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Autore: Atocheg    11/08/2017    2 recensioni
"«Un altro shemlen...» commentò acido l'elfo dai capelli più chiari, per poi notare il suo bastone «E un mago, addirittura»
«Eretico, se non ti dispiace.» lo corresse lui, con malcelato orgoglio, indicando la sua veste lacera e consunta «Come voi, anche io mi rifiuto di sottostare a chi mi vedrebbe privo della libertà solo in base a ciò che sono.» aggiunse, sorridendo amichevolmente."
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Giunta l'ora prestabilita, i quattro umani si incontrarono nella sala al pianterreno della torre, da cui partivano le scale che conducevano al deposito sotterraneo.

Huwen era arrivato per primo, e stava giocherellando distrattamente con una moneta mentre ripensava alla scena che aveva osservato quando, prima di avviarsi, si era recato nella sua camera per prendere delle pozioni: Duncan e Theron stavano uscendo, probabilmente per recarsi dal Primo Incantatore, e l'elfo, nonostante avesse dormito per la maggior parte del loro soggiorno nella torre, gli era sembrato ancora più stanco di prima, al punto che faticava soltanto a tenersi in piedi. Per qualche motivo, averlo visto in quelle condizioni aveva fatto provare all'eretico una certa preoccupazione, che aveva immediatamente giustificato ricordandosi che, se i templari lo avessero scoperto, così malridotto il Dalish non avrebbe potuto proteggerlo, lasciando solo sé stesso e Duncan contro l'intera torre. I suoi pensieri vennero interrotti quando sentì la voce di Jowan vicino a lui «Andiamo, non abbiamo molto tempo prima che arrivino gli altri templari di guardia.»

Elmer apparve preoccupato quando l'eretico si avvicinò al gruppo, tuttavia Huwen, dopo che fece segno di far strada e si avviò con loro verso il deposito, lo vide presto comprendere la situazione e lanciare un'occhiataccia a Jowan. "Evidentemente" pensò il ragazzo, sorridendo leggermente "qualcuno si è scordato di avvisarlo".

Mentre il quartetto andava sempre più in profondità nell'isola, solo Jowan e Lily parlarono, e principalmente tra di loro, discutendo di come sarebbe stata meravigliosa una vita lontano dal Circolo. Huwen ed Elmer, invece, seguivano in silenzio, il ragazzo impegnato a guardarsi intorno e il moro, come fu presto chiaro una volta che entrò nel suo campo visivo, intento ad osservarlo con sospetto. Decisamente non si fidava di lui. Tuttavia, prima che potesse parlargli ed avere una conferma, il gruppo si fermò davanti ad una porta chiusa.

Lily fece un passo avanti e si voltò verso gli altri tre «La Chiesa chiama questo ingresso la "Porta della Vittima". E' formata da...»

«Sì, sì, è molto affascinante, ma come la apriamo?» la interruppe Huwen, per nulla interessato a conoscere più di quanto necessario riguardo al Circolo.

L'iniziata lo osservò per un momento, infastidita di essere stata interrotta, per poi girarsi verso la porta e mormorare quella che, conoscendo i templari, Huwen pensò essere una preghiera. Appena finì, la porta iniziò a pulsare di energia, fatto che, naturalmente, tutti e tre i maghi percepirono.

Elmer fu il primo a riprendersi dalla sorpresa, schiarendosi la voce «E adesso?»

Nuovamente Lily si rivolse al trio «Adesso deve ricevere il tocco del mana. Ma solo chi ha passato il tormento può aprirla.» Con un cenno, Elmer si mise in posizione, incanalando il mana nel suo corpo sul palmo della sua mano, dal quale iniziò ad emanarsi una forte luce violacea, che prese infine forma in una sfera di energia spirituale che venne lanciata contro la porta. Appena il dardo colpì la porta, Huwen sentì l'energia in essa svanire, e il varco si aprì da solo.

Attraversata la soglia, il gruppo si ritrovò davanti all'entrata del deposito. Avvicinandosi al portale, Huwen iniziò ad avvertire una sensazione simile a quella provata mentre si trovava sulla barca diretta verso la torre, ma non riuscì a capirne il motivo. Fu solo quando Elmer provò ad usare la verga del fuoco sulla serratura, e non successe nulla, che il ragazzo comprese la situazione, rimproverandosi per averci impiegato così tanto: ovviamente, per tenere dei maghi lontano da qualcosa, la Chiesa li priverebbe di ciò che hanno di più prezioso, la loro magia.

Anche gli altri dovevano averlo capito, visto che Jowan e Lily stavano visibilmente iniziando ad agitarsi. Elmer, tuttavia, appariva quasi felice di quanto accaduto, voltandosi verso i due con un vittorioso «Ah!» prima che Jowan interruppesse qualsiasi cosa stesse per dire, strappandogli di mano la verga e continuando, senza successo, a provare a fondere la serratura.

Mentre Elmer dimostrava quanto fosse stronzo approvando quasi allegramente una dichiarazione di sconfitta di Lily, Huwen si guardava intorno, cercando una soluzione al problema: si era ripromesso di compiere questo scherzo contro il Circolo e, per l'amor del Creatore, sarebbe andato fino in fondo.

Alla fine il giovane notò una porta in fondo ad un corridoio che partiva dalla loro posizione e, indicandola, si rivolse agli altri «La verga potrebbe funzionare su quella porta?»

«Se anche fosse, potrebbe non condurre da alcuna parte.» se ne uscì abbattuta Lily.

«Dobbiamo almeno provarci, no?» rispose deciso Jowan «Vi sono molte gallerie nel sottosuolo della torre, di sicuro qualcuna sbuca all'esterno ed è stata chiusa, noi dobbiamo solo riaprirle.»

Elmer non sembrava condividere la decisione dell'apprendista, scuotendo il capo «Jowan, la porta è questa: se non si apre, non si apre. Ora torniamo indietro.»

L'unico che prestò attenzione alle sue parole fu Huwen, che lo osservò con un sorriso di scherno «Avete uno strano modo di aiutare il vostro amico, sapete?» per un momento il moro gli rivolse un'occhiataccia, ma si riprese quasi immediatamente, dirigendosi incontro ai due innamorati, uscendosene con l'ennesima scusa per abbandonare la missione «Ci saranno sicuramente delle guardie. Forse è meglio per Lily se...»

«So combattere.» lo interruppe l'iniziata, con rinnovata determinazione, per poi rivolgersi a Jowan «Qualsiasi cosa ci capiti davanti, la affronteremo insieme.» A vedere quella scena così pateticamente stucchevole, l'eretico sollevò lo sguardo al cielo, per poi ricordare ai due piccioncini che avevano i minuti contati, e che, di conseguenza, dovevano darsi una mossa.

Come scoprirono presto, la verga funzionò benissimo sulla serratura, e le guardie da cui Elmer aveva provato a metterli in guardia non erano altro che armature rianimate magicamente per attaccare gli intrusi, così facili da combattere che i due membri del Circolo non ebbero problemi ad eliminarle.

"La sicurezza del Circolo è incredibile." pensò sarcasticamente il ragazzo, quando, dopo che ebbe oltrepassato quella che doveva a tutti gli effetti essere la prigione del Circolo, sentì qualcosa schiantarsi contro di lui, colpendolo con tale forza da farlo finire a terra stordito. Gli ci volle qualche momento per riprendersi, e quando lo fece, vide il suo assalitore: uno spirito, avente le sembianze di un mago, impegnato a proteggere sé stesso e altre tre armature, le quali stavano combattendo con Elmer, Jowan e Lily. Desideroso di vendetta per quel colpo alle spalle, Huwen si rimise in piedi, concentrandosi, pronto a lanciare un incantesimo di paura contro lo spirito, quando vide degli anelli luminosi sollevarsi intorno ad esso e farsi sempre più stretti, stritolandolo e lasciando così indifese le armature, di cui i due maghi e l'iniziata si occuparono facilmente. Volendo comunque contribuire alla sua disfatta, e iniziando a sentire un po' di dolore nei punti dove era stato colpito dal pugno e dove aveva impattato con il muro, il giovane decise di usare un diverso incantesimo sullo spirito, e così, prima che la creatura potesse svanire nel nulla, una nebbia rossastra si alzò dal suo corpo, attraversando la sala fino a raggiungerlo e circondarlo, curando le sue ferite mentre veniva assorbita dentro di lui.

Finito il combattimento, Huwen si ritrovò addosso gli sguardi stupiti di Jowan e Lily, mentre Elmer lo osservava con sempre maggiore sospetto.

La prima a parlare fu Lily: «Jowan non mi aveva detto che voi siete un...»

«Eretico?» la interruppe lui, ridacchiando quando l'iniziata annuì «Credevate forse che vi stessi offrendo in aiuto il mio bell'aspetto?»

Senza aspettare una risposta, il ragazzo si incamminò oltre il gruppo giungendo alla fine della sala e di fronte la porta, la quale, una volta aperta, mostrò un'ampia sala, con vari monili e artefatti di natura chiaramente Tevinter sparsi per la stanza.

Subito l'eretico e l'apprendista iniziarono a cercare qualcosa che potesse aiutarli (e Huwen prestava attenzione anche a ciò che avrebbe potuto ritenere interessante abbastanza da prelevare), mentre Elmer e Lily ebbero quella che probabilmente fu la loro prima conversazione, ma il ragazzo non si interessò a loro, continuando invece a guardarsi intorno.

Sfortunatamente le sue ricerche vennero interrotte quando Jowan chiamò tutti quanti di fronte ad una libreria «Quella libreria dovrebbe essere di fronte ad uno dei muri del deposito, giusto?» la libreria in questione era situata di fronte ad un muro chiaramente malandato, al punto che sembrava pronto a crollare con una buona spinta.

«E' possibile: abbiamo fatto un giro molto ampio, probabilmente lo abbiamo costeggiato» disse speranzosa Lily, mentre i due spostavano la libreria per controllare il muro.

«Allora potremmo provare ad abbatterlo con quello.» continuò l'apprendista, indicando una statua dall'aspetto vagamente felino «Ho letto di questi artefatti: amplificano la potenza di qualsiasi incantesimo sia lanciato su di essi. Se lo usassimo con la verga del fuoco, potremmo aprirci la via fino al deposito.»

Elmer, che fino a quel momento era rimasto in scioccato silenzio, si decise finalmente a parlare «Jowan, non credo che...»

«Non mi importa cosa credi e non credi!» lo interruppe infastidito «Si tratta di me, me e Lily. Se non vuoi aiutare sei pregato di farti da parte.»

In pochi secondi i due iniziarono a litigare, arrivando al punto che, quando Jowan tirò fuori la verga del fuoco, Elmer, urlando «Non ti permetterò di compiere questa pazzia.», gli afferrò il polso, provando a riprendere la verga, e Lily, per aiutare il suo amato, si gettò nella mischia. Huwen approfittò della lotta per continuare le sue ricerche, ma nuovamente non riuscì a trovare nulla prima di percepire un intenso calore dietro di sé: evidentemente i due piccioncini avevano prevalso ed avevano attivato il manufatto.

Voltandosi nuovamente verso il gruppo, vide che la parete era stata completamente fusa dalla fiammata, lasciando solo dei frammenti fumanti intorno ad un gigantesco foro, conducente all'agognato deposito. Lily e Jowan si precipitarono dentro, mentre Elmer rimase imbambolato ad osservarli. Volendo divertirsi un po', il ragazzo si avvicinò al moro sorridendo, ma prima che potesse dire qualcosa il mago sembrò ridestarsi, stringendo la presa sul bastone ed avviandosi verso il foro, ma era ormai troppo tardi: il rumore di vetri infranti risuonò nelle due sale, seguito dalle urla entusiaste dei due amanti. Elmer serrò ancora di più la presa sul suo bastone, ancora deciso a compiere qualsiasi cosa avesse in mente. Huwen, dal canto suo, seppur incuriosito da cosa il moro intendesse fare, si teneva pronto a lanciare un incantesimo di paralisi, nel caso fosse stato necessario fermarlo.

Fortunatamente non ve ne fu bisogno, poiché vedere Jowan celebrare la sua appena scoperta libertà fece esitare Elmer abbastanza a lungo da permettere all'apprendista di voltarsi verso di lui, per poi correre ad abbracciarlo, urlando dalla gioia. Per tutta risposta, il mago sorrise, mostrando quello che doveva essere il sorriso più forzato che Huwen avesse mai visto in vita sua, congratulandosi svogliatamente con il collega e dandogli delle pacche sulle spalle. Anche l'eretico stava sorridendo, apparentemente felice di aver "aiutato" i due a scappare, mentre in realtà stava silenziosamente morendo dalle risate per quanto i due piccioncini ignorassero la chiara ostilità del moro riguardo la storia della fuga, troppo presi dal loro amore per accorgersi della rabbia che stava chiaramente provando mentre loro due se ne andavano felici fuori dal deposito.

Il ritorno verso la superficie fu molto più veloce, soprattutto perché avevano già ucciso praticamente ogni creatura che potesse rallentarli, e in pochi minuti si ritrovarono a risalire le scale che, poco più di un'ora prima, li avevano condotti nelle profondità dell'isola. Per tutta la salita Jowan e Lily non fecero che parlare di come sarebbe stata la loro vita futura: una casetta in riva al mare, dei figli, una barchetta per avviare un'attività da pescatore... per un momento il ragazzo si domandò se anche suo padre avesse pensato di poter avere una vita così quando conobbe l'elfa che sarebbe poi diventata sua madre. "Anche se fosse, i templari hanno avuto da ridire." pensò amareggiato, quando, giunti ormai alla porta che riconduceva alla torre, dopo che Elmer la aprì, il gruppo si paralizzò dal panico nel sentire il comandante dire «A quanto pare avete detto il vero Irving.»


Allora, scusate la lunga attesa, ma siamo finalmente tornati a parlare del nostro eretico preferito.
Ok, onestamente questo non è un capitolo di cui vado molto fiero: in certi punti non sapevo proprio come andare avanti e penso che si noti.
Comunque, solo un ultimo capitolo e finalmente lasceremo la torre alla volta di Ostagar.
Fino ad allora, vi saluto.

Alla prossima,
Atocheg

 

   
 
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