Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: casterlyrock    03/08/2017    1 recensioni
Quel giorno al torneo di Harrenhal Rhaegar scelse Lyanna. Fuoco e Ghiaccio. Drago e Lupa. Le sorti dei Sette Regni sarebbero cambiate per sempre in un attimo, grazie ad un unico, irrazionale gesto che avrebbe condizionato le vite di ogni uomo, donna o bambino di Westeros. Eppure qualcosa di straordinario stava già iniziando ad accadere...
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jon Snow, Lyanna Stark, Rhaegar Targaryen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il principe del Ghiaccio e del Fuoco

Cap. II - La notte di luna piena nelle Terre dei Fiumi

 

Le luci del giorno si affievolivano nelle Terre dei Fiumi, il firmamento, come la tavolozza di un pittore, raccoglieva in sé le più inimmaginabili sfumature: l’arancione del sole tramontante si mescolava fantasiosamente con il viola evanescente del cielo vespertino, che si preparava ad accogliere la luna piena. Rhaegar e Lyanna avevano cavalcato a lungo nei giorni precedenti, sin da quando il principe ereditario si era precipitato a nord fuggendo dalla capitale, il luogo sempre più provato da un clima di tensione dovuto alle prime stravaganze del proprio sovrano. La giovane dama sedicenne era fuggita dalla dimora di casa Stark per seguire colui che l’aveva conquistata in quel fatidico giorno al memorabile torneo di Harrenhal, e adesso entrambi cavalcavano per raggiungere insieme le terre del sud, senza una precisa meta, con la sola intenzione di abbandonare gli obblighi e le costrizioni che li avrebbero tenuti per sempre separati. Dopotutto lei era già la promessa sposa di Robert Baratheon, e Rhaegar era già marito di Elia Martell e padre di due bambini ancora in tenera età. Lyanna non aveva parlato molto durante il viaggio, era sempre stata una fanciulla sfrontata, eppure in quei giorni, accanto a quell’uomo che conosceva appena e che l’aveva stregata con il solo sguardo, ella non riusciva a lasciarsi ancora andare, forse intimorita da quella imponente figura maschile che stava dritta sulla sella di un cavallo bianco, proprio accanto al suo. Eppure Lyanna lo ammirava estasiata di tanto in tanto, desiderava ardentemente conoscerlo. Mentre proseguivano tra colline e foreste, i capelli biondi di lui si lasciavano accarezzare dal vento, le sue braccia possenti tenevano le redini del proprio purosangue, i suoi occhi viola lasciavano esprimere uno stato di tranquillità. Pareva proprio che il principe fosse esattamente dove desiderava essere.

“Tra poco sarà buio, sarà meglio cercare un riparo per la notte” propose Rhaegar abbandonando la sella. Quelle parole sembrarono strane all’orecchio di Lyanna: il principe ereditario del Trono di Spade, che aveva a sua disposizione stanze meravigliose, letti arricchiti dei più pregiati tessuti del regno, ogni lusso ed ogni comodità, adesso era lì con lei nel bel mezzo della foresta, in cerca di un giaciglio dove trascorrere la notte. Lyanna fu mossa da un sentimento di sincera tenerezza. Acconsentì e scese dal suo cavallo. “Siete una cavallerizza abile, mia cara. Poche volte in vita mia ho visto montare a cavallo una donna con tanta sicurezza. Ditemi, chi vi ha insegnato?” chiese Rhaegar guardando con ammirazione la sua fanciulla, mentre accennava un sorriso. “I miei fratelli, mio signore. Sin da piccola mi hanno sempre coinvolta nei loro giochi, così ho potuto apprendere l’arte dell’equitazione”, rispose timidamente Lyanna. “Dovete essere molto legata ai vostri fratelli, a giudicare da come vi brillano gli occhi al solo parlarne”, osservò il principe. “Brandon ed Eddard mi hanno insegnato tante cose, persino a tirare di spada…” risposte la giovane, mentre camminavano ancora in cerca di un posto tranquillo dove fermarsi a riposare. “Una donna che tira di spada: voi non smettete di stupirmi, Lyanna”. Rhaegar proseguì voltandosi più volte verso la sua sorridente compagna di viaggio, sempre più affascinato dal temperamento di lei. Lyanna era diversa dalle donne che aveva conosciuto.

Presto i due giovani trovarono un piccolo rifugio tra le rocce e i fusti del bosco, appena vicino al fiume, uno dei tanti delle terre di Delta delle Acque. Lasciarono che i cavalli potessero dissetarsi e stanchi si sedettero vicini sui pesanti tronchi distesi sul terreno, appena rasenti alla riva del fiume, accendendo un fuoco che avrebbe provveduto a scaldarli. Lyanna si avvolse nel suo mantello di lana incrociando le braccia al petto, Rhaegar la guardava con fare curioso, i suoi occhi sognanti la osservavano scrupolosamente: la guardava mentre avvicinava le sue candide mani al fuoco strofinandole energicamente, scrutava l’espressione serena sul suo volto, quelle labbra di rosa che gli facevano venire in mente la primavera, e poi una ciocca di capelli neri, un ricciolo appena pendente sul suo viso. Desiderò scostarlo dalla sua fronte con la punta delle dita, e prima che trovasse il coraggio di farlo, la fanciulla trovò lei la risolutezza che aspettava da tempo per rompere il ghiaccio tra loro, quella sfrontatezza che non l’era mai venuta meno, e che pian piano anche con Rhaegar stava assumendo. “Ditemi di voi, altezza… si dice che riusciate a comprendere il pensiero di chi vi sta davanti soltanto con uno sguardo”, disse la fanciulla sorridendo con aria di sfida. Rhaegar dubitò un istante, poi riprese “Capire le persone è una cosa che mi è sempre riuscita bene, gli occhi sono lo specchio che riflette la nostra anima, cattiva o buona che sia, loro possono riverlarlo”. “E cosa vedete nei miei, mio principe?”, chiese Lyanna sollevando il mento e avvicinandosi un po’ di più al viso di lui. “Voi siete…” a Rhaegar mancarono quasi le parole quando realizzò che la lupa degli Stark fosse così vicino a lui, anche lei a scrutare il suo viso, anche lei con la stessa voglia di conoscerlo meglio. “Siete buona, siete incantevole, Lyanna…” subito la sua mano si posò delicatamente sulla guancia di lei. “I vostri occhi esprimono tutta la tenacia e la forza che vi contraddistinguono, nessuno potrebbe mai dubitare che vi sia buona intenzione in quello sguardo, che la vostra anima sia pura e immacolata”. Lyanna si lasciò accarezzare dolcemente e riprese a guardare dentro il purpureo riflesso di quegli occhi violacei. “Avete dei bellissimi occhi, mio principe”. “Ti prego, chiamami Rhaegar”. Le labbra dei due giovani si incontrarono a metà strada, non che fosse una distanza così ampia oramai. Il principe prese tra le mani il suo morbido viso da ragazza e le sfiorò le labbra come fossero vellutati petali di rosa, lei gli avvolse le braccia attorno al collo e accarezzò i ribelli capelli biondi. Il mantello di Lyanna si abbandonò leggiadro sul terriccio. Presto il calore del fuoco non fu più necessario. Lyanna si alzò tenendo la mano di Rhaegar e gli fece cenno di seguirla, il principe non esitò neppure per un momento e mostrò i suoi lucenti denti bianchi in un sorriso commosso e smagliante. Insieme si avvicinarono alla riva del fiume, dove la luna si rifletteva prepotente illuminando la sponda come fosse giorno. Lyanna prese ad accarezzare il viso del suo principe, poi cominciò a baciarlo sulla guancia, scendendo via via verso le labbra, poi verso il collo. Rhaegar iniziò a spogliarla della sua veste di seta blu, tutta ricamata di fiori argentei, e ben presto la fanciulla si ritrovò soltanto con in dosso la sua sottoveste, mentre il calore di quei baci le riscaldava il corpo, travolto da brividi irruenti mai provati prima. Mentre lo baciava, Lyanna spogliava Rhaegar dei suoi abiti, della sua casacca rossa impreziosita da perfili dorati e immagini di draghi e fuoco. Il drago fu spogliato definitivamente e il suo corpo apparve scolpito e lucente sotto la luce notturna. Il cavaliere la rese nuda e accarezzò i suoi piccoli seni, poi la prese in braccio ed avanzò verso le acque del fiume, dove stava per avvenire la loro unione, dove fuoco e ghiaccio, inverno ed estate, si sarebbero fusi in un’unica, passionale stagione. “Rhaegar…”. Lyanna gemette e il principe fece lo stesso; l’acqua gelida dell’inverno divenne bollente in un attimo. Il principe entrò dentro di lei con tutta la tenerezza che possedeva, stando attento a non farle del male, mentre la fanciulla continuava a tenerlo stretto a sé. Il ventre acerbo di lei accolse il seme di lui, i due corpi divennero uno solo e la profezia iniziò a compiersi da quell’istante.

Stringimi più forte, Lyanna”.

   
 
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