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Autore: momoallaseconda    21/08/2017    3 recensioni
Zoro scosse il capo. “Il sesso risolve qualsiasi problema! Un atto fisico puro e semplice senza complicazioni fa stare subito meglio! Pensi che se mi si presenti l'occasione io non la colga? Diavolo Sanji, ho visto dozzine di ragazze farti il filo negli anni, palesemente interessate anche solo ad una botta e via, ma tu lasciarle sempre perdere solo perché già impegnato o perché il tuo manuale da gentleman ti impone di portare una donna fuori a cena almeno tre volte prima di fartela! Se una mi si presenta davanti visibilmente interessata ad accompagnarmi sul tetto, sarei un idiota a non approfittare della cosa, ti pare?”
Sanji si appoggiò alla parete sbuffando piano. “Già mi stupisco che tu riesca a trovare la strada verso il letto di una ragazza, con il senso dell'orientamento che ti ritrovi... ma il sesso non risolve sempre tutto!”
Zoro ghignò sadico. “Si vede che non ne fai abbastanza...”
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Roronoa Zoro, Sanji, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Non era un mistero per nessuno che Zoro Roronoa avesse un concetto tutto suo riguardo l'amicizia, né che preferisse avere pochi amici ma buoni e il mantenimento di tale nobile valore andasse spesso a cozzare con ciò che contava per la maggior parte dei suoi cosiddetti migliori amici.
Se uno di loro aveva un problema lui sopportava e supportava senza grossi sforzi la noiosa nenia del malcapitato ma difficilmente esponeva la sua opinione in merito a meno che non venisse esplicitamente richiesta; di solito piuttosto che mettere bocca in questioni che non lo riguardavano preferiva di gran lunga farsi i fatti propri, magari all'ombra di un albero ronfando della grossa. Occasionalmente però capitavano situazioni in cui non riusciva proprio a tenere a freno la lingua e dire la sua diventava questione di vita o di morte. Succedeva per lo più quando le persone a lui più vicine si trovavano invischiate in qualche problema cretino e si rendeva improvvisamente conto di essersi scelto degli amici idioti. Allora si limitava a esporre il proprio parere, a guardare lo scemo con compatimento e a dare un paio di consigli. Come amava ripetergli lo zio Ray, una delle prime regole dell'amicizia era di non lasciare mai sprofondare un amico nella fossa che si era scavato con le sue stesse mani. E lui ci provava, davvero, ma non poteva dirsi un santo e se le sue perle di saggezza non venivano accettate non aveva problemi a farsene una ragione quanto prima e a tornare tranquillo a ignorare tutto quello che non lo riguardava aspettando che l'amico smettesse di farsi paranoie e risolvesse le sue grane in qualche modo. Certo, questo non gli vietava di prendere un po' per il culo lo sfigato di turno e quel giorno di fine luglio, quel meraviglioso giorno di fine luglio, non avrebbe mai potuto tenere per sé i suoi pensieri né la possibilità di sfottere per bene quello che considerava da sempre il suo migliore amico.
Non riusciva a credere a quello che aveva appena sentito, in quanto ad idiozia Sanji era riuscito a battere Rufy! Rufy! Non gli sarebbe mai più capitata un'occasione del genere, aveva il potere di mettere Sanji sul trono dei cretini e rinfacciarglielo a vita!
“È una cosa assurda torcigliolo...” esclamò ansante dopo essere riuscito a riprendersi dallo scroscio di risa irrefrenabili che l'aveva colto. “...sono tre anni che scrivi ad un tizio su internet e non ti sei mai accorto che era una donna??”
La pausa imbarazzata che seguì fu più di quanto potesse sopportare e Zoro riprese a ridere sguaiato insieme a Rufy, che non aveva mai smesso da quando lo aveva raggiunto in camera di Sanji ed era stato informato da Chopper del disastro che aveva combinato il fratello.
L'oggetto del loro scherno ormai fumava dalle orecchie, rosso come un pomodoro e stufo marcio di essere preso in giro così per un banale errore, che tanto banale non era però, doveva dirlo.
“D'accordo adesso piantatela!” esclamò, la voce arrivata tremendamente vicino al falsetto, cercando di sovrastare le risate diventate ormai uggiolii. “Non ho prestato la giusta attenzione e, si lo ammetto, ho scambiato una dolce e leggiadra fanciulla per un nasone gay! Ma sarebbe potuto succedere a chiunque!!” allargò le braccia tentando di sembrare razionale.
Chopper scosse la testa guardando a terra affranto. “Io non credo...”
Zoro e Rufy si accasciarono sul pavimento ormai senza fiato per il troppo ridere mentre Sanji diventò se possibile ancora più rosso.
Idrofobo, mandò al diavolo il divieto di fumare in camera imposto dal padre e si accese una nervosa e tremolante sigaretta, benedicendo la nicotina che gli entrava nei polmoni come una manna dal cielo.
Chopper lo guardò male, odiava il fumo, e si affrettò ad aprire la finestra mentre il fratello si sedeva composto sul suo letto con un posacenere in grembo e lo sguardo perso nel vuoto.
Con la voce tornata calma e controllata, guardò i suoi due migliori amici seduti a terra che continuavano a sghignazzare impunemente incapaci di smettere.
“Ok... capisco che visto da fuori potrebbe sembrare molto divertente...” calibrò bene le parole, cercando di dar loro un'autorevolezza che non avevano. Zoro e Rufy cominciarono a guardarlo più tranquilli, ridacchiando solo a tratti. “...ma per me è un problema enorme! L'ho offesa e non so come poterla contattare per scusarmi! Non avevo altro all'infuori dell'account e-mail per parlarle e il professore che mi aveva dato il compito è in pensione non so dove trovarlo e dopo tre anni non è nemmeno detto che lui abbia un altro recapito! Non ci siamo mai scambiati il numero, Viola non esiste su Facebook, non esiste sull'elenco telefonico del suo paese! Ho controllato ovunque, ho solo il suo indirizzo di casa ma per quando le sarà arrivata la mia lettera di scuse via posta aerea potrebbe già essersi trovata un altro ragazzo!”
“SE le arriva...” mormorò Rufy con un sorrisetto, affondando il coltello nella piaga.
Sanji sbuffò nervoso lanciandogli un'occhiata. “...non ho nemmeno la certezza che la riceva, né che voglia aprirla! Magari la straccerà non appena leggerà il mittente...” sfinito si passò una mano tra i capelli scostando il ciuffo, rivelando entrambi gli occhi blu del tutto esausti.
Zoro e Rufy, seppur ancora parecchio divertiti, si guardarono complici senza più ridere e si alzarono da terra risoluti.
“Magari non sarà così...” cominciò Zoro in un raro impeto di sincero dispiacere per l'amico. “Magari ne sarà felice...”
Sanji lo guardò roteando gli occhi. “L'ho offesa dandole della ninfomane maniaca solo perché mi ha chiesto di incontrarci! Non mi perdonerà facilmente...” sospirò tetro “...non avete idea di cosa ci siamo raccontati negli anni! Lei sa tutto di me, non le ho nascosto nulla quando pensavo fosse un uomo! Sa che alle donne dico solo la verità e che le tratto come i fiori delicati che meritano di essere! Lei pensava che io sapessi perfettamente di parlare con una donna, quindi ora sarà convinta che non me ne frega nulla di lei! E tutto per la mia stupida boccaccia!” spense la sigaretta e si stropicciò gli occhi con le mani esausto. “...voi non capite! Lei... lei era davvero la donna della mia vita e... l'ho persa!”
Un significativo silenzio calò nella stanza, rotto a tratti solo dal frinire invadente dei grilli che proveniva dal giardino al piano terra. Sinceramente dispiaciuti, Zoro e Chopper guardavano ad intermittenza il pavimento, il cielo blu fuori dalla finestra e Sanji ancora afflosciato col viso coperto dalle sue stesse mani, non sapendo bene come affrontare la situazione. Il dolore del biondino era palpabile, doveva pur esserci un modo per risolvere la cosa.
“Io non capisco dove stia il problema!”
Zoro, Chopper e anche Sanji riemerso per un attimo dalla depressione si voltarono allibiti verso Rufy che aveva avuto l'ardire di aprire bocca. A braccia incrociate e con un'espressione interrogativa in volto lui li fissò a sua volta focalizzandosi soprattutto sull'amico triste. “Hai detto che non hai nessun recapito all'infuori del suo indirizzo di casa, no?” Sanji annuì confuso. “E allora che problema c'è? Partiamo per la Spagna col primo volo e andiamo a trovarla a casa!” esclamò Rufy con entusiasmo allargando le braccia.
Chopper e Sanji sgranarono gli occhi sbigottiti. “Stai scherzando? È un volo lunghissimo e costa tanto! Dove li trovate i soldi?” si infervorò il più piccolo mentre il fratello fissava Rufy sconvolto.
“Sono cose irrilevanti!” si imbronciò il moro.
Chopper scosse il capo ormai sicuro di essere la persona più matura là dentro. “Non potete andare! Sanji hai promesso allo zio Zeff che cominciavi dalla prossima settimana ad aiutarlo col ristorante!”
Il biondo universitario spostò lo sguardo opaco sul fratellino e annuì mesto.“Ci tengo al lavoro al ristorante e pure tu hai detto che dovevi iniziare a lavorare dallo zio di Monet tra due giorni!”
Rufy incrociò le braccia mugugnando infastidito. “E dai, non mandarmi tutto all’aria! Facciamo una vacanza tutti insieme! Ci divertiremo da matti!” mormorò, facendo alzare gli occhi al cielo a tutti. Ecco perché ci teneva tanto.
“È un periodo costosissimo per prenotare un volo...” ribadì Chopper deciso.
Seccato Rufy sembrò sul punto di rispondere qualcosa ma, con sorpresa di Sanji, fu Zoro a prendere parola facendo un passo avanti. “Lo sai torcigliolo non è una brutta idea. Ora lascia perdere la questione della vacanza a cui pensa questo qui...” indicò il moro che lo guardò male. “...e pensaci un attimo: se andassimo direttamente a casa sua Viola sarebbe costretta a lasciarti parlare e potrebbe vedere con i suoi occhi la sincerità delle tue scuse, oltre allo scoprire quanto puoi essere scemo... ma almeno lo farebbe di persona!” aggiunse annuendo convinto.
Sanji si agitò nervoso sul letto visibilmente combattuto, Zoro continuò. “Se la Spagna è troppo cara per le nostre tasche potremmo dare un'occhiata a un qualsiasi volo che atterri nel paese europeo più economico. Da lì poi prenderemo il treno per la Spagna, l'Europa è piccola ci arriveremmo in attimo!”
I due fratelli alzarono un sopracciglio all'unisono perplessi mentre Rufy si illuminava.
“Non lo so, Zoro...”
“Cos'è che sarebbe piccola...?” chiese Chopper sbalordito.
Il verde ghignò. “È la donna della tua vita o sbaglio? Mi stupisci non sei tu quello che farebbe qualsiasi cosa per una bella gonnella? E ora ti fai frenare da dettagli così insignificanti se si tratta della ragazza giusta per te?”
Sanji sbuffò ancora poco convinto soprattutto per il tono che stava usando il suo amico. 
“È una cosa grossa questa!”
Va bene Rufy ma perché anche Zoro ci teneva tanto ad andare in Europa?
“Si d'accordo, ma davvero consideri il Vecchio Continente piccolo??” si intromise Chopper venendo ignorato nuovamente.
“Proprio perché è una cosa grossa non dovresti farti tutte queste paranoie!” Rufy sghignazzò felice di sentire Zoro dalla sua parte. “Non capiterà più... questa potrebbe essere la tua grande occasione Sanji!”
“Grande occasione per cosa?”
Tutta la stanza si girò di scatto verso la porta. Ferma sulla soglia, concentrata a scandagliare i loro visi in attesa di una qualche risposta, si stagliava la silhouette procace e suadente di una bella ragazza dai capelli rossi che ondeggiavano liberi sulla schiena.
Zoro alzò gli occhi al cielo e non la degnò di uno sguardo andando a sedersi vicino alla finestra. Rufy la scrutò curioso con un dito nel naso e Chopper lanciò un'occhiata di sbieco al fratello che sembrava aver ripreso vita. “Nami-swaaaan!!!!”
Di tutta risposta lei riuscì a spostarsi dalla traiettoria del biondo giusto in tempo, facendogli baciare il pavimento con tutta la faccia.
“Ciao Sanji sono contenta di vederti di nuovo in forma! Mi ha fatto entrare tua madre spero non sia un problema.” lo salutò amichevole.
“È un piascere avelti quuui, Nami-swan! Ma che sci fai quuuui Nami-swan?” mormorò Sanji rintronato aiutato da Chopper a rialzarsi.
“Beh...”
“Già, che sei venuta a fare anche qui?”
Nami si voltò lentamente verso quella voce che le si era rivolta in maniera così aspra, già sapendo perfettamente a chi appartenesse prima ancora di inquadrarlo. Zoro se ne stava seduto a braccia incrociate fissandola con occhi truci.
Altezzosamente lei sbuffò rispondendo comunque ma direttamente al padrone di casa, ignorando la testa verde. “Sono passata solo per dare le chiavi di casa a Rufy che le ha scordate come al solito.” poi squadrò Zoro con la coda dell'occhio rivolgendosi direttamente a lui. “Tranquillo Roronoa, non ti provocherò danno con la mia presenza, me ne stavo già andando.” sibilò allungando un mazzo di chiavi a suo fratello che le prese con un ghigno.
“Nami, sai che partiamo per la Spagna!!”
Lei alzò un sopracciglio fissando il fratello con sufficienza. “Che vuol dire che parti? Tu hai il lavoro dallo zio di Monet tra due giorni!!”
Rufy storse il naso. “Uffa perché continuate tutti a rovinare la mia felicità??”
“Frena Rufy. Io non ho ancora deciso niente!” Sanji si avvicinò risoluto ai due, tra le mani la seconda sigaretta spenta che fremeva per essere accesa.
“È l'unica soluzione che hai...” mormorò Zoro lasciando vagare gli occhi fuori dalla finestra.
Nami li guardò stupita. “Aspetta non era per dire, state davvero pensando di fare un viaggio in Spagna? Adesso, in piena alta stagione?”
Nessuno rispose ma non ce ne fu bisogno. Nami alzò le spalle noncurante. “Oh beh, potete fare come vi pare, non sarò di certo io a fermarvi dallo spendere una valanga di denaro.” si voltò verso il fratello. “Ma tu te lo scordi di andare! Monet è mia amica e non voglio che le fai fare brutta figura!”
Rufy si imbronciò. “Ma perché?? Daiiii!!”
“Ho detto di no Rufy!!”
Sanji non ascoltava più il battibecco, Chopper gli aveva fatto cenno di seguirlo al computer e stava scandagliando pagine su pagine all'evidente ricerca di qualcosa. Anche Zoro si incuriosì e si accostò a loro davanti allo schermo.
“Cosa stai cercando Chopper?”
Il ragazzino tirò su col naso concentrato. “Mi è venuto in mente che qualche giorno fa avevo visto per puro caso un'offerta su un volo per l'Europa. Non ricordo dove ma se fosse ancora attiva, magari potrebbe essere la soluzione per trovare Viola senza spendere un capitale.”
Sanji e Zoro si scambiarono un'occhiata indecifrabile da sopra le sue spalle. Il verde ghignò alla confusione palese che vedeva sul volto dell'amico, mancava pochissimo per convincerlo ormai e se davvero Chopper avesse trovato quell'offerta a buon prezzo forse sareb... “Eccola!”
I due si affrettarono a guardare lo schermo mentre anche Nami e Rufy smettevano di litigare.
“È ancora attiva ma solo fino a stasera. Volo per l'Inghilterra sola andata ad un ottimo prezzo, la partenza è dopodomani!” esclamò compiaciuto. “Poi una volta lì dovrete prendere un traghetto e dei treni ma arriverete in Spagna al massimo in due giorni e con poca spesa!”
“Si! Così potremo vedere anche l'Inghilterra ed altri paesi magari!!” si intromise Rufy con un entusiasmo che venne subito smontato dalla sorella. “Tu-vai-a-lavorare!”
“Ma... ma...” mormorò abbacchiato. “Mi comporterò bene!”
“Non è certo questo il punto e in ogni caso penso che tu non sia proprio geneticamente predisposto a fare il bravo!”
“Nami ha ragione, Rufy. Il lavoro dal notaio DoFlamingo è un'occasione importante per te. Mentre lo zio Zeff penso che possa aspettare il mio aiuto per un'altra settimana...” mormorò Sanji.
Zoro lo fissò vittorioso lisciarsi il pizzetto assorto prima di sospirare. “Scusa Rufy, mi dispiace davvero ma non posso lasciare che Viola mi sfugga di nuovo!” si girò verso Chopper, lanciando un'occhiata ad uno Zoro ghignante. “Puoi comprarci due biglietti?”
“Noooo...” il moro si accasciò depresso al suolo sotto lo sguardo di disapprovazione di Nami.
“Faremo un altro viaggio insieme prima della laurea, dai.” provò a consolarlo Sanji cercando conferma anche in Zoro che annuì convinto.
“Vado solo per chiedere scusa a Viola e per vedere se ho una minima possibilità di riallacciare i rapporti.”
Nami si illuminò. “Oh, ci vai per una ragazza?”
Il biondo sorrise, per la prima volta sinceramente in quella lunga giornata.
Chopper confermò l'effettiva prenotazione del volo per le dieci del mattino di due giorni dopo e Nami batté le mani tra loro felice di vedere il suo amico così preso sinceramente da una donna, ignorando i lamenti del moro a terra.
“Vedrai che la troveremo e che ti farai perdonare. O, se così non fosse, l'Europa è piena di distrazioni…” ridacchiò Zoro schivando un calcio volante.
 
   
 
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