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Autore: imcalledamyy    08/08/2017    0 recensioni
Era quella la sua routine ormai, ogni giorno uguale al precedente, ogni giorno uguale al successivo. Kyungsoo stava portando un cambiamento in quelle giornate, anche se sarebbe durato solo un misero mese, però Jongin aveva paura. Aveva voglia di cambiamenti, che non si chiamassero “ Do Kyungsoo “ .
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: D.O., D.O., Kai, Kai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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9 Agosto.





- Penso sia davvero una brutta idea. Anzi, è un’idea orribile.- asserì Jongin interrompendo in camera di Kyungsoo.
Era una giornata meno afosa del solito, le nuvole faticavano a rincorrersi per la mancanza di aria e nonostante tutto, Jongin sudò come un pollo. Si stava lentamente già pentendo di aver invitato i suoi amici a stare a casa sua, infondo potevano trovarsi tranquillamente un hotel, no? Era una bella idea, tranne per il fatto che Jongin non fosse così stronzo, non avrebbe mai permesso una cosa simile.
- Uh?-
- Le stanze. C’è solo un cumulo di polvere e robacce lì. Mi rifiuto di aprire di nuovo quelle porte.- sospirò, scuotendo il capo contrariato. 
Kyungsoo si sollevò, mettendosi a sedere - Quindi non hai fatto nulla?-
Jongin lo guardò, corrugando le sopracciglia, quasi gli venne da ridere. Nulla.
- Non sono così scansafatiche, eh. Ho iniziato a pulire solo la camera più spoglia.-
- E lasci il lavoraccio a me, bravo.- l’altro accennò una risata, sperando di convincere anche il più grande.
- Non lo so Soo, perché mi caccio sempre in queste situazioni?- sbuffò, mettendosi a sedere sul botto del letto di Kyungsoo, ormai sentiva di avere già  la familiarità sufficiente per concedersi azioni simili.
- Perché sei un pollo, ecco cosa.- Kyungsoo rise fragorosamente questa volta, passando una mano nei capelli di Jongin. Sussultò inizialmente, ma poi lo trovò molto rilassante.
 - Devi pensare al lato positivo.-
- Mh.- mugugnò, ormai totalmente beato delle attenzioni dell’altro, era un gran punto debole.
- Quale sarebbe?-
Kyungsoo scosse il capo, osservando Jongin - I tuoi amici, non li vedi da tanto no? Ti racconteranno tante belle cose, come ai vecchi tempi, immagino.-
- Sicuro, sento già Jongdae parlare.- chiuse gli occhi in piccole mezzelune, ridendo.
- Immagino tu non veda l’ora.- asserì, contagiato dalla risata del più grande.
- Sono così prevedibile?-
Kyungsoo scrollò le spalle, continuando ad accarezzare i capelli di Jongin, morbidi e lisci al tatto, - Usi lo shampoo al miele? Quello per bambini?- disse scoppiando in una fragorosa risata.
- In bagno ci vai da solo.-
- Jongin!- lo spinse appena e Jongin liberò una grossa risata.
- Allora, andiamo? Non mi va proprio.-
- Beh, dobbiamo.-
- Mmh. Senti, ti va di rimanere a dormire da me?- sussurrò, rosso in volto.
- E-Eh?- gli occhi di Kyungsoo erano più grandi del solito, una tinta rossa si propagava anche sul suo volto.
- Beh..- scrollò le spalle, evitando il suo sguardo, - Se facciamo tardi e tutto..-
- Uhm..Ma domani devi andare all’aeroporto..io..Non voglio creare problemi.-
Il sorriso di Jongin curvo leggero all’ingiù, sapeva di non ricevere una risposta positiva, ma la speranza è l’ultima a morire, no? Annuì velocemente, sentendo il cuore battere veloce.
- Non voglio forzarti ma..le altre sere rimani, okay?-
- Cosa intendi precisamente con  “ non voglio forzarti” ?- Kyungsoo ride.
- Ouch, termine sbagliato. Beh, non vorrai mica che quei pazzi mi violentino?!-
- Devo darti una risposta negativa?-
- Soo!- Jongin lo guardò sorpreso, era proprio un piccolo diavoletto, il più piccolo portò le mani avanti.
- Scherzavo!-
Jongin annuì, alzandosi.
- Voi uh, vi state sentendo?- sussurrò Kyungsoo finemente, guardando la parete accanto a lui.
Corrucciò il volto, guardando Kyungsoo, imbarazzato. 
Voi?
- Mh? DI cosa parli?-
- .. tu e Sehun..-
La consapevolezza fece strada sul suo volto, come il rossore e l’imbarazzo. Scosse le mani, deglutendo.
- O-Oh..Oh, no..No. Ci stiamo sentendo solo come amici.-
- Oh..Okay..-
- E’ vero!-
- Se lo dici tu. .- Kyungsoo abbassò lo sguardo, inumidendosi le labbra, - E comunque quei giorni verrà anche Yifan..-
- Uh? Oh, vero. Beh, verrà anche lui! C’è posto per tutti.-
- Ma sei pazzo? E poi non hai mica un Hotel, dove pensi di mettere tutti?-
- ..Beh, il divano è a letto, non credo che a Junmyeon dia fastidio dormire con tuo cugino.-
Kyungsoo corrucciò il volto, guardando in modo grottesco Jongin.
- Non fare storie..e andiamo.-



- Sono nervoso.-
- Uh? Perché?-
- Non so..Casa tua, tuo nonno..cose così..-
Erano da poco arrivati all’abitazione di Jongin, pronti a varcare la soglia della porta e Kyungsoo si stava già lamentando, preoccupando delle sue fissazioni mentali. Jongin lo guardava con un dolce sorriso, guidandolo all’interno.
- Idiota, non devi..e poi nonno è andato a fare delle visite con Chanyeol, quindi non verranno fino a ora di pranzo se non oltre. Penso che volesse andare da qualche parte, non ricordo.- 
- Mh..Lo spero.-
- Il solito sociale. Beh, benvenuto nella mia umile abitazione.- disse sorridendo, allargando un braccio come invito.
- E’ molto grande.-
- Si, lo è.- annuì, guardandosi attorno come la prima volta. Ricordava lo stupore che provò lui stesso la prima volta che mise piede lì dentro. Sulla destra, appena entrati, c’era la cucina e le scale che portavano al pian superiore, con tre stanze e un bagno, sulla sinistra c’era un modesto salotto e in fondo al corridoio, di fronte all’entrata, sulla sinistra c’era la stanza di Harada mentre di fronte una grande porta a vetro che dava su un piccolo giardino. Con gli anni prese ad amare la casa sempre di più, pulirla non era facile, c’era molto lavoro ma ne andava fiero.
- Dai vieni.- Jongin lo prese con estrema delicatezza, avvolgendo un braccio attorno alla sua vita e l’altro al di sotto delle ginocchia.
- Va bene Kai.- disse distrattamente, osservando gli scalini di legno lucido, mentre l’altro gli saliva lentamente.
- Kai?- corrugò la fronte, guardando i folti capelli di Kyungsoo.
- Ah—Uhm, ieri stavo mangiando del ramen istantaneo e—
- Ramen istantaneo!?-
- Fammi finire.- 
Jongin roteò gli occhi, annuendo anche se l’altro non poteva vederlo.
- Stavo mangiando del ramen istantaneo e sulla confezione c’era scritto “ Shinkai Ramyun” . Era buono ma al tempo stesso sgradevole. Come te.- Kyungsoo sorrise innocentemente, guardando Jongin e sbattendo ripetutamente le sue folte ciglia.
- Mi stai paragonando a del scadente ramen istantaneo?- pronunciò Jongin, scandendo con cura ogni parola.
- Ma no, certo che no. .- Kyungsoo sorrise, trattenendo una risata per poi voltare lo sguardo altrove, mordendosi il labbro inferiore.
- Del ramen istantaneo..- scosse la testa, accennando una risata. - Il più bel complimento della mia vita.-
Kyungsoo sogghignò silenzioso.
- Rimani qui, vado a prendere la tua sedia.- disse una volta entrati nella sua stanza, adagiando Kyungsoo sul proprio letto.
- T-Tu dormi qui?- disse l’altro, voltandosi attorno per osservare. La luce del sole filtrava con forza attraverso le tende sottili, le quali riproducevano un colorito azzurrassero lungo le pareti bianche della stanza.
- Beh si.-
- Ovvio..- Kyungsoo sorrise, annuendo alla sue parole.
- Cos’è quel sorriso?-
- Nulla. Vai a prendere al sedia, schiavo.- lo congedò con un segno della mano, aggiustandosi la stoffa dei pantaloni.
- Vuoi proprio andare in bagno da solo..- mormorò, sentendo l’altro sogghignare.



- Questa cosa è più complicata di quanto pensassi.- Kyungsoo si guardava attorno, posando poi lo sguardo su Jongin, indaffarato a rovistare tra i vari scatoloni. Si asciugò con il dorso della mano una leggera patina di sudore che si era creata contro la sua fronte e riprese a fare lo stesso di Jongin. Le camere erano state pulite, mancavano gli scatoloni e passare lo straccio, si sentivano molti soddisfatti, anche Kyungsoo nel suo piccolo era riuscito a dare una mano. Fecero un veloce pranzo loro due, soprattutto a base di snack e cose poco salutari; Chanyeol e Harada non comparvero per tutto la giornata passata, indaffarati anche loro nelle loro visite.
- C’è un mucchio di roba in questa stanza.-
- Guarda Jongin, qui ci sono altre cose.-
- Yah, perderemo un sacco di tempo a guardare tutte queste cose!-
- Adoro farlo.- Kyungsoo sorrise, guardando con meraviglia tutto ciò che passasse sotto i suoi occhi - Magari troviamo qualcosa di importante e diventeremo ricchi.-
- Ehi, solo Jongin qui diventerà ricco.- Jongin fece schioccare la lingua contro il palato.
- Uh? Io aiuto nella ricerca e nello smistamento, non conta?-
- Mh.-
- Cinquanta percento, almeno.-
- Yah, no. Dieci al massimo.-
- Trenta.-
- Dodici?-
- Più giù di venti non scendo. Non posso umiliarmi più di così.- Kyungsoo lo guardò scettico, ritornando poi al suo scatolone.
- Yah! Andata.-
- E’ un piacere fare affari con te. Su, passa la roba.- trattenne una leggera risata. Non trovarono molto di importante, vecchie foto di famiglia, ennesimi vestiti, l’unica cosa che poteva andare in loro profitto era una vecchia collezione di fumetti e monete d’epoca.
- Spostati, sennò lasci tutte le strisce.- commentò Jongin facendo affondare il moccio all’interno dell’acqua profumata e schiumosa. Kyungsoo reggeva tutti i vari attrezzi, come pezze e spray vari.
- Se non era per me ora stavi ancora nell’altra stanza!-
- Tsk.- 
Bwo, cosa è quello?- chiese, avvistando qualcosa al di sopra dell’armadio, bianco e impolverato.
Jongin guardò prima lui e seguendo il suo sguardo, l’oggetto in questione. Si avvicinò all’armadio per protrarsi verso il punto più alto dell’armadio, - Uhm, penso sia..un tavolo..No..un..un dondolo!-
I suoi occhi si illuminarono quando vide più di un bastone e una lunga seduta.
- Finalmente ho un dondolo anche io, non vedevo l’ora!- andò a prendere una scaletta e passò i vari componenti a Kyungsoo, non curante di lasciare sottili impronte sul pavimento. L’aria era così afosa che il pavimento si era asciutto in pochi secondo.
- L’ho sempre desiderato. E’ un po’ che andiamo su quello di matzuo, vero?-
Kyungsoo annuì, contento, - Montiamolo!-
Finirono prima di sistemare tutte le loro cose e dopo essersi dati una sistemata scesero per andare sul giardino che portava al retro della casa. Era piccolo ma ben curato, seppur spoglio, c’erano solo piante, fiori e una piccola panchina malandata.
- Qui, che dici?-
- Penso vada bene.- Kyungsoo annuì, sorridendo dolcemente. Jongin montò in poco tempo il dondolo, si sentiva stremato a causa di tutto il lavoro svolto e non vedeva l’ora di potersi rilassare sul suo dondolo, appena malandato ma funzionante!
- Non si sta molto comodi, domani magari passo a comprare una seduta nuova.- disse, dondolandosi.
- Ci vorrebbe, ma non è male. Kyungsoo annuì piano, osservando il giardino avanti a sè. Non parlarono molto, a nessuno dei due dispiaceva il silenzio quasi riflessivo che si andò a creare, era molto rilassante. L’aria era rinfrescata e si udiva il rumore di un temporale avanzare, nessuno si mosse. Restarono lì, fermi a contemplare il tutto anche quando una leggera pioggia cadeva lenta dal cielo e contro il tetano malandato del dondolo.
Kyungsoo si avvicinò a Jongin, posando il capo contro la sua spalla, con un evidente rossore sulle guance. Il più grande rimase rigido, sentendo le gote arrossarsi, rilassandosi solo nel sentire il respiro calmo di Kyungsoo, quasi stesse dormendo. I suoi capelli morbidi solleticavano appena il collo di Jongin e poteva sentirne il dolce odore di cocco che essi emanavano, tanto che avrebbe voluto toccarli ed accarezzarli.
- Mmh, penso che mi piaccia la pioggia.-mormorò Kyungsoo, tenendo un tono di voce dolce e basso. 
La pioggia cadeva lenta contro le tegole delle abitazione e produceva un soave suono, udibile fino a loro. Era estremamente rilassante ed accostato al corpo caldo di Kyungsoo lo era ancora di più, Jongin si sarebbe potuto addormentare senza problemi con quella piacevole sensazione e freschezza causata dal tempo.
-  Anche a me.- mormorò osservando da sopra i tratti del viso del più piccolo. Le sue labbra erano umide e molto sporgenti, chiunque avrebbe avuto voglia di toccarle per sentirne la consistenza e la morbidezza. 
- Dovrebbe piovere più spesso non trovi?-
- Vero, ma tu hai bisogno di uscire.- disse, osservando Kyungsoo fare una leggera smorfia con le labbra, accennando una risata. 
- Magari nel pomeriggio, no?- il più piccolo alzò appena lo sguardo verso Jongin sorridendo dolcemente, facendo sentire l’altro pervaso da una fitta nello stomaco.
- Magari prima delle sette.- rispose Jongin, ricambiando il sorriso. Si osservarono per alcuni attimi, gli occhi di Kyungsoo apparivano vividi, il contrario del loro colore naturale molto scuro.
- Esatto.- sussurrò, distogliendo lo sguardo da Jongin e posizionandosi leggermente più su con il capo. 
Rimasero per un lungo lasso di tempo in quella posizione, Jongin portò anche la mano ad accarezzare la pelle liscia e morbida del braccio del Kyungsoo, finché la pioggia non cadde con più forza e l’aria iniziasse a rinfrescarsi troppo. Jongin fu felice quando chiese a Kyungsoo di rimanere a cena e lui acconsentì, era tutto più speciale se accadeva a casa sua. Harada e Chanyeol fecero finalmente la loro comparsa.
- Chanyeol rimani a cena, vero?-
- Io, uhm. Se insisti.- il più alto si grattò leggermente la nuca, ridendo.
- Per tutto quello che fai, come minimo.- Jongin gli sorrise dolcemente e iniziò a portare le pietanza a tavola.
- E’ davvero un piacere conoscerti Kyungsoo.- asserì Harada spezzando il silenzio che si era creato a tavola a causa della cena, Chanyeol annuì.
- Anche per me, sei davvero adorabile!-
- G-Grazie..Lo è anche per me, vi ringrazio anche dell’ospitalità.- rispose, imbarazzato.
- Come sta tua zia?- 
Jongin quasi si strozzò a quelle parole, non se lo aspettava da suo nonno tanto interesse, era sempre stato restio nei confronti dell’argomento Kyungsoo.
- Molto bene, anche con il lavoro.-
- Ne sono contento. Avete finito le pulizie?- chiese il vecchio, rivolgendosi a Jongin che lo guardava ancora, come incantato.
- Oh..Si..Abbiamo trovato altre cose, devi vedere anche cosa ti po' servire nonno. Ah! E poi abbiamo trovato un dondolo, l’ho già montato. Domani prima di andare all’aeroporto penso di andare a comprare un buon rivestimento.- sorrise soddisfatto di tutto il lavoro che avevano fatto, essere in compagnia di Kyungsoo diventava sempre più un piacere.
- Davvero? Quelle famose stanze? Mi sono sempre chiesto cosa ci fosse dentro.- 
- Robacce..allora, restate a dormire qui?-
- Jongin davvero, abito a pochi passi da qui, io e Sehun rimaniamo da me.-
- Eddai, ho già organizzato tutto.-
Chanyeol roteò gli occhi, prendendo un altro boccone della sua cena, - Parlo con Sehun e ti faccio sapere.-
- Grazie.- un ghigno si formò sul suo volto, era molto testardo quando voleva. 
- E tu Kyungsoo, rimani?- chiese Chanyeol, voltandosi verso l’altro ragazzo.
- Uhm io—
- Massimo mancherà domani sera, no?- lo interruppe Jongin, guardandolo negli occhi. Kyungsoo provò a nascondere un leggero ghigno che si formò sul suo volto e annuì.
- Farò il possibile.-
- Tsk.-


 
- Allora grazie della cena Jongin, favolosa, come sempre.- Chanyeol fece un lieve inchino, sorridendo sornione, - Vuoi che..Insomma, posso accompagnare io Kyungsoo a casa. Non è un problema, sono in auto.-
Jongin e Kyungsoo si guardarono, i loro volti scattarono in contemporanea. Si sentiva leggermente infastidito da far portare Kyungsoo a qualcun altro, dopo quello che avevano condiviso poi, però era molto stanco e l’unica cosa che avrebbe voluto era dormire per giorni interi. Kyungsoo sembrò recepire il messaggio, lo poteva vedere dal suo volto, appena corrucciato.
- Se non è un problema.- asserì Kyungsoo, sorridendo a Jongin che lo guardò. Chanyeol guardò i due, ghignando, - Vi aspetto fuori..-
Ugh, allora grazie per oggi.- disse il più grande con un leggero imbarazzo, tipico dei primi appuntamenti.
- Grazie a te, mi sono divertito.- Kyungsoo lo guardava, dalla sua seduta, mentre l’altro lo portava verso l’auto di Chanyeol, il ragazzo era già in macchina, per concedergli la loro privacy. 
- E’ bello stare in tua compagnia Soo, anche se spesso vorrei affogarti..Va bene così.- Jongin rise  e si abbassò verso l’altro ragazzo, abbracciandolo con cura. Il contrasto dal suo corpo caldo e l’aria fresca della notte, che trascinava con se una leggera brezza marina che provocava leggeri brividi dietro la schiena.
- Buonanotte.-
- Buonanotte hyung.-
Jongin salutò entrambi con la mano, scambiandosi gli ultimi saluti.
Rimase fermo, sul ciglio della strada, finché le luci dell’auto non si dissolsero come quella lunga giornata.



Hola, chi si rivede! Scusate per l'enneisima attesa e per lo squallido capitolo, sigh. Vi amo, lo sapete **
   
 
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