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Autore: Eva92    16/06/2009    6 recensioni
Rebecca e francesco: due ragazzi che si conoscono dalla nascita, da 17 lunghi anni... riusciranno a capire cosa nasconde la loro amicizia tanto profonda? un sentimento sempre esisitito o nato a poco a poco? Tra gelosia, (in)comprensioni, paure e litigi, come si destreggeranno i nostri protgonisti?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tornare a scuola dopo le vacanze di natale era sempre stato per me un trauma, ogni anno più del precedente, era anche naturale che fosse così. Le vacanze di pasqua volavano in un attimo, quelle estive erano anche troppo lunghe, le natalizie erano in assoluto le mie preferite da sempre.

Mentre camminavo, troppo lentamente per l’orario, rileggevo  i messaggi di Luca sul cellulare. La sera prima mi aveva chiesto se mi sarebbe piaciuto uscire con lui, quel sabato. Io naturalmente avevo accettato.

Avevo conosciuto Luca alla festa dei 17 anni di Francesco, pochi mesi prima.

Aveva la capacità di farmi ridere per le stranezze che diceva, forse era un po’ infantile, ma piacevole nel complesso. Certo, esteriormente non era nemmeno paragonabile a Francesco, ma era di certo un ragazzo carino.

Ero quindi felice di aver stretto quell’amicizia, consapevole che sia lui che io ci aspettavamo diventasse qualcosa di più.

Ero immersa in questi pensieri quando uno scooter scuro suonò  e si fermò davanti a me facendomi sobbalzare.

Dapprima non capì chi fosse, poi però ricordai che quel viziato di Francesco aveva ricevuto quel veicolo pericoloso come regalo di compleanno della madre.

I genitori di Francesco avevano divorziato  pochi anni prima lasciando tutti di stucco. Erano una coppia perfetta, o almeno così sembrava… L’unico a non esserne per nulla sorpreso fu Francesco, che prese la notizia con talmente tanta filosofia, da farmi pensare che lo schok lo avesse sconvolto. Realizzai dopo che lui, vivendo con loro, aveva capito che quel sentimento che prima provavano nei confronti l’uno dell’altra era sparito, scemato nel tempo, lasciando un affetto che ancora provavano.

-Ehi Bec… vuoi un passaggio? Sei in ritardo pazzesco!- Guardai l’orologio e mi resi conto che la campanella sarebbe suonata solo tra cinque minuti…

-Cavolo! Si grazie!- mi passò il casco che aveva sotto il sedile e me lo mise in testa con un gesto secco. Portai le mani ai due laccetti, senza capire come legarli, diciamo la verità: alle 8.25 del mattino non avevo le mie facoltà completamente sveglie.

-Dai lascia, faccio io.- mi avvicinai e alzai le testa  mentre lui assicurava i laccetti.

-Fatto! Dai muoviti, se no fai arrivare in ritardo anche me.-

Mi issai dietro di lui, indecisa se tenermi alle spalle o alla vita, optai però per la prima, magari Clara lo aspettava al cortile e si faceva pure strane idee.

Appena poggiai le mani Francesco le prese e se le avvolse nella vita.

-Così sono più sicuro.-

-Ok…- non capì perché, ma mi pentì di non aver scelto la seconda opzione da sola.

Partì velocemente, prendendomi un po’ di sorpresa,  facendomi involontariamente stringere di più a lui, annusai il profumo che aveva addosso riconoscendolo all’istante.

-hai messo il profumo che ti ho regalato!-

-si.. perché ne sei così sorpresa? Non potevo usarlo? O l’hai avvelenato?- lo vidi sorridere leggermente dallo specchietto.

-Ah comunque grazie ancora, è molto buono! Hai buon gusto per questa cose.- si schiarì leggermente la voce e ricominciò a parlare senza lasciarmi il tempo di ringraziarlo.

-Allora… novità?- per un attimo pensai che fosse a conoscenza dei miei programmi per sabato. Poi però pensando alla strana timidezza di Luca lo trovai improbabile, ma non per questo ero intenzionata a dirlo a lui, mi avrebbe fatto la solita scenata da fratello maggiore.

-mmh… niente di particolare. Tu?-

-Nemmeno io…- Solo ora mi accorsi che aveva parcheggiato nel cortile della scuola già da qualche secondo.

Scesi velocemente, e mi feci aiutare di nuovo a togliere il casco. Sganciò quelle due strisce scure e mi risistemò i capelli sorridendo, tutto con quelle sue mani leggere. Avevo sempre invidiato il suo tocco gentile, con quelle mani perfette avrebbe potuto toccare una bolla di sapone senza parla esplodere…

Ridacchiò leggermente.

-che hai da ridere?-

-no niente e che…- mi guardò e ricominciò a ridacchiare… esaurimento nervoso o un uccello mi aveva fatto un ricordino in testa?

-.. e che? Finiscile le frasi! Che vizio del cavolo che hai!- Cominciava chiaramente, poi pian piano abbassava il tono fino a bloccarsi… se questa è la normalità.

-…E che… sei un vero impiastro!- Scoppiò a ridere scappando verso l’entrata

-Ti uccido!- gli dedicai il mio sorriso da assassino e lo minacciai con il casco, mentre qualcuno ci osservava curioso.

Si bloccò solo davanti alla sua classe e aspettando che io lo raggiungessi.

-Ehi ti aspetto all’uscita, ti riaccompagno.- non aspettò nemmeno che rispondessi, mi sorrise augurandomi buona giornata e entrò in classe.

Appena arrivai bussai, e entrai pronta a trovare una scusa plausibile per il mio ritardo.

 

Due lunghissime ore dopo (prima ora latino, seconda filosofia!!!!), la campanella ci risvegliò dallo stato catatonico in cui eravamo caduti a causa del chiacchierio della professoressa di filo, che sputacchiava quei poveri diavoli dei primi banchi.

Mi incamminai velocemente (come metà dell’istituto) verso il paninaro, che intanto aveva già finito quasi tutti i panini.

Quando passai davanti alla classe di Francesco, ebbi come un lampo, di lui che parlava animatamente con Luca… la fame giocava brutti scherzi, infatti da quello che avevo capito Francesco non rivolgeva più di tanto la parola a Luca, figurarsi intraprendere una conversazione…

Dopo cinque minuti di spintoni riuscì a prendere un piccolo panino alla mortadella (che tra l’altro nemmeno mi piaceva più di tanto). Non feci nemmeno in tempo ad aprire la confezione che una furia bionda mi trascino fino al bagno dei ragazzi.

-Mi molli?- cercai di liberarmi dalla sua stretta, ma come avevo imparato anni prima, le dita di Francesco potevano essere gentili e leggere, ma allo stesso tempo poco delicate.

-nooo… non nel bagno dei ragazzi!- ecco di chi era la colpa se non avevo ancora trovato un ragazzo…cosa avrebbero pensato tutti mentre entravo nel bagno degli uomini, tra l’altro trascinata da uno squilibrato?

A giudicare dall’espressione doveva aver saputo dei miei programmi per sabato…

Mi mise poco gentilmente con le spalle al muro piantandosi davanti a me.

-solo perché sei più alto di me 17 cm non puoi fare lo sbruffone.- sorrisi cercando di farlo sbollire… senza nessun risultato, cavolo stavolta era serio…

-Novità?- lo disse seriamente, per poi cambiare espressione, sorridendo ebete e guardando in alto, probabilmente imitandomi, anche se io non facevo mai così!

-No niente… devo solo uscire con il ragazzo più coglione che esista al mondo, che probabilmente sabato al cinema ci proverà pesantemente con me come un cane in calore! No a parte questo niente!- ritorno serio aspettando la mia risposta.

-Sai che non sono i cani che vanno in…-

-Rebecca…- il mio nome era strano pronunciato da lui… sembrava più serio…- non me ne frega un cazzo dei cani!- ora aveva seriamente rotto!

-e allora che cavolo vuoi!- gli piantai una mano sul petto provando a spostarlo.

-Cosa voglio? Voglio solamente che tu sia sincera con me! Credevi che non se ne vantasse con tutti?! A quest’ora lo saprà messo istituto!-

-e che male c’è? Io ti ho forse detto qualcosa quando uscivi con… aspetta devo ricordare tutti i nomi… Gloria, Rosalba, Martina, Ludovica… e Clara!- enfatizzai esageratamente l’ultimo nome –mai niente!-

I suoi occhi somigliavano a due fessure scure, e se fossimo stati in un cartone o in un fumetto mi avrebbero incenerita.

-Per te è una questione di sincerità? O è solo una scenata da fratello maggiore?- lo osservai curiosa… davvero era solo sincerità? Perché se era così quella conversazione non aveva ne capo ne coda.

- non è una scenata da fratello maggiore! Non posso semplicemente essere preoccupato per te?- mi guardò ancora arrabbiato, notai che però cominciava a calmarsi

-bene…se sei preoccupato… bè non esserlo, non ce n’è bisogno. Sappi che sabato sera devo uscire con Luca. E questo è tutto!- finalmente ero riuscita a liberarmi, così uscì velocemente dal bagno rossa in viso.

 

 

Le altre tre ore passarono abbastanza lentamente, anche se io avevo altri pensieri per la mente.

Ero estremamente confusa per il comportamento di Francesco, ma soprattutto un po’ indispettita con Luca, a causa della sua lingua lunga non era andato tutto come speravo, ma soprattutto perché avrei scommesso fosse più serio, chissà di come si era vantato davanti a tutti...

La campana della quinta ora mi fece sobbalzare.

Quando uscì in cortile trovai Francesco ad aspettarmi, avevo sospettato che se ne fosse andato senza aspettarmi, in fondo non mi avrebbe sorpreso troppo.

Quando mi avvicinai non riuscì a guardarlo negli occhi, così mi concentrai sul casco che mi aveva passato.

-Senti Bec…scusa per la scenata di prima.- Rimasi allibita… non avevo mai sentito Francesco chiedere scusa, o almeno non sinceramente…  a sei anni mi aveva tirato tutti i suoi dinosauri addosso, lo punirono per due giorni… ma non mi chiese mai scusa, quando a 12 anni mi ha strappato una buona ciocca di capelli piuttosto che chiedermi scuse si era nascosto per tutta la sera, e a 15 aveva picchiato un mio amico della spiaggia perché, sosteneva, che mi guardasse il sedere: mai chiesto scusa.

-Come scusa?-

-Mi sto scusando per aver fatto una scenata senza motivo!- Lo osservai scettica, se c’era una cosa impossibile era che lui si scusasse sinceramente.

-Bè dai sali…- riuscì a legarmi il casco e salì dietro di lui, stavolta allacciandomi alla sua vita senza bisogno che me lo dicesse lui.

 

Davvero Francesco ha fatto quella scenata solo per la sincerità? Eh eh francy… ma chi credi prendere per i fondelli!

Al prossimo capitolo…

ringrazio:

thatsamore:   grazie mille… sniff sniff, sono commossaaaaa!!! Spero che continuerai a leggerla, alla prossima!

 

Beatrix24: visto che carini? Io amici che mi davano bacini sotto il vischio a natale non ne avevo… vabbè… grazie per i complimenti alla prossimaaa!

 

 SweetCherry:  Ma anche io preferisco il natale 2008, anche se nell’altra si sono dati più da fare… che brutto dirlo così… grazie sono contente che ti piaccia il mio modo di scrivere, anche perché nello scrivere ff è la cosa che preoccupa di più! Grazie mille!

 

Grazie a :

alessandradichiara

SweetCherry

lady_free
princessarx

ChasingTheSun

 

per aver messo la mia ff tra i preferiti e seguite!

 

 

  
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