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Autore: Summer11    31/07/2017    1 recensioni
Brittany: BASTA!! Oliver, se te ne vai adesso non tornare mai più!
Oliver: Mi dispiace Britt, io ti amo, ma non sono pronto per questa cosa. E' troppo grande!
-Brittany riprese a piangere mentre Oliver si voltava per andare via. Alex non si trattenne e urlò.-
Alex: NON TORNARE MAI PIU', CHIARO?
Oliver: Stanne certo!
-Quella fu l'ultima risposta di Oliver, che, voltava l’angolo, anche lui con le lacrime che gli scendevano sul viso. Probabilmente non l’avrebbe più dimenticata, pensò.-
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Unconventional Family
Capitolo 4  
-La commemorazione.-


-Quel pomeriggio, Lily stava leggendo una rivista sdraiata sul letto in camera sua quando sua madre entrò disperata con due magliette in mano per l'ennesima volta.-

Brittany: Che dici? La nera o la bianca?

-Lily sbuffò.-

Lily: Mamma te l'ho già detto. La bianca!
Brittany: Sì, ma la bianca potrebbe sembrare un po' troppo... Non so, bianca!
Lily: State andando a giocare a minigolf, starete sotto il sole. Non sai che il nero attira il caldo?
Brittany: Oh, giusto. Allora vada per la nera...
Lily: La bianca, mamma. LA BIANCA!
Brittany: Oh, la bianca volevo dire

-Scosse la testa uscendo dalla camera per andare a cambiarsi. Lily si alzò dal letto.-

Lily: Sarei proprio curiosa di incontrare questo famoso Matt che ti fa dimenticare di avere un cervello

-Brittany si stava cambiando mentre sua figlia si affacciava in camera.-

Brittany: Ma come sei simpatica! Lui non mi fa dimenticare di avere un cervello. Voglio dire, siamo usciti solo un paio di volte e siamo buoni amici
Lily: Usciti solo un paio di volte? Ci stai uscendo da due settimane e so che quando io sono ancora a scuola e voi siete liberi uscite insieme di nascosto
Brittany: Cosa? Questa è proprio una tua fantas...
Lily: Me lo ha detto diddi Alex!
Brittany: Io lo ammazzo a quello

-Brittany sbuffò mentre Lily rideva.-

Lily: Mamma, a me sta bene. Io voglio solo che tu sia felice

-Brittany sorrise.-

Brittany: Grazie amore. Vedi, io e Matt abbiamo un certo legame. Ci divertiamo molto insieme
Lily: Lo vedo. Anzi, tutti lo vediamo!

-Brittany sorrise di nuovo.-

Brittany: Mi spinge a fare tante cose nuove...
Lily: A proposito, hai mai giocato a minigolf?
Brittany: No!
Lily: Hai una vaga idea di come si giochi?
Brittany: Ehm.. No, ma non credo sia poi così importante. Andiamo, è minigolf! Quanto credi possa essere difficile?!
Lily: Andrai alla grande allora oggi!

-Lily scoppiò a ridere mentre sua madre la guardava indignata cambiando poi argomento.-

Brittany: Allora lo vuoi conoscere veramente?
Lily: Mi piacerebbe incontrare chi fa innamorare mia madre
Brittany: Io non sono innamorata di Matt!
Lily: No, non lo sei....

-Brittany la riguardò dopo aver rimesso a posto la maglia nera.-

Brittany: No, non lo sono!
Lily: D'accordo, d'accordo. Non lo sei
Brittany: Sono seria. Siamo solo ottimi ottimi amici
Lily: Anche io sono seria! Prima di andare ad incontrare Matt, me lo dai un passaggio da Megan?
Brittany: Certo! Cosa farete?
Lily: Quello che facciamo sempre. Ci facciamo delle fantasie su come dev'essere essere ricche, famose e sposate con Justin
Brittany: Messaggio ricevuto. Parlerete di ragazzi carini di cui non volete rivelare l'identità a me e alla madre di Megan
Lily: Forse avremo tempo anche per quello

-Entrambe scoppiarono a ridere poi Brittany guardò sua figlia.-

Brittany: Profumo o no?
Lily: Dipende da quanto vicini starete!

-Lily la guardò con aria furbetta mentre sua madre la guardava sbalordita.-

Brittany: Da quando la mia piccolina si intende di questi argomenti?
Lily: Da quando sento te e diddi Rachel parlare quando pensate di essere sole
Brittany: Ah sì?

-Lily sorrise mentre si metteva il giacchetto.-

Lily: Sì. Quando magari torno da casa di Megan o Ryan e diddi è qui a casa, non faccio rumore per ascoltarvi cinque minuti. Amo il vostro essere così naturali. Voglio dire, siete solo due amiche che si danno consigli su cosa fare e non più mamma e diddina che hanno praticamente sempre ragione
Brittany: Anche noi siamo umane amore, non siamo sempre sicure, anzi, spesso siamo davvero indecise e anche noi abbiamo bisogno dei nostri momenti come tu hai bisogno dei tuoi momenti con Megan. Perché semplicemente, in certi ragionamenti, lei può capirti meglio di me. Lo stesso succede tra me e diddi Rachel

-Lily prese le chiavi della macchina.-

Lily: Hai ragione. E' che la vostra vita al di fuori di me mi affascina così tanto..

-Brittany l'abbracciò forte.-

Brittany: Allora niente ti può appassionare così tanto perché tu sei la mia vita in ogni singolo momento
Lily: Ti voglio bene

-Si staccarono dall'abbraccio.-

Brittany: Anche io, tesoro
Lily: Inizio ad andare in macchina, okay?
Brittany: Perfetto!

-Dopo qualche minuto Brittany raggiunse Lily in macchina e appena si sedette la figlia sorrise.-

Lily: Ti sei messa il profumo, non è così?
Brittany: Non giungere a conclusioni affrettate. Non l'ho messo per Matt ma per sentirmi più a mio agio con me stessa!
Lily: Oh mamma!

-Scoppiò a ridere.-

Lily: Con questa le batti tutte

-Brittany sospirò, accendendo la macchina e partendo.
Intanto in casa McKay-Brooks, Alex era appena tornato da lavoro. Andò in cucina dove era certo di trovare Rachel.-

Alex: Sei già alle prese con i fornelli?

-L'abbracciò da dietro e le diede un bacio sul collo. Lei si voltò e gli diede un dolce bacio.-

Rachel: Ciao!
Alex: Non eravamo d'accordo che mi avresti aspettato? So che sono una frana in cucina, ma posso sempre affettare le verdure o prepararti gli ingredienti
Rachel: Lo so tesoro, scusa. E' solo che non ce la facevo a rimanere seduta sul divano ad aspettare. Dovevo smettere di pensare e... E...

-Quasi le mancò la voce mentre il suo fidanzato la strinse forte a sé proteggendola dal mondo e da se stessa.-

Alex: Sch! Lo so, amore. Domani è quel giorno

-Lei si strinse a lui mentre delle lacrime scivolarono sul suo volto delicato. I singhiozzi le impedirono di parlare tranquillamente.-

Rachel: Io...Io devo avvisar... Avvisare Brittany... Per domani

-Alex continuava a stringerla e ad accarezzarle i capelli.-

Alex: Sono convinto che Brittany se ne ricordi. Non preoccuparti. A che ora arrivano i tuoi genitori stasera?
Rachel: I miei finti genitori vuoi dire?

-Si staccarono dall'abbraccio e Rachel si asciugò le lacrime mentre Alex la guardava dispiaciuto.-

Alex: Non dire così...
Rachel: Lo so che non dovrei dire così, lo so Alex, e mi sento uno schifo perché a loro devo molto. Però in questi due giorni non ce la faccio, non ce la faccio proprio

-Riscoppiò in lacrime mentre Alex la prese di nuovo tra le sue braccia per calmarla.-

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Novembre 1995 - Bonsall, California.

-Quella sera Rachel era uscita di casa per andare a comprare altri quaderni per la scuola. Doveva fare qualcosa per tenere la mente occupata quel giorno. Non poteva permettersi di pensare alla sua vita, così decise di mettersi in pari con alcuni programmi della nuova scuola, dato che si era appena trasferita in un altro stato. Mentre tornava, qualcuno su una bici si affiancò a lei.-

Rachel: Oddio, Alex! Mi hai fatta spaventare
Alex: Scusa, non volevo!

-Subito lui fermò la bici.-

Alex: Sei andata a fare shopping?
Rachel: Sì, ma solo di quaderni per la scuola

-Lei sorrise debolmente mentre Alex scendeva dalla bici.-

Alex: Ti va un gelato? Ho il resto della spesa di mia madre in tasca

-Lui le fece l'occhiolino.-

Rachel: Ma non puoi spenderli!
Alex: Ah, le dirò che me li ha rubati mia sorella

-Entrambi scoppiarono a ridere dirigendosi in gelateria.-

Rachel: Povera tua sorella
Alex: Non lo è, te lo assicuro. Tu non hai fratelli e sorelle?
Rachel: No, sono figlia unica
Alex: Oh no. Un'altra. Anche Oliver e Brittany sono figli unici
Rachel: Ti prego, non nominarmi Brittany!
Alex: E' successo qualcosa?
Rachel: No, è solo che mi odia e non riesco proprio a farmela amica

-Ordinarono i loro gelati, Alex pagò e si andarono a sedere.-

Alex: Comunque non devi essere preoccupata per Brittany. Le passerà, è solo gelosa
Rachel: Di chi? Di me? Voglio dire, lei è bellissima non capisco perch..
Alex: Perché, tu non lo sei?
Rachel: Cosa?
Alex: Bellissima!

-Subito Rachel diventò rossa in viso.-

Alex: Senti, non farci caso a Brittany. Lei ha paura che io mi allontani da loro, tutto qui. Ma quando non succederà e ti conoscerà veramente vedrai che diventerete amiche per la pelle
Rachel: Dici?
Alex: Ne sono sicuro. Anche perché ad essere sincero le amiche che ha adesso sono un mucchio di idiote e false oche. Lei è in quel gruppo perché ha un carattere forte e le rigira come vuole. Ma io quella non la chiamo amicizia
Rachel: Nemmeno io
Alex: Devi sapere che con me lei è diversa. Con me è la vera Brittany, per questo sono così sicuro che diventerete amiche, lei ha bisogno di una persona come te!

-Rachel sorrise debolmente e Alex lo notò.-

Alex: C'è qualcosa che non va? Oggi è già una triste giornata. Si ricordano i morti dell'aereo caduto un mese fa destinato ad arrivare in Canada. Non è avvenuto qui in Californa, penso nel New Messico ma comunque tanta gente è morta e i giornali parlano solo di questo

-Alex vide il gelato di Rachel a terra.-

Alex: Oh, ti è caduto il gela...

-Appena rialzò lo sguardo vide la ragazza trattenere il pianto. Subito lui si alzò e le prese la mano.-

Alex: No, non qui!

-La portò fuori e si nascosero dietro un grande albero, dove Rachel scoppiò in un pianto disperato.-

Rachel: In… In Arizona. E' successo in Arizona... E... E i miei genitori... Vedi, loro... LORO ERANO SU QUEL MALEDETTISSIMO AEREO

-Alex si sentì davvero a disagio, ma lui non poteva sapere. Si limitò a stringerla a sé e ad accarezzarle i capelli.-

Alex: Mi dispiace Rachel. Mi dispiace davvero tanto
Rachel: Ecco perché mi sono trasferita qui. Mi hanno affidato a dei parenti di mio padre

-Lui provò ad asciugarle le lacrime ma senza risultati. Asciugata una, altre due le marcavano il viso.-

Alex: Non devi parlarmene per forza. Non sei obbligata

-Lei tirò su con il naso cercando di calmarsi.-

Rachel: Mi sento sicura quando parlo con te, Alex. Però ti prego, non dirlo a nessuno
Alex: Te lo giuro. Gli altri lo sapranno quando tu glielo dirai. Non preoccuparti. Sappi, però, che puoi sempre contare su di me. Per qualsiasi cosa, okay?

-Lei sorrise debolmente tra le lacrime.-

Rachel: Grazie Alex

-Lui la ristrinse a sé trasmettendole tutta la calma necessaria per riprendersi.-

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-Dopo quel triste momento, Alex riuscì a calmare la sua fidanzata che fece un grande sospiro e finse un sorriso staccandosi dalle braccia del ragazzo.-

Rachel: Scusa, amore!
Alex: Niente scuse. In questi giorni ti è concesso di stare male e di piangere

-Lui sorrise accarezzandole il viso.-

Alex: Poi, se vuoi comprare anche quattro vaschette di gelato nessuno te lo impedisce!

-Rachel scoppiò a ridere con piacere. Alex riusciva sempre a tirarle su il morale e a non farla sentire sola.-

Rachel: Il solito scemo. Per mangiartele tutte tu, vero?!
Alex: Beh qualcuno dovrà pur farlo

-Rachel scosse la testa con un sorriso.-

Rachel: Mi servirà aiuto per servire la cena alle 19:00 per l'arrivo dei miei genitori

-Alex sorrise.-

Alex: Arriveranno alle 19:00?

-Rachel annuì riprendendo a cucinare.-

Alex: Chef, cosa posso fare per aiutarla?

-Lei sorrise dando ad Alex il coltello e indicandogli le carote.
Intanto Brittany e Matt si erano incontrati al minigolf e subito iniziarono la partita, inutile dire che a vincere era Matt, il quale mandò un'altra pallina in buca al primo colpo mentre parlava con Brittany.-

Matt: No, non ci credo!
Brittany: Te lo giuro Matt! Non sono mai stata vittima di prese in giro al liceo. Insomma non sono mai stata una preda. Forse l'unica cosa che i miei compagni hanno fatto è stata quella di spettegolare alle mie spalle quando sono rimasta incinta di Lily. Da allora però non ho più frequentato per ovvi motivi quindi non è da contare ma poi, anche se fosse stato così, avrei camminato a testa alta
Matt: Come è possibile che tu non abbia mai avuto di quei problemi?
Brittany: Se ci penso avevo un'arcinemica a scuola. Si chiamava Jennifer ma ciò che diceva non mi feriva minimamente, anche perché pure io ero abbastanza vipera

-Matt scosse la testa.-

Matt: La gente come te mi dava un mucchio di problemi a scuola!
Brittany: Oh, povero cucciolo di Matt. Dai, io ti avrei difeso
Matt: Da chi? Da te stessa?

-Entrambi scoppiarono a ridere.-

Matt: Però, chi lo avrebbe detto che un giorno sarei diventato amico di una reginetta della scuola?
Brittany: Sono stata eletta solo una volta
Matt: Questo non cambia le cose!

-Brittany colpì la pallina che andò fuori campo.-

Brittany: AAAAAAAAAHHHHHHHHHHH NON E' POSSIBILE!

-Lei vide Matt ridere.-

Brittany: Non gioire della mia disfatta!
Matt: Oh, credo che tu non sia proprio portata per il minigolf, sai?
Brittany: All'inizio mi hai detto che ci vuole pratica per imparare...
Matt: Ma si riconosce subito chi è portato o no, amica!

-Brittany gli diede un colpo, poi lo guardò imbronciata.-

Brittany: Smettila di fare il saputello
Matt: Va bene, allora non ti aiuto

-Si sedette a terra e Brittany lanciò la mazza.-

Brittany: Stupida mazza e stupido minigolf. E' tutta la partita che perdo
Matt: Oh oh, qualcuno qui non sa perdere
Brittany: Accetterei la sconfitta se questo fosse un vero sport e poi mi sono stufata di perdere

-Matt la guardava ridendo da terra.-

Matt: E' appena passata una bambina di cinque anni è scoppiata a ridere dopo averti vista

-Lei raggiunse Matt.-

Brittany: Dai Matt, aiutami almeno a mandare una pallina in buca!
Matt: Sono un saputello. Preferisco godermi il sole

-Brittany sbuffò rassegnata andando a raccogliere la mazza. Matt a tanta tenerezza non resistette. Si alzò per aiutarla. Si misero in posizione.-

Matt: Okay, signorina. Segui il movimento che faccio io!

-Lui poggiò le sue mani su quelle di Brittany che teneva la mazza o almeno ci provava dato che la vicinanza di Matt la faceva agitare e sudare. Lei sentì il corpo dell'amico appoggiarsi al suo e imitò i suoi movimenti.-

Matt: Allora, pronta? Uno... Due… Mmh che buon profumo hai!

-Lei sentì il viso di Matt avvicinarsi sempre più al suo collo quando poi lui gridò.-

Matt: TRE!

-Con un movimento delle braccia colpirono la pallina che andò in buca. Subito Brittany lo abbracciò felice.-

Brittany: Ho fatto buca, ho fatto buca!

-Lui rise godendosi l'abbraccio di Brittany.-

Brittany: Ora che ho fatto buca possiamo anche andare via

-Entrambi sorrisero e andarono a recuperare la pallina. Brittany lo guardò.-

Brittany: E così ti piace il mio profumo, eh?
Matt: Stai attenta, qualcuno potrebbe innamorarsi di te!

-Si guardarono intensamente per qualche secondo.-

Brittany: Ne sarei onorata

-A interrompere il loro momento magico fu un signore che con i suoi figli aveva bisogno di quel campo. Così Brittany e Matt misero tutto a posto e uscirono dal minigolf. Si sedettero su una panchina all'aperto mentre si gustavano un bel gelato, Brittany fragola e crema, Matt pistacchio.-

Brittany: Senti, che ne diresti di venire a cena a casa mia uno di questi weekend?
Matt: Cosa? E dove va a finire tutto il mistero e la privacy? Voglio dire... Tua figlia...
Brittany: Oh, lei sa di te e proprio oggi mi ha detto che è tanto curiosa di conoscerti
Matt: Ah sì? Tu cosa pensi?
Brittany: Penso che noi andiamo davvero tanto d'accordo e che mi farebbe davvero piacere che tu e Lily vi conosciate

-Lui sorrise. Sapeva che Brittany provava qualcosa nei suoi confronti altrimenti mai gli avrebbe fatto conoscere sua figlia, ovvero la sua ricchezza più grande.-

Matt: Grazie, accetto volentieri!

-Lei sorrise soddisfatta.-

Brittany: Perfetto!
Matt: Possiamo fare domani?
Brittany: Mmh, domani no. Sono impegnata tutto il giorno. Ogni anno io, Alex e Rachel andiamo in Arizona in quel giorno
Matt: In Arizona?
Brittany: Sì, per una questione personale di Rachel
Matt: Oh, va bene

-Brittany cambiò argomento.-

Brittany: Beh? Allora sono bocciata o promossa a minigolf?
Matt: Diciamo rimandata
Brittany: Cosa?!

-Entrambi scoppiarono a ridere e dopo un'altra mezz'ora, a malavoglia si separarono. Brittany si fermò a prendere delle pizze e poi andò a prendere sua figlia. Una volta tornate a casa mentre mangiavano in salotto davanti alla tv, Brittany guardò Lily.-

Brittany: Hai lo zaino pronto per domani?
Lily: Come ogni anno, sì!

-Brittany la guardò corrugando la fronte notando il tono scocciato di Lily.-

Brittany: Lily...
Lily: Mamma, ma credete che io sia scema forse? Domani so che è quel giorno. E' quel maledettissimo giorno in cui tu, diddi Alex e diddi Rachel mi scaricate a casa di Megan per stare soli senza di me. Sono anni ormai che lo so. Ogni anno sempre gli stessi due giorni. Mica sono stupida
Brittany: Ascoltami bene. Noi non ci sbarazziamo di te perché vogliamo stare da soli. Insomma è un argomento molto delicato e tu sei sempre stata così piccola. Non potevi capire...
Lily: Beh mamma, adesso ho quattordici anni. Non escludetemi come fate ogni anno. Ti prego

-Lily guardò sua madre con i suoi occhi da cucciolo e Brittany sospirò. Dopotutto la figlia aveva ragione, non era più una bambina. Le prese la mano.-

Brittany: Vedi tesoro, noi andiamo in Arizona
Lily: Arizona? Cambiate addirittura stato? Cosa ci andate a fare in Arizona?

-Incrociò le gambe sul divano mangiando un'altra fetta di pizza.-

Brittany: Andiamo a trovare i veri genitori di Rachel

-Lily inarcò le sopracciglia.-

Lily: I suoi veri genitori? Scusa, non sono i nonni Brooks i suoi veri genitori?

-Brittany scosse la testa.-

Brittany: Andiamo a commemorare i suoi veri genitori
Lily: S-sono morti?

-Brittany annuì continuando poi a parlare mentre Lily riponeva la pizza sul cartone. Le si era chiuso lo stomaco.-

Brittany: Quando avevamo quattordici anni, ci fu un drastico incidente aereo, cadde e non arrivò a destinazione. I genitori di Rachel erano su quell'aereo

-Lily subito si asciugò la guancia. Una lacrima era appena scesa.-

Lily: Povera diddi!
Brittany: Prima lei abitava in Arizona con i suoi genitori. Poi però è rimasta orfana. I suoi nonni erano troppo vecchi per prendersi cura di lei, perciò è stata affidata ai nonni Brooks che l'hanno sempre fatta sentire come figlia loro. Ecco perché si era trasferita qui in California, i nonni Brooks abitavano e tutt'ora abitano a Bonsall. La città dove siamo cresciuti tutti quanti. Io, Alex, Rachel...
Lily: Papà...

-Brittany la guardò imbarazzata.-

Brittany: Sì, anche lui. Comunque hai lo zaino pronto?

-Cambiò discorso. Non le piaceva parlare di Oliver.-

Lily: Lo ho pronto per venire con voi! Non crederai che ora faccia finta di niente. Voglio stare vicino a diddi Rachel. Voglio vedere da dove viene. Per favore, mamma..
Brittany: E va bene

-Lily sorrise.-

Lily: Vado a rifare lo zaino allora

-Si alzò dirigendosi in camera sua. Poi si girò.-

Lily: Lasciami tre pezzi di pizza

-Brittany sbuffò.-

Brittany: D'accordò, vorrà dire che riempirò il vuoto del mio stomaco con del gelato

-Entrambe sorrisero e Lily andò in camera sua mentre Brittany andò a prendere il gelato chiamando al telefono la madre di Megan per disdire per i giorni seguenti.
La mattina successiva le due ragazze dopo essersi preparate salirono in macchina.-

Lily: Perché niente colazione oggi?
Brittany: La facciamo sempre tutti insieme da qualche parte
Lily: Oh mi piace questa idea! La Kellogg's adesso sta monopolizzando le nostre colazioni
Brittany: Beh, almeno è buon cibo!

-Entrambe risero e Brittany partì arrivando poi a casa di Alex e Rachel. Subito Lily corse ad abbracciare la diddina che capì e la strinse a sé. Si separarono dopo qualche secondo.-

Lily: Mamma mi ha raccontato tutto. Mi dispiace tanto diddi. Volevo starti vicina, ho perso già tanti anni..
Rachel: Tesoro, non è colpa tua. Eravamo tutti d'accordo sul non dirtelo fin quando non avresti capito. E quel momento è arrivato. Grazie per essere qui

-Le diede un bacio sulla fronte e mentre Lily andava a salutare Alex, anche i “nonni Brooks” uscirono di casa. Loro non erano realmente i nonni di Lily ma era come se lo fossero perché Brittany e Rachel erano praticamente sorelle.-

Lily: Ciao nonno, ciao nonna! Venite anche voi?
Annie: Certamente!

-Dopo essersi tutti salutati iniziarono il loro viaggio. Si fermarono un paio di volte per mangiare e fare una pausa. Quando arrivarono lì e varcarono il cancello del cimitero Lily si bloccò di scatto. Alex la guardò dato che era dietro di lei.-

Alex: Ehi, bimba. Che succede?
Lily: Io... Io... Non so... C-cosa fate di solito qui? Cioè come vi comportate?
Alex: Beh vedi... Andiamo fino alle tombe e stiamo lì a pensare e a sostenere diddi Rachel che fa i conti con il suo dolore. Poi se lei se la sente dice qualche parola. Ma ciò non accade quasi mai. Mettiamo tutti dei fiori e stiamo lì a commemorare i suoi genitori. Spesso Toby racconta qualche aneddoto su loro e sulla loro famiglia. Rachel è contenta di ciò ma lei non parla spesso. Le piace stare in silenzio a guardare le loro foto. Tu non devi preoccuparti. Sarà solo un po' strano per te vedere diddi giù di morale, dato che normalmente non tiene un secondo la bocca chiusa!

-Entrambi risero e mano nella mano andarono dagli altri. Anche loro si sedettero sul prato. Lily, seduta tra i nonni Brooks e la madre, guardava curiosa le foto e i nomi. Alan e Isabelle Brooks. Una lacrima scivolò sul suo viso vedendo quanto la diddina stesse soffrendo. Brittany guardò sua figlia e la strinse a sé in silenzio. Le asciugò le lacrime, quando Rachel si alzò in piedi sorprendendo tutti.-

Rachel: Vorrei dire due parole ai miei genitori...

-Alex le prese la mano da seduto.-

Alex: Tutte quelle che vuoi tesoro

-Rachel sospirò.-

Rachel: Sapete, mi piace credere che voi da lassù ci proteggiate, a me e a tutti quelli a cui voglio bene. Oggi per la prima volta potrete vedere la piccola Lily di cui vi ho parlato tanto. Sono molto felice che lei sia qui oggi a conoscervi e conoscere la mia storia. A voi piacerebbe sicuramente come a lei piacereste voi. Sono felice di essere qua con tutta la mia famiglia al completo. Anche quest'anno siamo qui a commemorarvi e a ricordarvi che non passa giorno in cui io non vi pensi. Mi mancate da morire e so quanto siate riconoscenti a Toby ed Annie per avermi tirata su come una figlia partendo dall'adolescenza, un periodo orribile per la crescita. So che sareste fieri del lavoro che hanno fatto con me. Io lo sono. Entrambi mi hanno fatto diventare la donna che sono oggi, portando a termine il lavoro che voi avete iniziato...

-Le sue lacrime marcavano tutto il suo viso. Lei respirò a fatica mentre Alex si alzava per stringerla a sé. Anche Annie si alzò.-

Annie: Anche io mi sento di dire qualche parola oggi. La loro morte è stata davvero tragica e entrambi ci mancano spesso ma mi sento in dovere di ringraziarli Rachel. Li ringrazio per aver affidato il loro angelo a noi. Li ringrazio per averci regalato la figlia che abbiamo sempre sognato di avere per tanti anni potendola crescere al meglio

-Brittany si alzò continuando.-

Brittany: Li ringrazio per avermi dato la migliore amica di sempre. Li ringrazio per avermi fatto te come dono. Senza te non so come sarei adesso. Senza te non so cosa starei facendo. Tu mi hai cambiata in meglio in questi anni, Rachel. Mi hai aiutata a prendere le giuste decisioni e mi sei sempre stata accanto. Perciò li ringrazio per aver reso migliore anche la mia vita

-Anche Alex parlò stringendo ancora Rachel a sé.-

Alex: E io li ringrazio per averti messa al mondo. Gli sarò per sempre grato di averti lasciata a casa con i tuoi nonni in questo giorno di tanti anni fa. Grazie Alan e Isabelle Brooks per aver salvato la vita della persona che amo e per il quale nutro una stima e rispetto unici. Vi sono grato per il sacrificio che avete fatto dandomi la possibilità di incontrare la mia anima gemella, formando la famiglia che ho sempre desiderato avere. Vostra figlia sarà sempre in buone mani ve lo assicuriamo

-Lui le diede un bacio sulla testa mentre Rachel non smetteva di piangere. Lily decretò la fine del grande discorso.-

Lily: Non importa dove vi troviate. Sappiate che avete appena guadagnato una nuova nipote da proteggere. Sono onorata di essere qui con tutti voi, oggi, per commemorarvi

-Tutti si risedettero sul prato ma Rachel si rialzò allontanandosi. Anche Alex si alzò.-

Alex: Ha solo bisogno di un momento!

-Subito raggiunse la fidanzata lasciando Brittany e Lily con i signori Brooks.-

Lily: Povera diddi Rachel!

-Toby accarezzò la sua nipote acquisita.-

Toby: Vedi Lily, è stata davvero una brutta storia. Noi quella notte non ce lo saremmo mai aspettati..

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Ottobre 1995 - Bonsall, casa Brooks.

-I due coniugi Brooks, Toby e Annie, entrambi sulla cinquantina, quella sera decisero di concedersi una giornata di relax, dimenticandosi del lavoro e dei dispiaceri della vita. Pur abitando in quella casa da più di vent'anni, essa era perfetta. Niente di rotto o da riverniciare. Quella casa era la stessa di quando era stata comprata. Non era una casa vissuta e questo ai proprietari dispiaceva molto, dato che avevano provato e riprovato ad avere dei bambini per anni e anni. Alla fine si convinsero che Dio aveva un altro piano per loro, di cui ebbero segno proprio quella notte, quando sentirono il telefono suonare alle 22:00 mentre brindavano con un bicchiere di vino in salotto. Entrambi si guardarono abbastanza perplessi.-

Toby: Chi può essere a quest'ora?
Annie: Non ne ho idea. Vai a rispondere

-Suo marito si alzò e andò a rispondere al telefono. Dalla faccia che il marito fece rispondendo, anche Annie si preoccupò poggiando il bicchiere di vino.-

Toby: “Sì, sì. Capisco. Grazie per averci informati. Arrivederci”

-Lui chiuse la chiamata e riandò a sedersi dispiaciuto.-

Toby: Ricordi mio cugino Alan?
Annie: Sì, lo ricordo molto bene
Toby: Lui e sua moglie, Isabelle, questo pomeriggio sono partiti in vacanza. Erano diretti in Canada ma...

-Annie si portò le mani alla bocca dalla preoccupazione.-

Annie: Non dirmi che erano sull'aereo che non è arrivato a destinazione...
Toby: Purtroppo è proprio così
Annie: Oh santo cielo!

-Entrambi non riuscirono ad evitare che qualche lacrima scendesse, poi Annie si ricordò.-

Annie: Se non sbaglio loro avevano una figlia. La ricordi? Capelli scuri, mossi, occhi grandi grandi neri
Toby: Oh, sì. La piccola Rachel
Annie: Sono sei anni che non li vediamo ormai. Credi che la figlia fosse con loro?
Toby: Non mi hanno parlato di una bambina
Annie: Ormai credo sia una signorinella, caro
Toby: Già, hai ragione. Comunque non so se lei fosse con loro
Annie: In qualsiasi caso, povera creatura. Se lei fosse ancora viva a chi verrà affidata?
Toby: Non lo so, Annie. Questa è proprio una brutta faccenda

-In quel momento il telefono suonò ancora. Toby andò a rispondere.-

Toby: “Sì, salve. E' da voi? Cosa vorreste che facessimo? ..Sì, capisco. D'accordo, per noi sarebbe meglio il prima possibile... Sì, perfetto. Allora domani sera?... Sì... Arrivederci!”

-Richiuse la chiamata e guardò la moglie.-

Toby: Prepariamo le valigie, si va in Arizona. Gli assistenti sociali vogliono parlarci!

>>>

-Quella lunga giornata di commemorazione finì con Rachel che finalmente sorrideva. Tutti andarono a mangiare un hamburger in una tavola calda della città. Dopo aver finito e pagato andarono a dormire in un piccolo albergo. Dovevano tutti rimettersi in forze per poter tornare a casa il giorno successivo.-

Meraviglie!
Piano piano andiamo avanti. Questo capitolo è proprio la tristezza. Voi che ne pensate?

*Sum*

  
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