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Autore: adnilfree    08/08/2017    1 recensioni
Sono passati circa 70 anni dalla guerra, vinta anche grazie a Jace Herondale.
Herondale, un cognome importante, portato dagli eroi.
È anche il mio ma mi stanno per togliere i marchi, sto per diventare mondano.
La situazione del mondo Invisibile peggiora, sempre di più, gli Accordi sono saltati.
Questo è il mio diario
Genere: Avventura, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nascosti, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In collaborazione con Stardust94
 
 
Non preoccuparti diario, non sarò nessuno eroe.

Non sono, ne sarò mai, come gli altri. Per prima cosa, non assomiglio agli Herondale, siamo su due piani diversi.
Loro sono conosciuti come eroi, salvatori, guerrieri invincibili, con una folla al loro seguito.

Io non ho neanche amici.
Non che la cosa mi dispiaccia, non mi piace seguire la massa, pensare come vogliono gli altri e, essere omologato al resto delle persone.

Ovviamente, non ho nemmeno un parabatai, ma è in parte una mia scelta.
Io sono il padrone di me stesso.

Per cui, non ho bisogno di nessuno, di amicizia, di conforto o amore.
Non mi trasformerò in un cucciolo, appena incontrerò una persona accettabile, semplicemente sono fatto così, sono un solitario.

Visto che dovrò passare tanto tempo con te, tanto vale che ti racconti qualcosa sui miei genitori.

Dalla parte di mio padre, di cui probabilmente ho preso i tratti del viso, anche se non sono sicuro, dato che non l’ho mai conosciuto per davvero.

Mi spediva delle lettere quando ero più piccolo, mi diceva che mi voleva bene, mi faceva distinguere il bene e il male già a sette anni.

Mi diceva che non poteva tornare.

Ma dopo tutto, per me non c’era mai stato fisicamente e io, non potevo rispondergli, non avrei potuto nemmeno se lo avessi voluto.

Perché non sapevo dov'era.

Sono tre anni che non ho sue notizie, magari è la volta buona in cui posso cercare di scoprire dov’è ma è solo un’illusione, non so nulla di lui.

Si è nella mia indole, essere realistico, non posso farne a meno.
è un po, come quando mi caccio nei guai, a causa della mia buona indole di difensore dei più deboli.

Da bambino, mio nonno mi diceva che era un pregio, mia madre diceva che mi sarei fatto male, se non avessi imparato a pensare per me.
Aveva ragione, diventerò mondano per questo ma non credo di essermene ancora pentito.

Leah Herondale, mia madre con i suoi capelli rossi come le braci del camino di casa, un rosso intenso e così diverso e brillante, del mio nero carbone simile a quello che il fuoco lascia dietro di sé quando si addormenta..

Lei gestisce e anche bene, se mi è permesso ancora esprimere un parere, un negozio di armi. Per far smettere di circolare voci su mio padre, di cui nessuno sa nulla, è devotissima alla legge.

Dice, che da quando i suoi genitori con i loro sforzi e il loro impegno, hanno cambiato in parte la legge, essa è sacra.

Quando le hanno detto, che sarei diventato mondano, ha versato qualche lacrima in silenzio per poi sbuffando, mormorare a testa bassa, con i capelli che le coprivano gli occhi...

“Quel che è giusto è giusto."

"Dura lex sed lex.”
Come se non fosse suo figlio che viene esiliato.

Non fraintendermi mi ha voluto bene, prima che crescessi e non diventassi un eroe all’Accademia.
Quello che so è che è molto diversa dai miei nonni.

Li ho conosciuti abbastanza bene, sono morti nello stesso anno in cui mio padre ha smesso di scrivermi.
Nessuno sa come, ma da lì le cose hanno cominciato a cambiare.

Forse era quel maledetto segno del destino, quel evento predestinato che ti avverte, quando le cose cominciano ad andare in pezzi.

In ogni caso eccomi qua.

So che sarà doloroso quando mi priveranno dei marchi, sia fisicamente che mentalmente.
Verrò estirpato dall'unica realtà che io conosca, dall'unica società, anche se non ci ho mai davvero fatto parte, che mi abbia in qualche modo riconosciuto.

Potrei scappare ma mi rintraccerebbero subito.

La cosa bella è che diventato mondano, non si accorgeranno neppure di me.
Chissà magari potrei crearmi un nuovo futuro.

Una nuova vita, con persone che mi apprezzerebbero, solo per quello che sono e offro e non, perchè sono un eroe, cosa che ripeto non sono.

Chi voglio prendere in giro con l’ultima frase?

La verità è, che sono distrutto e sto piangendo. Le lacrime fredde, mi aiutano a resistere alla disperazione e al dolore.
Sento i muscoli bruciare e il cuore, battere come mai prima d'ora, quasi mi volesse uscire dal petto.

Continuo, a ripetermi che presto, quel dolore avrà fine e con esso, ogni ricordo del mio passato, comincia a balenarmi in testa.

Il dolore si fa più intenso. L’unica certezza che ho:

Voglio continuare a vivere, per dimostrare al mondo e a me stesso, chi sono davvero. Devo restare in questo mondo, voglio combattere!
Per far valere la mia vita.

 
   
 
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