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Autore: Kuro_chan_neko    05/08/2017    0 recensioni
[Anita Blake ]
[Anita Blake ]Samantha Jackson è una ragazza di 25 anni che si è trasferita a Saint Louis dalla cugina.
lavora in una testata giornalistica e nello stesso momento in una casa editrice come autrice.
nel mentre lavora in un pub della città "Blue Moon".
Ma lei nasconde un segreto, è un licantropo, una lupa.
La sua "bestia" è una lupa bianca dagli occhi color ciano.
invece nella sua forma umana ha lunghi capelli rossi e occhi azzurri.
Ma cosa succede quando la cugina le presenta una persona? un ragazzo che sembra capire cose lei si tiene dentro? nascerà qualcosa? e come fare per evitare che la polizia scopra il suo segreto?
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Appena tornata a casa, notando l'assenza di sonno decisi di mettermi a lavorare.
Stavo per accendere il computer quando qualcuno suonò il mio campanello.
Mi alzai e andai ad aprire la porta, davanti a me c'era Richard che sembrava abbastanza imbarazzato. < posso fare qualcosa per te Ulfric? > gli chiesi cordiale.
Lui mi fissò serio per poi dirmi < puoi chiamarmi Richard, comunque mi sono reso conto di essere stato molto irrispettoso prima, e sono qui per chiederti scusa, e per farmi perdonare volevo sapere se eri disposta a venire con me domani a cena > nel dire l'ultima frase distolse lo sguardo imbarazzato. < Non ci sono problemi, per me va bene> dissi sorridendo, poi aggiunsi notando che lui era ancora fuori, lui annuì ed io mi feci da parte per farlo passare.
< vuoi qualcosa da bere? Birra, acqua o tè? > dissi avvicinandomi alla dispensa < una birra va benissimo > disse sedendosi al tavolo.
Vidi che la sua attenzione era tutta concentrata sul mio computer < visto che non ho molto sonno mi stavo per mettere a lavorare, ma ti ringrazio per la visita, non ho molta ispirazione al momento > gli dissi porgendogli la birra.
< pensavo lavorassi con Irving nel giornalismo > disse lui confuso
< si in parte, lavoro anche nell'editoria, i miei editori mi stanno facendo pressione in modo che io finisca al più presto il mio secondo libro > lui mi guardò curioso
< Come si chiama il tuo primo libro? > io sorrisi
< Love in the Moonlight > mi sedetti davanti a lui.
< ho sentito da diversi miei studenti che è un romanzo ben scritto > io sorrisi e lo ringraziai
< ho una copia, se vuoi te la posso prestare > lui sorrise < sarebbe meraviglioso >
Gli dissi di aspettare un attimo e mi diressi in camera mia per prendere il libro, per poi tornare subito da lui.
Notai che si era alzato e stava guardando una foto che ritraeva me ed Anita all'età di 13 anni.
< siete sempre state insieme? > mi chiese lui senza nemmeno girarsi
< più o meno, Anita cercava sempre di aiutarmi il più possibile, ma dopo la mia trasformazione mi sono allontanata da lei... non volevo che mi vedesse come un mostro > dissi poggiando sul tavolo il libro.
Lui si girò verso di me < la tua famiglia? >
< pensai che i miei genitori mi avrebbero aiutato, così gli dissi cosa ero diventata, la loro reazione... mi ha distrutto... per loro ero il nostro che aveva ucciso la loro bambina... e beh non ci sentiamo da quasi 12 anni > lui era sorpreso
< Ti sei trasformata all'età di 12 anni? > io annuì < il vecchio Alfa del clan delle zanne bianche era inpazzito, io stavo tornando a casa da scuola, successe tutto molto velocemente, la comparsa di un grosso lupo bianco, la botta e i suoi artigli nei miei fianchi e le sue zanne nella mia gola... pensavo che sarei morta > dissi toccando inconsciamente la gola.
Lui si avvicinò a me e mi accarezzò una guancia con la sua mano.
< Ora è tutto finito... nessuno ti farà del male > io sorrisi triste
< Non ho paura di quello... o almeno in parte, ciò che mi preoccupa è se scoprissero chi sono perderei il lavoro ed avrei la polizia addosso. Non potrei sopportare di perdere il lavoro. >
Lui annuì < ti capisco perfettamente, se qualcuno mi scoprisse mi sarebbe impossibile andare ad insegnare in qualsiasi istituto > staccò la mano dal mio viso con una lieve carezza e si lasciò cadere sulla sedia dietro di lui.
< hai detto che l'essere in pericolo ti spaventa in parte... cosa intendi? >
< dopo essermi trasformata per la prima volta, Sebastian l'Alfa che mi aveva morso mi portò con sé, mi disse che ero un miracolo, non perché ero sopravvissuta, ma per il semplice fatto che non ero una semplice lupa, ma ero una pura zanna bianca, ed era raro che le femmine riuscissero a sopravvivere alla trasformazione. Passai diversi anni con il branco, finché non venne distrutto. La causa della nostra totale eliminazione,era dovuta ad un solo membro del clan, si chiama Jordan, non aveva accettato il fatto che Sebastian mi aveva dichiarato Lupa del clan, e tutt'ora mi sta dando la caccia per uccidermi > Richard mi stava guardando intensamente
< Non voglio mentirti, ho intenzione di mettere una delle mie guardie a tua disposizione, voglio saperti al sicuro > io annuì e lo ringraziai per l'ennesima volta.
< Ora devo proprio andare, domani ho lezione presto > mi disse ridendo
Lo accompagnai alla porta < Grazie e buona notte Richard >
Lui si girò verso di me, e lasciandomi un bacio sulla guancia mi sussurrò all'orecchio < buona notte Samantha >
Dopo aver chiuso la porta mi ci appoggiai con la schiena.
-ok.. va tutto bene... il tuo alfa è solamente molto affascinante-
Decisi di andare a dormire per poter calmare i miei pensieri impazziti.
Il mattino seguente mi svegliai molto presto, avevo accennato di essere una ragazza molto mattiniera e che amavo allenarmi presto? No? Beh ora lo sapete
Mi misi un paio di pantaloncini corti rossi e una canottiera nera.
Presi il telefono e lo misi nell'apposita custodia sul mio braccio e dopo aver preso anche le chiavi di casa e fatto partire la musica nelle cuffiette, incominciai a correre.
Dopo un paio di ore decisi di fermarmi in un parco vicino ad una fontana dove mi stavo rinfrescano.
< Samantha? > al tono di quella voce familiare vidi Micah con Nathaniel anche loro vestiti con una tuta.
< oh ciao Micah, Nathaniel > dissi sorridendo
< stai facendo una corsetta? > alla domanda del moro risi
< Si amo correre soprattutto la mattina, a differenza della mia amata cuginetta >
I due ragazzi risero, poco dopo però sentii una presenza familiare alle mie spalle, mi girai e vidi Richard anche lui con la tuta che stava correndo tranquillamente verso di noi.
Vidi l'espressione di Micah cambiare, ma non ci feci troppo caso.
Quando Richard si accorse di noi, ci venne in contro, più che altro venne verso di me con un grande sorriso sulle labbra.
< ciao Samantha > mi disse con la sua voce meravigliosa mentre si slegava i capelli e se li scompigliava con la mano destra.
< ciao Richard > dissi con voce ferma (o almeno speravo fosse così)
Sentii Micah che diceva < vi conoscete? > mi girai verso di lui per rispondergli quando Richard mi precedette < si... ieri sera abbiamo avuto modo di parlare >
Poi rivolgendosi a me < ho passato tutta la notte a leggere il tuo libro, hai molto talento > nel dirlo sorrise dolcemente poi aggiunse < per stasera ti va bene se ti vengo a prendere verso le 19.30? >
< per me non ci sono problemi, e sono felice che il mio libro ti piaccia >
Mi diede un bacio sulla guancia e poi con un cenno del capo salutò Micah e Nathaniel per poi girarsi e tornare a correre.
Mi girai verso i due ragazzi e vidi che il loro sguardo era ancora fissò sulla figura di Richard che si stava allontanando velocemente.
< è strano che Richard si comporti in questo modo, so che non sono affari miei.. ma è successo qualcosa ieri sera? >
Io sospirai < se vi dico questa cosa posso avere la vostra parola che mia cugina non lo verrà a sapere? Vorrei dirglielo io quando sarò pronta ad affrontarla > i due ragazzi si guardarono negli occhi per poi girarsi nuovamente verso di me < hai la nostra parola > mi guardai intorno e loro capirono che volevo parlare in privato.
< Vieni conosco un posto più isolato non tanto lontano da qui > disse Micah.
Quando raggiungemmo quel posto presi fiato e raccontai le stesse cose che avevo detto la sera prima a Richard, tranne per la storia di Jordan.
Alla fine del mio racconto vidi che non avevano parole.
< quindi Richard ti ha accettato nel suo branco ed in più ti ha dato una sua guardia personale? > sapevo che Micah voleva sapere il perché, così presi coraggio e gli raccontai di Jordan e di come aveva distrutto il mio clan.
Adesso si che erano senza parole, velocemente Nathaniel mi strinse in un abbraccio < so di non essere dominante o forte nel combattimento, però farò il possibile per proteggerti, sei la famiglia di Anita, e solo per questo ho una buona motivazione per proteggerti > ero sconvolta da quella sua dichiarazione, e vidi che Micah la pensava allo stesso modo di Nathaniel.
Dopo un pò i ragazzi mi dissero che dovevano andare ad incontrarsi con Anita per pranzo, mi chiesero se volessi unirmi a loro ma rifiuta gentilmente, ricordandomi che nel pomeriggio mo sarei dovuta vedere con un amico.
Così tornai a casa, mi preparai da mangiare e nel mentre continuai a lavorare sul mio libro.
Erano passate da poco le 15.30 quando qualcuno suonò il campanello, mi alzai ed andai ad aprire la porta, mi trovai davanti un ragazzo biondo con gli occhi azzurri, non chiari come i miei, ma belli come pochi.
< ciao Jason > dissi sorridendo
< ma tu guarda chi si vede, allora è vero che sei tornata > disse lui ridendo mentre io mi facevo da parte per farlo entrare.
< dai ho bisogno di qualche gossip, che mi racconti? > mi chiese lui mettendo le mani incrociate sul tavolo dove poi appoggiò la faccia.
< beh.. se ti dicessi che ieri mi è venuto a trovare il tuo Ulfric e che mi ha invitato fuori a cena? > queste mie parole Jason impallidì per poi urlare e sorridere come un pazzo.
< ti viene a prendere lui? A che ora? > dopo che gli risposi mi prese di peso sulla spalla e si diresse verso la mia camera per decidere cosa farmi mettere.
< sarei dovuto venire prima, sono le 16.30, ho poco più di 3 ore per renderti meravigliosa > risi alla sua pazzia per poi sedermi sul letto ed affidarmi alla sue abili mani.
Tre ore dopo ero pronta e quasi non mi riconobbi allo specchio, i miei lunghi capelli rossi erano raccolti in uno chignon alto molto elegante, i miei occhi azzurri risultavano più luminoso grazie al chiaro ombretto ed alla lieve line di eyeliner. Jason aveva insistito perché mettessi un rossetto rosso, mi aveva convinto non so come ad indossare un abito nero che mi arrivava sopra il ginocchio, era composto da un corpetto elegante e da una gonna a palloncino. Non so come, ma aveva trovato le mie décolleté nere.
Pochi minuti dopo che Jason se ne era andato, suonarono il campanello. Andai ad aprire la porta e vidi Richard con una camicia nera che risultava i suoi muscoli e dei jeans attillati al punto giusto. I capelli li aveva raccolti in una coda alta.
< ciao Richard > dissi dopo essermi imposta di guardarlo in faccia senza indugiare su altre parti del suo corpo.
< ciao Samantha, sei bellissima > mi disse per poi baciarmi la guancia.
< grazie, anche tu non sei niente male > dissi imbarazzata
Lui rise e mi prese la mano tra le sue, < possiamo andare? >
Io annuì e chiudendomi la porta alle spalle mi feci condurre da Richard alla sua macchina, con ancora la mia mano stretta nella sua.
- Si preannuncia una serata interessante- pensai pregustandomi la bellezza della serata.

  
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