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Autore: MonAnge    31/07/2017    1 recensioni
Kristine Adams era una ragazza diciassettenne come tutte le altre. Viveva in una famiglia ricca a Los Angeles. Ma non aveva idea che stava per avvenire un fatto che le avrebbe completamente sconvolto la vita.
I suoi genitori - Marie e Albert- erano sul punto di perdere tutti i soldi investiti. Per questo motivo Kristine accetta di sposarsi con un milionario che neanche conosceva.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Sposata con un diavolo

Capitolo 16 - Sangue.

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Girai subito la testa e vidi quello che adesso volevo vedere di meno. Perché ora? Avrei preferito che fossero venuti i miei genitori al posto suo. Era fermo, vicino alla porta del soggiorno, che ci guardava con gli occhi che avevano uno strano sentimento che la mia mente in quel momento non riconosceva.  

Il suo sguardo si fece più crudele e duro ma ben presto divenne indifferente, come sempre. Nascondeva sotto questa maschera tantissime emozioni pericolose.

-Dio...che hai fatto, Seb.- mi spaventai e lo respinsi.

Lui mi prese il braccio spingendomi contro di sé. Che stava facendo? Io lo guardai negli occhi chiedendogli spiegazioni. Ma non capiva in quale situazione eravamo e chi c’era dietro di noi, adesso?

Cercai di liberarmi dalla forte presa di Sebastian, ma era inutile. Era troppo forte. I ricordi della serata peggiore della mia vita mi assalirono. - Lasciami.- gli dissi.

-Farai meglio ad ascoltarla. - esclamò la voce fredda. In ogni parola sentivo le minacce che potevano, ad ogni secondo che passava, essere realizzate. E questo mi faceva temere. Cercai di togliere il braccio di Sebastian, ma non ci riuscii.

-Perché? Cosa mi farai?- chiese freddamente, lanciando una sfida a Jace.

Cosa? Veramente? Lui che aveva lanciato una sfida a Jace? Volevo urlargli addosso “SEI UN IDIOTA? O LO STAI FACENDO APPOSTA?”.Mi era venuta la sensazione che io ero diventata il premio della rissa tra i due. Volevo picchiare a sangue entrambi, i quali pensavano che li appartenessi.

-Ti uccide, scemo! - urlai io arrabbiandomi.

-Hai ragione, piccola. - disse maliziosamente Jace, sottolineando l’ultima parola. Mi era sembrato oppure lo stava facendo apposta?

-Come l’hai chiamata?- mormorò Sebastian.

-Piccola. - rispose sorridendo e continuò- La mia piccola.

Lo guardai stupita e arrossii fortemente. Ero la sua piccola? Jace mi sorrise maliziosamente. Ma era serio?

Il suo sguardo faceva capire solo una cosa: lui era felice dell’effetto che mi provocava. Ma soprattutto adorava le reazioni di Sebastian. Gli piaceva il gioco che stava mandando avanti. Era soddisfatto. E sapeva che in esso ci sarebbe stato l’unico vincitore: lui.

Decisi di rompere i suoi piani e provargli che non sempre le cose vanno come decide lui.

Posai il mio sguardo su Sebastian. Lui guardava, non nascondendo il suo istinto omicida, Jace, poi guardò me e io gli sorrisi.

Il mio gioco stava proseguendo. Sapevo benissimo che mi comportavo male ma avevo già cominciato e non mi sarei tirata indietro.

-Non dargli retta, amore. - sussurrai avvicinandomi sensualmente a lui.

“Hey, portatemi un premio, sono una bravissima attrice.” pensai.

Sebastian mi accarezzò la guancia. Cavolo. Ora odiavo i suoi tocchi ma dovevo continuare.

Lui avvicinò il proprio viso al mio. Io socchiusi gli occhi aspettando il bacio. Dopo pochi secondi dell’attesa non sentii nulla. Aprii gli occhi e vidi quella scena che avevo paura di immaginarmi nella mente. Jace prese Sebastian per la maglietta e lo allontanò da me. Poi gli diede un forte calcio e il moro fu costretto a inchinarsi.

“Ok, Kristine, brava, hai solamente velocizzato ciò che doveva accadere.” - pensai. Ero rimasta a bocca aperta. Jace venne verso di me.

-Aspettami qui, piccola. Non provare a scappare. Ah si...e farai meglio a chiudere gli occhi.-

Il mio corpo si paralizzò e c’era stato bisogno di un urlo per risvegliarmi. Vidi davanti a me una scena violenta. I ragazzi si picchiavano: tutti e due erano sul pavimento a darsi forti pugni e già si notavano tracce di sangue. Non avevo idee di chi potrebbe uscirne vincitore. Certo, Jace era molto più forte e allenato rispetto a Seb, ma quest’ultimo si dava da fare.

Sebastian diede un forte pugno spaccando la parte sotto il sopracciglio di Jace. Quest’ultimo gli ruppe il naso. Il moro diede un altro pugno ferendo il labbro del biondo. Una grande goccia di sangue gli calò dal viso sul tappeto bianco. Era il preferito di mia madre.

Corsi da loro cercando di separarli. Sebastian era messo sopra Jace e lo picchiava con tutte le forze. Il biondo aveva tutta la faccia rossa. Mi avvicinai e provai a toglierlo tenendolo per la spalla.

-Basta! Sebastian smettila! - gridai. Il gomito di Seb mi arrivò in faccia e io sentii il colpo doloroso che mi aveva allontanato da loro e mi aveva spaccato il labbro. Lo toccai sentendomi il sangue addosso. Mi scese anche una lacrima. Sebastian mi aveva fatto di nuovo male.

Tutti e due smisero di picchiarsi. Il moro mi lanciò uno sguardò dispiaciuto e Jace mi osservò con preoccupazione. La rabbia si fece maggiore e lui cominciò a picchiare più crudelmente Sebastian. Vedevo sangue dappertutto.

-Che sta succedendo qui?! - squillò una voce femminile. Girando la testa dalla sua parte, vidi i miei genitori sorpresi e spaventati dal comportamento dei ragazzi.

Poi mi guardarono e notarono sangue sulle labbra e sulle dita e sono immediatamente corsi verso di noi.

Mamma si avvicinò a me e si abbassò sulle ginocchia prendendo la mia faccia tra le sue mani. Per un attimo chiusi gli occhi.

-Kristine, che è successo?

-Mamma...i r-ragazzi..- singhiozzando cominciai a parlare io, continuando a guardare Jace e Sebastian che si davano forti pugni e calci.

-Albert, separali! -urlò mamma.Le urla dei miei genitori ben presto riuscirono a fermare la rissa. Jace si staccò da Sebastian.

Il biondo cominciò ad avvicinarsi a me lentamente con la faccia insanguinata.

Dal suo sopracciglio scorreva, lungo tutta la faccia, il sangue, lasciando la guancia tutta rossa. Anche l’occhio era diventato dello stesso colore e il labbro era spaccato.

Anche Sebastian si alzò tutto insanguinato. Era in una situazione peggiore rispetto al biondo.

-Dio..- sussurrò mamma spaventata da quello che combinarono.

-Nel frattempo Jace mi porse la sua mano.. io poggiai la mia e lui mi abbracciò. Sentivo il corpo paralizzarsi a causa dei suoi tocchi.

-Chiedo scusa - disse ai miei genitori Jace - non sono riuscito a fermarmi.

Ci lanciavamo sguardi a vicenda: mio padre e mia madre a Jace e a me. Io a loro e al biondo che poco fa mi aveva abbracciato; e lui a Sebastian.

-Vi spiegherò tutto più tardi- dissi con un tono preoccupante - Mamma aiuta Sebastian...io curerò le ferite di Jace.-

Circondai con le mie braccia la sua schiena e lo aiutai ad andare nel bagno di camera mia.



 

Angolo dell’autrice

Buongiorno ragazzii! Uhm, siamo già a questo punto della storia...il prossimo capitolo è il mio preferito e penso che lo sarà anche per molti di voi.  

A presto!

MonAnge



 
   
 
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