Serie TV > Grey's Anatomy
Segui la storia  |       
Autore: esserre93    15/08/2017    1 recensioni
Amelia Shepherd decide di trasferirsi a Seattle e iniziare una nuova vita con la sua nuova famiglia
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Amelia Shepherd, Arizona Robbins, Callie Torres, Owen Hunt, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-    Grazie, sono stata bene
Owen e Amelia erano appena tornati da un appuntamento ed ora erano fermi in auto davanti casa di Meredith
-    Grazie a te per essere venuta
-    A domani – Amelia aprì la portiera dell’auto, ma Owen la fermò e si avvicinò alle sue labbra, per poi poggiarle su quelle della mora. Amelia ricambiò per poi allontanarsi poggiando una mano sul petto dell’uomo di fronte a lei. Gli regalò un sorriso e scese dall’auto.
Non appena entrò in casa, poggiò la schiena alla porta e si sedette a terra. 
-    A quanto pare è andato tutto bene
-    Dio Meredith, mi hai fatto prendere un colpo – Amelia si poggiò una mano sul petto per lo spavento
-    Scusa, credevo mi avessi sentito
-    No, stavo pensando ad altro
-    Posso immaginare. Allora? Tutto bene?
-    Sembra di sì. Owen è così premuroso, mi fa sentire al sicuro 
-    Non farlo soffrire, tengo a lui
-    Anche io ci tengo e sai com’è sono umana anche io e capace di provare sentimenti 
-    Non intendevo questo
-    So cosa intendevi: è l’ex marito di Cristina e quindi devi proteggerlo, ma non da me
-    Mi fa piacere che tu sia felice
-    Grazie. Ma Derek ti ha fatto sapere qualcosa? Quando torna?
-    Dovrà stare lì ancora una settimana. Problemi con i pazienti?
-    No, solo che mi chiedevo se stesse diventando un lavoro fisso lì
-    Non lo so Amelia, Derek ed io non parliamo più come una volta 
-    Mi dispiace. Vuoi ancora compagnia? Altrimenti vado a letto
-    No non preoccuparti, andiamo insieme domani in ospedale?
-    Va bene, buonanotte
-    Buonanotte 
Amelia si diresse verso la sua camera e si lanciò sul suo letto. Le emozioni che aveva provato quando Owen l’aveva baciata erano ancora vive. Si sentiva felice, quell’uomo sapeva come fare per farla sentire al sicuro ed era proprio di questo di cui aveva bisogno.
Il giorno dopo, quando arrivò in ospedale, fu subito chiamata in pronto soccorso, dove trovò Owen e Arizona a discutere delle sorti di un paziente
-    Che sta succedendo qui?
-    Devo portare immediatamente il paziente in sala operatoria, ha un’emorragia interna
-    Owen, non credo ci sia qualcosa da discutere
-    In realtà si, il bambino ha anche un trauma cranico, che se non viene portato immediatamente a fare la tac potrebbe risultargli fatale
Amelia si avvicinò ad Owen e cercò di calmarlo sfiorandogli la mano
-    Sono io il neurochirurgo, spetta a me decidere, giusto?
-    Lo so, ma volevo aiutarti
-    Non ne ho bisogno, puoi andare Owen, adesso ci pensiamo noi
Amelia vide l’uomo uscire dalla stanza con il capo chinato.
-    Da quand’è che hai bisogno di un cane da guardia?
-    Non ne ho mai avuto bisogno
-    E allora dì al tuo uomo di stare al suo posto
-    Non è il mio uomo
-    Ah no? 
-    No, ci stiamo solo conoscendo e anche se fosse non sono affari tuoi, portiamo subito il bambino in sala operatoria
Arizona aveva ragione, non aveva bisogno di una persona che la difendesse da ogni cosa, tantomeno in ospedale, ma Owen era fatto così: prendere o lasciare.
-    Non ti lavi con me?
-    No, aspetto che finisci e poi lo porto a fare la tac
-    Come vuoi
-    Arizona?
-    Dimmi
-    Mi dispiace per prima, non so cosa gli sia preso
La bionda non rispose, ma terminò di lavarsi ed entrò in sala operatoria.
Amelia rimase lì per l’intera durata dell’intervento e si ritrovò a guardare la sicurezza con cui Arizona compiva quei gesti su quel piccolo paziente. La bionda le aveva appena dimostrato di essere gelosa e nonostante le facesse piacere, questo le procurava anche una grande rabbia, non solo perché Arizona era sposata, ma perché era una donna e nonostante non ci trovasse nulla di sbagliato, non le era mai capitata una cosa simile. Owen, invece, rappresentata tutto ciò di cui aveva bisogno e avrebbe protetto quello che stava nascendo tra di loro
-    Ecco qui, finito, puoi portarlo a fare la tac – Arizona stava uscendo dalla sala operatoria e gettò il camice e la mascherina nel cestino
-    Grazie, vado subito allora
-    Vuoi che ti assista nel caso in cui dovessi operare?
-    Non hai niente da fare oggi?
-    Ormai è ora di pranzo, farò il giro visite nel pomeriggio
-    E allora vai a pranzare, chiamo la Edwards
-    Ma che ti prende?
-    Nulla
Amelia fece segno alle infermiere di portare il bambino in sala tac e anche lei si sbrigò ad uscire
-    Perché scappi?
-    Non sto scappando, ho da fare
-    Credevo fossimo amiche
-    Ah davvero? A me non sembra
-    Perché no?
-    Non posso parlarti di Owen, altrimenti inizia ad uscirti il fumo dalle orecchie 
-    Non è vero
-    Invece sì, come prima in pronto soccorso, quindi mi dispiace, ma questa io non la chiamo amicizia. Ora devo andare.
Amelia lasciò Arizona nel bel mezzo del corridoio senza lasciarle modo di obiettare. Sapeva di averla ferita, ma era l’unica soluzione a quel problema.

Da quel giorno trascorse una settimana. La storia tra Amelia e Owen procedeva bene e nonostante fossero passati così pochi giorni, entrambi avevano il desiderio di fare sul serio. Con Arizona si erano incontrate poche volte, se non per lavoro. I loro scontri fatti di gelosia e risentimento continuavano bensì tra loro non fosse successo mai nulla. 
Quella mattina, Amelia si svegliò nella roulotte con accanto Owen e un sorriso le spuntò guardandolo dormire, sembrava in pace con il mondo.
-    Buongiorno perché mi fissi?
-    Sei bello quando dormi, sembri un bimbo felice
-    Lo sono. Dormito bene?
-    Non molto, il bosco mi terrorizza
-    Anche Derek e Meredith hanno una casa nel bosco
-    Infatti anche lì dormo poco
-    Vorrà dire che compreremo una casa in città 
-    Compreremo?
-    Non vuoi?
-    Certo, ma non ora
-    Io dovrei comunque comprare prima o poi una casa che non abbia le ruote, perché aspettare?
-    È trascorsa solo una settimana
-    Ok, ti ho spaventata. Cancelliamo tutto quello che abbiamo detto. Prenderò una casa solo per me, va meglio?
Amelia piegò la testa da un lato e scrutò lo sguardo del compagno. Aspettava una risposta da parte sua e Lei voleva trovare un modo per non deludere le sue aspettative
-    Però aiuterò nella scelta, non verrei mai a vivere in una casa arredata da un uomo
-    Cosa hai contro il mio arredamento?
-    Vivi in una roulotte, Owen
-    Ok, forse hai ragione. Ci tengo davvero molto a te e voglio fare le cose per bene
-    Lo so, anche io ci tengo, ma non sono molto brava nelle storie in cui non sia contemplata la droga, quindi è tutto nuovo per me
-    Ce la faremo
Owen si distese sopra la donna e iniziò a baciarle il viso, il collo; le tolse la maglia e dopo aver ammirato il corpo sotto di lui, ricominciò a baciarle ogni angolo di quel corpo perfetto. Dei brividi pervasero  Amelia ogni qualvolta le labbra dell’uomo si poggiavano sulla sua pelle e un gemito uscì dalla sua bocca.
-    Apri gli occhi – Amelia fece come le aveva richiesto Owen e gli occhi azzurri di lei incontrarono quelli verdi di lui. In quel momento era davvero tutto perfetto.

-    Buona giornata! – Amelia posò le sue labbra su quelle di Owen e salutò l’uomo nel parcheggio dell’ospedale. Tutti erano a conoscenza della loro relazione, ma nonostante questo, avevano deciso di separare come meglio potevano il lavoro dal privato.
Non appena arrivò in caffetteria, però, davanti le si parò Callie. Era arrabbiata e poteva capirlo dalla mascella che le tremava, faceva quasi paura.
-    Dobbiamo parlare 
-    Buongiorno anche a te Callie, dimmi pure
-    Non qui, andiamo fuori
Amelia e Callie erano nel parcheggio dell’ospedale e nonostante fosse uno dei luoghi più affollati, in quel momento non c’era nessuno.
-    Cosa succede tra te e mia moglie?
-    Come prego?
-    Hai capito bene
-    Callie, è una domanda che non ha senso, perché è come se tu mi chiedessi come vanno le cose con te, ci parliamo a malapena
-    Non credo sia come dici tu
-    E cosa te lo fa pensare?
-    Arizona è continuamente nervosa, passa gran parte del suo tempo in ospedale ed io credo che in tutto questo c’entri tu
-    Ti sbagli, quando non lavoro sono con Owen. Quindi non ti tradisce con me
Non appena terminò la frase Amelia vide la mano di Callie avvicinarsi verso la sua guancia, ma non riuscì a fermarla. Quello che sentì dopo fu solo la sua guancia andarle in fiamme; Callie le aveva appena sferrato un pugno.
-    Ma sei pazza? Io con te e Arizona non voglio avere niente a che fare, quindi risolvete i vostri problemi
Amelia se ne andò con lo zigomo che ancora le doleva; doveva andare subito in pronto soccorso.
Quando arrivò lì ad accoglierla trovò lo sguardo preoccupato di April
-    Oh mio di Amelia! Che ti è successo?
-    Lasciamo perdere, mi controlleresti per piacere?
-    Certo, siediti qui
-    Penso mi stia uscendo del sangue
-    Infatti è così e lo zigomo penso sia rotto
-    Vado a fare una RX
-    Aspetta, fatti medicare. Mi dici cosa è successo?
-    È stata Callie
-    Callie??? E perché?
-    Pensa che io e sua moglie abbiamo una relazione
-    Mio Dio ed è così?
-    April, per chi mi hai presa? Sto con Owen e lei è sposata
-    Scusa, è che tutti hanno visto come vi guardate
-    Ci guardiamo come qualunque essere umano
-    Si certo. Qui ho finito, vai a fare la RX
Amelia, ancora dolorante, mentre si dirigeva nella sala raggi cercò di non incontrare nessuno, ma il fato vuole che proprio quando cerchi di evitare le persone, queste ti si presentano avanti
-    Amelia?
-    Ciao Derek, sei tornato 
-    Lo avresti saputo se solo avessi dormito a casa
-    Giusto
-    Ma mi guardi mentre parlo?
Amelia alzò lo sguardo verso suo fratello e non appena vide il modo in cui era conciata, sul suo viso gli si dipinse il  terrore.
-    Oh mio Dio, ma hai fatto a botte?
-    Mi hanno presa a pugni, è diverso. Io non ho fatto niente 
-    E perché lo avrebbero fatto? E soprattutto, chi lo ha fatto?
-    Callie, per gelosia 
-    Callie Torres è gelosa di te? E per quale motivo?
-    Pensa che Arizona la tradisca con me
-    Questa è una pazzia
-    Bella e buona e intanto mi sono presa questo – Amelia indicò il suo zigomo e si accorse che ancora le doleva molto – mi accompagni?
-    Certo, vieni
Dopo essersi sottoposta alla RX, che non evidenziò alcuna frattura, Amelia si diresse verso lo studio di Arizona, sperando di trovarla. Bussò ed entrò nella stanza. La bionda era seduta alla scrivania intenta a guardare qualcosa allo schermo del pc davanti a lei
-    Ti disturbo?
-    No dimmi
-    Hai un problema con tua moglie
-    Non penso siano affari tuoi
-    Credo di sì invece e se mi guardassi capiresti
Non appena Arizona alzò lo sguardo le si dipinse sul viso una smorfia di paura mista a preoccupazione. Si alzò dalla sedia e si avvicinò ad Amelia che era ancora ferma al centro dello studio. Con una mano le sfiorò il punto in cui aveva il taglio e soffiò delicatamente. A quel tocco così delicato Amelia non riuscì a divincolarsi. Nonostante per quella donna provasse una grande rabbia, starle accanto le procurava sempre lo stesso effetto.
-    Mi dispiace tantissimo
-    Io vorrei sapere il motivo per cui ci sono andata di mezzo
-    È convinta che io la tradisca con te
-    Questo lo so, ma perché lo crede?
-    Non lo so, forse perché a casa non ci sono mai
Amelia vide nel volto della bionda un reale dispiacere e la luce che solitamente emanavano i suoi occhi ora era fioca 
-    Che ti succede?
-    Sono intrappolata in questo matrimonio
-    Tu ami Callie
-    Non abbastanza, sono stanca e se fino ad ora ho resistito è stato solo per Sofia 
-    Sofia la vedresti anche se dovessi lasciare Callie
-    Me la porterebbe via
-    Non lo farebbe mai, Callie non è cattiva
-    Ti ha appena dato un pungo
-    Per difendere il suo amore
-    Sono una persona orribile
-    Non è vero – Amelia si avvicinò maggiormente ad Arizona e con il pollice asciugò le lacrime che scendevano sul suo viso. Le faceva male vederla così, non meritava di soffrire
-    Mi manchi
-    Ma io sono sempre qui
-    Non è vero, sei con Owen
-    Arizona…
-    Lo so, lo so. Lui è quello giusto per te, lui è perfetto
-    Non è perfetto, ma sto bene con lui
-    Staresti bene anche con me
-    Ne sono certa
-    E allora perché scappi da me?
-    Mi fai paura
-    Io non ti farei mai del male
-    Non per questo, ho paura di ciò che mi fai provare quando sono con te
Le due donne erano sempre più vicine, quando parlavano le loro bocche si sfioravano e per Amelia stava diventando impossibile resisterle.
-    Fallo 
-    Cosa?
-    Quello a cui stai pensando
-    Non posso, devo andare da Owen
Amelia si allontanò da Arizona e si avvicinò alla porta. Aveva ancora la mano sulla maniglia, quando si sentì prendere dalla vita e sentì al sua schiena sbattere contro la porta. Poco dopo le sue labbra erano su quelle di Arizona. Le emozioni che suscitò quel contatto non seppe descriverle. Le labbra morbide di Arizona erano sulle sue e tutto ciò che desiderava in quel momento era approfondire quel bacio.
Il pizzico di lucidità che le era rimasto le bastò per riuscire ad allontanarsi da quella tentazione 
-    Cavolo, come è possibile?
Fu tutto ciò che Amelia riuscì a dire, prima di uscire dalla stanza
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Grey's Anatomy / Vai alla pagina dell'autore: esserre93