“Mi
accetteranno, secondo te?”
“Perché non
dovrebbero, scusa?”
“Lo sai.”
Himawari e
Shikadai stavano fuori la sala delle riunioni, dove si erano riuniti per l’occasione
tutti i Nara. Shikamaru e Temari erano dentro a tenere la riunione, lasciando
fuori i due ragazzi. Himawari sapeva benissimo che un argomento del giorno
sarebbe stato la sua entrata nel clan Nara, e aveva il terrore che non l’accettassero.
Shikadai come anche Shikamaru e Temari avevano cercato di tranquillizzare la
corvina in tutti i modi, invano.
La paura
dell’Uzumaki era una paura sorda, di quelle che non faceva dormire la notte e
che faceva ammalare. Sapeva bene che non tutti sarebbero stati d’accordo e non
voleva che il suo fidanzato e la sua famiglia litigassero per colpa sua. Ecco perché
quella sera si era tenuta una riunione straordinaria. Shikadai aveva chiesto a
Himawari di sposarlo, era normale che anche il clan ne fosse informato.
“Stai
tranquilla. Vedrai che…”
Ma quello
che disse Shikadai fu annullato dal lampo, seguito dal tuono, che rimbombò per
tutta la città. Aveva iniziato a piovere copiosamente, con lampi e tuoni. La corvina
strinse le mani a pugno, cercando di calmarsi, ma fu tutto inutile quando la
porta si aprì e Temari fece segno ai due di entrare.
Shikadai guardò
per un istante Himawari e poi la prese per mano, entrando nella stanza
circolare. Tutti i componenti del clan Nara erano presenti e li guardavano
impassibili. C’era anche Yoshino, la nonna di Shikadai, che le sorrise
impercettibilmente. Il moro guardò suo padre, che annuì, e si rivolse verso i
componenti della sua famiglia.
“Io,
Shikadai Nara, chiedo di poter avere la vostra benedizione per poter sposare la
qui presente Himawari Uzumaki.”
Si inchinò
appena, e tutti gli occhi si posarono su Himawari, le cui gote si tinsero di un
leggero rossore.
“Abbiamo
saputo che lei, Uzumaki, sarà la prossima forza portante della volpe a nove
code. Perché dovremmo accettarla nella nostra famiglia? Chi ci assicura che la
volpe non prenderà il sopravvento su di lei?”
La terra
cominciò a vacillare sotto i piedi di Himawari. Era sicura che sarebbe uscito l’argomento,
che gliele avrebbero fatto un problema. Strinse impercettibilmente la mano di Shikadai,
forse per trovare coraggio.
“Nessuno
potrà garantirvelo, nemmeno io, ma state sicuri che farò in modo che ciò non
avvenga, per il bene del Villaggio della Foglia. Vi chiedo di potermi accettare.”
Inchinò leggermente
il capo, chiudendo gli occhi. Li riaprì solo quando sentì una mano posarsi
sulla sua spalla. Di fronte a lei stava Yoshino, che le sorrideva.
“Benvenuta
in famiglia, Himawari Uzumaki.”