Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Segui la storia  |       
Autore: damned88    18/04/2005    4 recensioni
Sento il sapore ferreo ed agrodolce del sangue in bocca, non riesco più a racchiudere la rabbia e la frustazione accumolate in questi ultimi giorni " ..anche questa sera il vento decanta la sua inconsueta melodia.. " Capitolo rivisto e modificato
Genere: Generale, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo n° 13 “ Legami di Sangue “

Capitolo n° 13 “ Illusioni“

 

Una luce tenue ed avvolgente percorre le mie membra, avvolgendole in un dolce tepore; un calore intimo, simile al tocco sfuggevole  della seta sulla pelle che travolgente , ti investe irruente rispettando comunque la tua identità, preservando la tua stessa dignità. Non appena apro gli occhi, ritrovo il viso di Ginevra dormiente vicino al mio; e solo ora mi accorgo delle nostre mani congiunte, imbrattate della rossa tinta   del nostro sangue rappreso. Per tutta la notte io e la ragazza ci siamo tenuti per mano, aggrappandoci al calore delle nostre dita intrecciate e rifugiandoci in quel tocco così nuovo e gradito.

 Percepisco l’inebriante odore della sua pelle, raggiungere supino le mie narici, risvegliando i sensi intorpiditi.

Tento di alzarmi dal materasso, ma un forte capogiro impedisce ogni mio movimento.

“ Sei debole, non alzarti “ esclama Gabriele ai piedi del letto agitato, avvicinandosi correndo al mio corpo fradicio e tremante. Osservo la chioma abbagliante dell’angelo librarsi nel vuoto, riflettendo il chiaro abbagliante dei raggi del sole.

Stanco ed ancora assonnato, mi lascio ricadere sulle lenzuola bianche impreziosite di antichi ricami.

 Dov’è Sophira?” Domando rassegnato alla debolezza del mio corpo.

“ È rimasta sveglia per tutta la notte; ora riposa nella camera accanto” risponde pazientemente il mi fido compagno, con tono affettuoso “ Ti vuole molto bene..conclude infine. Io non replico ne pronuncio parola, preferendo i benefici del silenzio.

Poso lo sguardo attorno a noi, studiando minuziosamente le pareti della camera abbelliti da quadri ed affreschi religiosi, ritrovando il mio riflesso nei due specchi a forma ovale posti ai lati opposti della stanza. Non c’è che dire, una stanza decisamente bella e signorile. Eppure, in queste quatto mura così magnificamente allestite, mi sento morire come se privato di aria, di vita. La stanza luogo mi angustia, forse è solo paranoia o forse sono i fantasmi del tempo che ogni tanto bussano alle porte del mio animo intonando antiche melodie. Già, credo proprio che sia questo il motivo del mio turbamento.

“ Sai, te e Ginevra vi siete tenuti vicini per tutta la notte “ riprende Gabriele, sorridendo di gusto alla cista della mia mano ancora allacciata a quella della ragazza.

Sciolgo immediatamente la presa della mano alla sua ,ma ormai visto il giusto necessario l’angelo con sguardo malizioso, mi rinfacciandomi ripetutamente  il fatto che per tutta la notte entrambi siamo rimasti mano nella mano.

“ Eravate così carini.. “ insiste ancora lui, con impresso sul volto un sorriso che col tempo tende ad allargarsi sempre più. Ma sentitelo voi quanto sa essere fastidioso! Una mia occhiataccia truce pone fino al scambio di battute. Non passa molto tempo che Michele mi raggiunge, seguito a ruota da Feria con in mano una bacinella d’acqua. Quest’ultima, senza dir nulla mi si avvicina portando un asciugamano bianco inumidito e presa la mia mano, la  ripulisce pelle dal sangue coagulato. Anche Michele mi si avvicina con sguardo superione e corrucciato, puntando  il suo sguardo di falco al mio come per scavare nel profondo del mio animo e trovare risposta alle sue numerose  domande.

Cosa è successo? “ domanda infine lui, mantenendo sempre quall’aria da duro .

“ L’ho incontrato.. e mia ha rivelato una cosa anche se non ho ben capito a cosa serva..” rispondo ignorando il tono arrogante della sua voce. Posso leggere stupore negli occhi di tutti, forse sconvolti nel sapere che Lui possa aver parlato con un essere come me. Come se la mia persona fosse talmente impura da infettare ogni cosa da me toccata. Non mi piace quello sguardo superiore da chi giudica le cose. Detesto quello sguardo pregno di insegnamenti; forse proprio perché io stesso non ne voglio sentire. In fin dei conti, ho fatto quel che ho fatto per delle precise ragioni e quindi accetto il mio destino.

 Mi maledico lo ammetto; rimpiango il mio passato e mia stessa ignoranza. Ho compiuto gesti infimi ed imperdonabili. I fantasmi del passato ogni notte sopraggiungono tormentando il mio riposo, i rimorsi mi attanagliano l’anima già lacerata dal dolore eppure, credo che se dovessi tornare indietro farei tutto questo da capo. Perché dopo tutto il dolore che ho causato ed a cui sono stato partecipe, posso pienamente comprendere la parola speranza; dopo quanto ho visto, posso realmente comprendere il valore di ogni vita.

 Nonostante  io sia un essere immondo, una creatura dannata e rifiutata da Dio stesso , credo di comprendere io solamente la grandezza di tutto il creato; è come se in me fosse rinchiusa la verità assoluta, una verità da sempre sita nel mio cuore in attesa di essere scovata ed elaborata. Voi cosa ne potete sapere di quel che provo? Voi esseri celestiali che siete sempre vissuti nella pace, circondati dalla bellezza del cielo e baciati dalla luce del sole. Voi che non avete mai provato il peccato, che non avete mai riconosciuto il rimorso. Siete sicuri di essere in grado di darmi insegnamenti, voi che non avete vissuto una vita vera, che non avete affrontato il vero dolore? Odio quel vostro sguardo.

I miei occhi, divenuti freddi ed indifferenti, studiano  lentamente il volto di ogni presente; soffermandosi poi su Michele. La sua espressione precedentemente arrogante, ora lascia spazio allo stupore assoluto.

Di rimando, lui si dirige verso la porta, indugiando avanti ad essa per poi bloccarsi improvvisamente. “ Da oggi inizieremo ad allenarci assieme. Hai bisogno di recuperare il tuo potere perso... sentenzia,  girandosi nuovamente presso  me “ Non fraintendere, sto solamente rispettando gli ordini superiori. Se fosse per me, affronterei io stesso Caino “ mormora sommessamente lui con un tono di voce decisamente cupo dalle sfumature un poco irate.

La mia gola emette involontariamente un ghigno divertito. L’angelo provocato mi guarda con aria truce.

Che c’è di tanto divertente?!”  urla poi irritato “ Io stesso in passato, ti ho sconfitto e privato del mondo celeste! “ conclude ironico.

Una rinnovata risata si disperde nella grande sala, stupendo ogni presente e facendo diventare Michele rosso di rabbia.

“ Credi veramente di essere stato tu a infliggermi il colpo finale? Pensi veramente dunque, di avermi sconfitto? Povero illuso! “  rispondo sadico scatenando nella stanza il totale caos.

“ Sappi, che io venni sconfitto dal tuo colpo ma da una forza superiore a me ancora sconosciuta. Sono tanti i misteri avvenuti in quel funesto giorno.  Io con te non ho fatto che giocare mio caro angelo. Ma ammetto ora, che il tempo ed il sonno hanno danneggiato il mio potere…”  ammetto tuttavia con voce maliziosa e seducente. Gli occhi del mio interlocutori sono spalancati dallo stupore e velati di una impercettibile vergogna. Ma infondo non me ne importa molto. Altri sono i pensieri che occupano la mia mente. Tanto per cominciare, mi domando a cosa serva la strana sfera apparsa nel sogno.. ma infondo quello non è stato un sogno. Lui mi ha detto che esso non era altro che il mio animo, e la strana biglia la mia forza.. ma cosa vuol dire veramente?E se anche così fosse, come potrei sfruttare quel misterioso oggetto? Troppe sono le cose che non quadrano in questa storia.. mi chiedo quali siano i fini di Lui.

Il ricordo dei suoi occhi infiniti ed irraggiungibili è ancor vivo in me, come è presente ancora la profonda pace suscitata in quell’incrociarsi di sguadri. Mi alzo dal letto non con poca fatica e barcollando leggermente, esco dalla stanza raggiungendo la cucina . Raggiunto Michele, mi avvicino maggiormente con passi sordi e cauti.

“ Prendi forza, tra poco intraprenderemo l’allenamento “ sussurra l’angelo prima di uscire.

Sento Gabriele avvicinarsi alle mie spalle. Mi volto lentamente, puntando il mio sguardo su di lui .

“ Gabriele, ho da chiederti un favore.. 

 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: damned88