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Autore: Harry Fine    05/08/2017    1 recensioni
(Storia attualmente in sospeso)
Nel regno dei mamodo cento ragazzi sono pronti ad andare sulla Terra per combattersi a vicenda insieme ai loro partner umani nella battaglia dei cento e designare così il nuovo re o la nuova regina. Ma questa continua battaglia verrà sconvolta da un mamodo che non ha mai dimenticato la sofferenza e l'umiliazione del suo passato, che tramerà inganni e illusioni contro i suoi avversari e contro qualcuno di ancora più potente, risvegliando un potere che molti ritenevano scomparso nel nulla, per conquistare ciò che secondo lui gli spetta di diritto. Toccherà a dieci mamodo e ai loro partner umani combattere fino allo stremo per salvare entrambi i mondi dalla furia gelida del loro nemico. riusciranno a farcela senza soccombere?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Seguendo il flusso di studenti, inclusi anche i due nuovi arrivati, diretti verso le aule per ascoltare le lezioni, Shinichi e Sakura si diressero verso la loro classe, prendendo posto l'uno di fianco all'altra, scatenando, come al solito, le risatine e i commenti poco lusinghieri che ragazzi e ragazze riservavano loro ogni inizio anno. 
Nessuno del loro compagni di classe riusciva a capire come tra quei due ci fosse un'amicizia tanto forte, soprattutto perché, per quanto lei fosse molto dolce e socievole, le sue maggiori attenzioni erano sempre per il suo amico e anche per lui era la stessa cosa. Quindi, la gelosia dilagava ovunque, esattamente come le chiacchiere. 
Infatti, nonostante la palese diversità caratteriale che c'era tra i due, fin dalla prima elementare erano diventati migliori amici, anche se nessuno aveva mai capito come fosse stato possibile. 

Dove c'era Sakura, c'era sempre Shinichi e viceversa. Ed entrambi erano sempre stati pronti ad aiutarsi e difendersi a vicenda dai bulli, che sempre più spesso li prendevano di mira, anche se nessuno dei due capiva il perché.
 

E questo loro rapporto, quasi simbiotico a volte, si era sviluppato specialmente grazie alla loro intelligenza più che spiccata. 
Ma ciò non toglieva che fossero comunque molto molto diversi. 

Un fulgido esempio di questo era che, mentre la ragazza dai capelli rosa aveva sempre un atteggiamento molto solare e mostrasse grande cortesia e gentilezza verso chiunque, il ragazzo dagli occhi verdi, seppur molto educato, non mostrava quasi mai le proprie emozioni, rivelandosi anche molto schivo e scontroso con tutti. 
E anche in quel momento, entrambi mostravano un comportamento praticamente opposto. 
Infatti, mentre Sakura prestava un'attenzione quasi maniacale la lezione, seppur quella fosse solo la prima giornata, Shinichi non ci faceva poi molto caso, tenendo lo sguardo fuori dalla finestra accanto al suo banco con fare pensieroso, osservando il cielo e il panorama sotto di esso, anche se si vedeva a stento attraverso le fitte fronde dell'albero che cresceva lì davanti. 

La prima ora passò relativamente tranquilla per tutti, con gli insegnanti che parlavano a ruota libera come sempre e gli studenti, molti dei quali erano già annoiati, che ascoltavano pigramente. 

Solo che, ad un certo punto, quando il ragazzo corvino voltò di nuovo lo sguardo verso l'esterno, le sue iridi smeraldine ne incontrarono un altro paio, cosa che lo fece scattare all'indietro per la sorpresa. 
Quegli occhi erano decisamente impressionanti. Grandi, freddi, color azzurro ghiaccio e, soprattutto, completamente privi di pupilla, e ora lo stavano fissando con grande interesse ed intensità attraverso il vetro della finestra. 

Il diciassettenne sbarrò gli occhi e sbiancò di colpo per lo spavento. 《S… Saku… Sakura…》 sussurrò. 
《Cosa c'è?》 Rispose lei a bassa voce. 

《Lì… lì fuori. Sul ramo. C'è qualcuno appeso al ramo!》 Rispose lui, voltandosi di nuovo insieme a lei verso la finestra. 

Entrambi fecero appena in tempo a vedere una vaga figura femminile dai lunghi capelli che scendeva a gran velocità dal ramo e correva via senza che nessuno la vedesse. 
Entrambi, sbarrarono nuovamente gli occhi e spalancarono le bocche, si fissarono per due secondi, perdendo completamente l'attenzione per la lezione, e si acquattarono sui loro banchi per non farsi vedere dal prof. 

《L'hai vista anche tu quella ragazza, non è vero?》 Chiese a bassa voce la ragazza dai capelli rosa, non sapendo dire se avesse avuto le traveggole, cosa in cui sinceramente sperava, oppure no.
 

《Certo che l'ho vista! Era a dieci centimetri dalla mia faccia!》 Replicò il suo migliore amico nello stesso modo, ancora un po' scioccato. 
Entrambi presero un bel respiro, cercando di mantenere la calma ed evitare di essere beccati  dal professore di fronte a tutti. 

《Ok ora. Calmiamoci. Potrebbe semplicemente essere uno dei soliti scherzi che certi studenti si divertono a farci qualche volta.》 Provò a ragionare lei. 

《Ma tu li hai visti quegli occhi!? Non avevano la minima traccia di pupilla! Non esistono occhi così!》 Ribattè lui. 

La ragazza si ritrovò costretta ad assentire. 《Hai ragione. Stanno succedendo delle cose leggermente strane, giusto?》 

L'altro annuì con fermezza. Dopotutto, non era esattamente normale la scena a cui avevano assistito. 

《Senti, parliamoci chiaro adesso. Anche tu senti fin da questa mattina la sensazione di essere continuamente pedinata vero?》 Chiese lui, sempre bisbigliando. 

《Si. È come se ci fosse qualcuno che ci fissa costantemente. Solo che non so chi possa essere. Secondo te potrebbe trattarsi di quella ragazza di prima?》 Domandò lei, sentendo un leggero senso di nervosismo pervaderla. 

《Probabilmente è così.》 Rispose Shinichi. 

《Allora è sicuramente uno stupido scherzo di cattivo gusto. Insomma, non possiamo mica metterci a sospettare chissà cosa. Magari è semplicemente una studentessa che non aveva voglia di stare a lezione ed è venuta a darci fastidio.》 Affermò lei ragionevolmente. 

《Si. Hai ragione.》 Assentì lui, recuperando la sua classica espressione stoica. 

Fortunatamente per loro, le tre ore seguenti passarono senza ulteriori intoppi o brutte sorprese, quindi nessuno dei due pensò più alla bizzarra scena di quella mattina e, quando finalmente suonò l'ultima campanella, si unirono a tutti gli studenti e uscirono per tornarsene a casa. 

《Hey Shinichi, ti va di andare a prendere un gelato da Pariya? Tanto i professori non hanno ancora iniziato a sommergerci di compiti.》 Propose la ragazza con la sua solita allegria. 

Negli occhi del corvino passò un lampo. Il modo migliore per farsi passare il malumore o dimenticare qualcosa di spiacevole, almeno secondo lui, era mangiarsi qualcosa di dolce, e quella era la gelateria migliore di tutta Tokyo, quindi accettò di buon grado l'offerta della sua migliore amica. 

Entrambi si diressero verso il luogo indicato, trovando ad attenderli un locale molto accogliente, nonostante fosse alquanto spartano, e una grandissima gamma di gusti colorati. 
Shinichi si prese una coppetta al limone e arancia, mentre Sakura un cono alla fragola e cioccolato e presero posto in uno dei tavolini all'esterno. 

Mentre si godevano tranquillamente il loro dolce, però, una voce maschile dal forte accento straniero li distrasse. 
《Ciao ragazzi.》 Salutò allegramente Andrea, il biondo italiano che si era presentato quella mattina di fronte a tutti gli studenti insieme a Penny, la ragazzina americana dai grandi occhi azzurri, che era proprio accanto a lui in quel momento. 

《Possiamo unirci a voi?》 Domandò lei, tenendo in mano una coppetta alla vaniglia e crema. 

《Ma certo. Venite pure.》 Rispose la ragazza dai capelli rosa. 

I due nuovi studenti si sedettero accanto a loro. 

《Allora, voi siete Shinichi Higurashi e Sakura Momomya, giusto?》 Chiese il ragazzo italiano mangiando il suo gelato. 

Il corvino si limitò ad annuire. 《E voi siete i due nuovi studenti provenienti da oltreoceano. Andrea Rossi e Penny Jones. È un piacere.》 Rispose piatto. 

《O mamma mia! Allora sai parlare!》 Esclamò il biondo, cogliendolo di sorpresa. 

《Cosa?》 Chiese lui con un sopracciglio inarcato. 

《Sei rimasto zitto per tutto questo tempo. Pensavo che fossi muto o qualcosa di simile. Ti dirò che metti in soggezione.》 Spiegò il giovane italiano con naturalezza. 

《Oh, vi assicuro non dovete farvi ingannare dal suo aspetto freddo o dall'aria da duro. Vi assicuro che ha davvero un cuore d'oro.》 Intervenne Sakura, facendo diventare cremisi la faccia del ragazzo.
 

《Sakura!》 Esclamò lui in imbarazzo. 

《Che c'è? È la verità! Non ricordi come mi consolavi sempre quando ero bambina e gli altri mi prendevano in giro o mi rubavano i giocattoli? E poi me li riportavi sempre e giocavi con me per farmi stare meglio.》 Disse lei, col chiaro intento di metterlo ancor più in difficoltà. 

《Ohhh. Che cosa dolcissima!》 Esclamò Penny con gli occhi scintillanti, abbracciando il corvino, mentre Andrea e Sakura ridevano sotto i baffi. 

Inizialmente, Shinichi stava seriamente meditando di commettere un triplice omicidio, ma poi riuscì calmarsi. 

《Io vado un attimo in bagno.》 Disse, dirigendosi verso di esso. 

Solo che, mentre camminava, sentì una voce provenire da dentro la cella frigorifera. 
《Sbrigati e dammi quel libro!》 Esclamò qualcuno, sicuramente un ragazzo visto il tono basso e profondo della voce, proprio da lì dentro. 

Spinto dalla curiosità, si avvicinò al portellone e, ignorando il freddo, lo attraversò. 

La scena che gli si parò di fronte era veramente strana. 
Un uomo sulla quarantina con due incredibili baffi a manubrio, apparentemente di origini tedesche, e imbacuccato come dovesse andare al polo sud, era lì dentro con in mano uno strano libro dalla copertina violastra era in piedi dietro un ragazzo leggermente mingherlino di si e no quattordici anni.
 

Questo aveva dei curati riccioli biondi lunghi fino alle spalle ed era vestito con un gilet violetto sotto cui si vedeva una camicia bianca, dei pantaloni neri alla zuava e dei mocassini. 

Ma la persona che lo colpì di più fu la terza in quella stanza.
Era una ragazza lievemente minuta, sui quindici anni, con una lunga e fluente chioma di capelli viola scintillante e la pelle veramente chiarissima. Vestiva con una felpa bianca molto larga che le lasciava scoperta la spalla sinistra, degli shorts di jeans e delle lunghe calze a righe blu e viola che le arrivavano a metà coscia. 


Ma la cosa più impressionante di lei erano gli occhi. Nonostante si fosse nascosto dietro gli scaffali, li aveva visti chiaramente. 
Erano grandi, freddi, color azzurro ghiaccio e, soprattutto, completamente privi di pupilla. 
Non ci poteva credere. Quella era la ragazza di quella mattina. 

Ma il suo flusso di pensieri fu interrotto dal ragazzo ricciuto. 《Muoviti e dammi quel libro Mizore! Se non hai trovato un compagno fino ad ora, direi che è inutile farti rimanere in gioco.》 Disse, indicando il libro dalla copertina azzurra che lei stringeva spasmodicamente tra le braccia. 

《Scordatelo Boru. Dovrai portarmelo via se lo vuoi.》 Rispose lei con tono tagliante. 

《Come preferisci tu allora. Senza un partner sei comunque indifesa. Gustaf!》 Esclamò lui, stendendo il braccio in avanti. 

L'uomo annuì e il libro che teneva in mano si illuminò intensamente. 《Garon!》 Esclamò lui. 

Dal palmo del ragazzo partì subito un lungo braccio meccanico ricoperto di punte di ferro, facendo sbarrare gli occhi a Shinichi per la sorpresa. 

La ragazza non battè ciglio e, con un'invidiabile agilità, lo evitò per un pelo, ma l'altro gliene diede un'altra dose e poi un'altra ancora. 

Solo che, alla quarta volta in cui l'attacco venne scagliato, la ragazza non riuscì ad evitarlo e venne centrata in pieno e il libro le sfuggì di mano e finì proprio sotto la mano di Shinichi, che lo raccolse istintivamente.
 

Solo allora i tre lo notarono.
《Chi tu essere? Cosa tu ci fare qui ragazzo?》 Chiese l'uomo con una parlata stentata.
 

《Non importa. Dacci subito quel libro e nessuno ti farà niente ragazzo.》 Disse il riccio.
 

Nonostante sentisse il panico divorargli le viscere, soprattutto dopo aver visto cosa fosse in grado di fare quel tipo, il corvino vide un lampo di paura e sorpresa passare negli della ragazza dai capelli viola. 

Sapeva che, qualsiasi cosa stesse succedendo, consegnare quel libro avrebbe significato grossi guai per quella ragazza e qualcosa nella sua testa gli diceva che non doveva assolutamente succedere, che quel libro doveva essere difeso. In qualche modo, sentiva di essere legato a quella ragazza. 

《Scordatelo! Non ho idea di chi tu sia o di cosa stia succedendo qua, ma non metterai le mani su questo libro.》 Disse, mascherando il panico dietro la sua facciata calma e decisa. 

《Bene. Allora…》 Iniziò a dire lui, stendendo di nuovo il braccio in avanti, ma fu bloccato dalla potente luce azzurra che il libro aveva cominciato ad emanare.

 
   
 
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