Libri > Shadowhunters
Segui la storia  |       
Autore: dragun95    14/08/2017    1 recensioni
[Attenzione i fatti e la trama, di questa storia non seguiranno quelle dei libri. Così come i personaggi che sono miei OC]
Da un po di tempo a Parigi si stanno verificando molte sparizioni di persone, la cosa non sarebbe strana se a distanza di poco tempo si rilevassero breve presenze di auree demoniache.
Proprio per questi fatti che Molock un cacciatore e ultimo membro del gruppo dei templari in questo mondo moderno è stato mandato ad indagare, ad aiutarlo nelle indagini e come guida al suo fianco ci sarà uno stregone, a cui il cacciatore vorrebbe tagliare la testa non appena apre bocca.
Tra le vie di Parigi questo improbabile due riuscirà a risolvere il mistero e capire che sta succedendo alla città della torre di ferro.
Genere: Azione, Erotico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Altri
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 7



Yann si mise di fianco al tavolino in caso qualcosa, sapeva che Molock risultasse pericoloso anche con le mani legate, ma sentiva che la rabbia del cacciatore stava svanendo lentamente mentre vedeva la vampira bionda guardarlo con i suoi occhi azzurri,

-Mi spiegate che cosa volevate fare? Non si combatte qui dentro!- affermò Elise guardando la sua guardia personale ed amica negli occhi con uno sguardo di rimprovero ma allo stesso tempo dolce e triste, Mayling abbassò la testa desolata per aver fatto preoccupare la sua "padrona",

-Io non c'entro niente. Questa bestia mi ha aggredita in bagno ed io ho risposto per difendermi- disse con tono accusatorio puntando il dito contro il moro che alzò la testa di scatto,

-Tu hai ucciso il nostro unico sospettato nelle fogne- usò anche lui il tono accusatorio mettendosi in piedi in modo brusco tanto da far indietreggiare la bionda che si rifugiò tra le braccia dello stregone,

-Aspetta May, sei stato tu a rompergli l'osso del collo?- chiese Yann guardando la ragazza orientale che fece spallucce facendo vagare lo sguardo in giro,

-Vi conoscete voi due?- a fare quella domanda fu Molock, il quale era molto stupito che lo stregone conoscesse la ragazza che aveva mandato a farsi fottere l'obbiettivo nelle fogne in cerca di indizi, ma la risposta non arrivò dal ragazzo ma dalla bionda che stava stretta a lui ancora leggermente spaventata,

-È la mia guardia del corpo e all'occorrenza gli chiedo di occuparsi di affari delicati. May, tesoro hai davvero ucciso il loro sospettato?- a quella domanda la corvina annuì con lo sguardo basso ma poi si affrettò a dire le sue motivazioni,

-Aspetti Elise, mi lasci spiegare. Lei mi ha chiesto di occuparmi del furto di sacche di sangue che ultimamente sparivano dal trasporto dalla nostra "cantina di scorta" al club, ed ho fatto come mi ha detto scoprendo che era quel mondano a rubarle. Così mi sono occupata di renderlo innocuo, in modo che non danneggiasse più il club, ma poi è arrivato questo stupido cane ed ho dovuto attaccare per poter fuggire-,

-Uccidendolo è così che lo rendi innocuo! Vampira- affermò il moro guardando la ragazza negli occhi alzando un sopracciglio, anche se in quel momento era concentrato una piccola parte del suo cervello ammetteva che quella ragazza fosse molto carina, mentre l'interpellata lo guardava storto, poggiando le mani sui fianchi,

-In primo sono non sono una vampira, ma una ragazza normale con la vista, una mondana come la chiamate voi, e poi sono anche una mercenaria professionista-,

-BASTA-.
Un gridò acuto costrinse i tre nella bolla insonorizzata a tapparsi le orecchie mentre osservavano la persona che aveva gridato,Elise, aveva gli occhi tristi, ma invece di essere arrabbiato erano colmi di dolcezza e comprensione, la ragazza si staccò dallo stregone andando vicino alla sua amica che abbassò la testa mortificata, credendo che sarebbe stata ripresa, ma invece Elise alzò la mano accarezzandole dolcemente la guancia,

-May, so che hai solo svolto il tuo lavoro come ti chiedo, non sono arrabbiata con te. Sei la mia forza e la mia lama e sono certa che non mi avresti deluso per risolvere il problema e così hai fatto, gli imprevisti capitano sempre e non possiamo farci niente- le disse dolcemente stringendola in un abbraccio, mentre la corvina le sorrideva, quando poi la vampira puntò i suoi occhi sul cacciatore davanti a lei,

-In quanto a voi signor Cacciatore, capisco che stiate solo cercando di svolgere la vostra missione al meglio e che voglio risolvere il mistero a tutti i costi. E mi dispiace che la mia amica vi abbia privato del vostro unico indiziato, da cui poter ottenere informazioni e di questo errore mi dispiace, anche se è stato una pura casualità. Ma non toglie che voi possiate entrare nel mio club e radere al suolo tutto...io intendo aiutarvi...e infatti voglio aiutarvi- si fermò per poi superare la corvina e circumnavigare il tavolo arrivando vicino al guerriero per dirgli,

-Ma ora voglio che usciate dal mio locale...Yann vi comunicherà tutto il resto...ma ora vi prego di andarvene- disse un po intimidita, mantenendo un tono pacato, guardando negli occhi il moro, che perdendosi in quelle due pozze di zaffiri, il suo istinto avrebbe voluto ribattere ma davanti a quegli occhi così gentili e innocenti, Molock abbassò il capo annuendo, allora con prudenza lo stregone gli tolse le manette e lui riprese le sue armi e uscì dalla zona vip, uscendo dalla porta sul retro.
I tre si risiedettero al tavolo, con un silenzio intorno a loro e il rumore della musica e dei figli della notte che si divertivano in discoteca,

-Ci tengo a scusarmi per Molock. È un bravo ragazzo, ma tende ad innervosirsi facilmente e a cercare di difendere l'onore in combattimento- disse lo stregone sistemandosi meglio la maschera facendo apparire un fazzoletto che attorcigliò e a cui diede fuoco creando una candela,

-È solo uno stupido mastino senza guinzaglio che spera di fare ciò che gli pare. Non sa cosa vuol dire essere un guerriero- disse schietta Mayling incrociando le braccia sotto il seno, quando il tocco gentile della vampira al suo fianco la fece stare zitta comprensiva,

-Tornando al nostro accordo...vi posso dare le informazioni che chiedete... Ma il prezzo...-,

-Dimmi pure qual'è mia cara, sai che non ho paura di pagarvi- rispose sorridendo il giullare facendo arrossire la bionda, che non sfuggì all'amica la quale sorrise impercettibilmente,

-In base alle informazioni che troveremo...500 sacche di unità di sangue...vuoi che troviamo solo informazioni sulle monete?- chiese lei dopo aver detto il prezzo per le loro informazioni, a quella richiesto lo stregone non sembrò per niente intimorito alzandosi ed avvicinandosi alla ragazza con fare elegante,

-Scegli tu da dove iniziare. Mi fido della mia "Profeta"- a sentirsi chiamare così Elise arrossì di più per poi essere presa dal braccio con delicatezza è fatta alzare con molta dolcezza, finendo tra le braccia dello stregone e ritrovandosi a guardare la sua maschera, lui spostò lo sguardo su Mayling che fece spallucce, come a dirgli "fallo ma non esagerare", sorridendo lui posò delicatamente le sue labbra su quelle della vampira in un piccolo e leggero bacio.



Molock se ne stava fuori dall'uscita esterna del club di vampiri, con le spalle appoggiate al muro e là testa in alto a guardare il cielo pieno di stelle, stranamente si sentiva un'idiota ad aver fatto una sceneggiata lì dentro, eppure sentiva anche di essere stato nel giusto a voler vendicare il suo orgoglio ferito, ma gli occhi di quella nascosta, della "Profeta" come la chiamava Yann, gli avevano riportato alla mente un paio di occhi ormai dimenticati da tempo, quando poi sentì la porta aprirsi e con la coda dell'occhio vide Yann che usciva,

-Bene abbiamo un'accordo per le informazioni. Elise mi ha detto di tornare quando avrà qualcosa...ma se vuoi entrare...mi ha detto specificamente di dovermi consegnare le armi...o non ti farà passare- disse lui grattandosi la testa sorridendo, mentre il moro restando impassibile si staccava dal muro avviandosi fuori verso le strade seguito dallo stregone,

-Le informazioni della tua ragazza sono attendibili?- a quella domanda lo stregone deglutì, e il templare era sicuro che sotto alla maschera fosse arrossito come un pomodoro, per poi sentirlo ridacchiare,

-Non è la mia ragazza- rispose lui grattandosi la nuca e sistemandosi i ciuffi di capelli con la mani,

-Dal vostro linguaggio del corpo e dal vostro atteggiamento si direbbe il contrario!- affermò lui, posando lo sguardo sul ragazzo dai capelli multicolori, che sembrava più nervoso,

-Io vorrei ma...ecco lei non sopporta di bere...o almeno da qualcuno vivo- rispose lui abbassando lo sguardo mentre il sorriso sul suo volto si abbassava un po sulle sue labbra,

-È ancora molto giovane, immagino che non abbia totalmente il controllo sulla sua sete di sangue....avete entrambi l'eternità davanti...avete tutte le sabbie del tempo per chiarirvi- a quelle parole Yann alzò lo sguardo sul ragazzo che di certo non si aspettava di sentirsi dire certe parole almeno non da lui.
La mattina seguente, il moro si svegliò abbastanza stanco, durante il dormiveglia lo sguardo di Elise era ancora impresso nella sua mente e finalmente si ricordò dove aveva visto degli occhi simili, ma erano ormai molto tempo che pensava che quelle immagini fosse sopite in uno dei meandri più profondi del suo animo, lentamente si alzò dal letto sbadigliando e portando una mano alla piccola catenina che teneva legata ai boxer con appeso un piccolo ciondolo circolare con sopra una pietra levigata a cerchio di diaspro, velocemente si rimise i pantaloni e si diresse in cucina dove trovò il proprietario della casa intento a fare colazione,

-Giorno- lo salutò Yann, ricevendo in risposta un sonoro sbadiglio e un suono di ossa che scricchiolavano, con lo sguardo lo stregone vide il suo compagno stiracchiarsi e notando che dietro all schiena per tutta la sua lunghezza presentava un grosso tatuaggio maori formato da linee che terminava fino alle spalle con qualche croce rossa nel mezzo, 

-Colazione?- chiese mentre il cacciatore si sedeva al tavolo, chiedendo: sandwich con burro di arachidi e gelatina di mirtilli, acqua leggermente gassata e manzo sotto sale essiccato,

-Sto cominciando a farmi farmi una certa idea della tua dieta amico. Non credi sia abbastanza bilanciata di prima mattina?- a quella domanda Molock lo guardò masticando un pezzo di sandwich, mentre osservava lo stregone con davanti una ciotola piena di cereali al miele e versarvi dentro la limonata gassata al posto del latte,

-Comunque io dopo uscirò a fare delle commissioni, tu...?-,

-Credo che mi rilasserò e poi andrò a farmi un giro, cercherò degli indizi e vedrò se ci sono delle novità in giro- rispose bevendo dell'acqua leggermente gassata mentre lo stregone annuiva.
Il moro stette sdraiato sul divano fluttuante del soggiorno per una buona oretta, dopo che lo stregone era uscito per tre le sue cose, intanto lui stava scrutando un giornale mondano in cerca di informazioni e nuovi avvenimenti nel mondo umano, ma nessuno di quegli articoli segnalava la sparizione di donne in luoghi isolati, ormai gli indizi che collegavano le vittime delle sparizioni si contavano sul palmo di una mano e ciò non lo aiutava di certo, tutti erano stati rapiti in luoghi isolati senza videocamere, vicini ad un'apertura per le fogne e che il 95% degli scomparsi erano donne, ma la presenza di uno sguardo dolce e un sorriso sicuro erano troppo presenti nella sua mente per aiutarlo a concentrarsi, quando sentì la suoneria del suo cellulare, si allungò per prenderlo vedendo sul display un numero sconosciuto, ma comunque decise di rispondere,

-Salut- disse in francese aspettando una risposta,

-Bonjuor signor Molock. Mi chiamo Marianne e faccio parte degli Shadowhunter qui a Parigi, la contattiamo per il servizio di pulitura che lei ha chiesto- disse una voce femminile con un forte accento francese

-C'è qualcosa che non va signorina?- chiese mettendosi seduto, sorpreso che lo contattassero quelli della sede francese, pensava che non gli andasse giù che il conclave avesse affidato ad un cacciatore esterno un missione nella loro giurisdizione,

-Prima di tutto, vorrei dirle che non ho alcun rancore se hanno affidato a lei una missione sul territorio parigino che è di nostra competenza, infondo siamo tutti nella stessa squadra, anche se proveniamo da nazioni e paesi diversi lottiamo per un'unico obbiettivo comune- iniziò a dire la cacciatrice parigina con tono serio ma calmo e pacato,

-Al contrario secondo il suo fascicolo, sono contenta ed onorata che lei sia qui. Membro delle sette Croci sacre, non che uno dei cinque Holeblade- fischiò la donna, mentre il cacciatore dall'altro capo sorrideva soddisfatto, sebbene non gli importasse molto era comunque sollevato che qualcuno riconoscesse i suoi titoli,

-Immagino che non mi abbia chiamato solo per elogiarmi!- affermò lui,

-In realtà abbiamo scoperto qualcosa mentre pulivamo la scena del massacro fatta dal demone. In primo luogo vi era della cera di candela sciolta, sembrerebbe una candela profumata.... E poi abbiamo scoperto delle linee di gesso, del tipo che si usa per scrivere alla lavagna, sotto tutto quel sangue sul pavimento- lo informò la cacciatrice al telefono, mentre Molock ascoltava e cercava di mettere insieme i pezzi che gli erano appena stati dati per avere altri indizi, ma era come provare ad unire dei cocci di dimensioni microscopici,

-Okey, grazie delle informazioni. In caso scopriate altro sulla scena, me lo faccia sapere- disse il cacciatore dall'altro lato della cornetta, mentre la voce annuiva,

-Stiamo ancora finendo di ripulire la scena, ma ormai abbiamo quasi finito. In caso qualcosa vi informeremo. Bonne journée- lo salutò la cacciatrice francese per poi chiudere la chiamata.



Dopo la telefonata, Molock aveva deciso di uscire a farsi un giro in parte per sgranchirsi le idee e in parte anche per cercare informazioni, continuò fino al pomeriggio ma senza alcun risultato, non riusciva a concentrarsi, aveva ancora in testa gli occhi della vampira che si sovrapponevano ad altri due, quel pensiero ormai era un chiodo fisso che aveva riaperto una vecchia voragine nel suo spirito che ormai pensava di aver risigillato, soprappensiero girò l'angolo finendo in un vicolo senza uscita, sospirando stava per girarsi e fare retro front, ma qualcuno lo colpì con un'oggetto al viso.

Barcollando il cacciatore avvertì un forte dolore al viso, quando portò la mano alla sua arma dietro alla schiena, si accorse che non vi era più, allora volse lo sguardo e vide tre membri del popolo fatato,

-Cercavi questa cacciatore?- chiese la fata al centro dai capelli  marrone chiaro e le ali da libellula, che subito il ragazzo riconobbe come la fata che due giorni fa aveva dato fastidio al ristorante per nascosti di Chloè e Lind, al fianco della fata vi erano altri due membri del popolo fatato, quello a sinistra era moro con gli occhi neri e delle ali da farfalla viola e gialle e quello a destra era leggermente più alto di quello a sinistra dalla cresta di color marrone scuro, occhi verdi, un percing al labbro e delle ali dal taglio affilato di color foglie secche,

-Non ti sei nemmeno accorto che te l'avevano presa alle spalle- lo canzonò la fata con la cresta, mentre il moro digrignava i denti infuriato, avevano ragione, immerso nei suoi pensieri non si era accorto di niente e questa consapevolezza lo faceva rimpiangere di se stesso,

-Non è molto sveglio, Morfyl- disse la fata mora rivolgendosi al castano al centro che stava ridendo con in mano l'alabarda del cacciatore,

-Ehy bestione, tieni questa- disse girandosi e lanciando l'arma dietro di se che venne presa al volo da qualcuno, gli occhi azzurri di Molock incrociarono una figura dietro ai tre molto più alta di loro e anche di lui, almeno due metri e dieci, il fisico magro e robusto dalla carnagione bianca, salendo in alto vide un viso di una bel ragazzo, dai lineamenti marcati, incorniciato da dei lunghi capelli color grigio cenere, naso dritto e lungo, occhi di un color ametista, dalle orecchie a punta che spuntavano e dal paio di corna color bianco pallide che gli spuntavano sulla testa si poteva capire che era una specie di fata chiamata Ogre, ma guardandolo negli occhi il cacciatore capì che lui era decisamente fuori posto in quell'imboscata, ma subito venne colpito al viso con un pugno da una delle fate.

-Fammi indovinare, questa imboscata è per quello successo al ristorante?- chiese Molock, rivolgendosi alla fata che a quanto aveva capito si chiamava Morfyl, e togliendosi il sangue che gli colava dal naso per il colpo di prima,

-Tu mi hai messo in imbarazzo davanti a quelle ragazze quindi. SI- disse marcando l'ultima parola alzando il bastone e calandolo sulla testa del cacciatore ma questi si girò di schiena accovacciandosi a terra, l'arma si spezzò quando colpì la schiena del ragazzo, lasciando basito chi la impugnava, mentre il moro digrignando i denti per il colpo subito si rimise in piedi girandosi a guardare la fata negli occhi,

-Se fai lo stronzo in pubblico, non è colpa mia- gli disse quando poi venne colpito al viso dalla suddetta fata, subito quella con la cresta lo colpì allo stomaco con una ginocchiata facendolo piegare, e quella mora saltò colpendolo a piedi uniti il petto del cacciatore mandandolo a terra, subito i tre gli furono addosso colpendolo con calci e pugni, mentre lui era rannicchiato in posizione fetale per difendersi, quando poi stufo di quella situazione si alzò di colpo facendo destabilizzare i tre,

-Avete finito?- chiese scrocchiandosi le ossa del collo e togliendosi il sangue che usciva dal naso e un piccolo taglio sul labbro, quei colpi li aveva sentiti, ma non erano niente in quanto a quelli che prendeva nei suoi addestramenti e con la runa che aumentava le sue capacità fisiche risultavano pressoché nulli,

-Certo che no, brutta mierd, non abbiamo ancora finito con te- disse Morfyl, ansioso di poterlo colpire ancora,

-Questo idiota non sa neanche difendersi senza la sua arma- lo schernì la fata mora ridendo, lanciando un'occhiata all'ogre che aveva assistito alla scena scuotendo la testa e poggiando l'arma del cacciatore contro il muro, mentre il templare si toglieva il sangue con la manica della giacca, per poi tirare un profondo sospiro,

-Diciamo che  non mi andava di rispondere alle minacce di voi idioti. Ma visto che mi avete colpito e non siete soddisfatti. Mi vedo costretto a rispondere all'offesa-.

Velocemente si girò affermando la fata mora per la maglietta per poi tirargli una testata in pieno viso mandandolo al muro, per poi voltarsi verso Morfyl e assestargli un calcio in pieno stomaco facendolo boccheggiare, dietro di lui la fata con la cresta lo colpì alla schiena mandandolo in avanti, a quel colpo si girò mettendosi in posizione di difesa, la fata fece un passo cercando di colpirlo con un diretto, ma il moro fu più veloce ruotando il corpo ed abbassandosi per un calcio rotante dal basso mirando alle gambe che mandò l'avversario a gambe all'aria. 
Sbuffando si voltò verso vedendo la fata mora che si rialzava e provava a colpirlo con un calcio, che venne parato dal cacciatore, che lo sollevò, lanciandolo contro il muro, per poi girarsi e colpire Morfyl che si stava per avventare su di lui, con un destro allo zigomo del volto, quando alle sue orecchie il rumore di un coltello che veniva fatto scattare, voltandosi vide la fata con la cresta che mirava un'affondo con un coltello a serramanico manico, ma velocemente Molock lo afferrò per il polso bloccando l'attacco per poi colpirlo con un pugno alla gola facendogli mancare il fiato e ruotargli il braccio poggiandovi sopra il ginocchio e con uno strattone sentire le ossa e le carni che si rompevano, mentre la fata urlava di dolore.
Vedendo Morfyl correre in aiuto del suo amico, lo spinse con un calcio facendoli finire entrambi a terra, mentre con uno scatto correva in direzione della fata dai capelli neri ancora intontito per la bocca al muro, il cacciatore corse saltando sul muro ed usandolo come strada per correre e saltare dietro di lui, ruotando il busto effettuando un calcio rotante colpendolo alla guancia e spingerli la testa contro il muro del vicolo facendolo svenire, 

-Ora sei morto, bastardo!- affermò Morfyl livido di rabbia rialzandosi ed avanzando contro il cacciatore che rimase immobile, cercando di colpirlo con dei pugni ma l'altro li schivava tutti, quando poi la fata tirò un diretto, Molock afferrò il pugno col palmo della mano guardandolo con uno sguardo gelido per poi tirare avanti il braccio del ragazzo e con uno gomitata romperlo, facendolo finire in modo innaturale, il castano gridò di dolore indietreggiando, ma con l'adrenalina a mille provò a colpirlo con un calcio ma ancora una volta il cacciatore lo parò fermandolo e ruotando il piede facendo finire il ragazzo a terra, per poi poggiargli violentemente la suola dello scarpone sulla coscia ed afferrargli saldamente la caviglia e con un colpo deciso rompergliela, Morfyl urlò a causa delle scosse di dolore del braccio e della caviglia quando fu girato a pancia in su con la forza, una morsa lo strinse per il collo e lui si ritrovò a fissare due occhi azzurri di puro gelo,

-Non dovevi sfidarmi piccola merda. Ora ascoltami bene perché non mi ripeterò ancora, se provi nuovamente a metterti sulla mia strada, al posto delle ossa ti strapperò le ali, mi sono spiegato?- a quel tono gelido e furioso, la fata annuì per poi svenire di colpo, Molock lo mollò rialzandosi e sistemandosi la giacca, levandosi la polvere di dosso.

-Davvero niente male, sei uno tosto!- affermò l'ogre che era stato in disparte ad osservare lo scontro per poi prendere l'alabarda e lanciarla al suo legittimo proprietario, che la prese al volo rinfoderandola incontrando lo sguardo ametista del ragazzo,

-Non leggo nei tuoi occhi la voglia di combattere e francamente non sembri neanche un cattivo ragazzo. Che ci fai con questi tre idioti?- chiese guardando le tre fate a terra dietro di se svenute per il dolore,

-Mi hanno reclutato in un bar, anche se è più esatto dire che mi hanno costretto. Mi spiace per questo inconveniente, ma se permetti ora me ne andrei, questo scontro è stato senza senso!- affermò l'ogre scuotendo la testa, non riuscendo a credere che lui e quei tre idioti fossero della stessa specie, al contrario a quelle parole Molock,

-Tu si che sei una fata che merita rispetto, hai più onore di queste merde. Uhm...-

-Skall- rispose l'ogre pronunciando il suo nome,

-Bene Skall, io sono Molock. No vai pure non ho niente da discutere con te e anche se c'è l'avessi, lo farei davanti a dell'alcool o un caffè. Mi sembri uno con cui parlare in modo civile- a quelle parole Skall sorrise,

-Chissà magari un giorno ci rincontreremo- rispose tranquillo allontanandosi, mentre sul viso del templare si dipingeva un sorriso ed allontanarsi dal vicolo dopo aver lanciato uno sguardo è uno scrollata di capo ai tre ancora a terra.









Note dell'autore

Ed ecco un'altro aggiornamento di questa mia storia, qui vediamo di come Elise riprende i due litiganti, sempre con il suo tono dolce e molto pacato e intento allo sguardo della vampira Molock sente qualcosa ritornare a galla, qualcosa che riguarda il suo passato.
Dopo di che una cacciatrice della sede degli Shadowhunter francesi contatta Molock per metterlo al corrente degli indizi scoperti mentre ripulivano la scena del massacro, scoprendo anche gli onori e i rispetto del mio personaggio, oltre che a nuovi piccoli novità sul caso che sembrano non portare da nessuna parte.
E alla fine ecco che una vecchia conoscenza cerca vendetta e porta degli amici, ma quella fata ha fatto male i suoi calcoli pensando che la superiorità numerica lo avrebbe aiutato, anzi sono stati massacrati senza pietà, e poi ecco il mio nuovo personaggio secondario, proprio un bel tipo non trovate il mio Ogre.
Con questo finisco, ci sentiamo al prossimo capitolo da Dragun un saluto.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: dragun95