Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Daeny394    12/08/2017    1 recensioni
Sarah Grey, ragazzina cresciuta in una famiglia babbana, parla del suo ingresso nel mondo magico e dell'amicizia nata con Ginny Weasley durante il loro primo anno ad Hogwarts. La storia è ambientata al tempo della seconda apertura della Camera dei Segreti. Sarah racconta delle sue visioni e degli avvertimenti dati all' amica riguardo un vecchio diario ritrovato in un bagno al secondo piano. Per la prima volta, la vera storia di come Ginny fu salvata, viene rivelata
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Colin Canon, Ginny Weasley, Luna Lovegood, Tom Riddle/Voldermort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
«Tu mi dirai quel che voglio sapere ragazza e lo farai anche abbastanza in fretta se non vuoi pagarne le conseguenze. Scruta bene in quella stupida sfera di Cristallo e dimmi cosa il destino ha in serbo per me!» disse il giovane dai capelli biondi
«Dovrai passare sul mio cadavere, perché non aiuterò mai uno come te! E poi, non posso mica vedere il futuro a comando, non è così semplice.»
«Forse hai bisogno di una piccola motivazione allora, non è così? Non è così Cassandra Vablatsky?!»
«Va all’inferno Grindelwald»
«Proprio come immaginavo. La maledizione Cruciatus ti scioglierà un po’ la lingua, non trovi? Crucio»
La strega di nome Cassandrà urlò, urlò con quanto più fiato avesse in gola.
 

Mi svegliai di soprassalto, sudata. Era stato tutto solo un sogno, fortunatamente. Nel letto accanto al mio, Ginny dormiva tranquilla. Consapevole che non avrei più ripreso sonno, decisi di fare due passi, così mi avviai verso la sala comune dei Grifondoro che alle quattro di notte ero convinta di trovare vuota. Ma mi sbagliavo. Sdraiato sul pavimento vi era la creatura più strana che io avessi mai visto. Aveva due enormi orecchie da pipistrello e occhi verdi e sporgenti. Indossava qualcosa di simile a una vecchia federa e appariva particolarmente turbato. Appena mi vide emise un gridolino spaventato
«Non devi avere paura di me» dissi.
«Come ti chiami?» chiesi poi
«Dobby signora, solo Dobby, l’elfo domestico»
«Beh, piacere Dobby. Io sono Sarah Grey»
L’elfo fece un inchino talmente profondo da sfiorare il pavimento con il suo lungo e sottile naso.
Trovai quella strana creatura molto simpatica.
«Vieni qui, siediti vicino a me se ti va. Su questa poltrona c’è così tanto spazio e il pavimento deve essere parecchio scomodo.»
A quelle parole l’elfo domestico iniziò a singhiozzare
«Ho forse detto qualcosa di male?» chiesi, preoccupata
«Qualcosa di male? È stata gentile signora e Dobby non è abituato alla gentilezza. Solo un mago prima di lei ha trattato Dobby da pari a pari» mi spiegò
«Oh beh, mi spiace tanto piccolo. Ma ti prego non chiamarmi signora, mi fai sentire in imbarazzo. Chiamami Sarah, e dammi del tu»
Quello fu davvero troppo per l’elfo dai grandi occhi verdi che iniziò a piangere così forte per la gioia che avevo paura svegliasse mezzo castello. Quando si fu calmato gli chiesi
«Allora, che cosa ci fai qui nel bel mezzo della notte, come hai fatto a entrare?»
«Dobby si è Smateralizzato. Gli elfi domestici possono farlo anche dentro il castello. Lui doveva avvertire Harry Potter. Cose terribili stanno per accadere a Hogwarts» mi disse
Poi iniziò, inspiegabilmente, a picchiare la testa contro il pavimento. Una, due tre volte
«Oh se il mio padrone scoprisse che Dobby è venuto ad avvertirlo. Gli chiuderebbe le orecchie dentro il forno un’altra volta» piagnucolò la strana creatura, rivolgendosi più a sé stesso che a me
«Di che cosa stai parlando, chi è il tuo padrone e cosa centra tutto questo con Harry Potter? Che genere di cose brutte dovrebbero accadere? Dimmelo Dobby, puoi fidarti di me»  
Ma proprio in quel momento si sentirono dei passi, avvicinarsi sempre di più
«Ora Dobby deve andare. Stai molto attenta anche tu Sarah Grey. Nessuno è più al sicuro di questi tempi. Dobby spera di rincontrarti un giorno». Detto questo l’elfo, dopo aver schioccato le dita, semplicemente scomparve
In sala comune entrò…
«Ginny che cosa ci fai qui a quest’ora di notte?»
«Potrei farti la stessa domanda. Con chi parlavi?»
«Con nessuno» mentii
«Certo, e il professor Vitious è un gigante. Senti, lo so che abbiamo litigato, e mi dispiace averti dato della bugiarda. È che…
«Non c’è bisogno che continui, vieni qui»
La strinsi in un forte abbraccio e tra di noi finalmente tutto ritornò come prima
Passò qualche giorno e al castello tutto appariva tranquillo. Non avevo avuto più visioni, Ginny sembrava stesse alla grande, e io e Colin alla fine, avevamo rinunciato a cercare delle informazioni: un poco perché non ne vedevamo più il motivo, e un po’ perché proprio non avevamo idea di come riuscire ad attraversare il reparto proibito senza finire in punizione per un mese. Anche gli avvertimenti dell’elfo ormai sembravano aver perso di importanza, tanto che del nostro incontro non parlai con nessuno, nemmeno con Colin. Era Halloween, quel giorno. Per gli studenti dal terzo anno in poi era prevista una gita a Hogsmeade, così il castello risultava molto meno affollato del solito. Io e Ginny osservavamo i preparativi della festa che si sarebbe tenuta quella sera in sala grande. Hagrid era intento ad intagliare grosse zucche e a costruire lanterne dalle forme particolari e Nick Quasi senza testa non la finiva più di volare avanti e indietro per tutta la sala. Quel giorno era particolarmente felice, perché, ci spiegò avrebbe festeggiato il suo complemorte; era infatti usanza tra i fantasmi di Hogwarts, e non solo, dare delle feste in memoria del giorno della loro dipartita.
«Aspetto questo momento da tempo» ci spiegò Nick
«Questa sera, arriveranno fantasmi da tutta la Gran Bretagna per festeggiare la mia morte! Se volete, siete i benvenuti, ci saranno anche il giovane Potter e i suoi due amici» continuò poi
«Oh verremo sicurame…»
«Quello che Ginny voleva dire…  è che ci piacerebbe davvero tanto, ma purtroppo non possiamo proprio. Sarà per un’altra volta. Grazie per l’invito comunque»
«Come desiderate.» disse Nick, poi si diresse verso la Dama Grigia
«Perché no, Sarah? Dai, non sono mai stata a una festa del genere. Sembra interessante e poi Nick sarebbe molto contento di vederci lì»
«Da quanto ti interessi così tanto della sua felicità?» scherzai
«Stasera c’è festa in sala grande. E credo proprio che sarà UNA GRAN BELLA FESTA. Di gran lunga migliore di quella di Nick!» aggiunsi poi
«Andiamo, quanti potranno vantarsi di essere stati ad un Complemorte. Sarà un’esperienza fantastica. Ti preegoo» mi implorò lei
«Facciamo così. Se c’è tempo, e non si farà tanto tardi, dopo il banchetto magari andiamo a vedere di che cosa si tratta»
«Oh grazie grazi grazie, e mille volte ancora grazie»
«di niente» risposi ridendo
«Ah, io ti consiglierei quel vestito verde che mi hai fatto vedere l’altro giorno. Sai, per andare alla festa di Nick» dissi facendole l’occhiolino
«Ma smettila» face lei, sorridendo
Così alle otto circa, ci avviammo in sala grande per il banchetto. Avevamo parlato della festa di Complemorte a Luna e Colin, ma loro avevano deciso di non venire.
«Sarà una noia mortale»
Era stata questa la risposta di Colin, e siccome a Luna dispiaceva lasciarlo da solo, decidemmo di dividerci. Una volta terminato il banchetto io e Ginny saremmo andati da Nick mentre Luna e Colin sarebbero rimasti tutta la serata in sala grande.
 Erano circa le undici, quando io e Ginny ci avviammo dal fantasma di Grifondoro. Arrivati circa a metà strada però la mia amica mi disse di non sentirsi bene.
«Ho un tremendo giramento di testa, non credo di riuscire a venire alla festa. Non voglio che Harry mi veda in queste condizioni»
«Vuoi che ti riaccompagni in stanza, a riposare?» le chiesi
«Oh no, no, tu torna pure da Colin e Luna. Vado da sola in dormitorio, tranquilla»
«Ginny, sei bianca come un cadavere. Ti accompagno»
«Va bene, grazie.»
Così tornammo in dormitorio, e aiutai la mia amica a stendersi sul letto. Le presi un bicchiere d’acqua e zucchero e mi sedetti per un poco accanto a lei
«Non devi preoccuparti per me. Con un poco di riposo starò meglio. Tu torna pure dagli altri»
«Sei sicura?»
«Sicurissima» mi rispose
Così andai da Luna e Colin
Decidemmo però di ritirarci un po’ prima della fine della festa, per poter così controllare le condizioni di Ginny.  Arrivati al secondo piano ci trovammo davanti ad una scena orribile. Harry, Ron e Hermione, che dovevano essere appena tornati dal Complemorte, fissavano inorriditi qualcosa sulla parete: a lettere cubitali, con quello che sembrava essere sangue una scritta recitava:
LA CAMERA DEI SEGRETI È STATA APERTA
TEMETE, NEMICI DELL’EREDE
Il pavimento era pieno zeppo di acqua, e su una torcia era appesa… Mrss Purr la gatta di gazza.
«Che cosa diavolo è successo qui?» chiesi a Hermione
«Io, non lo so» mi rispose la ragazza con voce tremante
Un rombo in lontananza annunciò la fine della festa. Un attimo dopo un centinaio di studenti giunsero nel corridoio. Poi qualcuno gridò
«Temete nemici dell’erede! La prossima volta tocca a voi, mezzosangue!»
Si trattava di un ragazzino del secondo anno di nome Draco Malfoy


RINGRAZIAMENTI:
Mi sembra il minimo ringraziare Gin per il grande aiuto datomi: é stata un po' la mia mentore e le sono veramente grata per i suoi ottimi consigli. Ha creduto in me, e nella mia storia e ciò per me non ha prezzo. Un bacio grande a te Gin
Daeny
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Daeny394