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Autore: Daeny394    17/08/2017    1 recensioni
Sarah Grey, ragazzina cresciuta in una famiglia babbana, parla del suo ingresso nel mondo magico e dell'amicizia nata con Ginny Weasley durante il loro primo anno ad Hogwarts. La storia è ambientata al tempo della seconda apertura della Camera dei Segreti. Sarah racconta delle sue visioni e degli avvertimenti dati all' amica riguardo un vecchio diario ritrovato in un bagno al secondo piano. Per la prima volta, la vera storia di come Ginny fu salvata, viene rivelata
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Colin Canon, Ginny Weasley, Luna Lovegood, Tom Riddle/Voldermort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Da quando la camera dei segreti era stata aperta al castello regnava il caos. Studenti terrorizzati non lasciavano i propri dormitori se non accompagnati da un gruppetto consistente di amici; i professori avevano imposto nuove rigide regole da rispettare per la sicurezza comune e Gazza non faceva altro che minacciare di morte chiunque gli si trovasse a tiro per ciò che era stato fatto alla sua gatta. Ma la più provata di tutti era stata proprio la mia amica Ginny. Da quando le avevo raccontato l’accaduto non la finiva più di piangere, se ne stava ore ed ore chiusa in bagno e si rifiutava categoricamente di lasciare il dormitorio. Era come se, una parte di lei, avesse perso interesse riguardo tutto ciò che la circondava. Aveva avuto anche un calo fisico, oltre che emotivo.  Non mangiava neanche più, la notte non chiudeva occhio. Ginny era sempre stata una ragazza piena di vita, allegra e sorridente con tutti, ma ora si era ridotta ad essere quasi un vegetale; semplicemente, esisteva. Io, d’altro canto ero sempre più preoccupata per lei. Ora più che mai avevo bisogno di indagare sulle mie visioni; anche perché adesso anche la scritta sul muro aveva confermato la loro veridicità. Così io, Colin e Luna (alla fine avevamo deciso di coinvolgere anche lei) passavamo intere giornate in biblioteca, cercando disperatamente sui libri un qualunque indizio potesse ritornarci utile. Ma la fortuna non era decisamente dalla nostra parte. Un freddo giorno di novembre, però, qualcosa catturò la mia attenzione. Due studenti, dietro di me, durante una lezione di storia della magia particolarmente noiosa, erano intenti a scambiarsi le figurine delle Cioccorane. Colsi sprazzi della loro conversazione
«Se vuoi posso darti Morgana, io ne ho già tre»
«Di Morgana ne avrò circa sette, mi servirebbe Merlino»
«Di Merlino ho un doppione, posso dartelo in cambio di Cassandra Vablatsky»
Quasi caddi dalla sedia. Tutto a un tratto mi ritornò alla mente il sogno fatto circa un mese prima. Si trattava solo di una coincidenza, oppure tutto ciò voleva dire qualcosa? E se sì, che cosa? Aveva qualcosa a che fare con le mie visioni, o con l’apertura della camera? Oppure stavo diventando paranoica? Valeva la pena di cercare informazioni riguardanti questa Cassandra o avrei solo perso tempo ricorrendo una falsa pista? Tutte queste domande mi si affollarono nella mente. E per tutto il tragitto, fino alla sala Grande, non dissi una parola
«Si può sapere che cosa ti prende?» mi chiese Colin, non appena ci sedemmo per pranzare.
«Perché sei così silenziosa? Non è da te»
Ma proprio mentre stavo decidendo se raccontargli o meno la vicenda un grosso gufo bruno planò sul tavolo dei Grifondoro fermandosi proprio davanti a me. Portava una lettera dei miei genitori (il che mi stupì abbastanza) e un piccolo pacco giallo.  Decisi di aprire prima la lettera. Così lessi:
 

Cara Sarah,
come va? È da un po’ che non riceviamo tue notizie, perciò abbiamo deciso di scriverti.  È la prima volta che sperimentiamo la posta dei maghi, quindi non abbiamo idea di quanto ci vorrà affinché la lettera possa giungere a te. Utilizzare un gufo per comunicare è stata per noi un’esperienza del tutto nuova. Ci ha fatto ritornare alla mente i film medievali che vedevamo insieme a casa; dove i messaggi venivano consegnati da grandi corvi neri.  Lì tutto bene? Le lezioni come procedono? Hai fatto amicizia? Da noi c’è una grande novità! Ieri sera è venuta a trovarci tua zia Lysa dall’Australia! È stato molo bello rivederla dopo tanti anni, ci ha fatto veramente una bella sorpresa. Comunque si fermerà con noi qualche giorno. Le è dispiaciuto tanto non essere riuscita a incontrarti. Ti aveva anche portato un pensierino, che abbiamo deciso di spedirti, insieme alla lettera. L’abbiamo infilato in un piccolo pacchetto giallo. Ci manchi tanto, non vediamo l’ora che arrivi Natale per poterti riabbracciare. Facci sapere al più presto tue notizie. Ti vogliamo bene
Mamma e Papà

Sorridendo aprii il pacchetto giallo. Conteneva una collana d’argento molto carina con un cuore ed una piccola chiave.
Scrissi una risposta ai miei genitori

Cari mamma e papà,
qui tutto procede benissimo. Le lezioni diventano sempre più interessanti, e ho fatto un sacco di nuove amicizie. Sono contenta che la zia sia venuta a trovarvi. Datele un grosso bacio da parte mia e ringraziatela per il dolce pensiero. A Natale, vi racconterò tutto nei dettagli. Vi voglio tanto bene
Sarah

Sì, mi dissi, così andava bene. Non avevo motivo di raccontargli delle mie visioni o dei nefasti avvenimenti recenti (si sarebbero solo preoccupati inutilmente e avrebbero cercato di riportarmi a casa prima del tempo).
 
«Sarah, allora ti decidi a dirmi cosa hai?» fece Colin
«Sono solo un po’ stanca» gli risposi.
«Meglio così. Perché ho una notizia da darti. Penso di aver finalmente trovato qualcosa di interessante»
«E cosa aspettavi a dirmelo! Sputa il rospo!» esclamai
«Beh, ieri notte non riuscivo proprio a chiudere occhio. Perciò ho pensato di tornare in biblioteca per continuare la nostra ricerca»
«Sei forse ammattito, se Gazza ti avesse sorpreso a girare per la scuola di notte…
«Ma mi vuoi far finire di parlare, o no?»
«Sì, scusami. Continua pure»
«Come stavo dicendo prima che mi interrompessi avevo deciso di tornare in biblioteca per cercare informazioni. Inizialmente, in verità, ero stato un po’ titubante ma poi avevo pensato alle condizioni di Ginny e il coraggio mi era tornato. Se ciò avesse aiutato la nostra amica ero pronto anche a passare un mese in punizione. Comunque sono riuscito a scendere al terzo piano senza essere visto da nessuno, e per circa un’ora ho cercato trai i libri qualcosa che potesse tornarci utile, ma, ancora una volta, senza risultati.
Furioso sono risalito al settimo piano per ritornare al dormitorio, quando davanti all’arazzo di Barnaba il babbeo ho visto aprirsi una grossa porta. Incuriosito, ho deciso di entrare per dare un’occhiata. Mi sono ritrovato in una piccola stanza vuota, fatta eccezione per un tavolino su cui era appoggiato un foglio di carta. Dove vi era scritto:

“Se la risposta vuoi trovare
Vicino a te devi cercare
Tieni conto dei tuoi nemici
Ma non sottovalutare neanche gli amici
In un luogo non molto lontano
Un grosso ragno regna sovrano
Di tanti animali si nutre a dismisura
Ma di una creatura ha molta paura
Se morire non vorrai
Chiudi gli occhi e ti salverai
In un luogo non utilizzato
Un passaggio può esser trovato
Gemiti e pianti tu sentirai
Se quel luogo visiterai”


«Non capisco, in che modo tutto ciò può essere collegato con l’apertura della camera?» chiesi, titubante
«Inizialmente neanche io pensavo che questo bigliettino potesse in qualche modo tornarmi utile, ma lasciami finire. Ero appena uscito dalla stanza quando questa all’improvviso è scomparsa. Non riuscivo a capire il perché fino a quando non mi sono ricordato una cosa che ci ha detto il professore di storia della magia in una delle sue prime lezioni»
«Ovvero?»
«Ci ha parlato di come millenni di anni fa un potentissimo mago avesse deciso di dar vita ad una stanza delle necessità; una stanza che sarebbe apparsa solo ed esclusivamente ad un mago che avesse avuto un bisogno estremo di qualcosa; di qualunque cosa si trattasse, la stanza gli avrebbe fornito una risposta. Il professore aveva detto, che quella stanza però non era stata mai trovata nonostante fosse stata cercata da maghi e streghe per generazioni e così quella storia era passata come una leggenda. Allora ho pensato, se quella stanza, fosse proprio quella che mi è apparsa davanti?»
«Allora non dovremmo far altro che risolvere l’indovinello» dissi io
«Esatto»
«Non perdiamo tempo allora, vediamo cosa riusciamo a capire. Rileggimi quel foglietto e chiamiamo Luna, una Corvonero ci tornerà molto utile in questo momento»

   
 
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