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Autore: Summer11    03/08/2017    1 recensioni
Brittany: BASTA!! Oliver, se te ne vai adesso non tornare mai più!
Oliver: Mi dispiace Britt, io ti amo, ma non sono pronto per questa cosa. E' troppo grande!
-Brittany riprese a piangere mentre Oliver si voltava per andare via. Alex non si trattenne e urlò.-
Alex: NON TORNARE MAI PIU', CHIARO?
Oliver: Stanne certo!
-Quella fu l'ultima risposta di Oliver, che, voltava l’angolo, anche lui con le lacrime che gli scendevano sul viso. Probabilmente non l’avrebbe più dimenticata, pensò.-
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Unconventional Family
Capitolo 15
-Il secondo “primo” giorno di scuola.-


-Quella notte, Brittany si svegliò all’improvviso e subito guardò la sveglia. "Le 4:00", pensò. Si girò e osservò il viso della figlia mentre dormiva tranquilla, si era addormentata nel lettone mentre parlavano. Quella notte una voce nella sua testa non le dava pace.-

Brittany: "Oh Lily, vedrai che oggi andrà tutto bene. Diavolo, sono più agitata di te, Brittany calmati adesso!"

-Si alzò silenziosamente e andò a prepararsi una tazza di tè caldo tra mille pensieri. Quando lo finì tornò a letto, accarezzò il viso della figlia e si disse...-

Brittany: "Non avrà problemi!”

-Sorrise e si riaddormentò. Qualche ora dopo una ventata gelata la colpì. No, non aveva lasciato la finestra aperta, semplicemente la figlia si era alzata, decidendo di buttare all’aria tutte le coperte mentre esortava sua madre ad alzarsi, o meglio, le gridava contro.-

Lily: SUU, SVEGLIA DORMIGLIONAAAAAAAAAAA!!

-Brittany si svegliò di colpo, non proprio di buonumore.-

Brittany: LILY, MA CHE DIAVOLO...
Lily: Dai mamma! Arrivo tardi se l'autista non si sveglia, e non voglio fare ritardo il primo giorno

-Brittany, ancora mezzo addormentata, guardò sua figlia cercando di sopprimere tutti i suoi istinti omicidi.-

Brittany: LILYY!! Odio quando mi svegli così, lo sai!

-Lily le lanciò un’occhiataccia.-

Lily: Mi sono svegliata alle 6:00 e ho avuto pietà di te. Mi sono preparata con calma lasciandoti dormire. Poi ho provato a svegliarti con gentilezza, con coccole e sussurri. Mi hai russato in faccia e ti sei girata dall’altra parte!

-Brittany, indignata, guardò sua figlia.-

Brittany: Io non russo!
Lily: Stamattina lo hai fatto!
Brittany: Beh, scusa tanto se l’ansia mi ha corroso il cervello ieri notte! Credo sia più che legittimo. Io inizio a lavorare in una nuova struttura e tu hai il secondo primo giorno di liceo da affrontare!
Lily: A proposito di ciò... Sarò già etichettata come “la nuova”, “la strana”, “la contadina” solo per il fatto di essere nuova e di provenire da una piccola cittadina, non aggiungiamo anche il titolo di “Ritardataria dell’anno” solo perché tu non hai la voglia di alzarti e accompagnarmi in orario!

-Brittany la guardò.-

Brittany: Okay, okay! Posso riuscire ad alzarmi...
Lily: Bene, muoviti allora. Cambiati e poi scendi a fare colazione!

-Lanciò un cuscino addosso alla madre che con il broncio, lentamente si mise seduta a letto e si stiracchiò mentre Lily usciva dalla camera e scendeva le scale.-

Brittany: Ma chi ci deve andare a scuola di noi due?!

-La figlia la sentì e le urlò un...-

Lily: VELOCEE!!

-Brittany sbuffò.-

Brittany: Va bene, mamma!

-Scosse la testa, si alzò e andò a prepararsi. Scese in cucina a fare colazione mentre si dava l’ultima spazzolata ai capelli.-

Brittany: Caffè, caffè, caffè! Dov’è?

-Sua figlia la guardò mentre sfogliava il giornale.-

Lily: L’ho bevuto io!

-Brittany subito si girò fulminandola con lo sguardo.-

Brittany: COSA? Sai che non...
Lily: ...Vuoi che io beva caffè prima dei diciott’anni! Lo so, lo so. Così me lo fai desiderare ancora di più però
Brittany: Poi diventi dipendente. Non voglio una figlia dipendente dal caffè a quattordici anni!
Lily: Comunque stavo scherzando. Sto bevendo del semplicissimo tè. Non ti farebbe male se lo bevessi
Brittany: Ne ho bevuto una quantità industriale mentre tu dormivi

-Brittany si versò del caffè e il campanello suonò. Andò ad aprire con la tazza in mano mentre parlava con sua figlia ancora in cucina.-

Brittany: Cosa abbiamo per colazione?

-Aprì la porta e sorrise vedendo il suo ragazzo che teneva in mano un sacchetto bianco.-

Brittany: E’ la nostra colazione?

-Matt sorrise e la baciò entrando in casa e richiudendo la porta.-

Matt: Ho pensato che dei buoni cornetti alla nutella vi avrebbero dato la carica per questa giornata così importante!

-Andarono in cucina e Lily abbracciò Matt.-

Lily: Questo sì, che migliora la giornata, non una madre ritardataria!

-Brittany scosse la testa, si sedettero e mangiarono i cornetti. Lily andò a prendere lo zaino e dal salotto urlò...-

Lily: Mamma è ora. Andiamo?

-Brittany notò nella voce della figlia un sovraccarico di preoccupazione. Quel comportamento era un classico. La fretta mascherava l’ansia e l’angoscia ma Brittany la conosceva molto bene. Lei e Matt andarono in salotto e si misero la giacca. Brittany parlò dolcemente.-

Brittany: Sì, andiamo!

-Matt guardò Lily.-

Matt: Come ti senti?

-Lily lo guardò.-

Lily: Sono un po' agitata. Si sta avvicinando l'ora di entrare…

-Sua madre le scompigliò un po’ i capelli.-

Brittany: Dai, Lily non stai andando all'inferno! Vedrai che la giornata passerà velocemente
Lily: Speriamo!

-Lily si mise a posto i capelli lisci e castani, uscirono di casa e le ragazze salutarono Matt che andava a lavoro poi anche loro salirono in macchina e Brittany accompagnò Lily a scuola. Una bellissima ed enorme scuola. Lily fece un bel respiro e sua madre la guardò.-

Brittany: Guarda tesoro quanto è bella! Qui avrai tante opportunità. Questo sarà il tuo liceo, amore. Ricorderai per sempre questo colore blu e giallo delle pareti

-Brittany le prese la mano prima che Lily scendesse dalla macchina.-

Brittany: Andrà tutto alla grande, amore mio. Te lo prometto. Sei bellissima e fortissima. Ora entra in quella scuola e pensa ad imparare e divertirti. Sarà fantastico!

-Lily sorrise e subito abbracciò sua madre. Aveva bisogno di qualche coccola prima di andare. Brittany la strinse forte a sé dandole un bacio sulla testa. Quando si separarono, Lily sospirò.-

Lily: Sto bene, posso sopravvivere al primo giorno di scuola!
Brittany: Ce la farai benissimo!
Lily: Grazie mamma!

-Baciò sua madre sulla guancia e si avviò verso l'entrata di scuola un po’ intimidita. Brittany la guardò fino a che non la vide entrare da quella immensa porta mentre si faceva spazio tra tutti i ragazzini che scherzavano e ridevano. Lily sparì dentro la scuola ma Brittany rimase fuori ad aspettare in macchina in caso sua figlia tornasse indietro per la paura. Sorrise quasi malinconicamente.-

Brittany: L’uccellino ha lasciato il nido!

-Sospirò e ripartì con la macchina. Anche lei avrebbe avuto una giornata impegnativa.
Intanto dentro la scuola, Lily vagava a bocca aperta. Quella scuola era bellissima. Era maestosa e moderna. Era immensa e Lily non sapeva nemmeno da quale parte girarsi. Camminò dritta per il corridoio non proprio a suo agio mentre tutti la fissavano. Continuava a ripetersi..-

Lily: "Calma, non agitarti. Ma perché mi fissano tutti? Sarà perché sono nuova o... O forse ho qualcosa in faccia, cavolo."

-Proprio in quel momento si trovò davanti a un grande manifesto che diceva:

“Benvenuti alla John H. Francis High School.
“L’arte di insegnare è l’arte di assistere a una scoperta.-Mark Van Doren-

Lily sorrise leggendo quella frase. Era così positiva, quella scuola era così positiva. Le piaceva davvero. Più in basso vi era un cartello con tutte le indicazioni. Guardò per il bagno. Freccia a sinistra. Prese il corridoio alla sua sinistra e trovò i bagni. Entrò e andò a guardarsi allo specchio mentre sentiva delle voci provenire da dentro i gabinetti. Delle ragazze parlavano del compito che avrebbero dovuto affrontare quella mattina. Il suo volto era perfetto, forse un po’ stanco.-

Lily: "Okay, in faccia non ho niente. Mi fissano perché sono nuova. Sì, Lily, sai che consolazione!"

-Scosse la testa, si lavò le mani, notando con piacere che il sapone era sopra il lavandino. Nella vecchia scuola poteva solo sognarselo. Si asciugò le mani e uscì dal bagno. Decise di tornare all’entrata. Ricontrollò il cartello. Segreteria. Freccia a destra, così prese il corridoio a destra. Si avvicinò allo sportello dove vide una donna sui sessant’anni seduta su una sedia. Capelli grigi, alta e molto magra, la donna guardò Lily senza darle importanza mentre la campanella suonava. Lily parlò.-

Lily: Buongiorno, io sarei la ragazza nuova e...
Segretaria: Chi sei?
Lily: Sono nuova, vengo da...
Segretaria: Voglio sapere come ti chiami!

-Si vedeva lontano un miglio che non aveva tanta voglia di lavorare. Probabilmente aveva avuto una brutta mattinata, pensò Lily.-

Lily: Giusto, mi scusi. Lily Green

-La segretaria, Jo, diceva la targhetta sul suo maglione blu, aprì un cassetto di metallo da dove tirò fuori una cartellina con dei fogli dentro.-

Segretaria: Qui ci sono gli orari, le classi e le lezioni che devi seguire. C’è anche una mappa della scuola. Attenta a non perdere questi fogli, non te ne verranno dati altri!

-Lily annuì mentre controllava i suoi orari. Matematica alla prima ora. Guardò la segretaria.-

Lily: Grazie!

-Tirò fuori la mappa della scuola e intanto la campana suonava di nuovo. Appena si voltò, un gruppo di ragazzini di corsa la spinsero. Uno di loro con il cappellino rosso e dalla pelle color cioccolato al latte, i capelli corti, ricci e neri e dagli occhi scuri, correndole molto vicino e tenendo il telefono in mano prese in pieno la mappa di Lily strappandola e facendola cadere a terra. Come se ciò non bastasse, tutti ci passarono sopra, riducendola ad una poltiglia. Il ragazzino dal capellino rosso le urlò un…-

Ragazzo: SCUSA, SIAMO IN RITARDO!

-Loro corsero via lasciando Lily in un pieno attacco di panico.-

Lily: "Perfetto Lily, ti sei fatta distruggere la mappa in meno di dieci secondi. Era l’unica che avevi! E adesso come la raggiungo la classe di matematica? Dove diavolo sarà? Stupidi ragazzini!"

-Si guardò intorno e vide Victoria, la sua vicina di casa insieme alla sua cerchia di amiche. Guardò da altre parti e si avvicinò a lei pensando...-

Lily: "Coraggio, è l'unica soluzione.” Ciao!

-Victoria la guardò scocciata e con superiorità.-

Victoria: Ragazze questa è la mia vicina di casa, la piccola Lily! E’ al primo

-Lily incassò quella frecciatina. Le serviva l’aiuto di Victoria. Fece un sorriso incerto.-

Lily: Piacere! Comunque mi sai dire dov'è la classe di matematica, per favore?
Victoria: Non ti hanno dato la mappa in segreteria?
Lily: Dei ragazzini me l’hanno disintegrata!

-Victoria rise.-

Victoria: Oh, capisco. Allora, vai sempre dritta poi giri a destra prendi le scale cambiando edificio, giri ancora a destra, superi le tre classi a destra e a sinistra, vai dritta, cambi edificio e lì trovi subito la classe di matematica. E’ proprio la prima aula che vedi.-
Lily: Okay, grazie. Ci sono troppi edifici in questa scuola!

-Lily salutò e si allontanò sentendo quel gruppetto ridere alle sue spalle. Mentre camminava si ripeteva le indicazioni.-

Lily: "Dritta, gira a destra, scale, cambia edificio poi gira ancora a destra, supera le classi e cambia edificio. Perfetto. Però, alla fine è stata gentile. Forse ho sbagliato a pensare che fosse antipatica. Forse l’apparenza mi ha ingannata. Devo ammettere che mi ha salvata oggi."

-Arrivò davanti alla classe. Con tutta quella strada e con il secondo suono della campanella, ovviamente, Lily era un po' in ritardo e bussò. Il professore rispose.-

Professore: Avanti

-Lily aprì la porta ed entrò.-

Lily: Salve, sono la nuova alunna
Professore: Ma in questa classe non abbiamo nuovi alunni!
Lily: Come no?
Professore: No!
Lily: Ma non mi hanno registrata? Cosa...

-Tutta la classe li fissava, il che infastidiva Lily ancora di più.-

Professore: Questo è impossibile, signorina!
Lily: Eh allora?!
Professore: Credo che lei abbia sbagliato classe
Lily: Non può essere. Ho fatto esattamente la strada che mi ha detto una ragazza per arrivare all'aula di matematica...
Professore: Ma questa non è la classe di matematica!
Lily: No???

-Era davvero imbarazzata.-

Professore: Credo che lei si sia confusa con le indicazioni. La classe di matematica è dall'altra parte della scuola
Lily: Cosa?? Mi sa dire che strada devo fare?
Professore: Certo! Percorre tutto questo lungo corridoio, scende le scale cambiando edificio, giri alla prima porta a sinistra e poi è la terza aula a destra
Lily: Grazie mille e scusi se le ho interrotto la lezione. Arrivederci!
Professore: Non si preoccupi, arrivederci!

-Mentre percorreva la strada, Lily guardava l’orario furibonda.-

Lily: “Dio, è lontanissima da qui. Sono già le 8:25 mi ci vorranno come minimo altri cinque minuti. Al massimo si può arrivare in classe alle 8.10. Oohhh, ma guarda questa stupida di Victoria in che guaio mi ha messa! Io lo sapevo, non stavo sbagliando. Non è buona. Che poi perché si è comportata così con me? Non le ho fatto niente. Stupida oca!!”

-Arrivò stanca, arrabbiata e in ansia. Bussò e appena sentì “Avanti”, entrò.-

Lily: Buongiorno! È la classe di matematica, questa?
Prof. Howe: Sì, ma lei chi è, signorina?
Lily: Lily Green!
Prof. Howe: Lei dev’essere la ragazza nuova allora!
Lily: Sì!
Prof. Howe: Mi chiedevo quando ci avrebbe degnati della sua presenza. Davvero si permette di arrivare con venti minuti di ritardo?!
Lily: No, vede... Io...

-Lui, un professore sulla cinquantina, alto e abbastanza grosso, dai capelli e gli occhi grigi, guardò Lily bloccandola.-

Prof. Howe: Non m’interessano le sue scuse, signorina. Questa è una scuola seria e non gradiamo i ritardi. Non so come lei sia abituata, ma qui ci si impegna dando il 110% e lei non mi sembra lo faccia. In questa scuola non ammettiamo gli scansafatiche, questo se lo deve sempre ricordare. Oggi non le do il permesso di entrare!
Lily: Come??

-Ormai Lily aveva la voce spezzata e gli occhi lucidi. Era pronta a scoppiare a piangere. Quel professore l’aveva umiliata davanti a tutti, non curandosi della sua sensibilità. Il professore continuò.-

Prof. Howe: Così la prossima volta sarà più puntuale
Lily: Ma...
Prof. Howe: Niente “Ma”. Arrivederci!

-Lui si alzò dalla sedia, si avvicinò a Lily che indietreggiò fin fuori la classe. Il professore si avvicinò di più e le chiuse la porta in faccia. Lily, subito, corse in bagno e scoppiò a piangere.-

Lily: Iniziamo bene e adesso?

-Dopo dieci minuti di pianto continuo si calmò, si asciugò le lacrime, uscì dal bagno e andò a cercare il suo armadietto. Lo trovò, ripose i libri, tenendo solo quelli della lezione successiva e andò a cercare la classe. Dopo aver girovagato per un po', in uno dei tanti piani dell'edificio, trovò una grande mappa della scuola e Lily fece un grande sospiro di sollievo. Trovò la classe di scienze, si sedette in corridoio e aspettò. Poco dopo sentì delle grida venire dalla classe affianco alla sua. Dalla porta uscì un ragazzo mediamente alto con gli occhi celesti e i capelli biondo cenere con un ghigno sul volto. Sembrava abbastanza soddisfatto di essere appena stato sbattuto fuori dalla classe. Lui vide Lily, la osservò per qualche secondo mentre lei non lo guardava affatto. Era troppo imbarazzata e lui troppo bello.-

Ragazzo: Che ci fai lì per terra?

-Lily lo guardò e la rabbia tornò. Già, perché era seduta lì per terra?!-

Lily: Aspetto la lezione di scienze! Tu cos’hai fatto per fare arrabbiare così il professore?
Ragazzo: Niente di che. Era così noiosa la lezione! Io e il mio migliore amico, Jordan, abbiamo fatto una gara a chi faceva il miglior aeroplano di carta...

-In quel momento, ascoltandolo, Lily pensò...-

Lily: “Non ammettiamo gli scansafatiche?! Sì, si vede!!!”
Ragazzo: ...E così il professore ce li ha ritirati. Ma è scoppiato quando ha visto che mi stavo mettendo le cuffiette per la musica nelle orecchie
Lily: E ci credo! Poverino
Ragazzo: Ormai è vecchio, non capisco perché insegni ancora...
Lily: Magari adora insegnare
Ragazzo: Di sicuro non a persone come me o Jordan!

-Lui rise e anche Lily sorrise vedendo il paradiso per la prima volta in tutta la sua vita. Quel ragazzo aveva un sorriso mozzafiato. Lui continuò.-

Ragazzo: Comunque, mi chiamo Daniel, Daniel Lee. Però mi puoi chiamare Dan
Lily: Lily Green, piacere
Daniel: Non ti ho mai vista qua in giro. Sei nuova?
Lily: Sì!
Daniel: Lo sapevo, altrimenti ti avrei già notata da tempo. Adesso mi dici perché sei qui quando dovresti essere a lezione?

-Lui si sedette a fianco a Lily che gli raccontò tutto.-

Daniel: Oh, il vecchio professor Billy!
Lily: Billy? Quell’omone senza tatto si chiama davvero così?
Daniel: No, però mi piace chiamarlo così. Il suo nome è William Howe! È una seccatura, ci tiene alle regole è davvero palloso. Non devi prendertela
Lily: Ci sono rimasta male perché non mi conosce e non mi può giudicare!
Daniel: Scommetto che hai voti stellari a scuola
Lily: Me la cavo!
Daniel: Quanto hai?
Lily: Tu?
Daniel: Meglio che tu non lo sappia

-Lui sorrise mandando Lily in paradiso di nuovo.-

Daniel: Allora me lo dici?
Lily: Tutto “A” tranne per matematica!
Daniel: Cavolo, se te la cavi. Solo a quelli bravi può importare il parere di quel vecchio!

-Lily rise mentre la campanella suonava.-

Daniel: Io vado, Lily. E’ stato davvero un piacere conoscerti. Ah, e non te la prendere, sono tutti idioti in questa scuola, specialmente Victoria! Fidati di uno che la conosce bene
Lily: Grazie Daniel! Ci vediamo...
Daniel: Puoi contarci Lily! E chiamami Dan

-Lui si allontanò e Lily sorrise. Qualcosa in lei era scattato in quel momento. Sentì il viso molto caldo e non riusciva a smettere di sorridere.-

Lily: “Dan!”

-Andò in classe e passò il resto della mattinata tranquillamente.

Intanto anche Brittany affrontava il suo primo giorno di lavoro. Completo nuovo grigio perla, capelli perfettamente piastrati e un trucco leggero, l’aiutava a sentirsi più sicura di sé. Per la prima volta avrebbe lavorato come leader della squadra. Non aveva intenzione di deludere nessuno. Entrò nel suo nuovo ufficio lasciando cappotto e borsa. Le uniche cose che portò nella sala riunioni furono una matita, un blocco per gli appunti e la sua bottiglietta d’acqua. Entrò in quella piccola e accogliente saletta arredata con un bel tavolo di vetro rotondo circondato da sedie con le ruote. Vi era anche un grande armadio, un proiettore e una lavagna interattiva. Brittany adorava tutto ciò, non vedeva l’ora di iniziare. Andò a sedersi a “capo tavola” se così si può dire per i tavoli rotondi. Si sentiva come Re Artù. Prese il suo telefono, nessun messaggio da parte della figlia. Si tranquillizzò, stava andando tutto bene. Proprio in quel momento tutto il team iniziò ad entrare nella sala, Brittany si alzò e li salutò. La squadra era davvero bene assortita erano in cinque ed erano tutti abbastanza giovani, si direbbe dai trent’anni fino ai quaranta massimo. Oltre Brittany, si era presentato Archie, un uomo afroamericano davvero alto, sorridente e molto positivo. Candice era stata la seconda ad arrivare, capelli neri, sguardo di ghiaccio. Abbastanza rigida, non si scompose tanto, una stretta di mano e andò a sedersi. Probabilmente la più riservata del gruppo. Arrivava da New York. Derren, giovane asiatico, dai capelli e occhi neri entrò e si presentò a Brittany e gli altri stringendogli le mani. Lui era qualche anno più grande di Brittany. Sarebbe dovuto essere il penultimo ma in realtà fu l’ultimo ad entrare nella sala quel giorno. Brittany si alzò dalla sedia dopo altri dieci minuti di silenzio.-

Brittany: Beh, a questo punto credo che Andy non si faccia vedere oggi. Direi che possiamo iniziare. Penso che questa squadra sia perfetta e lavoreremo molto bene insieme. Che ne dite di andare a pranzo tutti insieme? Almeno iniziamo a conoscerci in un ambiente meno formale

-Loro la guardarono abbastanza sorpresi, almeno gli uomini. Candice non mostrava emozioni. Archie subito si alzò.-

Archie: Direi che a stomaco pieno si ragiona meglio!

-Brittany rise.-

Brittany: Concordo!

-Anche Derren si alzò.-

Derren: Conosco un posto molto bello e non costoso qui vicino
Brittany: Direi che è perfetto. Prendo il giubbotto e vi raggiungo!

-Brittany andò a prendere giubbotto e borsa, li raggiunse e andarono a pranzo. La giornata scolastica finì e all’uscita Lily vide il diddino farle segno di avvicinarsi. Finalmente una buona notizia, Alex era passato a prenderla da scuola. Lily si avviò verso la macchina ma Victoria la raggiunse e l’affiancò camminando.-

Victoria: Trovata la classe di matematica?

-Lily la ignorò e Victoria si girò dalle amiche che aveva dietro.-

Victoria: Oh, no! La piccoletta si è arrabbiata! Era solo uno scherzo. Non ti sarai mica messa a piangere?

-Victoria e le amiche risero e Lily seccata si voltò fermandosi si scatto.-

Lily: Lasciami in pace!

-Si rivoltò andando poi dal diddino.-

Alex: Ciao bimba!
Lily: Ciao diddi! Mamma è da voi?
Alex: Sì! Com’è andato il primo giorno?

-Salirono in macchina e Lily gli raccontò tutto.-

Alex: Chi è di quelle?
Lily: Victoria è quella atteggiata con i capelli rossi e la frangia

-Alex aprì lo sportello e andò da Victoria con Lily dietro.-

Lily: Diddi, che vuoi fare? Lascia perdere, sono stupidaggini!

-Alex non ascoltò la figlioccia e andò dritto da Victoria.-

Alex: Senti tu, l’hai trovato uno scherzo divertente?

-Victoria guardò Lily.-

Victoria: Sì, molto!
Alex: Dovresti vergognarti invece! Se lo avessero fatto a te?
Victoria: Sicuramente non mi sarei messa a piangere e non ne avrei fatto una cosa così colossale! Diavolo, rilassatevi...
Alex: Senti...
Lily: Dai, lascia perdere. Andiamo a casa che è meglio

-Lily fermò il diddino che si voltò per andare alla macchina.-

Alex: Sì, hai ragione Lily!

-Mentre le amiche ridevano come oche, Victoria prese il braccio a Lily e sussurrò...-

Victoria: Adesso ci facciamo difendere anche dal paparino!
Lily: Stammi alla larga!

-Lily si voltò e raggiunse il diddino in macchina. Una volta arrivati in casa McKay, entrarono in casa, Lily per prima. Guardò sua madre e sua diddina sedute sul divano ad aspettarla. Rachel sorrise.-

Rachel: Allora, com’è andato questo favoloso primo giorno di scuola?

-Anche Brittany sorrideva, era curiosa. Lily poggiò lo zaino a terra.-

Lily: E’ stato un vero schifo! Diddi, posso usare il telefono?
Rachel: Certo tesoro!
Lily: Grazie!

-Per prendere il telefono passò a fianco al divano dove era seduta sua madre che le prese la mano.-

Brittany: Amore...

-Lily girò la faccia, mollò la presa e andò a prendere il telefono. Rachel guardò Brittany senza parole.-
Rachel: Ma che le sarà successo?
Brittany: Non lo so!

-Alex entrò in casa, salutò le due ragazze e gli raccontò ciò che Lily gli aveva detto.-

Alex: ...E in macchina non ha fiatato!
Rachel: Vorrà stare un po’ da sola
Brittany: Infatti, meglio lasciarla sola per un po’. Sicuramente starà chiamando Megan! Rachel: Almeno si sfoga con qualcuno. Strano che non ti abbia nemmeno guardata.
Brittany: Già... Questa giornata deve averla ferita parecchio. Però girarmi addirittura la faccia... Insomma noi parliamo di tutto!
Alex: Avrà avuto vergogna?
Rachel: Di sua madre?? Dai, Alex!
Brittany: Rach, se ci pensi non ha voluto dire niente neanche a te!
Rachel: E’ vero, le rare volte che le cose non le dice a te, le dice a me! Questa volta invece non ha voluto parlare con nessuna di noi due
Brittany: E perché con Alex sì, allora?
Alex: Dai ragazze si sa, sono il suo preferito!

-Le ragazze risero lanciandogli addosso un cuscino del divano.
La notte in casa Green, Brittany bussò alla porta di Lily con un piatto in mano ed entrò.-

Brittany: Tesoro ti ho portato la cena
Lily: Scusa, non ho fame e ora devo finire di leggere questo libro
Brittany: Mi dici che hai? È tutto il giorno che m’ignori!

-Lily si sedette sul letto.-

Lily: Non riesco neanche a guardarti in faccia!
Brittany: Perché ne hai parlato con Alex e con me e Rachel no?
Lily: Perché lui non da tutta l’importanza che date voi alla scuola! Lui non mi avrebbe giudicata! Per voi invece dovrei essere una delusione perché mi sono fatta conoscere in quel modo e in più ho saltato la prima ora
Brittany: Primo non è stata colpa tua. Secondo, come puoi pensare una cosa del genere? Neanche noi ti avremmo giudicata. E terzo può capitare una brutta giornata!
Lily: Questa è stata uno schifo però...
Brittany: Non lasciare che quell’ochetta di Victoria ti spenga il sorriso. Vedrai che piano piano andrà meglio!
Lily: Spero che tu abbia ragione!
Brittany: Ora mangia e poi dormi. Hai bisogno di una bella nottata di sonno. Ah, e non girarmi più la faccia, con oggi ha fatto credere ad Alex di essere il tuo preferito e lo sai che non lo sopportiamo quando fa quello fiero di sé!

-Brittany diede un bacio sulla fronte a sua figlia e Lily sorrise prendendo il piatto dalle mani di sua madre.-

Lily: Grazie mamma!



Eccomi con il nuovo capitoloo :)
Ma che giornataccia ha avuto Lily? 
Diciamo che il primo giorno non è stato proprio come se lo aspettava. Victoria ha fatto centro!
Comunquee, abbiamo la presenza di un nuovo personaggio :)
Cosa ne pensate per ora di Daniel? Avete avuto solo un piccolo accenno di lui!
Ve lo presento :)

Ora vi faccio vedere anche la nuova scuola di Lily, interni ed esterni. Se ve lo state chiedendo, sì, la scuola esiste davvero e ha quello stesso nome. Ho fatto la stalker su google maps :')
    
Scuola all'esterno con tanti murales                                     I corridoi con gli armadietti, l'auditorium e il teatro


E infine i campi sportivi. Quello da football, basket e pallavolo e la mascot della scuola :)
Spero vi piaccia tutto questo!
Vedo se riesco a postare il prossimo episodio.
Baci,

Sum <3

  
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