Il tempo passa e io ti aspetto
Aspetta, Lily, seduta in cucina e con gli occhi puntati sulle lancette dell’orologio.
Aspetta, non può fare altro.
Aspetta – secondi, minuti, ore.
Si alza e si risiede, continuamente, allo scoccare dei cinque minuti.
Il cuore batte, incessante, mentre fuori il vento si manifesta, facendo tremare le finestre.
Lo stomaco le si contorce – dieci minuti – e tutto sembra troppo calmo per essere vero.
E’ agitata, Lily – troppo, direbbe James –, tanto che, al fischio emesso dal bollitore, sobbalza e prende la bacchetta.
Le mani si muovono freneticamente e i piedi battono a terra, pronti a scattare – quindici minuti –.
Poi la porta d’ingresso si apre, James la chiama, le dice che è tornato e lei gli corre incontro, perché il cuore ha smesso di martellare e tutte le sue paure sono scivolate via, in un attimo – perché lui è tornato, sta bene. E’ lì, con lei.