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Autore: darken_raichu    06/08/2017    0 recensioni
Pokémos è una terra lontana, dove i pokémon vivono divisi in 18 nazioni, tra i cui territori si estendono deserti, pianure, foreste e mari, che rendono assai difficoltosi i collegamenti tra i vari paesi. Fino a 10 anni fa la terra era in pace, ma ora le cose stanno cambiando…
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Fairydan, 02/07/4783, circa le 21
«Signore e signori!» Esclamò la voce proveniente dal palco, dove una Wigglytuff stava usando Granvoce per farsi sentire dalla grande folla riunita davanti ad esso «Quest’oggi siamo qui per assistere alla nomina del nuovo Generale della Grinta. Ma prima, ecco i nostri Generali attuali!»
«Più che una nomina militare, sembra uno spettacolo.» Commentò Raichu.
«Quello è il punto.» Replicò Eelektross «Questa è un’esibizione per il popolo e anche per i popoli vicini. Serve per mostrare loro che sono potenti, che sono forti. E ovviamente, che sono sempre il paese della bellezza.»
Raichu annuì, poi si rimise ad ascoltare Wigglytuff.
«Molto bene, ed ecco a voi il nostro primo Generale. Comandante in Capo dell’esercito e Generale della Bellezza, ecco a voi Lady Ninetales!»
In quel momento, si formò sul palco una nebbia di finissimi cristalli di ghiaccio. Quando quella scomparì, al centro di esso, accanto a un raffreddato Wigglytuff, si ergeva in posa statuaria una Ninetales bianca come la neve, le nove code che formavano un’unica nube di pelo. Aveva un aspetto forte ed elegante.
E cosa più importante, era bellissima. Raichu la fissò rapito, Flaaffy aveva gli occhi sbarrati, Luxray deglutì talmente forte che l’intero gruppo riuscì a sentirlo. Anche gli altri, a vario grado, erano rapiti dalla vista. Eccetto Eelektross, che si limitò a ridacchiare osservandoli.
«E ora,» riprese Wigglytuff «ecco a voi il Generale della Classe! Colei che ha riportato all’attenzione del mondo il Villaggio Perduto! Colei che ha dimostrato che non è essere di tipo Folletto il requisito per vivere a Fatia! Ecco a voi, Lady Pikachu!»
«Lady cosa?!» Esclamò Raichu, poi una Pokémon balzò al centro del palco, da cui nel frattempo Ninetales si era spostata. E al suo posto irruppe sul palco quella che era chiaramente una Pikachu… ma molto particolare. Aveva la coda a forma di cuore, ma con la punta nera. E indossava un giubbotto simile al Corpetto Assalto che Raichu aveva visto alcune volte in passato, anche se quello sembrava più un costume che un oggetto utile.
Nel frattempo, la Pokémon sorrise, e scagliò un pugno. L’onda d’urto riverberò sopra la folla, costringendo quelli nelle prime file a tenere stretti i figli che reggevano sulle spalle per evitare che cadessero.
«Cosa ci fa una Pikachu qui?» Chiese Raichu, risistemando il proprio Bitorzolelmo, leggermente spostato dall’attacco nonostante la distanza.
«Tanto tempo fa, prima che Elettria anche solo esistesse, un gruppo di Pikachu si spostò verso nord e si stabilì a Fatia. Col tempo divennero una popolazione a sé stante, che anche se non è di tipo Folletto, per qualche motivo ha perso del tutto la Dominanza Elettro. Inoltre, si dice che conoscano un’arte segreta per apprendere alcune mosse che nessun Pikachu può usare normalmente. Per via di una qualche tradizione, al raggiungimento della maggior età le femmine ricevono un abito, i maschi un cappello. Per il resto della loro vita non lo toglieranno mai, salvo per ripararlo o pulirsi.»
Raichu sentì le ginocchia tremare. Quindi, non erano rimasti solo i pochi Pikachu di Elettria. Quindi ce n’erano ancora. Sentì un sorriso emergergli sul volto. E applaudì con forza imitando gli spettatori.
«E ora, il Generale della Grazia. La dama della corrente, l’invalicabile muro del sud, Lady Primarina!» Proseguì il Wigglytuff, dopo aver mangiato quella che doveva essere una Baccamelina, per sostenere l’uso prolungato di Granvoce.
Una Primarina salì effettivamente sul palco. Cantando, faceva muovere intorno a se grandi colonne d’acqua, che la depositarono delicatamente su di esso per poi esplodere in una leggera pioggerella. Un’esibizione da lasciare senza fiato l’osservatore.
«Ed ecco il protettore dell’est, il terrore dei draghi banditi, il geniale difensore dei monti dell’ovest! Il Generale dell’Acume, Lord Brim Beeom!»
Un Ribombee calò dal cielo in picchiata direttamente sul palco, per poi allargare le braccia. La striscia di sottile pelliccia marrone intorno al collo si agitò come se avesse vita propria, allargandosi in complesse torsioni per poi avvolgersi di nuovo intorno al suo collo.
«La Sanguisuga speciale dei Ribombee.» Spiegò Eelektross.
«E infine, la nostra regina! Colei che ci governa da otto anni, fin dalla sfortunata morte della bellissima Regina Gardevoir XIII. Sua maestà, Gardevoir XIV!»
Il popolo lanciò un grido di giubilio mentre la Pokémon incedeva lentamente sul palco illuminato. E la prima cosa che tutti riuscirono a vedere fu che era straordinariamente bella. Nonostante Ninetales fosse praticamente senza paragoni quanto a Bellezza, al suo fianco pareva niente più che carina. Garde aveva una Bellezza particolare, che nessuna Pokémon al mondo avrebbe mai potuto rivaleggiare.
Poi, in un lampo di luce, la Pokémon scagliò verso il cielo una Forza Lunare. Per un attimo, tra le stelle brillarono due lune. Poi l’attacco esplose, in una miriade di piccole scintille simile a stelle cadenti.
La Pokémon sorrise, e fece un passo avanti.
«Miei cari sudditi» Disse, usando Granvoce, ma modulando il tono come se stesse parlando normalmente «Quest’oggi, siamo qui per nominare il nostro nuovo protettore dell’ovest. Come sapete, secondo la tradizione, il Generale della Bellezza protegge la capitale, il Generale della Classe l’entroterra, il Generale della Grazia il Sud, il Generale dell’Acume l’Ovest. E il Generale della Grinta l’Est. Per questo, oggi giunge la nomina del successore del Generale Azuman, il precedente difensore. Fatti avanti, Lady Granbull.»
Una Granbull salì sul palco, e si inchinò davanti alla regina. Raichu ci mise un secondo a riconoscerla.
«Eelektross, quella…»
Il pokémon Elettro però sembrava troppo impegnato per rispondere. Stava fissando intensamente il palco, stringendo il pugno destro al punto che gli artigli stavano lasciando cadere piccole gocce di sangue.
«Lady Granbull, giuri di proteggere da ogni minaccia Fatia?»
«Lo giuro.» Rispose la Pokémon, rispondendo con Granvoce, per quanto non modulando il tono quanto Gardevoir.
«Giuri di difendere i sudditi?»
«Lo giuro.»
«Giuri di impedire, finché avrai respiro, che il nemico possa raggiungere Fairydan, il suo popolo e la famiglia reale?»
«Lo giuro.»
«In tal caso, alzati, Generale Granbull, Quattrocentottantatreesima Generale della Grinta.» Disse Gardevoir. Granbull obbedì, e la folla andò in visibilio.
«Andiamo!» Disse Eelektross «Veloci, tra poco lasceranno il palco!» Insistette. Il Gruppo annuì, seguendolo, anche se in molti continuarono a fissare la bellissima regina.
«E Raichu» Aggiunse il Pokèmon, porgendogli un foglio «Tieni questa. La lettera di Gallade. Non so come andranno le cose adesso, ma è meglio essere cauti.»
 
Intorno alla regina e ai generali si era già raccolto un folto gruppo di Pokémon. La Gardevoir viaggiava nascosta in una lettiga, ma il fatto che quattro generali la circondassero era sufficiente a far capire di chi si trattasse.
Eelektross però non si diresse da quella parte, ma fece il giro del palco, e sorrise infilandosi in una via laterale che molti avrebbero scambiato per un vicolo.
Il pokémon invece proseguì, finché non vide due Pokémon che avanzavano lentamente.
Quando furono a meno di venti metri di distanza, la prima delle due, Ninetales, si girò verso di loro.
«Fermi. Identificatevi.» Disse la Pokémon. Dietro di lei, la Regina Gardevoir non sembrava essere preoccupata.
«Insomma, bastano quattordici anni per dimenticare la mia faccia, Ninetales? Eppure Granbull si ricordava di me.»
«Eelektross… Sei tornato per mancare ancora di rispetto alla nostra regina?» Chiese la Pokémon. Ma con sua sorpresa, la regina si fece avanti, superandola e avvicinandosi a Eelektross. Con delicatezza, gli posò la mano destra sulla guancia.
«Eelektross… Sei davvero tu?» Chiese la Pokémon, sorridendo.
«In carne e ossa, Garde.» Rispose quello.
La pokémon sorrise. Poi, senza preavviso, uno schiaffo colpì Eelektross.
«Tuttto qui?!» Chiese quella, con le lacrime agli occhi «Quattordici anni, e tutto quello che sai dirmi è “In carne ed ossa”?»
Eelektross sospirò «Mi merito questo trattamento, mia regina. Ma per favore, se non vuole ascoltare me ascolti i Pokémon che mi accompagnano. Sono messaggeri dell’Alleanza, e…»
«Non finché non mi avrai dato una spiegazione.»
Eelektross sospirò «Non posso. Posso solo dire che avevo i miei motivi.»
«I tuoi motivi.» Ripeté la regina «I tuoi motivi. I tuoi motivi per spezzarmi il cuore. I tuoi motivi per andartene. I tuoi motivi per lasciarmi all’altare!»
I membri del Gruppo rimasero a bocca aperta. Ninetales invece fissò Eelektross con ancora più odio negli occhi.
Eelektross scosse la testa «Sì. Non posso spiegarle, mia regina. Mi creda, niente mi avrebbe reso più felice che sposarla.»
«Ti ordino di dirmi la verità! Ti ordino di spiegarmi perché hai fatto quello che hai fatto! Va bene così?! Non me lo vuoi raccontare, quindi te lo ordino!»
Eelektross sospirò di nuovo «Se te lo raccontassi, ti farei solo soffrire. Vuoi davvero darmi questo ordine?»
«Sì! Sono quattordici anni che aspetto di poterti parlare di nuovo. Perciò dammi questa risposta!»
Eelektross annuì «Molto bene. Ma dobbiamo farlo qui, in questo vicolo?»
«Non ho intenzione di muovere un passo.»
«Bene allora. Quattordici anni fa ero qui a Fatia. Facevo parte della Gilda di Granbull. E quel maledetto giorno mi stavo riposando da una missione quando ho avuto la pessima idea di bere qualcosa. E quello è stato il momento in cui TU sei entrata nella mia vita.»
                                                                             
Fairydan, Al bellissimo Pikachu, 12/03/4769, circa le 23
Il locale era deserto eccetto per il cliente seduto al bancone. Un Eelektross era una vista abbastanza inusuale a Fatia, quindi il Pokémon saltava subito all’occhio.
L’Eelektross mandò giù un Succo di Baccauva tutto d’un fiato, poi sospirò.
«Quindi, è andata bene?» Chiese Mimikyu, prendendo il contenitore vuoto cambiandolo con uno pieno.
«Direi di sì. Quantomeno, ho ripristinato un po’ le mie finanze. Negli ultimi tre anni ero rimasto a secco.»
«Sai capo, se ci lasciassi rubare…» Iniziò Mimikyu, ma Eelektross scosse la testa.
«Quello può aspettare. Quello che dobbiamo fare ora è costruire la rete. Non sprecare le spie e i leader che sono riuscito ad assumere per rubare qualche soldo.» Rispose Eelektross.
«Come preferisci, capo, ma…» poi la porta si aprì. Immediatamente, Mimikyu lasciò perdere il discorso. Eelektross si portò alla bocca il Succo di Baccauva.
Ad entrare furono una Ninetales ed una Gardevoir. Eelektross rischiò di sputare il Succo per l’impressione che gli fece la seconda. Era bellissima. Per la prima volta da tre anni, Eelektross sentì il cuore battere un po’ più forte.
«Un Succo di Baccauva, per favore.» Disse la Pokémon, sedendosi al bancone. Il Mimikyu annuì e ne preparò uno, che la Pokémon ingollò tutto d’un fiato con un sospiro soddisfatto.
«Ah, questa sì che è vita!» Esclamò sorridendo quella.
«Milady, per favore, non dia troppo spettacolo…» Disse la Ninetales.
«E chi vuoi che mi dica qualcosa? Non c’è nessuno qui a parte te, il barista e questo tizio.» Commentò quella.
«In tal caso ci sono ben tre Pokémon che potrebbero dirti qualcosa.» Rispose Eelektross.
Gardevoir si girò e lo fissò, sorpresa «Che succede vecchio, qualche problema?»
«Ho ventiquattro anni. Vuoi farmi credere di essere più giovane?» Replicò Eelektross. Ventiquattro anni… In tre anni aveva fatto parecchie cose.
«Se ti interessa saperlo, io ne ho ventidue. Quindi sono più giovane e posso chiamarti vecchio come mi pare.» Rispose quella.
«Quindi avevo ragione.» Commentò Eelektross.
«Su cosa esattamente?»
«Beh, mi chiedevo cosa ci facesse qui la principessa Garde, ma non ero sicuro di aver ragione. Ma l’età combacia, e il resto l’avevo già capito. La figlia ribelle della bellissima ti chiamano. O la vedova giovane.»
«Lascia che dicano quello che vogliono.» Rispose la principessa «Ho sposato un Pokémon senza pari al mondo. Mi ha dato una figlia, poi è morto in battaglia. Per quel che mi riguarda, il fatto che io avessi diciannove anni e lui trenta quando è morto è del tutto secondario.» Poi il suo volto si fece trise, e la Pokémon mandò giù un altro sorso.
Eelektross sorrise «Io so tutto di perdere la persona amata. Conoscevo la Pokémon che ho sposato da quando ero giovane. Abbiamo avuto un figlio. Poi… Poi lei è morta. Sono passati tre anni, ma non riesco a dimenticarla.»
Garde gli posò una mano sulla spalla «Non dobbiamo dimenticare. Quello che dobbiamo fare è andare avanti. Almeno, se mai troverai un altro amore, potrai sposarlo. Io… Prima o poi mia madre mi farà sposare un altro nobile, e tornerò di nuovo in gabbia.»
«In gabbia?»
«La corte è una prigione. Etichetta, spie, cospirazioni… Probabilmente è persino peggio. Per questo mi godo la vita, finché posso permettermelo. Finché mia madre non mi rinchiuderà di nuovo. In fondo, con mia sorella maggiore che continua a non generare eredi, io rimango la seconda in linea di successione. Mia figlia è la terza.»
Eelektross sospirò «Beh, finché non accade perché non provi a fare qualcosa di utile con questo tuo periodo di libertà?»
«Per esempio?» Domandò Garde, incuriosita.
«Unisciti a una Gilda. Di precedenti ce ne sono. Membri della famiglia reale, anche eredi diretti al trono, hanno fatto parte di una delle quattro.»
«Non dire sciocchezze!» Esclamò Ninetales, irritata «La principessa non può certo abbassarsi a compiti da persone comuni come quelli che una Gilda svolge. Lei…»
Ma Garde la interruppe sollevando la mano «Una Gilda, eh? In effetti non è così male come idea. Assaporare la libertà prima della completa prigionia. Sì! Sì! Ecco cosa dovrei fare.»
Poi la Pokémon si rivolse ad Eelektross «Di che Gilda fai parte?»
«Fata blu.» Rispose Eelektross «E saremmo onorati di avere una principessa tra noi.»
Garde sorrise «Ottimo. In tal caso, ci vedremo presto.» E detto ciò si alzò, seguita da Ninetales.
 
Alcuni giorni dopo, Garde, si presentò alla Fata Blu. Era un grande edificio, che come indicava il nome era completamente dipinto in varie tonalità di blu. Statue di Pokémon Folletto ne adornavano i giardini, una per ogni Capo della Gilda.
La sua scelta aveva causato una vera lotta a palazzo. E si era conclusa con una sorta di cacciata. La madre della principessa, infuriata, l’aveva infatti bandita da palazzo finché non avesse capito cosa voleva dire essere una nobile. Si mormorava che presto sarebbe stata diseredata, e la ancora giovane Ralts, sua unica figlia, sarebbe quindi divenuta seconda nella linea dinastica.
«Tutte sciocchezze.» Disse Garde ad Eelektross «Oh, non interpretare male, lo farebbe sicuramente se potesse. Ma con mia sorella maggiore senza eredi, mia figlia ancora una bambina, e mio fratello minore che dimostra di preferire la compagnia dei libri a quella delle Pokémon, tanto che ha rifiutato qualunque pretendente, mi pare piuttosto chiaro che non ha scelta se non lasciarmi il titolo. L’arrabbiatura le passerà, mia madre è sempre stata così. Fino ad allora, ho un posto sicuro in cui stare.»
Eelektross annuì. A quanto pareva, la Pokémon aveva deciso di far squadra con lui. Anche se preferiva lavorare da solo, il Pokémon doveva ammettere che non gli dispiaceva un po’ di compagnia.
 
E così, per oltre un intero anno, Eelektross e Garde combatterono insieme. Fecero da scorta ai nobili, cosa che non mancò di far divertire Eelektross, che fece notare l’ironia di una principessa che protegge un nobile suo suddito. Compiettero missioni di consegna, di arresto, di salvataggio. E lentamente, iniziarono a provare qualcosa l’uno per l’altra. Per Garde, Eelektross le aveva dato uno scopo in una vita che era sempre stata per lei una prigione, da cui nessuno era mai riuscito a salvarla. Per Eelektross, Garde era la prima Pokémon con cui si trovava bene da quando aveva perso Eele. Per lui, la Gardevoir poteva rappresentare un nuovo inizio. Insieme, forse, potevano ricominciare. Il loro sentimento si trasformò in amore, e così iniziarono a uscire insieme per altro oltre alle missioni.
E così, alla fine del loro primo anno insieme, Eelektross fece la proposta a Garde, che accettò. Forse erano semplicemente impreparati alle conseguenze. Forse non ci avevano neanche pensato. Fatto sta che il giorno prima del matrimonio fu l’ultima volta che si videro.
 
Fairydan, 04/05/4770, circa le 15
Eelektross percorreva le strade di Fairydan, felice come non era mai stato da anni. Dalla morte di Eele, era sempre stato in fuga. Aveva attraversato in tre anni ben sette paesi, costruendo in ognuno di essi almeno una piccola rete di spie. E per tutto quel tempo, non era mai stato tanto felice quanto in quell’anno passato con Garde.
Poi, mentre attraversava un vicolo, si sentì osservato. Sgusciò in una via laterale, e sentì dei passi. Il che dimostrava che aveva ragione. Puntò quindi alla strada principale, per potersi di nuovo confondere tra la folla. Ma quando imboccò la strada abituale per raggiungere il corso che portava al suo obbiettivo, la chiesa Arceista dove presto si sarebbe sposato con Garde, si trovò la strada sbarrata da quattro Pokémon. Si girò, ma dietro di lui ne comparvero altri otto.
«Cosa volete?» Chiese quello, studiandoli. Tra di loro riconobbe la Ninetales che aveva visto con Garde quando si erano conosciuti. Gli sorse un dubbio. Poi, da dietro gli otto, si fece avanti una figura minuta. Era una Gardevoir più alta della media, proprio come Garde, ma era comunque parecchio bassa rispetto a lui. Inoltre, gli anni si facevano sentire a quanto pareva, visto che si teneva lievemente piegata in avanti.
«Salve, Eelektross.» Disse la Regina Gardevoir XIII. E il tono di quel saluto bastò per accaponare la pelle ad Eelektross «Perché non discutiamo un momento delle tue scelte? Intendo, quelle che ti permetteranno di lasciare vivo questo paese.»
  
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