Andrew Waltfeld & Dearka Elthman
Ecco una delle cose più snervanti della guerra: preparare il caffè con un braccio solo era decisamente difficile. Avrebbe volentieri scomodato Da Costa per farsi aiutare, ma quel poveretto era appena andato a dormire e non gli pareva il caso di chiedergli di fare gli straordinari soltanto per quello, ma di chiamare gli addetti alla mensa non se ne parlava: nessuno era in grado di preparare il caffè come lui.
Armandosi di buona volontà, cercò di arrangiarsi da sé, riuscendo a: uno, rovesciare l’acqua; due, rompere una tazza; tre, coniare una nuova imprecazione.
«Serve una mano?», si sentì domandare alle spalle.
«Sì», rispose lui, senza sapere a chi appartenesse quella voce. «E non solo in senso figurato.»
«Ultimamente sono diventato il maestro delle gaffe», sospirò il volontario con fare sconsolato, ripensando a quella fatta non molto tempo addietro con Miriallia ed entrando nella stanza per raggiungere l’uomo.
«Ah, mi ricordo di te», disse Andrew, inquadrandolo finalmente con lo sguardo. «C’eri anche tu in Africa, insieme a quel tipo con la faccia sfregiata e rincagnata per la rabbia.»
«Ero io», confermò Dearka, sedendosi di fronte a lui e non riuscendo a non immaginare l’eventuale reazione di Yzak per quelle parole che lo descrivevano alla perfezione. «Che devo fare?»
«Versa i chicchi qui dentro e tieni questo», gli spiegò l’altro. «Se verrà bene, te lo farò assaggiare.»
«Troppo gentile», rispose il biondo, eseguendo le sue direttive.
«Che ci fai qui?»
«Ero prigioniero sull’Archangel.»
«Sei fuori per buona condotta?»
«Più o meno», sorrise mestamente.
Dearka si rabbuiò. «È la cosa più stupida che esista.»
«Odi ancora i Naturals?»
«Non credo di averlo mai fatto davvero», ci tenne a precisare. «Però… da quando sono con loro, ho imparato a conoscerli e mi sono reso conto che non avevo capito niente.»
«Non pensare che anche fra i Naturals fili tutto bene. Siamo soltanto degli esseri umani.»
«Lo so.»
Le labbra dell’uomo si curvarono verso l’alto. «Ecco fatto», annunciò, soddisfatto. Versò la miscela in due tazze e ne offrì una al suo aiutante improvvisato. «Dimmi che te ne pare.»
Dearka bevve un sorso e quasi sputò. «Fa schifo.»
Andrew lo fissò inorridito. «Impossibile.» Assaggiò anche lui, si prese qualche attimo per studiarne il gusto con fare assorto, e infine sentenziò: «Non solo non capisci un tubo, per tua stessa ammissione; oltretutto sei veramente un cane anche a preparare il caffè.»
«Oh, grazie», ribatté il più giovane, dotato di abbastanza autocritica per non prendersela.
(15 giugno 2009)
E con questa fic siamo a sette. Oggi ne ho scritte treee! *_* Spero di riuscire a concludere con le ultime due domani e poi posto tutto! >_< Anche perché ho già in mente altre shot e non vedo l'ora di metterle nero su bianco. ♥
Grazie come sempre a chi legge. ^^
Shainareth
P.S. MA LOL! NicoDevil, sei cattivissima! Io non avevo mica pensato al fatto che Yuna si fosse rotto le corna, visto che ce le ha sul serio! Bwhahahah! XD (Rido, ma in realtà mi fa un po' pena... ^^; )