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Autore: briantheburned    29/07/2017    0 recensioni
Anne è una ragazza ribelle per i canoni della sua epoca, vuole andare ad Oxford e diventare una scrittrice. Christopher è un ragazzo dallo sguardo triste e malinconico, che condivide la stessa passione per la scrittura della sorellastra. Torna a casa dopo sette anni di lontananza e silenzio, ma ormai per Anne è al pari di uno sconosciuto tanto che non riesce neanche a riconoscerlo nell'aspetto. Lui è cambiato, lei è cambiata e anche i sentimenti dell'uno nei confronti dell'altra non sembrano essere più gli stessi, tanto che i due si ritrovano in una completa confusione aumentata dall'incertezza su loro stessi, dalla quale sembra non esserci alcuna via d'uscita, se non proprio lasciarsi trasportare nel caos.
''Quello non era il Christopher che ricordava, il ragazzo che aveva sempre riconosciuto come suo fratello maggiore, quello era un uomo di cui non sapeva nulla, se non che fino a sette anni prima si rincorrevano nel prato davanti casa entrambi sporchi di fango.''
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Storico
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‘’I ragazzi stanno arrivando.’’ disse il signor Edward Turner entrando in casa, posando la pipa e il giornale sul tavolino del soggiorno. Era ora di pranzo, Anne era seduta su una poltrona come sempre immersa nei suoi libri, visibilmente pensierosa, mentre la madre e Christopher vociavano dalla cucina.

Quando sentirono il rumore dell’auto fermarsi di fuori, chiuse il suo libro e andò fuori con i famigliari ad accogliere gli ospiti. Scesero dalla vettura due ragazzi.

Uno coi capelli scuri e disordinati, molto alto e con un viso gentile. L’altro, biondo, con uno sguardo un po’ più austero e una corta barba, che portava forse per trascuratezza.

I due si avvicinarono a Christopher, si salutarono calorosamente e lui li presentò alla famiglia.

‘’Mamma, papà…’’ si voltò verso la sorella cercando di sembrare il meno turbato possibile nei suoi confronti ‘’…Anne, questi sono i miei compagni, Joseph’’ disse, indicando il biondo ‘’e Victor.’’ indicando il moro. Subito entrambi strinsero le mani ad ognuno, rivolgendo sorrisi particolarmente gentili ad Anne, che ricambiava in maniera imbarazzata.

Il pranzo che ne seguì andò avanti in maniera piuttosto formale, i ragazzi tennero le storie del collegio per loro, quindi si parlava del più e del meno. Anne era rimasta in silenzio tutto il tempo.

‘’E allora, per quanto pensate di restare? So che dovrete affrontare l’ammissione al college tra un paio di settimane.’’ disse il signor Turner, mentre si versava del vino.

‘’Pensiamo di rimanere solo tre giorni, appunto perché dovremmo tornare a casa per completare i programmi di studio pre-esame. Poi subito partiremo per Oxford, dove poi ci raggiungerà anche Christopher, come ben sapete.’’ rispose Victor. Al sentire Oxford e Christopher nella stessa frase, Anne si scosse così tanto che a momenti le andava di traverso il roast-beef. Il fratello se ne accorse e decise di includere anche lei nella conversazione.

‘’Verrà anche Anne a sostenere i test d’ammissione, ovviamente per la classe femminile. Si sta preparando da sola.’’ Anne voleva strozzarlo.

‘’In realtà, ciò non è ancora certo.’’ disse il signor Turner. Ora la rabbia di Anne dal fratello, si era trasferita verso il padre.

‘’Ma come, avevi detto che avrei potuto tentare il test a patto che non avreste dovuto pagare un tutor per la mia preparazione!’’ il pranzo stava prendendo una brutta piega, gli ospiti erano visibilmente imbarazzati e Christopher era pentito per aver aperto l’argomento.

‘’Che avresti potuto, appunto, non che lo avresti sostenuto.’’

‘’Papà…’’

‘’Anne, le ragazze non si laureano ad Oxford. E soprattutto dovresti iniziare a frequentare qualcuno qualora tu voglia spo…’’

‘’Non me ne frega niente di sposarmi! Voglio solo andare a studiare ad Oxford per non rimanere tutta la vita qui, a prendere tè con le comari e a ricamare centrini mentre qualcun altro esce fuori e si guadagna da vivere al posto mio! La mia vita non sarà così.’’ Anne si alzò, tolse il tovagliolo dalle sue gambe e mentre il padre continuava ad urlarle dietro cose che non ascoltava, la madre pregava entrambi di calmarsi. Si fermò sul ciglio della porta del salone e con un ‘’Vogliate scusarmi’’ rivolto agli ospiti, si ritirò di sopra, nella sua stanza, dove delle lacrime di nervosismo iniziarono a rigarle il viso.

Dopo un’oretta decise di scendere per andare a farsi una passeggiata da sola. Mentre scendeva, una discussione avveniva nel soggiorno e non appena sentì il suo nome, decise di nascondersi nel corridoio ad origliare.

‘’Secondo me dovresti mandarla e basta.’’ era Christopher. ‘’Non vedi quanto ci tiene? Sta passando tutto il tempo a studiare…’’

‘’Non credo che sia il destino giusto per lei.’’

‘’Papà, qualora passasse davvero, ci sarò io lì, la terrò d’occhio.’’

‘’E se non passerai tu e passasse solo lei? Come gestirebbe la cosa da sola? Non ha alcuna esperienza al di fuori di qui.’’ il signor Turner iniziava a spazientirsi.

‘’Io passerò. Mi hai mandato in collegio a Londra, sono uscito col massimo dei voti, nonostante tutto quello che è successo mentre ero lì e, in più, ho già un’idea di quel che ci sarà nei test.’’ Anne era incuriosita da quel ‘’nonostante tutto quello che è successo mentre ero lì’’, ma non ebbe tempo di pensarci, perché lì dentro stavano discutendo del suo futuro.

‘’Non so Christopher, sarebbe un’altra retta da pagare…’’

‘’Vuoi precludere delle possibilità ad Anne solo per qualche sterlina in meno sul conto familiare?’’ ora il padre si sentiva leggermente offeso, ma venne un attimo distolto dal discorso per via di un rumore che proveniva dal corridoio.

‘’Anne? Sei tu? Entra.’’ Anne nel sentirsi scoperta, siccome mentre origliava aveva sbattuto per sbaglio contro un vaso nel tentativo di avvicinarsi per sentire meglio, entrò leggermente imbarazzata nel salotto, dove il padre le si rivolse. Quello che le disse probabilmente era stata una reazione d’orgoglio all’ultima frase pronunciata dal figlio, ma fu ciò che rese Anne felice come mai nella sua vita.

‘’Anne, ho preso la mia decisione riguardo la faccenda Oxford. Potrai fare il test, ma qualora tu non debba entrare, accetterai di fare ciò che fanno tutte le ragazze di Bibury.’’ Anne annuì, troppo felice per dire qualsiasi cosa, e il padre uscì dalla stanza. Christopher era seduto su una poltrona accanto a lei e la guardava sorridendo. Anne non poteva negare, era merito di Christopher se ciò era stato possibile. Stava per aprire bocca e ringraziarlo, ma da fuori sentirono Victor e Joseph che lo chiamavano, così Christopher uscì di corsa, senza darle la possibilità di parlargli.

Anne, differentemente da ciò che si era prefissata di fare, salì di nuovo nella sua camera e si mise a studiare.

Non poteva sprecare la sua unica possibilità.

  
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