Appena la maschera scompari, la mora si volto coprendosi il volto bollente. Vestiva solo un pigiama estivo, in fondo quel pomeriggio doveva passarlo a casa in pieno relax, mentre quella sera faceva abbastanza freddo. “Ma-Marinette, sei tu?” Chiese Chat leggermente titubante, tutto quello che faceva gli sembrava sbagliato ora. Mari annui leggermente, iniziava a tremare per quell’abbigliamento poco adatto. Il suo peggior incubo si era avverato, rivelare a chat che era lady bug, per tre anni aveva rifiutato le sue avance nelle vesti di eroina, accettandole solo in vesti civili. Come poteva adesso guardarlo in faccia?
Chat d'istinto abbraccio la ragazza, cercando di rassicurarla. “Tranquilla Mari, tranquilla sai sono felice che sia tu la mia compagna di lotte, so che hai avuto le tue buone ragioni per avermi sempre rifiutato.” Sperava che quelle parole la rassicurassero.
Ma ora era lui, a essere indeciso se rilevargli la verità o tacere. Tikki arrivo in suo aiuto, gli si avvicino all’orecchio. “Chat, è meglio se la compri con qualcosa o si beccherà un malanno. E…” vedendo l’indecisione sul volto dell’eroe, “fai quello che ti dice il cuore.” Il viso del biondo si illumino, bisbiglio qualcosa all’anello e un lampo di luce fece girare la mora.
Appena uscito Plagg fu rapito da Tikki, “Shh, lasciamoli un attimo soli, è da tanto che non ci vediamo né.” Sorrise la coccinella.
“Mon cherry, da quanto tempo,” l'unico amore del kwami nero oltre al camembert era lei, la sua Tikki. Prendendola per mano, le fece fare una giravolta tra le sue zampe e la bacio. Gli occhi verde giallo di lui risplendevano come stelle, negli occhi blu notte di lei.
“A-Adrien, t-tu-tu sei Ch-chat noir” quelle parole non volevano uscire dalla gola di Mari. “Si, my Lady” prendendole la mano e baciandola alla Chat. “Mettiti questo,” passandogli la giacca che indossava, arrossendo leggermente, “vedo che stai morendo dal freddo” ridendo sotto i baffi, per il colorito assunto dalla ragazza. “Gr-grazie.” Non poteva credere che lui, proprio lui fosse Chat, insomma i due suoi amori erano la stessa persona. Coincidenze o fortuna, non le importava, era solo felice di quella notizia.
Adrien era meno contento, diviso dall’amore per lei e la paura di averla delusa. Fece un gran respiro e ripenso alle parole dette dal kwami della coccinella, prese Mari per un fianco, la strinse a se e la bacio sulle labbra, vendendo subito ricambiato. Poi si avviarono verso casa di lei, dove li avrebbe aspettati una sorpresa.
Durante tutta la strada il cellulare dei due suonava in continuazione, Alya come al solito era sempre pronta a cogliere lo scoop, di certo il bacio tra i due eroi più famosi di Parigi non l’era sfuggito. Dopo aver immortalato in diretta l’avvenimento, aveva intervistato la governante, scoprendo che era un ex cantante di lirica e fan sfegatata di miss Angel; la poveretta già doveva sopportare i capricci di Chloé tutti i giorni ma sentirla dire che era meglio della Giudicelli non lo poteva sopportare. Il resto tutti lo conoscevano.
Ora la bruna stava cercando, per tutta Parigi, gli eroi per intervistarli. Voleva scoprire quando e come era nato il loro amore, voleva sapere ogni cosa, soprattutto la loro identità. Le strade basse per evitare sguardi indesiderati che la coppia aveva preso, non erano il miglior luogo per un primo appuntamento, in più Adrien era ancora attanagliato da una domanda che gli opprimeva il cuore, sempre tenendo il braccio sul fianco della mora, stretta a se per non farle prendere freddo, richiamo la sua attenzione. “Mari…” due occhi azzurro cielo lo guardavano, pieni di paura e felicità. “se-sei…” le parole erano bloccate da un nodo in gola, “sei delusa ?”
Sul cel. ce l'ho a colori su goggle no