CAPITOLO
11: LA TRAPPOLA DELLE
MONTAGNE NEBBIOSE
-Dannazione,
temevo che vi avessimo persi – disse Dwalin,
tirando un sospiro di sollievo, accennando a me e Bilbo.
Eravamo
sdraiati a terra, terrorizzati ma sani e salvi.
Per fortuna mi ero solo fatta qualche graffio e anche Bilbo mi sembrava
ridotto
abbastanza bene.
-Lui
si è perso -grugnò Thorin, guardando lo Hobbit
con
aria sprezzante -Abbiamo quasi perso Aranel per colpa sua. Non
c’è posto per
lui tra di noi –
Lo
guardai allibita, credendo di aver sognato quelle
parole. Era ingiusto che Thorin si comportasse così:
-E’ stata colpa mia –
dissi, rialzandomi – Sono scesa io per aiutarlo –
L’espressione
di Thorin non mutò di una virgola e si
diresse verso un’insenatura insieme a Dwalin. Io e gli altri
li seguimmo,
giungendo alla fine in un’enorme caverna, calda e asciutta.
Thorin
diede l’ordine di controllare e di accamparci lì
per la notte. Saremmo partiti all’alba del mattino dopo.
-Non
dovremmo aspettare Gandalf? – domandò Balin a
Thorin.
Il
Principe scosse la testa con cipiglio severo: -Il
piano è cambiato –
Ci
accampammo alla meno peggio, cercando di far sciugare
i vestiti fradici per la pioggia. Mi accoccolai in un angolino, lontano
dalle
pareti umide della montagna. Mi stesi, ma per quanto fossi stanca e per
quanto
cercassi di farlo, non riuscivo ad addormentarmi. Mi ronzavano ancora
in testa
le parole di Thorin su Bilbo.
Mi
ero quasi del tutto assopita quando sentii dei passi
dietro di me: di scatto mi alzai e vidi lo Hobbit, bastone in mano e
spada al
fianco che… se ne stava andando.
-Bilbo!
– sussurrai -Che diavolo stai facendo?! –
Lui
mi guardò con aria stufa, sospirando nervosamente:
-Me ne vado. Torno a Imladris –
Non
ero sicura di aver sentito bene. E se avevo sentito
correttamente sperai intensamente che fosse solo uno stupido scherzo.
-Non
puoi andartene – dissi io, liberandomi dalle coperte
che mi avvolgevano -Loro hanno bisogno di te! Io ho bisogno di te!
–
-Io
non credo proprio – rispose seccamente lo Hobbit –
Sono un peso, Thorin è stato molto chiaro. E se per caso ti
succederà qualcosa
darà nuovamente la colpa a me –
Io
scossi la testa, cercando di farlo ragionare: -Thorin
era solo molto spaventato e ha detto una marea di idiozie. Tutti ti
adorano,
sei il loro scassinatore, non puoi abbandonarli –
-Invece
è proprio quello che farò –
Non
ero mai stata una persona molto paziente e in quel
momento lo Hobbit mi stava seriamente facendo girare le scatole.
-Bilbo
Baggins – tuonai, scura in volto -Se c’è
una cosa
che ho capito degli Hobbit è che vengono da prati
verdeggianti, case
accoglienti e letti soffici e caldi. Vivono in un mondo idilliaco,
privo di
qualsivoglia pericolo – Abbassai la voce per paura di
svegliare qualcuno
-Mentre riguardo ai Nani ho capito che non hanno un posto da chiamare
casa da
molto tempo e che questi tredici che vedi sdraiati per terra, pieni di
fango,
di pioggia e di lividi sono gli unici nel loro popolo che hanno avuto
il
coraggio di mettersi in gioco per riprendersela. Non vorresti che anche
loro
vivessero sereni come te nella Contea? –
Bilbo
non mi rispose, si limitò solo ad abbassare il capo
e ad osservarsi i piedi.
-Io
sono sicura che nel profondo del tuo animo tu ti sia
affezionato a loro – ripresi, obbligandolo a guardarmi negli
occhi -Come loro
hanno aiutato te a non cadere in quel dirupo, tu aiutali a
riconquistare Erebor
–
Bilbo
rimase a fissarmi per qualche secondo, poi vidi una
lacrima solitaria scivolare lungo le sue guance. Lasciò
cadere a terra il
bastone e mi venne incontro per abbracciarmi. Io lo strinsi, dicendogli
di
calmarsi e che aveva fatto la scelta giusta.
-Aranel
sono stato così stupido – disse piagnucolando,
estraendo il suo emblematico fazzoletto da taschino – Stavo
per commettere un
errore madornale –
Io
sorrisi, asciugandogli una lacrima: -Finché starai al
loro fianco, sarà sempre la strada giusta –
Stavo
per dirigermi nuovamente al mio giaciglio, quando
un rombo proveniente dalle viscere della montagna fece sussultare me e
tutti i
miei compagni: il terreno sabbioso iniziò a franare, come se
venisse
risucchiato e prima che potessimo renderci conto in quale terribile
situazione
ci trovavamo, sprofondammo tutti nel vuoto.
Fu
una caduta tremenda. Non so per quanto tempo scivolai
verso il basso, ricordo solo che quando caddi a terra Bofur, Kili e
Nori volarono
sopra di me, schiacciandomi. In pochi secondi vidi avanzare verso di
noi delle
creature ripugnanti, alte poco meno di Bilbo, sporche e dalla pelle
verdastra.
-Sono
i Goblin – gridò Dwalin, tirando una testata ad
uno
di loro e mettendolo ko.
Questi
iniziarono a colpirci, a graffiarci e ci
costrinsero a seguirli. Ne spintonai lontano alcuni, ma più
ne allontanavo più
ne arrivavano. Lanciai uno sguardo spaventato a Thorin, il quale mi
rispose con
un cipiglio che mi intimava di rimanere calma.
I
Goblin ci trascinarono per quelle loro squallide
stradine per un po’ fino a quando giungemmo dinnanzi ad una
creatura oscena,
grassa oltre ogni misura, con un enorme rigonfiamento sul mento: il
loro Re.
-Chi
è così sfrontato da entrare armato nel MIO regno?
-gracchiò quella creatura -Spie? Ladri? Assassini?
–
I
Goblin ci ordinarono di buttare a terra le armi e a
malincuore fui costretta ad abbandonare Endacil.
-Nani,
vostra Malevolenza – rispose uno degli orchetti –
E un’Elfa. Li abbiamo trovati nel portico anteriore
–
Il
Re sorrise schifosamente, mostrando una doppia fila di
denti marci: -E cosa diavolo ci fanno dei Nani e un’Elfa
sulle Montagne
Nebbiose? – domandò, senza ricevere alcuna
risposta.
Io
ero nel panico e avevo la netta sensazione che non
saremmo usciti integri da quella maledetta caverna. Il Re degli Orchi
diede
l’ordine di perquisirci e in due secondi mi ritrovai addosso
una marea di
Goblin. Riuscii a nascondere Elanor, il ciondolo che portavo, pochi
istanti
prima che uno degli orchetti si mettesse a frugare nelle mie tasche
alla
ricerca di armi.
-Toglimi
le mani di dosso, lurido essere schifoso –
gridai, tirandogli un pugno. Vidi che i miei amici non erano messi
meglio:
Fili, che era armato fino ai denti, era stato privato di ogni lama o
stiletto
che nascondeva nei posti più impensabili e al povero Oin
avevano completamente
schiacciato il cornetto acustico.
-Dunque,
ve lo richiedo – disse mellifluo, il Re – Cosa
ci fate qui? –
Noi
ci guardammo tutti negli occhi, ma nessuno osò
fiatare.
-Molto
bene, se non volete parlare, allora vi faremo
strillare! – gli orchetti intorno a lui iniziarono a
esultare, applaudendo con
le loro luride mani -Portate il maciullatore! Portate lo spezzaossa!
–
-Cominceremo
dall’Elfo! – Quando il Re puntò
l’indice
verso di me, giurai di essere sul punto di svenire. Due Goblin mi
afferrarono
per le braccia, tenendomi stretta. Ero più che sicura che mi
sarebbero spuntati
dei bei lividi violacei.
-Fermo!
– gridò Thorin, facendosi largo tra la folla e
avanzando verso il Re.
Il Goblin
sghignazzò: -Bene, bene. Guardate un po’ chi
abbiamo qui! Thorin, figlio di
Thrain, figlio di Thror. Re sotto la Montagna – gli fece il
verso, fingendo di
inchinarsi – Oh, dimenticavo. Tu non hai una montagna e non
sei un Re. Il che
fa di te NESSUNO –
Thorin
stava lì impalato, lo sguardo fiero, cercando di
non mostrarsi debole dinnanzi agli stupidi insulti del Goblin. Eppure
vidi
chiaramente quanto stesse soffrendo.
-Smettila!
– gridai a quel punto, ricevendo una
strattonata da parte degli orchetti che mi tenevano per le braccia -Sei
un
vile, una creatura immonda che si rifugia qua sotto per paura di
affrontare i
grandi popoli che stanno là fuori! Non meriti nemmeno di
essere chiamato Re –
Il
Goblin divenne nero in volto e si diresse a grandi
falcate verso di me: -Chi ti credi di essere per dare ordini a ME nel
MIO
regno?! – mentre mi parlava, sputacchiò e dovetti
fare appello a tutte le mie
forze per non vomitare – Credi di essere coraggiosa a
difendere questo nano? Ti
farò passare la voglia di fare l’eroina, te lo
assicuro –
Il
Re fece un cenno ai due orchetti al mio fianco:
-Spezzatele un braccio. Voglio sentirla urlare –
-No!
– gridò Thorin, lanciandosi verso di me, ma
venendo
subito bloccato dai Goblin.
-E
per quanto riguarda te – disse il Re, rivolgendosi a
Thorin – Conosco qualcuno, un vecchio nemico tuo che
sarà felice di ricevere la
tua testa. Solo la testa senza nulla attaccato. Sai di chi sto
parlando, no?
-fece quello sghignazzando, ma Thorin rimaneva impassibile, preoccupato
che i
Goblin potessero farmi del male -Un orco pallido, a cavallo di un
bianco
mannaro –
Thorin
si rabbuiò: -Azog il Profanatore è stato
annientato tempo fa –
-Così
credi che i suoi giorni da Profanatore siano
finiti? – Il Re Goblin ridacchiò, ordinando di
mandare un messaggio a questo
Azog, il quale a quanto pareva voleva Thorin morto.
-Ma
adesso basta perdere tempo -riprese serio – Fatela
soffrire, voglio sentire il rumore delle sue ossa da Elfo che si
maciullano -
Io iniziai a dimenarmi, spaventata a morte, mentre anche gli altri cercavano di intervenire. Non ricordo bene cosa accade dopo. Vidi solo un orchetto avanzare verso di me con un enorme martello stretto fra gli artigli e pochi istanti dopo la mia mente divenne nera, ottenebrata da un dolore insopportabile, qualcosa di straziante che non avevo mai provato prima. Svenni per il colpo ricevuto e tutto quello che sentii attorno a me fu un violento clangore di spade.
Spazio Autrice:
Buongiorno a Tutti, miei lettori!
Mi scuso in anticipo per il mio super ritardo, ma mi sono completamente persa per una Challenge di Fanwriter.it..... Invoco il vostro perdono!!
Tornando alla nostra storia, in questo capitolo probabilmente ho sfiorato la soglia della "Mary Sueaggine" (scusate il termine ahah) con Aranel, ma dopo tanti capitoli in cui viene solo aiutata o non comprende la gravità della situazione in cui si trova, mi sembrava più che giusto concederle un capitolo in cui tirare fuori il suo lato da eroina. La scena del dialogo con Bilbo nella grotta è probabilmente una delle mie preferite in cui possiamo vedere per la prima volta un lato un po' più profondo della protagonista.
Per quanto riguarda le sequenze nel regno dei Goblin, come potete notare, ho preferito mantenere i dialoghi originali del film, dal momento che mi sembravano già perfetti e ho modificato solo qualche battuta per permnettere ad Aranel di inserirsi nel discorso.
Mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate delle mie scelte "stilistiche", così da potermi migliorare sempre di più!
Ora, passando ai ringraziamenti, oggi vorrei ringraziare Thorin78 che ha recensito la storia, la aggiunta alle preferite e alle seguite! GRAZIE MILLE PER QUESTA COMBO!!!
Per questa settimana il mio compito è terminato, ma vi aspetto prossimamente per un nuovo capitolo!
Un bacione a tutti e buone vacanze a chi parte!
Jenny