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Autore: Florafairy7    29/07/2017    2 recensioni
[ Sequel di "Profumo di un Fiore d'Inverno"]
Tante novità aspettano le Winx in questo nuovo anno! Dopo aver salvato per l'ennesima volta la Dimensione Magica dalla strega Yana, le sei fate possono concludere il loro percorso di studi ad Alfea. Ognuna di loro seguirà la sua strada tra dubbi e difficoltà entrando nel mondo adulto, ma resteranno divise per poco: una nuova minaccia incombe sulla Dimensione Magica e ci sarà bisogno di loro per combatterla.
{In collaborazione con Ariel99}
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brandon, Flora, Helia, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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UN PESO SUL CUORE

Flora osservava Avalon che leggeva quelle pagine. Ansiosa, picchiettava le dita contro le labbra. Avalon leggeva, leggeva, e dalla sua espressione non si poteva leggere nulla. Poi il professore alzò lo sguardo verso la fata e sospirò.

"Allora?" Chiese Flora, impaziente.

Avalon sospirò ancora, poi, con aria estremamente seria, rispose:

"Beh, Flora, effettivamente è quello che stavi cercando."

"Davvero?" Chiese Flora con un gran sorriso, poi però s'incupì. "Ma c'è qualcosa che non va, vero?"

"Non esattamente... insomma, Flora, tu hai chiaramente detto di non volerti fermare davanti a nulla."

"S-sì, è ciò che ho detto."

"In effetti qui c'è scritto che una keimerina può condividere il potere del proprio cuore della natura con un'altra persona, che, attenzione, è diverso se fosse con un pianeta, che è quello che dovresti fare con Sakoma, come mi hai spiegato."

"Sì." Annuì Flora.

"Ebbene, condividere questa magia con un'altra persona significherebbe condividere con lei la tua anima, il tuo cuore."

Flora poggiò la schiena alla sedia, colpita. Avalon andò avanti:

"Il cuore della natura ha immensi poteri, ogni singolo ciondolo è stato forgiato dallo spirito primordiale dell'Inverno stesso, ed è intriso della magia della Natura. Le keimerine non lo condividevano con il primo che passava."

"Ci credo, lei parla di cuore, di anima."

"È così. Mi hai detto che il tuo amico ha dato la propria essenza vitale a Vymarna, è giusto?"

Flora annuì.

"Condividendo con lui il tuo cuore della natura compenserai quella parte che ora gli manca, anche se la sua essenza sarà di Vymarna. In altre parole, lui rimarrà legato al pianeta ma voi due sarete legati insieme, indissolubilmente, e dato che il rubino protegge te proteggerà anche lui."

"Potrebbe essere un tantinino più chiaro sul 'legati indissolubilmente'?" Chiese Flora, un po' preoccupata.

"Flora, in parole davvero, davvero povere, sarebbe un matrimonio mistico. Dipenderete l'uno dall'altro, anche se non sarà come con Vymarna, se l'uno soffre non soffrirà anche l'altro, ma è certo che avrete una sintonia che sarebbe impossibile per gli altri."

"Oh..." Flora trattenne il respiro per qualche secondo come se metabolizzare la notizia e respirare allo stesso tempo fosse troppo difficile.

"Le keimerine non esistono da secoli, e questo rito non viene compiuto da altrettanto tempo, mi stupisce che ce ne sia ancora traccia." Disse Avalon sfogliando il libro, Flora però non riuscì a lasciare andare l'argomento con tanta leggerezza.

"Ma non sarà una cosa reale. Cioè, insomma, non chiamiamolo matrimonio mistico, chiamiamolo soltanto rito, sarebbe meglio. E poi, insomma, voglio dire, alla fine non cambierà la vita a me e neppure a lui, cioè, a lui sì, ma non per me."

"Flora, non prenderla con tanta leggerezza, è davvero una cosa seria, una scelta che va presa con cura." Le disse Avalon con apprensione.

"Sarebbe l'unico modo?" Chiese Flora storcendo le labbra.

"Sinceramente? Credo proprio di sì. L'essenza vitale del tuo amico ce l'ha Vymarna e non c'è modo di riprendersela, ormai scorre dentro Linphea stessa, l'unico modo per sollevarlo da questo peso sarebbe questo."

"Capisco..."

"Qui c'è scritto che come ogni incantesimo di legamento dovrà essere collegato ad un fenomeno astronomico."

"Dobbiamo tenere in conto che Vymarna mi ha esiliata ed io non posso tornare su Linphea. Sarebbe possibile compiere questo rito altrove?"

"Credo che con l'incantesimo giusto e con le circostanze adeguate si possa fare. Ricorda che sei tu l'elemento fondamentale in questo caso e non Vymarna."

"Oh, bene..."

"Un plenilunio o un'eclissi sarebbero perfetti. Prima però devo decifrare queste scritture, sono antiche ed è lingua daxamita... ma non sarà un problema, tranquilla."

Flora, alzandosi, disse:

"Professor Avalon, grazie infinitamente. È stato davvero gentilissimo, non so davvero come ringraziarla."

"Tranquilla, anche se non sei più ad Alfea sarai sempre una mia studentessa e se posso aiutarti è un piacere."

"Grazie, davvero. Tornerò per sapere cos'ha trovato."

"Va bene, ci vediamo presto."

Flora lasciò l'ufficio di Avalon e fuori di lì non poté che sospirare, si appoggiò alla parete per un secondo.

"Non ci posso credere."

Su Domino Bloom si dedicava alle sue faccende da principessa e da futura sposa ma la giovane non poteva fare a meno di pensare a Roxy che, da quando era arrivata su Domino, aveva raramente lasciato la sua stanza. Così la principessa decise di andare da lei.

"Posso entrare?" Chiese Bloom aprendo di poco la porta, Roxy assentì e Bloom entrò. Trovo Roxy alla sua scrivania con un libro di pozionologia aperto avanti a lei.

"Ehi, va tutto bene?" Chiese ancora Bloom notando l'espressione afflitta di Roxy. La fata degli animali sbuffò.

"Sì, ma di pozionologia non ci capisco niente ed ora che sto saltando le lezioni è ancora peggio... non è che puoi darmi una mano?"

Bloom gettò un'occhiata al libro e rispose:

"La pozionologia non è proprio il mio forte, Flora e Tecna sono quelle brave... Roxy, ascolta, volevo parlarti." Roxy girò la sedia per rivolgersi a Bloom e le prestò la sua attenzione. "Mi rendo conto che tu sia in ansia per i tuoi genitori, ma vorrei tranquillizzarti perché sai che noi non ci fermiamo davanti a nulla, soprattutto se si tratta di proteggere le persone che amiamo."

"Sì, Bloom, lo so..." Annuì Roxy ma non sembrava convinta. "... ma... sono entrambi sulla Terra, papà è umano e la mamma... sono preoccupata. Hai visto cosa mi è successo? Ho dimenticato le ombre e per quanto tu me ne parli io non ho assolutamente idea a cosa tu ti riferisca... e se le succedesse qualcosa? Se quelle ombre usassero questa cosa a loro favore? E questo Zvonimir..." Bloom sospirò: per volere di Morgana Roxy non sapeva nulla della storia avuta con lo stregone terrestre.

"Roxy, lo so, ti capisco. La mia famiglia è stata più volte obiettivo di qualche nemico, ma tua madre è la regina delle fate terrestri! Devi stare tranquilla, però devi promettermi che se avrai bisogno di parlare me lo dirai, va bene?"

"Va bene, Bloom." Sorrise Roxy, "Grazie." Bloom abbracciò la sua amica e rimase un po' con lei.

A poca distanza da lì, su Solaria, la principessa Stella era impegnatissima. Numerosi nobili erano al suo seguito per chiedere permessi, concessioni e giustizia per qualche affare personale mentre suo padre si occupava degli affari diplomatici. La povera Stella, che si stava dirigendo nella sala del consiglio, non ne poté più e si fermò di scatto rivolgendosi alla folla di nobili borbottanti.

"Adesso basta! Mi avete stufato! Io non sono la vostra mamma, vedetevela da soli, ho cose più importanti a cui pensare, mi avete capito?!" Sbraitò la principessa e i nobili la fissarono allibiti, la regina Luna non si sarebbe mai sognata di rivolgersi a loro in quel modo, e se anche re Radius era il tipo da farlo lui fortunatamente in quelle faccende non ci entrava. Stella li guardò, riprendendo fiato e con le guance rosse, e pensò che aveva sbagliato. In tutto quel tempo su Solaria aveva cercato di fare del suo meglio per sostituire sua madre e in ogni singola cosa che faceva si confrontava con quello che sua madre avrebbe fatto nella stessa situazione. Si morse le labbra, mortificata. Prima che potesse aggiungere qualcosa Antares, la divinatrice di corte, si avvicinò a lei.

"Vostra maestà."

"S-sì?" Fece Stella, ricomponendosi.

"Ho bisogno di parlarvi di una questione molto urgente." Rispose Antares e Stella, guardandola negli occhi, uno azzurro e uno ambra, si rese conto che c'era qualcosa che non andava.

Su Sakoma invece Musa era al suo centro con Polaris ed era super eccitata perché quello stesso pomeriggio sarebbe arrivato il suo primo cliente.  Mentre cantava per il suo drago di ghiaccio, Musa alzò gli occhi verso la finestra del principe chiedendosi cosa stesse facendo il suo amico.

"Dobbiamo parlare, Jackson." Disse il re, sedendosi di fronte a al tavolo, Jackson era in piedi e il re con un cenno lo invitò ad accomodarsi con lui sul divanetto di fronte al camino spento.

"Ditemi, padre."

"Come sta andando con la keimerina?"

"È difficile, lei sembra molto distante, ha sempre la testa da un'altra parte e..."

"Jackson, parliamoci chiaro: hai fatto un errore madornale a trattare con la keimerina senza dirmi nulla."

"So che avrei dovuto consultarvi, padre, ma mi è sembrato l'unico modo."

"Ed ora se non sarai abbastanza per lei, lei potrà andarsene quando vorrà e portarsi il cuore della natura!" Sbottò il re.

"Padre, vi giuro che sto facendo del mio meglio e..."

"Le faremo firmare un accordo." Convenne Ruben mentre il suo sguardo guizzava da un lato all'altro della stanza e nella sua mente partivano i ragionamenti.

"Un... un accordo?"

"Sì, ma per quello lascia fare a me." Si rivolse a suo figlio: "Jackson, forse non lo capisci, ma è fondamentale che tu sposi la keimerina."

"Lo so, padre, per il cuore della natura." Annuì Jackson.

"Non solo." Ruben sospirò con impazienza. "Jacskon, sei il prossimo re di Sakoma, una volta sposato dovrai produrre un erede. Unirti alla keimerina donerebbe alla tua stirpe sangue divino."

"Ma quello verrà dopo, verrà..."

"È questo lo scopo dei matrimoni, non capisci? Acquisire potere ed assicurarsi una discendenza!" Lo interruppe Ruben alzando un po' la voce, Jackson abbassò lo sguardo e replicò:

"Certo, ovvio, padre."

"Bene, allora in quanto futuro re di Sakoma dovrai assicurarti di ottenere entrambe le cose!"

"Lo farò, padre." Promise Jackson senza alzare lo sguardo.
Ruben allora lasciò la stanza, Jackson invece sospirò senza però scomporsi.

Su Andros Aisha si stava dirigendo nelle sue stanze accompagnata dalle sue dame, di cui avrebbe volentieri fatto a meno, quando vide Nex che era fermo lì fuori perché le guardie non l'avevano lasciato passare.

"Nex." Disse Aisha, vedendolo.

"Aisha, ti devo parlare." Replicò Nex, guardandola. Aisha sentì dentro di sé una strana sensazione. Ansia. Che si agitava nel petto. Preoccupazione per l'espressione negli occhi del suo ragazzo.

"Lasciateci. Nex, vieni." Disse lei invitandolo nella sua stanza, ma una delle sue dame la fermò dicendo:

"Vostra altezza, non sta bene che vi ritiriate con un uomo nella vostra stanza senza nessuno che vi accompagni."

"So io cosa sta bene e cosa no, e se non ci lasciate so anche di quanto aiuto c'è bisogno in lavanderia e potrei chiedervi di contribuire."

Le tre dame si guardarono tra loro, quasi terrorizzate, e fecero una riverenza dicendo:

"Vi aspettiamo in giardino, vostra altezza."

Aisha quindi condusse Nex in camera sua e quando chiuse la porta lasciò andare un sospiro di sollievo.

"Finalmente un po' di privacy!" Guardò Nex, lui non sembrava tranquillo, allora lei si avvicinò ma mise su la maschera da dura e chiese:

"Allora, di cosa volevi parlarmi?"

"Aisha... ho riflettuto molto riguardo... riguardo a quella cosa."

"Intendi riguardo alla proposta di Thoren." Precisò Aisha, incrociando le braccia.

"Sì... sì, riguardo a quella." Disse Nex, nervoso.

"E allora?"

"Aisha, sai che ti amo. Io sono davvero innamorato di te."

"E allora?!" Ripeté Aisha più arrabbiata che altro.

"E allora tu sei la futura regina di Andros, ed io sono solo io, e se qui riuscissi ad ottenere un titolo non sarebbe per i miei meriti. Come credi che mi sentirei? Il consorte della regina che ha fatto tutto aiutato da lei. Su Domino invece lavorerò per Thoren come ho sempre fatto, sarò con lui perché mi conosce e conosce il mio valore e i miei meriti. Ho sempre lavorato sodo, e semmai avessi voluto una spinta sarebbe stato all'inizio, forse, ma non ora, non ora che ce l'ho quasi fatta da solo."

"Da solo. Certo, perché tu non concepisci i concetti di aiuto o di squadra, Nex. Vuoi fare sempre tutto da solo! Sai chi mi ricordi? Mi ricordi Riven!"

"L'ex ragazzo di Musa?"

"Sì, e guarda tra loro com'è finita!"

"Aisha, Aisha, per favore, fermati. Io non ho mai detto che tra noi dovesse finire."

"Ah no? A me è sembrato di capire quello! Perché se le cose vuoi farle da solo allora non puoi stare in una coppia, Nex!"

"Tu non capisci!"

"No, non capisco! Non capisco come tu possa dire di amarmi ma poi tenermi lontana da quelli che sono i tuoi progetti!"

"È perché non voglio che si pensi che tu mi abbia aiutato!"

"Ma cosa c'è di male nel farsi aiutare?!" Aisha capì che stava per crollare e allora, col viso duro, disse:

"Vattene. Fuori, fuori di qui, subito."

"Ma... Aisha, io..."

"Fuori o chiamo le guardie." Disse Aisha, categorica, indicando la porta ma senza guardarlo.

"Come vuoi." Concesse Nex, tristemente, e così lasciò la stanza.
Chiusa la porta Aisha scoppiò in lacrime, poi chiamò una guardia.

"Fate preparare un passaggio per Sakoma." Ordinò: aveva bisogno della sua migliore amica.

La sua migliore amica intanto era appena tornata da Alfea, passò per il centro di Musa ma non si avvicinò perché notò che la ragazza era in compagnia di un prostignac, una creatura grande tanto quanto un cane e molto pelosa, cieca di natura.
La ragazza quindi si avviò in camera sua, andando salutò delle dame e delle servitrici, finalmente si stava ambientando a palazzo e stava conoscendo gente. Strada facendo incontrò il principe.

"Che dolce visione." Sorrise Jackson.

"Jackson, ehi." Salutò Flora.

"Sei stata ad Alfea?"

"Sì." Annuì Flora.

"Posso chiederti per che cosa?"

"È complicato..."

"Accompagnami nella sala del trono e raccontami, allora." Propose Jackson, Flora dunque lo seguì.

"Vedi, sto cercando di aiutare un mio amico che ha fatto molto per me." Spiegò Flora, Jackson camminava di fianco a lei con le mani giunte dietro la schiena.

"Molto quanto?"

"Direi che mi ha salvato la vita."

"Allora va ricompensato. Dimmi: è nobile? Forse l'ho conosciuto. Potrei offrirgli dei cavalli come gesto di gratitudine per aver salvato la vita alla mia futura sposa."

Flora non seppe bene come prendere quell'affermazione ma rispose:

"No, non è nobile, e comunque non c'è  bisogno che tu gli regali niente, anche perché ho già trovato un modo per ripagarlo."

"E sarebbe?"

"Te lo spiegherò un altro giorno, ora avrai da fare." Rispose Flora facendo un cenno verso un uomo che sembrava in attesa nella sala del trono.

"Oh, il marchese di Calambrais... va bene, me la racconti un'altra volta. Flora, ascolta, stavo pensando che domani potremmo andare a passeggio lungo il fiume, che ne pensi?"

"Io non lo so, Jackson..." Flora distolse lo sguardo.

"Ho riflettuto su questa cosa e credo che tu debba sceglierti delle dame di compagnia che siano con te e che vengano con te quando usciamo."

"Non mi sembra il caso, e poi qui non conosco nessuno."

"Dovresti iniziare a farlo, presto sarai la sovrana di questo pianeta e..."

"Jackson." Lo interruppe Flora, "Il marchese."

"Oh... sì, certo, perdonami." E così il principe raggiunse il suo ospite.
Flora tirò un sospiro di sollievo e tornò in camera sua.
Si stese sul letto, la notizia datale da Avalon l'aveva sconvolta. Lei e Brandon uniti per la vita quando tutto ciò che stava cercando di fare era allontanarlo.
Bussarono alla porta, Flora si mise seduta sul letto ed entrò Nadia.

"Sì?"

"Signorina, c'è la principessa di Andros per voi."

"Aisha! Per favore, falla entrare, Nadia!" Esclamò Flora contenta.

Dopo pochi istanti Aisha irruppe nella stanza e Flora le saltò addosso entusiasta.

"Sono così contenta che tu sia qui!!" Esclamò Flora abbracciandola.

"Lo sono anch'io, Flora!" Replicò Aisha, anche se cercava di staccarsela di dosso: non era affettuosa quanto lei.

"Allora, che succede?" Chiese Flora sedendosi ed invitando la sua amica a fare lo stesso.

"Deve per forza succedere qualcosa per venire a trovare la mia migliore amica?"

Flora alzò un sopracciglio e rispose:

"Aisha, sei l'erede al trono del tuo pianeta, non hai un minuto libero, se sei venuta fin qui c'è qualcosa che non va."

"È vero." Ammise Aisha abbassando lo sguardo, "È vero, avevo bisogno di parlare con te."

"Si tratta di Nex, non è vero?" Chiese Flora col viso scuro.

Aisha annuì e riportò alla sua amica la discussione avuta col suo ragazzo, Flora, poggiandole un braccio intorno alle spalle, le disse:

"Aisha, mi dispiace così tanto. Ascolta: Nex ti ama, ti ama sul serio, solo che è anche molto orgoglioso. Mettiti per un secondo nei suoi panni, Thoren gli sta offrendo una bella opportunità e lui vuole avere la possibilità di costruirsi con le sue mani. Tu sei una principessa, una futura regina, e lo sei per diritto di nascita. Le altre persone per arrivare a fare qualcosa d'importante devono farlo con le loro forze, e magari Nex crede di non essere abbastanza, forse crede che tu non lo reputi all'altezza di costruirsi e di arrivare ad una posizione da solo."

"Ma io lo amo e voglio aiutarlo! Per sposarmi dovrà avere un titolo, e per avere un titolo dovrà distinguersi. Io voglio dargli l'occasione di farlo cosicché mio padre potrà dargli un titolo."

"Se invece andasse su Domino potrà distinguersi lì e sarà Oritel a dargliene uno, e poi potrà tornare da te e sposarti. Sai che Nex può farcela anche senza il tuo aiuto."

"Certo che lo so, ma..."

"Allora lascialo fare. Nex non vuole andare via per non tornare, vuole andare via così quando tornerà da te avrà un titolo ed una posizione e potrà sposarti."

Aisha abbassò lo sguardo, riflettendo, e sospirò.

"Grazie, Flora." Disse poi, e abbracciò la sua amica. Quando si allontanarono Aisha chiese:

"Allora, come vanno le cose qui?"

"Oh, benissimo! Cerco di evitare Jackson ma per il resto va tutto alla grande!" Rispose Flora, molto poco convinta.

"Che succede?" Chiese Aisha, assottigliando gli occhi.

"Succede che stamattina sono stata da Avalon e abbiamo trovato un modo per aiutare Brandon."

"Davvero? È fantastico! Ma tu non sembri entusiasta..."

"Beh, è perché per condividere con lui il mio cuore della natura dovremmo... unire i nostri cuori e le nostre anime indissolubilmente attraverso una specie di rito mistico." Guardò Aisha, lei era senza parole. "Di' qualcosa. Per favore."

Aisha, in tutta risposta, scoppiò in una fragorosa risata.

"Mi dici cosa c'è di tanto divertente?!" Chiese Flora, indispettita. Aisha rispose solo dopo aver ripreso fiato:

"No, niente, è una situazione un po' paradossale, non credi?"

"Beh... forse un po', tenendo in conto il fatto che Brandon prova qualcosa per me, a quanto dice... dovrò cercare di parlargli senza confonderlo."

Aisha alzò un sopracciglio, Flora chiese spiegazioni.

"Parli come se tu non provassi niente per lui."

"Infatti io per lui non provo niente, gli voglio bene però e non voglio che soffra per colpa mia, su Sakoma è quasi morto! Non posso permettere che riaccada."

"Su Sakoma sembravi piuttosto preoccupata per lui, ed anche l'altro giorno, quando hai fatto in modo che non fosse costretto ad andare a Roccaluce."

"Aisha, come ti ho detto gli voglio bene e voglio che stia bene. Logan lo ha fatto soffrire, e molto, e non si meritava di riaprire quella ferita."

"Va bene, va bene, la smetto con le insinuazioni allora." Concluse Aisha alzando le mani, Flora sospirò.

"Okay, ascolta, così non ci riesco. Devo confessarti una cosa." Ci fu un secondo di silenzio.

"Allora?!" Flora quasi saltò sulla sedia e balbettò:

"D-dammi un secondo, devo trovare le parole giuste! Allora... su Sakoma io non ho salvato Brandon con la polvere di fata del mio Enchantix. Ci ho provato ma non ha funzionato, ero disperata e non sapevo cosa fare, era così freddo e credevo che se ne fosse andato per sempre e non potevo accettarlo così io... io l'ho baciato, e il cuore della natura ha fatto il resto."

Aisha la guardò ad occhi sgranati, poi esclamò:

"E tu hai aspettato tutto questo tempo per dirmelo?! Ma che razza di migliore amica sei?! Non l'hai detto a nessuno, vero?"

"Sky lo sa, lui era lì mentre voi cercavate di mantenere la calma."

"Wow... questa le supera davvero tutte... e tu vorresti farmi credere allora che non sei innamorata di Brandon?"

Flora alzò gli occhi al cielo dicendo:

"Te l'ho detto proprio per questo! Avevi ragione su Andros, tra me e Brandon c'è stato un qualcosa, ma poi io ho fatto la mia scelta. La vita è fatta di scelte ed Helia è stato la mia. Punto. Quindi io ora ho intenzione di aspettare che torni da Unamuno e nel frattempo mi libererò di questo principe e poi io e Helia potremo costruirci insieme la vita che abbiamo sempre sognato. Sento di poter essere felice e non manderò tutto all'aria perché quest'inverno uno scudiero mi ha fatto un po' girare la testa. Sto con Helia, punto, e per quanto Brandon possa insistere questa volta non vincerà. È abituato ad ottenere quello che vuole ma stavolta no, non andrò da lui dicendogli - Brandon, ti amo.-, per quanto lui possa insistere e voglia che lo faccia!"

Flora riprese fiato e solo allora si rese conto che Musa era sulla porta a bocca aperta. La fata della musica chiuse la porta alle sue spalle e disse:

"Oggi è arrivato il mio primo cliente e il suo padrone sembrava soddisfatto, ero così eccitata che sono venuta a raccontartelo. Ciao, Aisha, sono contenta di vederti. Flora, quando pensavi di dirmi che ti sei innamorata di Brandon?!"

"No, no, no, Musa, non è affatto così! Era proprio quello di cui parlavo con Aisha, io per Brandon non provo nulla!"

"Sebbene io sostenga il contrario." Commentò Aisha beccandosi un'occhiataccia da parte di Flora. Musa si sedette e chiese:

"Allora è Brandon che prova qualcosa per te?"

"Mmm... non mi va di parlarne, si tratta dei suoi sentimenti e non è giusto e..."

"Praticamente," La interruppe Aisha, "Brandon è innamorato di Flora e quel poverino si è persino dichiarato a lei, sapessi le parole che ha usato, non ti aspetteresti mai che vengano dalla bocca da quel belloccio superficiale! Ad ogni modo Flora, che io sono certa ricambi quei sentimenti, ha scelto di rimanere con Helia spezzando il cuore di Brandon in mille minuscoli pezzettini!"

"Oh, povero Brandon!" Esclamò Musa con il broncio, Flora si schiaffeggiò la fronte.

"Povero Brandon?! Oh, andiamo! Nessuno pensa ad Helia?"

"Sì, ma... insomma, è Brandon. Per quanto possa essere romantico lo è sempre a modo suo in maniera un po' superficiale, ma si è dichiarato a te. È stato davvero dolce!"

"E vuoi sapere un'altra cosa?" Chiese Aisha, Musa annuì energicamente. "Per far tornare Flora su Linphea per compiere il rito lui ha offerto a Vymarna la propria essenza vitale. Ha letteralmente dato la sua vita per Flora."

Musa si portò una mano alla bocca quasi commossa, Flora invece sembrava non interessarsi tanto alla cosa. E Musa si rivolse a lei:

"Come puoi restartene tanto indifferente? Ha dato la sua vita per te. Brandon."

"Lo so, lo so, lo so! Okay?! Non c'è bisogno che mi ricordiate quanto sia stato nobile, dolce, galante, romantico e coraggioso! Lo so. Ma è stata una sua scelta, e come ho già detto la vita è fatta di scelte. Non sono indifferente, infatti voglio che il cuore della natura lo protegga, ma dovete smetterla tutti quanti. Voi, Sky, persino mia madre vuole gettarmi fra le sue braccia!"

"E va bene, scusa." Disse Aisha, Musa disse lo stesso.

"Musa, per favore, non fargli capire che lo sai, non voglio che creda che ridiamo alle sue spalle."

"Ma no, Flora, assolutamente, sta' tranquilla. Ma Helia sa che Brandon si è innamorato di te?"

"Purtroppo sì ed Helia non l'ha presa troppo bene, ma in fondo noi siamo rimasti insieme e direi che anche le cose tra loro si sono appianate." Le tre amiche si scambiarono degli sguardi, e si resero conto che molte cose erano cambiate da quando erano ad Alfea.

"Ragazze, devo dirvi una cosa..." Esordì allora Musa, rompendo il silenzio. Le sue amiche la guardarono, in attesa. "Credo di essermi innamorata."

"Davvero?!" Esclamò Aisha.

"Ma è fantastico, Musa! Sebastian è davvero adorabile e..." Stava dicendo Flora ma Musa, scuotendo la testa, la fermò.

"Non si tratta di Sebastian, no... lui è solo un amico. Un buon amico ma... soltanto un amico. Credo di essermi innamorata di Jackson..."

Flora e Aisha si guardarono non sapendo come reagire a quell'affermazione.
Il giorno seguente su Solaria Stella aveva incontrato ancora Antares e la divinatrice non sembrava tranquilla. Erano nella torre, dove Antares compiva il suo lavoro. Stella si guardò prima un po' intorno, incerta, e sicura che avrebbe arredato quella torre in maniera totalmente diversa se fosse stato per lei. Antares lasciò perdere le carte astronomiche e si sedette di fronte alla sua principessa.

"Antares, per favore, dimmi che ti sei solo sbagliata e che va tutto bene."

"Vorrei tanto, vostra maestà, ma non posso. Le cose non si sono sistemate, le stelle fisse sono in continuo movimento." Stella sospirò.

"Cosa facciamo?"

"Non lo so, vostra maestà. Non riesco a capire che succede, sembra che il cielo stesso stia cambiando direzione... cercherò di capirne di più, fino ad allora non fatene parola con nessuno, potrebbe essere pericoloso per Solaria."

"Ovviamente." Replicò Stella, anche se la giovane principessa era più spaesata che mai.

Su Sakoma invece Flora e Jackson passeggiavano lungo il fiume, lei si era rifiutata di scegliersi delle dame di compagnia e non aveva voluto chiedere a Musa per risparmiarle la scena del ragazzo che le piaceva che corteggiava la sua amica.

"Ho saputo che è venuta a trovarti la tua amica di Andros."

"Sì, ieri è venuta qui. Prima ad Alfea stavamo sempre insieme ora invece è davvero difficile vedersi, e poi lei è la futura regina, ha molte responsabilità."

"Essere l'erede al trono è davvero stancante e molto difficile a volte."

"Ti riferisci a qualcosa in particolare?" Chiese Flora, alzando lo sguardo verso di lui.

"Beh, a volte devi prendere delle decisioni, e molte volte non ti piacciono ma devi prenderle comunque." Rispose Jackson, continuando a guardare davanti a lui passo dopo passo.

"Un re saggio però sa che la scelta migliore è quella che benefici il suo popolo."

"Esattamente, sono contento che la pensi così." Sorrise Jackson, Flora però non immaginava a cosa si riferisse.

"Domani andrò su Eraklyon, la mia amica Bloom presto sposerà Sky e dobbiamo scegliere gli abiti da damigelle."

"Ti sorprenderò ma anch'io domani dovrò andare su Eraklyon. Alla festa ho potuto parlare con il principe Sky e con re Erendor e si era arrivati ad un accordo per la compravendita di legname, domani discuteremo i dettagli dell'accordo."

"Mi sembra fantastico! Sakoma finalmente si sta rimettendo in sesto, e tutto grazie al suo principe!"

"Sì." Ridacchiò Jackson, "Domani allora potremmo andare lì insieme, che ne dici?"

"C-certo, certo... e verrà anche Musa."

"Oh, giusto, Musa..." Borbottò Jackson con un po' di amaro in bocca.

"C'è qualche problema?"

"No, è solo che a volte sembra che corteggi Musa e non te, passo più tempo con lei!"

"Oh, andiamo, Musa è così simpatica!"

"Lo so, lo so, e infatti siamo già diventati buoni amici, ma so che cerchi di evitarmi, Flora, non sono stupido."

Flora sospirò, si fermò e guardò Jackson.

"Jackson, per favore, cerca di capirmi, per me è una situazione particolare. E poi... tu sai che ho un ragazzo."

"Sì, Helia, me ne hai parlato, ma come ti ho già detto in quanto keimerina tu hai dei doveri verso Sakoma. Devi capirlo, Flora, e deve capirlo anche lui. Se sto facendo tutto questo è per rendere la cosa più facile per te. Cosa credi, che per noi reali sia semplice? Siamo costretti a sposare persone che neanche conosciamo solo perché il nostro pianeta ha bisogno di denaro, o di un esercito più forte, o di creare alleanze. Questa faccenda non è facile neanche per me, ma almeno ci sto provando."

Flora lo guardò negli occhi, erano sinceri. Sorrise e gli poggiò una mano sulla guancia dicendo:

"Ti ringrazio per la tua pazienza, e se anche tra di noi non andrà come sperato da tuo padre so che rimarremo amici. Sei un ragazzo speciale, Jackson, hai un buon cuore."
Jackson distolse lo sguardo e disse:

"Torniamo a palazzo, ho un incontro con l'ambasciatore di Solaria."

"Oh... va bene, andiamo." Replicò Flora anche se un po' sorpresa dalla reazione brusca del principe.

Su Eraklyon invece Tecna lavorava senza sosta nel suo laboratorio, teneva sottocontrollo la fessura che in realtà, avevano scoperto, non era che un passaggio verso la Dimensione Obsidian. Il dottor Alexander però non voleva cedere e continuava a parlare di fenomeno astrofisico e di un qualcosa che probabilmente non aveva nulla a che vedere con le fate e con le ombre.

"Dottore, perché le costa tanto ammettere che qui si tratta di magia? Si ricorda che vive nella Dimensione Magica?" Chiese Tecna mentre lavorava al telescopio. Tecna non poté vederlo ma Alexander le fece il verso facendo ridere le sue tre assistenti preferite.

"Non è che a me costa tanto." Rispose poi il dottore, "Il punto è che voi fate credete che tutto giri intorno alla magia, e la magia è fondamentalmente irrazionale mentre la scienza è esatta."

"Mi sembra di sentire qualcuno del tredicesimo secolo... ma si rende conto di quanti passi avanti ha fatto la scienza grazie alla magia? Grazie alla magia unita alla scienza io e le mie amiche abbiamo salvato la Dimensione Magica molte volte."

"Dottoressa," Disse Judy mentre era di fianco a lei, "ora che lei e le sue amiche siete divise come farete contro questa minaccia?"

"Questo non ci fermerà, Judy. Siamo amiche da anni e lavoriamo insieme da altrettanto tempo, la distanza non è un problema. E poi Faragonda si è affidata a noi, come del resto tutta la Dimensione Magica."

"E la figlia di Morgana sta bene?" Chiese ancora Judy.

"Roxy è su Domino con la principessa Bloom, sarà al sicuro e poi Bloom per Roxy è come una sorella maggiore, se la caveranno..." Il telefono di Tecna squillò. "...oh, scusatemi un secondo."

La dottoressa lasciò il laboratorio e giusto fuori alla porta rispose: un ologramma di Timmy apparve davanti a lei.

"Ehi!" Salutò Tecna con un sorriso.

"Ehi, come stai?"

"Sto bene, c'è solo tanto lavoro da fare... allora, com'è andata?"

"Re Cryos ha adorato il mio progetto! Ha detto che è l'idea più brillante che gli abbiano presentato negli ultimi tempi!" Rispose Timmy con un gran sorriso.

"Timmy, ma è fantastico! Sono così felice!"

"Ti amo. Ehi, ascolta, ti ho chiamata anche per parlarti di qualcos'altro. Ho riflettuto su quello che è successo con le ombre, sul fatto che ci si dimentichi di loro ed è davvero strano, poi ho pensato alla loro costituzione e forse è per questo che non rimangono nella memoria, ma è solo un'ipotesi."

"Timmy, sei un genio! Come ho fatto a non pensarci? Ascolta, domani Bloom viene qui per scegliere i vestiti da damigella e non possiamo ma dopodomani vieni su Eraklyon, mi mostri i tuoi appunti e... come ho fatto a non pensarci?"

"Ehi, non tormentarti, dopotutto cerchiamo sempre di stare un passo avanti all'altro, no?"

"E poi dicono che io e te non siamo romantici!" Rise Tecna, "Ti aspetto qui su Eraklyon, okay?"

"Okay. Ci sentiamo." Salutò Timmy e riattaccò. Nella mente di Tecna tutto cominciava a prendere forma.

Aisha invece, non appena si liberò delle dame e dei nobili che la tormentavano, chiese di Nex. Lui la raggiunse nelle sue stanze ma i due mantennero un atteggiamento distaccato guidati ognuno dal proprio orgoglio.

"Volevi parlarmi?" Chiese il giovane, col viso duro.

"Sì." Annuì Aisha, prese coraggio e andò avanti. "Nex, ho riflettuto molto sulla discussione che abbiamo avuto e credo che tu debba andare su Domino, se è quello che vuoi."

Nex la guardò, sorpreso, poi però si accigliò e replicò:

"Bene, quindi vostra altezza mi concede il permesso!"

"Nex..."

"... Ma ti ascolti? Senti il tono che usi? Come se mi stessi concedendo una grazia, come se tra me e te si stia creando un abisso!"

"Non è quello che intendevo!"

"Ma è così!" Sottolineò Nex.

"Nex, ora basta! Da quando ti dà fastidio che io sia una principessa?!"

"Da quando hai iniziato a trasformarti in questa persona che ho davanti e che non conosco! Io domani parto per Domino, e parto perché l'ho deciso io! Con permesso, vostra maestà!" Nex lasciò la stanza a grandi passi, arrabbiato, mentre gli occhi di Aisha si riempivano di lacrime.

Il giorno dopo Brandon si preparò ed uscì per raggiungere il suo plotone anche se quello non era il suo unico pensiero: sapeva che quel giorno Flora sarebbe andata su Eraklyon  per vedersi con Bloom e le altre. Andando ripensò al giorno prima, alle parole che gli aveva detto Alyssa, che tanto lo aveva pregato di andare lì.

 

"Vorrei solo che siate felici." Aveva detto Alyssa, seduta sulla sedia di vimini mentre Brandon compiva il lavoro al posto suo.

"Beh, certo, anch'io... Alyssa, sei sicura di sentirti bene?"

"Ma certo che sto bene! L'influenza di questi giorni mi ha lasciata un po' debole, ma niente a cui del miele e delle biete non possano rimediare!"

Brandon aveva sorriso ma le aveva gettato un'occhiata, poco convinto.

"Avete dei dottori su Linphea?"

"Abbiamo gli erbolai."

"Quindi non avete dei dottori."

"Continua il tuo lavoro, tu... ascolta, ho sentito Flora."

"Alyssa, non offenderti, ma sei il peggior cupido del mondo! Tra me e Flora non c'è niente e lei mi ha detto che sta cercando di dimenticare quello che c'è stato... vorrei parlarle, ma non ne sono sicuro. C'è Jackson che cerca in tutti i modi di conquistarla, e c'è Helia che anche se lontano sembra starmi col fiato sul collo. In tutto questo devo occuparmi di proteggere Sky, addestrarlo e cercare di tenere il passo con il resto dei soldati, e tra l'altro il maggiore mi odia. Ma perché nessuno ti avvisa che è così difficile?"

"Oh, tesoro..." Alyssa aveva sorriso in maniera così dolce che Brandon per un attimo aveva visto Amelia, "... purtroppo nessuno può metterti in guardia sulle difficoltà che troverai là fuori, ma prima che tu esca facciamo di tutto per darti la forza così che potrai affrontarlo."

Brandon scosse la testa come per mettere da parte quei pensieri e si dedicò al suo lavoro.

Bloom arrivò su Eraklyon quella stessa mattina insieme a sua madre, a sua sorella e a Roxy, lì si unì alla regina Samara e tutte andarono dalla sarta ed aspettarono le altre per la prova degli abiti. Le ragazze furono tutte puntuali, sapevano quanto Bloom ci tenesse. 

Appena si videro le ragazze si abbracciarono contente e finalmente poterono iniziare con le prove.
Lasciato il suo plotone Brandon raggiunse Sky, sapeva che lui aveva un incontro e doveva essere con lui, infatti era compito suo essere al fianco del principe in certe occasioni per garantire la sua sicurezza.

 

 

 

"È arrivato il tuo amico?" Chiese Brandon al suo amico quando lo raggiunse.

"Ecco, appunto, Brandon, credo di aver dimenticato di dirti che..."

"Il principe Sky!" Salutò Jackson con un sorriso, avvicinandosi al principe e stringendogli energicamente la mano. L'espressione di Brandon fu impagabile, lo scudiero non si sforzò nemmeno di sorridere quando Jackson lo salutò. I tre, seguiti da altre guardie, entrarono in una sala dove furono discussi gli accordi tra i due regni. Mentre lo facevano Brandon osservava il Principe Ghiacciolo, sembrava molto sicuro di sé. Quel tizio sembrava sapere ciò che voleva, e se era insistente con Flora come lo era col legname allora sarebbe stato un problema reale. Ha! Battuta! Non lo sopportava. Non lo conosceva ma non riusciva a sopportarlo. E Flora sarebbe stata molto delusa per come pensava. Sarebbe stata lì a dirgli che doveva conoscerlo prima di farsi un'opinione su di lui. Ma al momento Flora non c'era e lui quel principino ce l'aveva sullo stomaco. E se Flora si fosse fatta abbindolare? No... la sua Flora era intelligente, non erano un castello e qualche galanteria a farla innamorare. Ma che cos'era? Come poteva lui sapere se Flora provava ancora qualcosa per lui oppure no? E perché ogni volta che ci pensava il viso di Helia riaffiorava nella sua mente?

"È stato un piacere, Jackson. Sono certo che tra Eraklyon e Sakoma i rapporti non possano che continuare a migliorare." Disse Sky stringendo la mano al principe.

"Credo lo stesso, Sky." Sorrise Jackson, "È possibile raggiungere Flora? Doveva provare il vestito da damigella, non so se abbiano terminato ma di certo non posso lasciare che torni su Sakoma da sola."

Sky stava per rispondere ma Brandon s'intromise:

"Non ce n'è bisogno, vostra altezza, posso accompagnarla io. Sapete come sono le ragazze, ci impiegheranno molto tempo e voi di sicuro avrete molto da fare."

Jackson guardò Brandon negli occhi, lo scudiero sostenne il suo sguardo, e poi sul volto del principe si disegnò un sorriso.

"Non ho davvero parole! Eraklyon è uno dei pianeti più ospitali che abbia mai visitato! Se per Sky va bene..."

"Ma certo, certo, non ho poi così tanto bisogno del mio scudiero!" Disse Sky con una punta di sarcasmo nella voce che solo Brandon colse.

"Davvero, non sarebbe un problema attenderla, ma se mi mostrate tanta disponibilità e a palazzo ho una riunione di consiglio..."

"Tutto per i nuovi amici!" Esclamò Sky, così si strinsero ancora una volta la mano, Brandon fece un inchino salutando il principe.

"Allora avverto Flora che..."

"... non ce n'è bisogno, sai che con Flora siamo amici." Disse Sky, così Jackson poté andare via tranquillo che la sua dama non sarebbe tornata da sola su Sakoma, cosa pericolosa e del tutto inaccettabile secondo i suoi schemi. Flora più volte si era recata su altri pianeti senza accompagnatore e Jackson le aveva espresso il suo disappunto.

"Sì, dovremo aspettare che Jackson finisca di accordarsi con Sky, ha detto che non sta bene tornare senza accompagnatore." Stava raccontando Flora alle sue amiche per cambiare discorso dopo che Aisha aveva riportato la sua discussione con Nex.

"E a te sta bene?" Chiese Tecna contrariata, mentre la sarta le cuciva addosso il vestito.

"Per Jackson è difficile, insomma, ai suoi tempi funzionava così e deve cercare di ambientarsi pian piano, non voglio sconvolgere la sua concezione del mondo per qualcosa che non mi costa nulla."

"Ti senti in colpa perché sai che lo rifiuterai, vero?" Chiese Bloom che, seduta sul divanetto insieme a sua madre, sua sorella, Roxy e sua suocera, valutava il lavoro della sarta.

"Sì..." Sospirò Flora.

"A me questo tipo sembra un cavernicolo!" Commentò Roxy.

"In realtà è vero." S'intromise Samara, "Quando io avevo la vostra età non mi era permesso girare per la Dimensione Magica da sola come fate voi."

"Ora le cose sono cambiate." Aggiunse Marion, "Voi ragazze avete molte più libertà, siete molto più indipendenti."

"Ma se lo siamo è grazie a voi che col tempo siete riuscite ad emanciparvi." Disse Bloom.

"Sì, è vero, anche se a corte l'emancipazione deve fare i conti con l'etichetta." Replicò Samara, "Ad ogni modo, questo ragazzo è da compredere, poveretto, la sera va a dormire credendo di avere nel palmo della mano la vita delle donne e la mattina dopo la sua fidanzata è una ragazza emancipata!" Samara rise di gusto, Flora invece borbottò qualcosa sul fatto che non era ancora la sua fidanzata.

"Sta di fatto che è davvero galante." Affermò Musa, tutte le sue amiche la guardarono, lei fece spallucce. "Sì, lo confesso, Jackson mi piace, ma non potete biasimarmi, lui..."

"Musa, tranquilla, non c'è niente di male!" La rassicurò Bloom, la sua amica sorrise.

In quel momento bussarono alla porta e la regina diede il permesso di entrare. Era Brandon, e Flora, appena lo vide, si sentì come immobilizzata da una qualche forza esterna.

"Perdonate il disturbo." Si scusò il giovane con il suo solito sorriso un po' sfacciato. "Dovevo solo avvertire Flora..." La guardò, lei quasi trattenne il fiato, "... e Musa che Jackson è dovuto tornare su Sakoma e che quindi le accompagnerò io."

"Non devi!" Si affrettò a dire Flora, Brandon si aspettava quella reazione e per questo la guardò rivolgendole un sorrisetto. "Se Jackson è andato via forse non ci tiene davvero così tanto."

"Ti sbagli, era così grato quando mi sono offerto di farlo."

"Ti sei offerto?!" Chiese Tecna mentre un sorriso divertito le si dipingeva sul volto.

"Sì. Jackson aveva una faccenda importante da sbrigare e mi sembrava il minimo, è così che si fa con gli amici."

"Ora siete amici?" Chiese Flora, scettica.

Brandon stava per risponderle ma Musa s'intromise:

"Oh, andiamo, Flora, Brandon è così gentile, non c'è bisogno di criticarlo tanto!"

"Io non lo sto..." Borbottava Flora alzando gli occhi al cielo.

"... grazie, Musa!" Esclamò lo scudiero, soddisfatto. "Comunque io sono in cortile quando avrete bisogno di me. Vostre maestà." Salutò le regine e lasciò la stanza.

"Era necessario?" Sussurrò Flora a Musa, la sua amica sorrise divertita:

"Certo che sì!"

Le ragazze spesero ancora del tempo per scegliere la giusta tonalità di azzurro per la stoffa e quella sembrava l'unica preoccupazione della giornata, purtroppo però non lo era.

"Livy, che ci fai qui?" Chiese Bloom vedendo apparire la pixie dei messaggi.

"Ho un messaggio urgente da parte di Morgana per Flora." Rispose la pixie  affannata. Roxy si alzò di scatto.

"Non sarà successo qualcosa a mia madre?!"

"Tranquilla, Roxy, sono certa che va tutto bene." La tranquillizzò Bloom anche se Roxy era ancora molto preoccupata.

"Cosa vorrà Morgana da Flora?" Chiese Stella.

"Scopriamolo..." Rispose Flora porgendo la mano a Livy e facendosi consegnare un messaggio, ringraziò la fatina e questa sparì in un battito di ciglia.
Flora aprì la lettera e cominciò a leggere, il suo viso si scurì.

"Allora? Leggi ad alta voce!" Esclamò Stella.

"Oh, sì, certo, scusate..." Flora si schiarì la voce. "Cara Flora, scrivo a te perché ti incolpo ed è giusto che tu condivida con me questo peso. Quello che mi hai detto sulla Terra mi ha fatto riflettere ed è per questo che ho deciso di andare a Tìr na nÓg per parlare con Nebula, esporle la situazione e chiedere che vi aiutasse. Quando Nebula ha saputo della crepa nell'universo e dell'imminente ritorno di Zvonimir ha deciso diversamente da voi. Non ha assolutamente intenzione di combattere, anzi, vuole impedirgli di arrivare nella Dimensione Magica, e per questo ha deciso che dovrò sacrificarmi per la Dimensione Magica e per le fate terrestri chiudendo la fessura io stessa prima che Zvonimir possa tornare. Non mi ha dato alcuna istruzione su come fare, anzi, mi ha detto di chiedere a voi. Incolpa me di tutto questo, ciò di cui tu avevi profondamente dubitato, ed ora ti chiedo di dirmi come fare ad adempiere al mio ultimo ordine al quale non posso sottrarmi. Con profondo rancore, Morgana."

Le ragazze erano sconvolte ma Roxy più di tutte. Aveva le lacrime agli occhi, ma reagì, si accigliò e si scagliò contro Flora:

"Come ti è saltato in mente di mandare mia madre da Nebula?! Flora, non sai che Nebula non ha alcuna pietà?! Non sai che prende decisioni in maniera fredda e che sacrificherebbe chiunque per salvare Tìr na nÓg?! Come hai potuto convincere mia madre ad andare lì?!"

Flora era a bocca aperta, incapace di reagire, mortificata.

"Roxy, io... non possiamo combattere Zvonimir da sole e Tìr na nÓg ha un esercito, dovevamo chiedere aiuto."

"E l'avete avuto! Ora mia madre sarà gettata nella Dimensione Obsidian, grazie tante!" Detto questo Roxy attraversò la stanza a grandi passi ed uscì sbattendo la porta.

"Vado a parlarle." Disse Bloom con un sospiro e così seguì Roxy.

"Flora, non è colpa tua, anzi, sei stata saggia." Cercò di confortarla Aisha, Flora le rivolse distrattamente un sorriso.

"Ragazze, adesso cosa facciamo?" Chiese Musa alle altre.

"Io credo che la cosa migliore sia andare da Faragonda," Rispose Tecna, "lei ci dirà come fare o almeno ci darà qualche consiglio, e poi ovviamente troveremo un modo per sottarre Morgana da questo assurdo compito."

"Bene, allora avvertiamo i ragazzi." Disse Aisha.

"Sì, io chiamo Timmy. Flora, tu va' ad avvertire Brandon che almeno per ora non andrete su Sakoma." Disse Tecna avendo tutto sottocontrollo e sciogliendosi da quelle stoffe che aveva addosso, Flora annuì e fece come le era stato detto, così si diresse verso il cortile.

Brandon in realtà in cortile non ci era mai arrivato. Il giovane infatti era stato fermato a metà strada da qualcuno che cercava proprio lui. Millicent era a palazzo quel giorno insieme a suo padre perché lui era un mercante di pellicce, la ragazza ne aveva approfittato per parlare con il suo vecchio amico e la fortuna aveva voluto che lo incontrasse proprio per il corridoio.

 

"Mi hai offesa, lo sai?" Disse Millicent che però non sembrava affatto risentita, anzi.

"Mi dispiace, Millicent, ma ho avuto molto da fare."

"Sì, sì, certo, come no! Dovresti farti perdonare..." Fece un passo verso di lui e sorrise maliziosamente, la sua pelle scura rendeva il suo sorriso ancor più splendente.

"Millicent, devo essere del tutto sincero con te." Disse Brandon, lei però lo prese per il colletto e lo avvicinò a lei dicendo:

"No, non devi per forza." La ragazza gli sfiorò il volto e poi alzò lo sguardo verso di lui. Brandon la guardò nei grandi occhi scuri.

"Forse... forse sarebbe meglio se..." Stava dicendo lui ma l'attenzione di Millicent fu catturata da altro. Brandon si voltò per capire cosa stesse guardando la ragazza. E Flora era lì. Brandon provò a dire qualcosa ma Flora fu più veloce:

"Abbiamo... abbiamo un problema con Morgana, per ora non andiamo su Sakoma... hai tutto il tempo per... beh, per..." Si voltò per andare ma Brandon, scioltosi dalla presa di Millicent, la raggiunse e la superò mettendosi davanti a lei.

"Non è quello che credi."

"Io non credo proprio niente." Replicò Flora. "Abbiamo chiamato gli altri, tu hai il tempo di salutare la tua amica."

"Io non..." Sospirò, si rivolse a Millicent:

"Millicent, abbiamo un problema con l'ex regina della fate terrestri e... sai, con tutto praticamente. Ci vediamo, okay?"

Millicent, a braccia incrociate, non sembrava troppo infastidita, anzi, gli fece un cenno per fargli notare che Flora lo aveva superato e stava andando via. Lui allora raggiunse di nuovo la fata che camminava a passo svelto.

"Ci tengo a precisare che tra me e Millicent non c'è assolutamente niente."

"Non sono cose che mi riguardano." Precisò Flora, continuando a camminare. "Ma se hai da fare evita di offrirti come accompagnatore per altre."

Brandon gemette con disperazione e disse:

"È stata lei che..."

"... Morgana mi ha inviato un messaggio." Lo interruppe Flora, "Pare che Nebula se la sia presa con lei e voglia darla in pasto a Zvonimir per far sì che la fessura sia chiusa prima che lui raggiunga la Dimensione Magica."

"Quella fata non conosce mezze misure." Borbottò Brandon.

"Ora dobbiamo trovare un modo per salvare Morgana, e tutto il resto della Dimensione Magica dato che a quanto pare le fate terrestri, ancora una volta, se ne sono lavate le mani."

Nel frattempo la regina Samara, Dafne e la regina Marion avevano lasciato le ragazze alle loro questioni. Sky le aveva raggiunte e Tecna aveva contattato Timmy, Nex invece, che era stato contattato dal principe, non poteva raggiungerli a causa di un impegno con Thoren.
Flora e Brandon li raggiunsero, lui aprì la porta per farla entrare, Flora non incrociò neanche il suo sguardo; Brandon, sconsolato, chiuse la porta alle sue spalle e raggiunse gli altri.

"Quindi andiamo ad Alfea?" Chiese Sky alle ragazze.

"La preside Faragonda saprà senz'altro come aiutarci, ma dobbiamo sbrigarci, ogni secondo è prezioso." Disse Bloom.

I ragazzi aspettarono Timmy, Sky chiamò ancora Nex ma lui non rispose così quando Timmy arrivò presero una navicella reale di Eraklyon e partirono tutti per Magix. Prima di andare Flora fece arrivare un messaggio a Jackson e si chiese come avrebbe potuto prenderla il principe.

Raggiunsero Magix in poco tempo, arrivarono ad Alfea e Griselda fu felice di vederli anche se non lo diede a vedere.

 

"Ragazzi, tutti qui? Che succede? Roxy, cara, stai bene?"

"Io sì, preside Faragonda, ma mia madre..." Guardò Flora e la ragazza abbassò lo sguardo.

"Ragazzi, parlate chiaro." Disse la preside con espressione serissima. Dunque Bloom raccontò a Faragonda del messaggio di Morgana e la preside fu scioccata quanto loro.

"Sinceramente non mi sarei mai aspettata una reazione del genere da parte di Nebula. Come ha potuto emanare un tale verdetto?" Si chiese scuotendo la testa.

"Preside Faragonda, cosa possiamo fare? C'è un modo per impedire a Zvonimir di tornare?" Chiese Musa.

"E dovremmo sbrigarci. Ragazzi, non vorrei allarmarvi ma la fessura si sta allargando e questo vuol dire che Zvonimir sarà presto libero. Il punto però è che oltre a questo, questo squarcio nell'universo causerà inevitabilmente dei problemi, anzi, mi sorprendo come non sia già accaduto."

"A cosa ti riferisci?" Chiese Stella.

"Dunque, Zvonimir è stato intrappolato nella Dimensione Obsidian, Bloom e Daphne l'hanno distrutta ma i fatti ci portano a capire che non è così, che da qualche parte Obsidian ha continuato ad esistere. Ora, Zvonimir ha trovato il modo di tornare e aprendo il varco da Obsidian, che Bloom e Daphne hanno in un certo senso nascosto da qualche parte nell'universo, sta aprendo una fessura, una crepa, che sta squarciando in due l'universo stesso. Tutto questo si riversa sul normale funzionamento di esso, come posso spiegartelo... immagina un tessuto elastico, uno di quelli sintetici, che però è di un paio di taglie più piccolo, se lo indossi si allarga e si rovina, arriva a cedere e a strapparsi, e la fantasia che c'era disegnata sopra non è che una massa di colori sciolti. È quello che sta succedendo all'universo, le sue funzioni naturali si stanno modificando e potrebbe essere estremamente pericoloso."

"Beh, allora sta succedendo." Disse Stella, preoccupata. "Abbiamo un problema su Solaria, le stelle fisse non sono più nella loro posizione. Antares non ha saputo darmi una risposta ma il motivo dev'essere questo. Tecna, devi rimediare, l'equilibrio di Solaria potrebbe essere stravolto e non possiamo permettercelo con mia madre ancora debole."

"Stella, stiamo cercando una soluzione, io per ora non posso fare nulla." Replicò Tecna dispiaciuta, Stella abbassò lo sguardo.

"Ragazzi," Disse Faragonda alzandosi, "credo di avere un'idea. Seguitemi."

Coucou mes petits germogli di lullabea! perdonatemi se ritorno dopo due settimane ma ho praticamente cambiato nazione e sto cercando di ambientarmi! Ma non mi dimentico di voi, questo mai! Voi siete la mia gioia, la mia soddisfazione, incarnate la mia autostima e vi adoro! E vi ringrazio per come state seguendo questa storia e per come lasciate le vostre adorabili recensioni! Ai lettori silenziosi, non abbiate paura!! Ma se non ve la sentite sappiate che io vi adoro lo stesso!
Dunque, in questa storia è chiaro che il mio livello di cattiveria è triplicato, ho deciso infatti che in questa storia soffriranno un po' tutti!!
Non mi dilungo, aspetto di sapere cosa ne pensate voi!
Vi mando un bacio enorme perché siete la mia gioia,
vi strAmo,
xoxo Florafairy7

Ps. Ecco i link dei due baldi giovani che secondo me sono perfetti per Jackson e Sebastian, inerpretano in Reign rispettivamente un principe e un servo e quando li ho visti mi sono detta "Sono loro! Sono perfetti!" ed eccoli qui! Spero vi piacciano e che questo vi aiuti ad immaginarli meglio :)

http://68.media.tumblr.com/b32b6a5c434ca885b9c765e59161616e/tumblr_n0fw5g98mz1ts2or9o2_500.gif   jackson
http://images6.fanpop.com/image/photos/36000000/Greith-Greer-and-Leith-image-greith-greer-and-leith-36092856-245-160.gif sebastian

   
 
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