuto l’urlo.
Lo seguirono all’istante, pregando silenziosamente di non trovarsi davanti a qualcosa d’irreparabile.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ophelia aveva convissuto l’intera giornata con la sensazione che ci fosse qualcosa che non andava e mai come in quel momento desiderava essersi sbagliata clamorosamente.
Eppure mentre era in ginocchio sul terriccio umido, a premere le mani contro la ferita sanguinante sul fianco di Aires, non poteva fare a meno di maledire il suo dono.
A cosa serviva essere una veggente se le visioni non l’assalivano nel momento in cui potevano tornarle utili?
Il lupo mannaro era comparso alle loro spalle, puntando verso di lei con una scintilla di furia ferina nelle iridi giallo ambrate e lei era rimasta letteralmente paralizzata sul posto. Non riusciva a pensare a null’altro che a quelle grandi iridi feroci e ai denti che luccicavano sotto la luce lunare.
Non era ancora trasformato del tutto, ma non per questo era meno inquietante o letale.
Aires l’aveva spinta di lato un attimo prima che il lupo le fosse addosso, subendo in pieno l’attacco.
Il rumore degli artigli che laceravano abiti e carne come se nulla fosse era stato a dir poco agghiacciante.
Erano rotolati a terra in un misto di imprecazioni e bassi ringhii.
Rigel e Calien avevano cercato di puntare ritmicamente la bacchetta nel groviglio, nella speranza di avere un’apertura utile per agire essendo sicuri di non colpire Aires, ma Jared aveva battuto tutti loro sul tempo.
Aveva piazzato uno Schiantesimo dietro l’altro nella mischia, fermandosi solo quando aveva visto il lupo volare all’indietro e sbattere contro l’albero più vicino.
La creatura li aveva fissati per un breve istante, poi era fuggita nel folto del bosco.
E adesso si ritrovava a terra, le lacrime che le solcavano il volto, mentre cercava disperatamente di non fare morire dissanguato il ragazzo tra le sue braccia.
Sentì il rumore dei passi che correvano sul fogliame, intravedendo con la coda dell’occhio il resto del gruppo che li raggiungeva.
Vide Isabelle sbiancare, portandosi una mano al volto nel tentativo di trattenere un urlo.
Naveen mise immediatamente mano alla bacchetta, sparando una serie di scintille rosse verso il cielo notturno.
E allora Ophelia perse completamente la cognizione del tempo.
Ricordava solo di aver sentito la voce gentile di Helga che la rassicurava mentre qualcuno la portava via da Aires.

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

 

- Un ragazzo ha rischiato di morire –, esclamò Rowena, - trovo ridicolo anche solo il fatto che stiamo seriamente discutendo sul portare a termine le rimanenti due prove. –
Helga annuì seria a ogni parola dell’amica e collega.
Era ovvio che il Torneo dovesse terminare.
Come potevano chiedere ai ragazzi di continuare a competere quando uno dei loro era sul letto dell’infermeria?
- Sono d’accordo, e non riesco nemmeno a credere di stare per dirlo, con Rowena e Helga -, convenne Salazar, - anche per me possiamo concludere qui il torneo. –
Godric si limitò ad annuire in silenzio.
Era la scelta più logica, più giusta.
Tutti loro si erano distinti durante le prove e di certo non sarebbero stati altri due giorni di torneo a far cambiare loro l’idea che si erano fatti di quei ragazzi.
- Siamo tutti d’accordo. Il Torneo ha termine in questo stesso momento. Non appena Aires si sarà rimesso daremo il via alla cerimonia dello Smistamento. –

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

Aires aprì gli occhi, mettendo lentamente a fuoco attorno a sé.
Vide pareti bianche, separè dello stesso candido colore e una decina di persone attorno a sé.
- Che succede? – biascicò.
- Succede che ci hai fatto prendere un colpo. Ti ucciderei io stessa se non avessi appena rischiato brutto – lo rimbeccò Isabelle.
Lentamente i ricordi tornarono ad affiorare.
La notte precedente, il lupo che lo aggrediva.
- Allora, mi ritroverò a fare il randagio ululando alla luna piena? – chiese, sforzandosi di buttarla sullo scherzo.
Inaspettatamente fu Jared a rispondergli.
- No, era trasformato solo a metà. Ti rimarrà solo una bella cicatrice, sei maledettamente fortunato, Black. –
Accompagnò quelle parole con un sorriso.
E Aires lo fissò incredulo.
Rischiare di lasciarci le penne produceva strane reazioni nelle persone, pensò sorridendo a sua volta.
Voltò la testa verso la sedia alla sua sinistra, trovandovi seduta Ophelia.
Aveva tutta l’aria di chi aveva pianto disperatamente per ore.
- Principessa, sembra proprio che io sia ufficialmente il tuo cavaliere dall’armatura scintillante. Insomma, chi altro si sarebbe gettato davanti a un lupo mannaro? Devi ammettere che sono stato decisamente eroico – le disse, ammiccando.
Ophelia rise, scuotendo la testa.
- Sei proprio un idiota, Black. –
- Oh andiamo, merito almeno un bacio piccino picciò non credi? –
Si divertiva a stuzzicarla, questo era vero, ma stava scherzando solo in parte.
Eppure Ophelia lo stupì sporgendosi verso di lui e posando le labbra sulle sue in un bacio lieve e dolce.
Quando si separarono, Aires avvertì chiaramente le labbra sottili stirate in un sorriso compiaciuto.
- È anche meglio di quanto avessi immaginato – constatò, sorridendo davanti alla faccia paonazza della ragazza.
- C’è un’altra buona notizia -, intervenne Rigel scacciando via l’imbarazzo generale, - tutti noi siamo stati esonerati dalle ultime due prove del Torneo. Domani verremo Smistati nelle varie Case. –
- Bene, è un piacere sapere che farmi aprire come un capretto ha fruttato benefici a tutto il gruppo. –
Risero tutti quanti, tanto rumorosamente che l’infermiera si affacciò per zittirli.
- Il signor Black deve riposare, domani è una giornata importante per tutti voi, quindi fuori di qui! –
Ubbidienti, uscirono uno alla volta finchè lui e Ophelia non rimasero da soli.
- Lo sai che dopo quel bacio non ti libererai più di me, vero Gamp? –
Ophelia annuì sorridendo.
- La prendo come una promessa, Black. –

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice: 

Salve!
Immagino che questo capitolo sia stato un po’ una sorpresa per tutti, ma mi piace cambiare le carte in tavola e non dare mai nulla per scontato … spero abbiate apprezzato.
Vi anticipo che domani uscirà l’Epilogo e scoprirete tutto ciò che riguarda la famigerata sorpresa.
E, ovviamente, finalmente la Airelia è Canon.
Credo che sia la ship per la quale ho aspettato più capitoli per rendere effettiva la loro ufficializzazione, ma credo che nel loro caso la cosa fosse d’obbligo.
Qui sotto vi lascio la classifica finale.
Ci sentiamo domani mattina con l’Epilogo.
Al prossimo aggiornamento.
Stay tuned.
XO XO,
Mary

 

 

 

 

Classifica finale

1°classificato ex equo Isabelle Shafiq e Aires Black 63 punti

2°classificato Naveen Hamilton 62 punti

3°classificato Isaak Selwyn 54 punti

4°classificato Rigel Black 52 punti

5°classificato ex equo Ophelia Gamp e Jared Convel 50 punti

6°classificato Calien Lyall 49 punti

7°classificato Maya Potter 47 punti

8°classificato Elnath Storm 40 punti

9°classificato Lorde Benson 36 punti

   
 
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