Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Surlaplanche    28/07/2017    1 recensioni
Il giovane Billy Moore stava per avere la sua occasione per sfondare: la sua prima mostra fotografica a Mosca sarebbe stata il perfetto trampolino di lancio verso agenzie e magazine internazionali, modelli da capogiro e testate giornalistiche pronte a sapere tutto di lui e della sua visione artistica.
Per noia, insoddisfazione o chissà quale altra arcana ragione, ha ora distrutto tutti gli scatti della sua collezione, poco prima di consegnarli al Multimedia Art Museum della famosa città russa.
Ora ha solo tre settimane per finire il suo nuovo progetto on-the-road: da Parigi a Budapest, passando per Vienna e altre importanti capitali, il fotografo deve concludere la sua nuova collezione di ritratti, immortalando i volti e i corpi di tutti i suoi ex fidanzati, ormai sparsi in giro per l'Europa. Vuole scoprire che fine hanno fatto e quanto la sua esistenza abbia effettivamente influenzato i loro percorsi di vita.
Tra ritorni di fiamma e rimpianti, Billy dovrà fare i conti con le conseguenze delle sue azioni e sopravvivere all'idea che ci sono sempre due versioni della stessa vicenda. E della stessa rottura.
Genere: Avventura, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Partecipante alla challenge Ticket to Ride di TortaMillefoglie
Autore: Surlaplanche, pedina rosso-bordeaux
Titolo: La nostalgia di Billy Moore
Tratta: Danzica - Varsavia
Biglietto Destinazione: Berlino - Mosca



2
Danzica - Varsavia
 
Come in un carnevale particolarmente vivace, la facciata di case colorate sulla riva del mar Baltico osserva Billy Moore come lui osserva loro, forse un po’ nostalgico del suo periodo a Venezia o ad Amsterdam, rispettivamente con Yuri e James.
Il momento peggiore di tutto questo progetto fotografico arriva sempre quando il fotografo inglese deve attendere l’arrivo delle sue muse, delle sue ninfe del XXI secolo, seduto da qualche parte con l’immancabile sigaretta accesa tra le labbra: non sa mai come saranno diventati, da che angolo spunteranno e tantomeno se si presenteranno. E, ancora più interessante, come approcceranno lui e la sua fotocamera.
Viaggiare così a zigzag è faticoso, soprattutto da quando il papi ha deciso di non sborsare più un centesimo per le pazzie del figlio; sprecare un biglietto da cinquanta euro e, di conseguenza, un’intera tappa, potrebbe diventare presto un problema per il giovane Moore.
Nel momento in cui scoccano le sei di sera sull’enorme campanile di fronte a lui, Antoni Kamiński appoggia la sua mano sulla spalla di Billy.
Indossa un cappotto nero intento a coprire un cardigan di lana un po’ rovinato e una camicia stropicciata. Ha gli occhi pieni di vita come quando aveva quindici anni; ha giusto aggiunto un piercing al naso e un’infinità di peli in volto.
Forse per la sorpresa di vederlo così simile a quando lo aveva conosciuto al liceo, forse perché si rende conto che in questa situazione c’è poco da dire, Billy Moore tace, gela di fronte a una delle sue prime cotte adolescenziali e, di conseguenza, una delle più potenti che abbia mai provato.

 

Non è la prima volta che il silenzio inonda le menti di Billy e dei suoi ex: più risalgono all’inizio delle sue esperienze sessuali, più è difficile trovare qualcosa in comune tra loro dopo così tanti anni.
Ad Antoni piace il silenzio, però: sia chiaro, non è che non riconosca l’imbarazzo dell’intera vicenda, ma ricorda benissimo quando stava zitto di fronte ai monologhi di un Moore liceale che gli mostrava alcuni dei suoi primi scatti. Parlava con delle stelle cadenti nei bulbi oculari, la bocca semichiusa tipica di chi è pronto a difendere la propria arte a tutti i costi. Antoni ha dei bellissimi ricordi di lui, almeno per il periodo in cui era in exchange al Winton Arts and Media College, a Bournemouth.
Si erano conosciuti al club extracurricolare di scrittura creativa in un umido giovedì di Settembre.
Antoni Kamiński non è solo un ottimo studente, ha anche una vena creativa molto forte e incredibilmente compatibile a quella di Billy Moore.
La loro storia era inevitabile: dai primi sguardi interessati nelle aule e nei corridoi alle sveltine nella camera degli host parents[1] di Antoni, si respirava una sorta di complicità e stima reciproca che ha stupito entrambi per sei mesi.
“Sai cosa?” esordisce il ragazzo polacco, grattandosi il mento.
Billy, che gli cammina di fianco con le mani nelle tasche, volta la testa per guardarlo.
“Dicono sempre che ci sono tre cose da non fare durante un exchange program: fingerti qualcun altro, sprecare l’esperienza e, soprattutto, innamorarti.”
“Avevano ragione?” chiede il fotografo, interessato.
Antoni ride, alzando il cranio verso il cielo, la cui visione viene tagliuzzata dalle chiome di diversi alberi giganti.
“Certo. La cosa che mi sono sempre chiesto è perché non l’hai fatta morire così, appena sono tornato a casa.”
Mentre estrae la fotocamera, Billy quasi sobbalza a quell’affermazione.
Il vento li colpisce, proprio ora che il silenzio era stato limitato ad alcune pause tra una battuta e l’altra.
Antoni si toglie il cappotto e lo lascia cadere sull’erba, coperta di mozziconi e piccole rocce.
“Mi piacevi molto” risponde Billy quando anche il cardigan, la cintura e la camicia colpiscono terra, come una pioggia fine, elegante.
Le spalle di Antoni sono ricoperte di tatuaggi neri, alcuni più sbiaditi di altri, ma nei suoi movimenti c’è una sicurezza e una signorilità che Billy non riesce proprio a non immortalare. Non si fa nemmeno distrarre nel momento in cui, come un albero in inverno, Antoni si ritrova spoglio di tutto.
In mezzo agli scatti, cerca di ripassare mentalmente gli aneddoti che hanno caratterizzato la sua storia con quel ragazzo così simile a lui, con l’unico difetto di essere nato in un paese diverso, a quasi 1800 chilometri di distanza.
“Non sei mai venuto a trovarmi, almeno prima di ora” risponde Antoni, appoggiando le mani sulla sua nuca: “Ci siamo visti per un progetto sugli ex ragazzi, ma non per un caffè. Sono passati otto anni, Billy. Nemmeno un ciao mi sono meritato?”
Billy si chiede perché, se proprio la sua assenza lo ha irritato così tanto, ha voluto aiutarlo per questa mostra fotografica.
“Lo sto facendo per l’arte, perché so che hai talento e che potresti sprecarlo. Non lo sto facendo per te” aggiunge infine, con lo sguardo in grado di incenerire il mondo.
“L’importante è che lo stai facendo. Grazie mille.”
Seguono due minuti di silenzio, bucati ogni tanto da qualche indicazione di Billy per ottenere foto più vicine all’essenza energetica, dinamica ed elegante di Antoni.
Di solito c’è meno tensione, meno rabbia da parte dei suoi amanti passati. Nel suo egocentrismo, però, il fotografo britannico vede una possibile varietà rispetto ai ritratti scattati negli ultimi tempi e gli basta quello per andare avanti a scattare fotografie al pallido corpo del suo amore liceale.

 

Davanti al Prologue restaurant, il silenzio si è ormai ancorato alle lingue dei due.
Antoni tiene le braccia incrociate da quaranta minuti, Billy non può fare altro che abbassare la testa e continuare a seguire le linee storte delle piastrelle.
“Posso andare?” chiede il polacco, spazientito.
“Ti volevo offrire la cena.”
“Per pena? Ti prego, hai ignorato i miei messaggi per otto anni e mi fai le moine per due foto?”
“Non è per pena.”
Antoni inarca una delle sue folte sopracciglia, con un accenno di superbia.
“Voglio solo andare a casa, non è stata una buona idea incontrarti. Lo sapevo” aggiunge, mettendosi le mani davanti agli occhi e puntando la direzione opposta all’entrata del ristorante.
“Antoni, cazzo, eravamo ragazzini e tu abitavi dall’altra parte dell’Europa, che potevi pretendere?” chiede Billy, urlando con la braccia distese verso di lui, che però non si volta.
Continua a camminare a passo svelto, più arrabbiato che triste.
Billy fa spallucce, accende una sigaretta e rimane sulla murata del ristorante.
Antoni torna indietro, diretto verso il suo interlocutore.
“Non sono gli anni cinquanta, okay? Ti bastava rispondermi via messaggio... evitare di dirmi ce la faremo finchè ero lì a Bournemouth e poi ignorarmi appena tornato in Polonia. Tu sarai pure in giro per il mondo a scattare fotografie a ragazzi nudi, mr. Moore, avrai una vita da sogno e tutti i soldi di questo mondo, ma non toglie che sei stato un vero figlio della merda e che non sarà una cenetta del cazzo a sistemare le cose tra di noi.”
Billy rimane esterrefatto dalla sua reazione.
Antoni è ora a due centimetri dalla sua faccia, lo sta quasi annusando come se si fosse trasformato improvvisamente in un cane da tartufo.
Pożegnanie, stronzo.”
Se c’è una cosa che non hanno insegnato a Billy è il polacco. Nel caso, avrebbe saputo che pożegnanie significa addio.
A dire il vero, dal tono usato da Antoni, il giovane fotografo non ha esitato a tirare fuori il telefono e controllare gli orari dei suoi biglietti. Vuole solo dormirci su.
Per arrivare a Varsavia, dove ha prenotato una stanza in un hotel, deve prendere un treno di tre ore dalla stazione di Danzica. “Almeno è un diretto” si consola lui, quasi sorridendo.
Non avrebbe mai voluto dover rinunciare a un pisolino riflessivo proprio dopo essersi fatto sclerare addosso da una delle persone più buone e stimabili che avesse mai conosciuto.

 

Ancora sul treno, Billy viene colpito da un attacco di insonnia.
Riguardando le foto scattate ad Antoni, sente un che di pesante bruciarsi nel suo petto. C’è una rabbia così palese, un accenno di occhi lucidi. Quegli occhi così vivi, puri e spettacolari hanno deciso di non farsi sfruttare per il bel teatrino del fotografo Moore.
Quando ha deciso di investire tutte le sue energie per fare fotografia, non pensava si sarebbe ritrovato su un treno diretto a Varsavia, a poche settimane da una personale in un museo di Mosca, a cui deve ancora spedire tutti gli scatti. Non pensava di rivedere tutti i suoi ex, sentirsi così vuoto, bastardo, dannatamente solo.
Ora ha paura. Ha tre giorni per sistemare quelle immagini, trovare un locale in cui devastarsi e registrarsi in un nuovo DVD per il suo video diario.
Dopodiché, lo aspetta Vienna.
Rivedrà Jack, o quello che ne sarà rimasto dopo anni di feste folli, sigarette, alcol e droghe.
Non è riuscito a contattarlo su Facebook, ma dal suo Instagram gli sembra di capire che sia andato a vivere con i suoi zii, nella capitale austriaca.
E’ tutto matto, quel Jack. Non avrà problemi a spogliarsi per Billy.
D’altronde, l’ha sempre fatto senza lamentarsi.

[1] Host parents: famiglie che ospitano exchange students
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Surlaplanche