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Autore: Romanticgirl02    15/08/2017    2 recensioni
Salve a tutti, sono nuova e non ho resistito alla voglia di pubblicare qualcosa... vi prego siate gentili!
-kagome Higurashi, una COMUNE ragazza di 17 anni fidanzata con il ragazzo più popolare della scuola e amica della ragazza più popolare.
Però la sua vita gli sembra diventare monotona, finché qualcuno non cade dal cielo e le cambia la vita-
Spero vi abbia interessato almeno un pochino... qui troverete vari personaggi un po' OOC... spero di essere all'altezza delle vostre spettative!
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pov's Kagome

Dopo un po' salirono anche gli altri e partimmo. Non avevo la minima idea di dove stessimo andando. Cercai in qualche modo di trarre informazioni, ma anche Inuyasha ne sapeva quanto me... e per di più ero sprofondata in un sadico imbarazzo. Non mi sentivo molto a mio agio con quei vestiti. Guardai fuori dal finestrino per quasi tutto il tragitto, le case si susseguivano una dopo l'altra.

-Ecco! Siamo arrivati!-

Disse Sango all'improvviso. Mi guardai attorno e strabuzzai gli occhi. Era il più grande centro commerciale che io avessi mai visto. Appena entrammo mi misi a guardare distrattamente qualche vetrina... per poco non ci lasciai l'anima. È tutto troppo caro! 

-Bene, Kagome. Questi saranno i nostri regali anticipati. Possiamo girare liberamente per il centro commerciale e prendere di tutto. Il costo finale verrà generosamente pagato da mio padre.-

Disse Miroku con fierezza.

-Che cosa?!? Ma... ma io...-

-Non ti preoccupare Kagome, lo deve offrire a tutti perché ha perso una scommessa. Quindi... si va a fare shopping!-

Disse Sango afferrandomi per un braccio ed entrando nel primo negozio. Miroku e Inuyasha ci seguirono facendoci da portaborse.

-Miroku, lo sai che ti spulano vero?- 

-Si... Inuyasha, non è che puoi prestarmi solo 50 euro?-

Sentivo Inuyasha e Miroku parlare da dietro il camerino. Wow questi vestiti erano fa tastici... davvero. Mi sentivo in colpa. Prendere tutta quella roba costosa e non pagare niente. Almeno vidi che anche i ragazzi facevano compere, poiché oltre alle nostre borse ce n'era una o due anche loro. Restammo a girare fino a sera, finché esausti non ritornammo in macchina. 

-Bene e adesso, vai alla prossima metà-

Disse Sango entusiasta. La guardai allibita. 

-Dove?-

Dissi poi sbadigliando. Correre su e giù per in negozi mi aveva veramente stancata. 

-Andiamo ragazzina, non sarai già stanca spero-

Sul volo di Inuyasha si dipinse di nuovo quel ghigno fastidioso che ho iniziato ad amare. Appoggiai la testa su di lui chiudendo per un po' gli occhi. Non so di preciso quanto durò il viaggio, ma fui svegliata improvvisamente da un gran baccano. Scendemmo dalla macchina e ci ritrovammo sommersi dalla folla. La musica era a tutto volume e i camerieri servivano ai tavoli mentre la gente ballava.

-Che posto è questo?-

Chiesi senza capire. Inuyasha mi spiegò che era una specie di ristorante all'aperto, dove qualche serata la dedicano agli adolescenti trasformandolo in una discoteca. Ne rimasi sorpresa. Ci sedemmo ad un tavolo e ordinammo qualcosa da mangiare. 

-Allora... ti piace il posto?-

Mi chiese di punto in bianco Sango. Annuì distrattamente mentre guardavo le altre persona ballare. 

-Bene bene... allora è deciso-

Disse infine rivolgendosi ai ragazzi. Mi voltai senza capire, cosa stavano complottando? Cercai di trarre informazioni ma Inuyasha prontamente mi prese e mi trascinò sulla pista da ballo. Ballammo per quasi tutta la sera, fermandoci solo per mangiare qualcosa ogni tanto. Vidi Sango baciarsi qualche volta con Miroku e ne fui veramente felice. 

-stai veramente bene vestita così sai?-

Mi disse Inuyasha all'orecchio. Arrossisco vistosamente ripensando a come diamine mi ero vestita. Poi però il mio lato birichino si rimpossessa di me e inizio a torturare Inuyasha ballando il più sensualmente possibile. Sicuramente dopo me ne sarei pentita e non mi sarei fatta vedere in giro per almeno due o tre giorni. Poi mi avvicino al suo orecchio e gli sussurro un "che ne dici" non vedendolo reagire gli lecco velocemente la punta del naso per poi scappare via lasciandolo li immobile come una statua e rosso come un peperone. Torno a sedermi al nostro tavolo allegramente e dopo un po' Inuyasha mi segue e fa la stessa cosa. Riprendiamo a ridere e a scherzare come se niente fosse successo. Purtroppo la notte dura sempre troppo poco. Così mi riportarono a casa e Inuyasha mi accompagnò fino alla porta. Mi bloccò tra lui e il legno. Si stava avvicinando per baciarmi, così chiusi gli occhi pronta a gustarmi le sue morbide labbra, ma all'ultimo momento cambiò direzione leccandomi la punta del naso. Mi lasciò incredula davanti alla porta. Poi se ne andò ghignando.Rientrai in casa infastidita, niente bacio questa volta. Appena arrivata in cima alle scale mi ritrovai mia madre davanti e per poco non mi venne un infarto. La rassicurai dicendo che era tutto apposto così andai a dormire pensando ad un modo per fargliela pagare, domani a scuola, a quello scemo di Inuyasha. 

 

Pov's Inuyasha 

Finalmente dopo tanto tempo mi sentivo davvero felice. E tutto lo devo a Kagome. Il mio piccolo angelo... forse un po' birichino... ma mica mi dispiace. Salutai Miroku lasciando solo a fantasticare sulla sua bellissima Sango. Quella ragazza gli fa uno strano effetto... almeno non è più il solito donnaiolo. Mi distesi nel letto e ripensai a quel momento... non mi ricordo neanche che musica ci fosse, però i movimenti di Kagome mi erano rimasti in presso. Quanto avrei voluto stringerla, accarezzarla, amarla... ma ogni cosa al suo tempo. Mi addormentai velocemente, ma fui svegliato sulle tre da una telefonata. A tastoni recuperai il telefono e risposi.

-Muoviti ho un altro lavoro-

Cosa? Un altro? A quest'ora? Mentre ascoltavo tutti i dettagli mi vestivo velocemente. Chiusi la chiamata, lasciai un biglietto a Miroku e mi incamminai. Questo lavoro era un po' diverso dagli altri. Un certo Myoga mi deve consegnare qualcosa. Strano di solito succede il contrario. Mi muovo ancora mezzo addormentato per le strade della città. Arrivato nel luogo dell'incontro mi guardò attorno distrattamente come al solito.  Posso aspettarmi qualunque cosa. Mi siede su un muretto e aspetto dieci minuti, quando un uomo anziano, vestito di tutto punto,si avvicina. 

-Il signorino Inuyasha?-

Annuisco senza capire... questo vecchietto è il signor Myoga? Aveva una faccia amichevole e sorridente ornata da dei baffetti bianchi. 

-Ah che bello rivedervi, siete cresciuto molto dall'ultima volta che vi ho visto... però vi ho riconosciuto subito signorino- 

Si sedette di fianco a me continuando a parlarmi amichevolmente, sorvolando completamente il motivo per cui eravamo qui. 

-Senti, cosa devi darmi per Naraku?- 

Non avevo voglia di stare a perdere tempo con un vecchietto per quanto simpatico potesse essere. Ero stanco e tra poco mi serie dovuto svegliare per andare a scuola. 

L'uomo mi sorrise.

-Va bene... però prima di darti la busta devo dirti un altra cosa, che però Naraku non deve sapere. Ti interessa sapere dei tuoi genitori?-

All'improvviso mi feci attento. Li conosceva? Cosa sapeva? E perché Naraku non devo saperlo... bhe un idea ce l'avrei...

-Mi hanno abbandono tanto tempo fa, non c'è altro da sapere...-

Dissi sbrigativo. Lui mi guardò, suoi occhi che sprigionavano una strana compassione.

-Ah no, ti sbagli caro... c'è altro... molto altro... ormai è tardi, tieni, il mio biglietto da visita. Se vorrei sapere altro sai come contattarmi.-

Mi porse un biglietto e poi prima di andarsene mi diede il pacchetto per Naraku. Rimasi fermo per qualche minuto immobile... chi diavolo era? Vado a dare il pacchetto a Naraku, racimolando i solito 100€... a quanto pare ormai sono abbonato a sta cifra. Non gli dissi niente delle parole scambiate con quel signore. Pertanto mi diressi a casa. Ora ero curioso. C'era dell'altro? Ci sono cose che Naraku non mi ha mai detto? Tra una cosa è un altra di erano già fatte le 5 e tra un ora e mezza mi sarei dovuto svegliare. Mi misi l'anima in pace e andai a letto vestito. E come mi addormentai mi svegliai. Questa storia mi sta sfuggendo di mano. Come al solito andai a preparare la colazione e mi feci una doccia. 

-Dove è che sei stato?- 

Mi chiede poi Miroku.

-Un certo Myoga mi ha dato un pacco per Naraku... però non era venuto per lui... era venuto per me.-

Lo vidi farsi più attento, si sedette al tavolo e mentre sorseggiava il suo caffè gli raccontai tutto.

-Ha detto che consce i miei genitori... e mi ha dato un suo biglietto da visita... se per caso volevo sapere qualcosa di più, o qualcosa che non so posso contattarlo... ha detto a qualsiasi ora... o qualcosa del genere-

Fingevo di non volerne sapere niente. I miei genitori mi avevano abbandonato a questa miserabile vita... però... 

-lo chiamerai vero?-

Mi disse Miroku guardandomi dritto negli occhi, annuì distratto preparando velocemente lo zaino per andare a scuola. Uscì di corsa e poco dopo venni raggiunto da Miroku. Rimanemmo in silenzio per buona parte della strada. Poi arrivato al cancello mi fermai.

-Potrei chiamare Sesshomaru... magari lui sa chi è questo Myoga...-

Guardai Miroku, in cerca di qualche assenso, ma non arrivò. Mi disse di chiamare quel vecchietto e sentire cosa ha da dire prima di fare danni. E da quando chiamare Sesshomaru voleva dire fare danni? Di solito lui li mette a posto i miei... ci stavo ancora pensando quando un piccolo terremoto a me famigliare mi abbraccia da dietro. Alzo gli occhi al cielo e le scompiglio i capelli, ricercando uno scemo. Insomma solita routine... però quel signore non voleva andare via dalla mia mente. Ci pensai per tutte le lezioni, prestando poco ascolto sia ai professori che a Kagome. Naraku ci fece un test a sorpresa... tipico. Per lo meno aveva messo cose semplici. Finalmente sentii distrattamente il suono della campanella della ricreazione, misi via tutto e feci per alzarmi ma una mano mi fermò.

-Si può sapere cosa hai oggi?-

Mi voltai e vidi un broncio dalla ragazzina. Le sorrisi dolcemente e la liquidai dicendogli che dovevo fare delle cose e che se proprio avesse insistito le avrei spiegato tutto dopo. Non mi sembrava molto convinta ma non obbiettò e andò a parlare con Sango. Bene mi sarei dovuto far perdonare. Andai di corsa sul tetto, ormai l'unico mio luogo di pace. Presi il cellulare e il biglietto da visita. Composi velocemente il numero, mi tremavano le mani, ero ansioso... ma di cosa? Pensavo forse di scoprire una relatà diversa? 

-Pronto?-

Il signore ripose praticamente subito e per un attimo non risposi. Chiese pronto un paio di volte e infine mi decisi a parlare.

-Salve, parlo con il signor Myoga?-

Chiesi con una calma che non faceva parte di me. 

-Si, certo, mi dica... lei è...-

-Inuyasha... Inuyasha No Tashio.-

Questa volta risposi velocemente. Dovevo restare calmo... ma il mistero era troppo. 

-Oh, signorino Inuyasha che piacere risentire la vostra voce! Ci avete pensato? Volete sapere di più? Se vuole le fisso un appuntamento! Ma aspetti, questo non è orario scolastico? Avete forse marinato la scuola di nuovo?-

Mi fece talmente tante domande, che per poco non andai in tilt. Risposi a tutto con calma cercando di non dare segni della mia voglia irrefrenabile di sapere. Ci mettemmo d'accordo, chiusi la chiamata con una data, un orario e un indirizzo... bene ormai il gioco era iniziato. Tornai in classe alla ricerca dei miei compagni, ma non erano ancora rientrati. Mi misi a cercarli in lungo e in largo finché non li trovai in giardino all'ombra di un albero. Li raggiunsi e mi sedetti di fianco a Kagome, che mi sorrise dolcemente. 

-Allora?-

Mi chiede Miroku.

-Fatto- 

Gli risposi con uno strano sospiro di sollievo. Vidi sul volto di Kagome disegnarsi un enorme punto interrogativo. Le spiegai brevemente quello che era successo e per poco lei non mi saltò a dosso.

-Sono così felice per te!- 

Non resistetti e la baciai. In quel lasso di tempo le sue labbra mi erano stranamente mancate. Con lei potevo parlare di tutto, potevo essere me stesso e non venire giudicato. Mi poteva forse capitare di meglio? No non credo proprio. Purtroppo dovemmo ritornare in classe, ma le ore passarono velocemente. Uscimmo velocemente e andammo al Frizzy bar. Per ora non dissi niente agli altri, volevo prima di tutto essere sicuro che quell'uomo non mi stava imbrogliando. Avevo così tante domande per la testa, così poche risposte... se c'era qualcos'altro da sapere perché Sesshomaru non me lo aveva detto? Volevo chiamarlo ma dovevo aspettare. Non posso dipendere da lui... però... scacciai via ogni preoccupazione e passai due giorni concentrandomi su Kagome. Quella ragazzina sapeva sorprendermi ogni giorno. Dalle sue preoccupazioni al suo modo di vestirsi. Era in continuo cambiamento. Non stava mai ferma e in qualche modo riusciva a trasportarmi anche me. Finalmente andammo all'acquario dove rimase per tutto il tempo a bocca aperta, a quanto pare non aveva mai visto dei pesci così grandi. Quei due giorni passarono sereni, tra risate, baci e  carezze. Ma poi il gran giorno arrivò. Non mi ero mai curato di cosa indossare, ma all'improvviso mi sembrò fondamentale. Kagome stette tutto il tempo con me sopportandomi e aiutandomi a scegliere, discorsi, vestiti di tutto. Stavo per aprire la porta quando mi fermò. Mi baciò e mi disse.

-Tranquillo, andrà tutto bene.-

E con un altro bacio mi salutò. Arrivai in anticipo e mi sedetti in una sala d'aspetto. Su di una porta c'era scritto: Dottor Myoga, analista psicologo. Bene, sono andato a cercare informazioni da uno strizza-cervelli. Lo vidi parlare con varie persone e infine venne il mio turno. Mi invitò ad entrare e notai con meraviglia tutte le sue lauree appese al muro, medicina, chirurgia, psicologia e chi ne ha più ne metta. Mi fece sedere su una sedia di pelle nera davanti ad una scrivania e lui si sedette dall'altra parte. Dopo i soliti discorsi, mi chiese come stavo, della scuola, della relazione amorosa... insomma altro che psicologo, questo è un vero impiccione. Cercai di rispondere il meno possibile, così per rimanere indifferente. 

-Va bene, allora arriviamo al dunque.- 

Detto ciò mi chiese cosa io esattamente sapessi dei miei genitori. Mi chiese essere il più chiaro possibile. Allora gli raccontai tutto... almeno quello che mi aveva detto Naraku. Poi mi fece una domanda alquanto strana.

-E tu che ne pensi? Ci credi?- 

Mi bloccai. Quell'uomo mi spiazzò completamente. La mia opinione? Io avevo sempre dato per buono tutto quello che diceva Naraku... iniziai a balbettare qualcosa come "Bho", "forse" ero parecchio indeciso, poiché non ci avevo mai pensato. 

-Non esistono bho, o forse, signorino. Io credo che se lei è qui, è perché infondo non ci crede o perché in cuor suo spera che non sia tutto vero. Lei vuole conoscerli, vuole ricevere quell'amore da qualcuno che le è stato portato via.-

Mi alzai di scatto. No, non era assolutamente vero.

-Io i miei genitori li odio. Mi hanno lasciato in una vita di merda!-

Però... si, c'era un però. Ogni volta che Naraku li insultava avrei voluto ammazzarlo. Da qualche parte nella mia testa, rimaneva un ricordo sbiadito. Qualcuno una volta mi ha voluto veramente bene... 

-Però?-

Alzai lo sguardo su di lui. Lui stava cercando di guardarmi dentro, di scoprire i miei pensieri, stava cercando di mettere in disordine ogni tassello della mia vita. Non volevo più starlo a sentire. Mi girai e uscì sbattendo la porta. Uscì il più in fretta possibile da quell'edificio e mi diressi dritto a casa. Una volta arrivato, vidi Sango e Miroku chiacchierare in cucina, mi salutarono ma io non risposi, andai dritto in camera mia e mi richiusi dietro la porta. La chiusi a chiave. Volevo rimanere solo. Quell'uomo... mi spaventava. Miroku mi chiamò un paio di volte ma non gli risposi. Poi la stanza si fece di colpo troppo piccola, chiusa, mi mancava l'aria. Così riaprí la porta e andai di corsa in giardino, sotto lo sguardo sbalordito di Miroku e Sango. Mi sedetti su una sedia e Miroku poco dopo mi raggiunse. 

-Allora?-

-Niente-

Mi guardò senza capire.

-Me ne sono andato praticamente subito-

-E Perche? Ti ha cacciato via oppure...- 

-Non lo so.-

Gli dissi soltanto. Lui annuì e rimase seduto accanto a me per tutto il tempo. Poi vidi spuntare Kagome. Probabilmente Sango l'aveva avvisata. La guardai per qualche secondo e lei mi abbracciò. Mi fece le stesse domande di Miroku e io e risposi tale. Alla fine non sapevo veramente perché me n'ero andato. 

 

Ciao a tutti!

Sono tornata con questo nuovo capitolo. Non so di preciso quanto sia lungo, però spero che vi piaccia. Andrò avanti per un po' con questa nuova idea, poi penso di arrivare fino al compleanno di Kagome. Poi non so. Al momento ho un po' il blocco dello scrittore. Bhe che dire, spero di aggiornare presto.

Arrivederci, Romanticgirl02

   
 
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