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Autore: _Rael_89    09/08/2017    0 recensioni
FFXV è uno dei giochi più complessi dal punto di vista dello sviluppo: ha subito vari rimaneggiamenti, tagli e smembramenti nel corso degli anni che ne hanno totalmente stravolto la narrazione, creando non pochi problemi ai giocatori per quanto riguarda la comprensione della vasta lore di questo capitolo. Ho passato in rassegna tutto ciò che è uscito in relazione del gioco finale (film, anime, guida, traduzioni dell’Ultimania, Wikia, trailer, artworks, dichiarazioni del team di sviluppo) e quello che ne è venuto fuori è la vera trama, di una ricchezza e bellezza che in pochi hanno colto. Da questa premessa potete capire come mi sia venuta l’idea di questa fanfiction. Ho deciso di ricostruire l’intera trama a partire dalla storia di Eos descritta nell’Ultimania fino ad arrivare al finale del gioco (compresi tutti i dlc e gli aggiornamenti che usciranno) per renderla fruibile a chiunque voglia conoscerla.
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Prompto Argentum, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Requiem for Final Fantasy XV
Parte I: Prologo
Capitolo 7: Dawn


In quel giorno così importante il sole splendeva alto su Insomnia: nella capitale si era tenuta una sfarzosa cerimonia, di un livello tale che poteva essere paragonata alla grande festa data per il battesimo del principino; i cancelli della Cittadella erano aperti permettendo alla maggior parte dei cittadini di riempire la piazza antistante, tutti gli occhi erano puntati sull’atrio in cima alla scalinata d’accesso dove solitamente si svolgevano i grandi eventi pubblici. Non potevano mancare i membri del consiglio, schierati alle spalle del sovrano a simboleggiare il loro supporto costante nelle sue decisioni; erano presenti perfino la Regina Aulea e il Principe Noctis, mano nella mano, seduti compostamente un poco laterali ma non molto distanti da Regis, che troneggiava al centro in alta uniforme. I veri protagonisti della scena erano invece schierati in fila su tutta la scalinata del palazzo, dando le spalle alla folla: ritti in piedi, con le braccia incrociate dietro la schiena e la testa ben sollevata verso il proprio Re c’era una schiera di soldati, uomini e donne, in scure vesti militari.
-Popolo di Lucis.- li salutò Regis. -Vi ringrazio per esservi riuniti qui oggi, partecipi di un evento storico che cambierà le sorti del nostro Regno. Tutti sapete quale tragica situazione stiamo vivendo, con una tremenda guerra ancora lontana da noi ma di cui possiamo già percepirne gli effetti negativi: ve li possono testimoniare i numerosi stranieri che Insomnia ha accolto nel suo grembo negli ultimi anni. Vengono da Cavaugh e da tutte quelle terre che sono state schiacciate dal giogo imperiale; Nifhleim li ha privati delle loro case, ha ucciso e schiavizzato i loro cari: la sua sete di potere non si ferma davanti a niente, nemmeno ad una cosa tanto umana come la pietà. Il pericolo che corriamo è reale e non possiamo più nasconderci e far finta di nulla: questa è l’ora di agire. Sedici anni fa la decisione presa da mio padre ha determinato la nostra uscita da questa guerra. ma la situazione era ben diversa e nessuno può permettersi di biasimarlo per questo: se non fosse stato per lui oggi forse non saremo qui. Io dico che siamo pronti: è ora di riprendere in mano le armi e combattere per la salvezza non della sola Lucis, ma dell’intera Eos!!- la folla esultò di fronte a tali forti dichiarazioni; con un gesto Regis riuscì a riottenere nuovamente il silenzio. -I giovani che vedete qui di fronte a me sono figli dei rifugiati di guerra: ognuno di loro si è distinto per le sue capacità militari e l’abilità di manovrare l’energia emanata dal cristallo: io concederò loro quel potere con lo scopo di combattere contro l’Impero di Nifhleim! Insieme alla Guardia reale proteggeranno Lucis ed estirperanno la minaccia imperiale!! Accogliete tra voi gli Angoni del vostro Re, i Kingsglaive!-
Seguì un fragoroso applauso da parte di tutti e il giovane corpo militare si girò verso la folla, inchinandosi a mò di ringraziamento per quel benvenuto; Re Regis era entusiasta, convinto di aver finalmente trovato la sua arma segreta che avrebbe contrastato il loro acerrimo nemico.
Questo era quello che era accaduto pochi giorni prima.

A quell’ora di mattina così presto la piazza antistante la Cittadella non poteva che essere vuota: non c’era più traccia dei festoni che l’avevano addobbata, il pavimento del cortile era talmente pulito che sembrava nessuno vi avesse messo più piede per tanto tempo, il silenzio avvolgeva l’intera zona; e la pioggia cadeva incessantemente, sferzando sopra gli edifici.
La situazione non poteva essere più diversa eppure il protagonista era sempre lo stesso: Regis indossava l’alta uniforme come quel giorno ma stavolta si trovava in piedi al centro della piazza, reggendo la sua spada preferita con una mano e poggiandosi con la schiena alla sua Regalia; era probabilmente l’unica persona in tutto il palazzo che quella notte non aveva proprio sonno. Il suo stato d’animo era chiaramente molto diverso dal giorno della cerimonia: la gioia e la speranza nel futuro del paese, l’orgoglio che aveva provato di fronte ai suoi Kingsglaive avevano lasciato spazio alla paura e al dolore, un senso di colpa che gli attanagliava allo stomaco. Il Re sentì improvvisamente tutto il peso del suo corpo invecchiato precocemente: gli effetti del potere del cristallo non avevano tardato a manifestarsi, poteva appurarlo tutti i giorni guardandosi allo specchio, ma ancora non avvertiva la stanchezza e la debolezza di un corpo anziano: e d’altronde aveva già constatato gli effetti in prima persona vedendo suo padre. Quel giorno però si sentiva ancora più vicino a Re Mors anche dal punto di vista sentimentale.
Era quasi l’alba e Regis era lì fuori a prendersi tutta quella pioggia mentre stringeva a sé il piccolo Noctis che si agitava nel sonno; l’uomo non sembrava turbato da quel che gli accadeva intorno, era come se non si trovasse lì: il suo sguardo andava al di là delle cose terrene, sembrava perso in tutt’altro mondo.
-Mhhh…-
Il piccolo mugugnò, forse stava facendo un brutto sogno; al richiamo di suo figlio Regis girò il capo verso di lui e cercò di sistemarlo spostando il peso per non farlo cadere: gli venne istintivo poggiare il mento sulla sua fronte, quasi a volergli dare un bacio. Il principino però fu infastidito dal solletico che gli provocava la barba di suo padre e con la mano scostò il viso lontano da sé, per potersi accomodare sulla sua spalla a mò di cuscino; aveva il tipico egoismo di chi sa di non correre il rischio di perdere l’amore di qualcuno.
Così accomodatosi Noctis poté tornare a fare sogni tranquilli, incurante anche della pioggia. Regis stavolta girò solamente gli occhi per guardarlo: fu improvviso ma repentino il suo cambiamento d’espressione, quell’ombra di tristezza e disperazione che gli velò lo sguardo. Abbassò in fretta il capo, come a cercare in terra una soluzione, una via di fuga, quasi come se fosse tutta colpa sua quel che stava accadendo.
-Prometto che ti starò vicino…- riuscì a sussurrargli prima che gli si spezzasse la voce. Versò una piccola lacrima, rivelatrice del suo dolore, che gli solcò il viso fino a scendere a terra. -… sempre.-
Regis non era l’unica persona che si era svegliata in piena notte: forse avvertendo qualcosa dentro di sé Aulea si era destata dal suo sonno, scoprendo con sorpresa che suo marito non riposava accanto a lei; non era tipo da sparire in quel modo senza una buona ragione. La donna uscì fuori dalla camera da letto per andare a vedere se la Regalia fosse al suo posto, conoscendo la sua abitudine di fare una piccola fuga guidando nella città deserta quando si sentiva molto turbato. La porta del palazzo si aprì alle spalle di Regis: la Regina si stringeva ad un prezioso scialle di broccato per ripararsi dal freddo, non ebbe il coraggio di varcare la soglia con tutta quella pioggia.
-Reg…- si bloccò prima di riuscire a chiamarlo proprio quando notò la figura del piccolo Noctis che dormiva tra le sue braccia. -Ma cosa…- bisbigliò. Si fermò impotente, c’era qualcosa in lui che le impediva di avvicinarsi e disturbare quel momento di grande tensione: il sovrano fissava il cielo con il volto bagnato di lacrime. Aulea sentì il cuore andarle in frantumi anche se non aveva ancora capito nulla.
Lei non poteva vederli ma gli Antichi Re erano comparsi al cospetto di Regis per riferire un messaggio;
le stelle hanno scelto: il fardello sarebbe passato dal padre al figlio.
-Noctis… perdonami: non posso fare nulla per cambiare le cose...-
Regis aveva sempre vissuto il suo ruolo di prescelto come una cosa naturale, non un castigo: l’aveva affrontato con timore ma orgoglio, era davvero onorato di essere stato scelto dagli Dei; non aveva mai battuto ciglio nonostante Re Mors avesse sempre mostrato uno strano senso di colpa nei suo confronti, come se fosse stato lui a deciderlo. E i suoi pensieri andarono proprio a suo padre: ora poteva capire cosa covava nascosto nel suo cuore, ora che era Noctis il nuovo prescelto; ora che sapeva che sarebbe stato lui a dover soffrire, a doversi sacrificare, ora che era lui prigioniero di quella maledetta profezia. Dal giorno della sua nascita Regis aveva preso la sua missione con ancora più determinazione, era deciso ad andare fino in fondo per garantire a suo figlio la vita che lui non avrebbe mai potuto avere…
Le cose non sarebbero andate come aveva sperato.
La pioggia diminuì a poco a poco e i primi raggi del sole nascente filtravano tra i nuvoloni neri, andarono a riflettersi sulla scura carrozzeria della Regalia.
Era l’alba di un nuovo Re.


***
Eccoci giunti ad uno dei punti più importanti di FFXV, vale a dire il trailer Dawn: la scena purtroppo è stata tagliata dal gioco finale nonostante rappresenti il passaggio del ruolo del prescelto da Regis a Noctis. L’impatto visivo di quel trailer è eccezionale, lo trovo davvero molto comunicativo: ho cercato di rendere al meglio i sentimenti di Regis ma credo che solo chi sia genitore possa davvero capirlo fino in fondo…
Seguendo la timeline dell’Ultimania ho notato che in quello stesso anno venne istituito il corpo militare dei Kingsglaive: era un evento che non potevo assolutamente saltare nella mia narrazione ma allo stesso tempo non mi sembrava il caso di allungare troppo il prologo, perciò ho avvicinato temporalmente le due scene per accorparle in un unico capitolo.
Voglio precisare che in questo momento Noctis ha 5 anni: da almeno 2 anni Ignis è stato eletto suo consigliere reale (sempre secondo quanto indicato dalla timeline) e probabilmente conosce già anche Gladio; mancano pochi anni al tragico incidente che lo porterà a Tenebrae, dove incontrerà Luna.
  
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