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Autore: erica1609    21/08/2017    5 recensioni
-Derek Hale, piacere, sono il nuovo coach.-
Un uomo alto e muscoloso apparve dalla porta, lasciando tutti pietrificati, faceva un gran terrore.
Un volta che la vecchietta si dileguò, il nuovo coach assunse una posizione più rilassata, per poi mettersi un cappellino rosso in testa.
-Scusate ragazzi, mi hanno imposto di fare il severo, cosa che ovviamente non farò, mi fa sentire vecchio.- Ci fu una risatina collettiva.
-Per voi sarò il coach, non un insegnante, per cui chiamatemi per nome, oppure ‘coach‘, mai per cognome perchè pure questo mi fa sentire vecchio, ci sarà un rapporto alla pari tra di noi.-
Un’altra risata di sollievo e soddisfazione riempì lo spogliatoio.
-Detto questo, ragazzi miei, dieci giri di campo.- Finì Derek.
Tutti risero anche a quell’improvviso ordine, guadagnandosi un sorrisetto da parte di quel coach che, a livello di sarcasmo e umorismo, a Stiles piaceva tanto.
STEREK, NO LUPI MANNARI, NO SPOILER.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Scott aveva preferito non parlare durante il viaggio di ritorno dal supermercato, una volta appurato che l'amico fosse in grado di guidare aveva lasciato che venisse portato a casa, in un assoluto silenzio. Sapeva che Stiles stava soffrendo molto, era in una situazione non definitiva con Derek ma decisamente nuova, era anche certo del fatto che il castano gli era grato per il silenzio, lo vedeva dall'espressione furiosa ma momentaneamente tranquilla.

Sceso davanti casa sua, Scott non lasciò l'amico senza fargli sapere che di qualunque cosa avesse avuto bisogno, lui ci sarebbe stato.

-Stiles, aspetta!- Urlò prima che la jeep gli sfrecciasse davanti. Poi continuò. -Sai dove trovarmi, qualunque cosa tu voglia.-

Stiles sorrise leggermente, come segno di gratitudine, poi partì, diretto a casa sua. Ma prima che imboccasse la via giusto, decise di andare in un altro posto, il bosco.

 

****************************************************************

Era appoggiato a quell'albero da un'ora e nella sua testa si muovevano pensieri contrastanti, passava dal rimproverarsi per essersi fidato di Derek al volere che lui tornasse, pensava che fosse meglio che la storia fosse finita per poi ripensare a quanto ci tenesse, rifletteva su come Derek avesse dato poco peso alla cosa nel chiamarlo e.. No, Derek l'aveva abbandonato.

Improvvisamente gli venne in mente che il suo coach doveva aver parlato con Jake quella mattina, ma cosa poteva c'entrare quel criminale con il loro rapporto? Derek doveva aver semplicemente capito che valesse la pena di tornare con lui, quindi aveva lasciato il ragazzino sedicenne.

Sì, Stiles aveva capito e aveva anche deciso di non pensarci, di andare altrove e di godersi il sabato sera che di lì a poco sarebbe giunto.

 

****************************************************************

Scott prese in mano il telefono.

-Isaac, sono Scott.-

-Amico, che succede?-

-Stiles mi ha raccontato tutto e-

-Magnifico, l'hai presa bene vero? Siete troppo amici per fare in modo che una cosa del genere vi separi, sì magari il coach è grande e il padre di Stiles è lo Sceriffo ma voglio dire che fors-

-Isaac, frena!- Disse Scott ridendo all'euforia dell'amico. -Ovviamente ho reagito bene, ma non è questo il punto, devo parlarti di quello che è successo poco fa.-

-Ok, ti ascolto.-

 

Quindici minuti dopo un furente Isaac era alla porta di Scott, allibito.

-Non posso credere che quell'idiota del coach abbia abbandonato Stiles! Io lo ammaz-

-Ciao anche a te, comunque, siamo al corrente entrambi di ciò che quei due hanno passato, no?- Domandò poi Scott, facendo accomodare Isaac sul divano.

-Che intendi?- Chiese il biondo visibilmente confuso.

-Perchè il coach avrebbe passato praticamente due mesi dietro a Stiles, rischiando ogni cosa e decidendo di andare con calma, per poi mollare tutto senza spiegazioni?-

-Magari qualcosa è andato storto, magari qualcuno ha scoperto.-

-Possibile, ma il coach non mi sembra un codardo e conosciamo entrambi Stiles, non si fida mai a prima impatto delle persone, se ha deciso di impegnarsi con Derek così seriamente è perchè si fidava di lui e-

-E Stiles non sbaglia mai nel fidarsi.-

-Esatto.- Finì il moro, determinato. -Stiles non si sarebbe mai buttato in qualcosa senza assicurarsi che fossero sinceri l'uno con l'altro.-

-Perfetto, investigatore Mccall, qual è il piano?-

Scott, sorrise.

 

-PUNTO PRIMO, RECUPERIAMO STILINSKI.-

 

-Ragazzi, che ci fate qui? Sono le otto, sto uscendo!-

-Sì, con noi.- Rispose Scott.

-Nonono aspettate!- Stiles si era trovato immobilizzato tra le braccia dei suoi due amici apparentemente idioti. -Ragazzi, sta per arrivare Lydia, andiamo a una festa!-

-Viene qui? Ok, è un genio, verrà con noi.-

 

-PUNTO SECONDO, ANDIAMO A CASA DI DEREK.-

 

-Sono contenta che mi abbiate presa con voi, dopo che Stiles mi ha raccontato cosa fosse successo negli ultimi due mesi ho pensato fosse l'ideale portarlo a sbronzarsi!- Spiegò Lydia sedendosi nella macchina di Isaac con gli altri tre.

-Quindi sai tutto?- Scott.

-Sì, da poche ore in realtà.-

-Che ne pensi?.- Isaac.

-Qualcosa non va.- Rispose la rossa.

-Siamo tutti d'accordo allora, Stiles dov'è casa di Derek?- Sempre Scott.

-Non ci andiamo, vi ho detto che-

-Nell'isolato dietro casa mia.- Lydia.

-Oh andiamo!- Disse Stiles esasperato e arrabbiato.

I quattro si recarono nell'umile dimora del coach.

 

-PUNTO TERZO, OBBLIGHIAMO DEREK A PARLARE.-

 

-Non c'è nessuno in casa.- Isaac.

-Sarà a festeggiare, è sabato sera.- Scott.

-Perfetto, quindi possiamo andare.- Tentò Stiles.

-No, almeno lasciamogli un ricordo, per fargli sapere che siamo passati.- Isaac tirò un sasso contro la finestra, che si crepò, facendo ridere tutti, tranne Stiles, ovviamente.

-Ma sei impazzito?- Urlò poi.

-Aspettate.- La voce di Lydia placò la furia del castano. -No niente, volevo solo dire che la casa del coach è proprio spoglia e vuota.-

Il sasso aveva fatto spostare la tenda dall'altra parte della finestra e ora si vedeva un piccolo pezzo del salone, si vedeva il divano.

-Che intendi con vuota? Casa sua non è vuota!- Intervenne Stiles, finalmente interessato. Si avvicinò alla finestra e notò che Lydia aveva ragione, il salone era buio e mancava di alcune cose, non c'era il computer, alcuni libri, i vestiti che solitamente erano sull'attaccapanni, le due giacche di pelle e altre cose. Aveva osservato molto casa sua quando ci aveva dormito. Non biasimò lo sguardo degli amici divertiti nel sapere che lui sapesse alla perfezione cosa ci fosse in quella sala.

-Ok, qualcosa non va.- Ammise in fine.

-Finalmente l'hai capito!- Dissero in coro gli altri tre.

-Entriamo.- Isaac forzò la porta ed entrò. Stiles cercò la camera di Derek e notò che alcuni vestiti non c'erano, era tutto ordinato e silenzioso. Scese dalle scale.

 

-Ragazzi, è partito, non c'è niente in casa.- Sentenziò con gli occhi lucidi, non aveva pianto prima e non l'avrebbe fatto adesso, ma il pensiero che Derek se ne fosse andato per evitarlo faceva male.

-Scott, qual è il punto quarto?- Domandò Isaac.

-Stiles chiama Derek, è il punto quarto.- Era la voce di Stiles quella?

Senza pensarci, prese il cellulare e lo chiamò.

 

*******************************************************************

Derek era nel suo hotel, a due ore di strada da Beacon Hills e aveva appena avvisato il preside che per problemi di famiglia sarebbe stato assente tutta la settimana successiva. Sapeva che Jake gli controllava le telefonate e doveva stare attento. Quando vide il telefono illuminarsi perse un battito, Stiles lo stava chiamando. Sembrò dimenticarsi dei controlli che aveva e rispose, avrebbe detto a Jake cheil ragazzo lo aveva chiamato e lui aveva risposto dicendo che doveva lasciarlo in pace. Non ci pensò due volte e rispose, forse poteva spiegare in qualche modo, in quella stanza non c'erano gli scagnozzi di Jake, era fuori pericolo.

-Stiles?-

-Dove diavolo sei?- Nella sua voce c'era una freddezza tale che Derek quasi si spaventò.

-Sono andato via, non posso dirti nulla.-

-Te ne sei andato perchè le conseguenze ti stavano spaventando, Derek? Perchè non ne valeva la pena e sei scappato per evitare che qualcuno lo sapesse?-

-Di cosa stai parlando? Ovviamente no.-

-E allora perchè casa tua è vuota e tu non ci sei?!- Quelle parole furono urlate.

-Farò finta di non aver capito che sei in qualche modo entrato a casa mia.-

-Voglio sapere perchè te ne sei andato.-

-Invece di darmi addosso, dovresti provare a pensare che probabilmente me ne sono andato per non coinvolgere nessuno in quello che sto per fare! Pensi davvero che io sia così idiota da rovinare tutto dopo due mesi di impegno da parte di entrambi? Credevo ti fidassi!-

-Mi hai lasciato senza spiegazioni, Derek, non puoi biasimarmi.-

Entrambi avevano ragione ed entrambi sapevano che l'altro l'aveva.

-Sono dovuto andare via, starò qui per un po'.-

-Ti sei messo in qualche casino?-

-No, Stiles.-

-C'entra Jake? Ti prego dimmi che non sei con lui, che non devi fare qualcosa con lui..-

-Devo fare delle cose, lui sospetta che io parli con lo Sceriffo e non vuole che io abbia contatti con te, ho dovuto, mi ha obbligato a telefonarti ma è solo convinto che io ti dia ripetizioni, poteva farti fuori sapendo che sei figlio dello Sceriffo, ma se avesse scoperto che condividiamo certe cose, cosa ti avrebbe fatto?-

Stiles trasalì, Derek non aveva avuto scelta.

-Aveva detto di doverti fare una proposta, l'hai accettata?-

Derek non rispose.

-Cosa ti ha dato in cambio?-

-Tutti hanno qualcosa di cui si vogliono liberare, deve sparire dalla mia vita e l'unico modo per farlo è fare quello che mi dice.-

Stiles sospirò, tutto quello che ora aveva provato era stato annegato dalla preoccupazione.

-Immagino che chiederti cosa devi fare sia inutile.-

-Non ti coinvolgerò in questo.-

-Stai attento.-

Derek si intenerì.

-Tornerò, Stiles, ma devi promettermi che non mi cercherai, torno il prossimo sabato.-

-Dove sei?-

-Fuori città.-

-E non posso avere tue notizie?-

-No, non devi cercare.-

Stiles non rispose.

-Stiles!-

-Va bene, non cercherò, promesso.-

-Non ti ho abbandonato, sappi solo questo.-

-Ti rivoglio qui.-

 

La telefonata finì, sotto gli occhi preoccupati e decisamente dispiaciuti e inteneriti degli amici. Intervenne Scott nel vedere l'amico molto scosso.

-La situazione è pericolosa, ne varrà la pena, Stiles?-

-Sì.- Disse lui dopo qualche secondo. -Le cose si metteranno a posto.-

**************************************************************************

Quando la telefonata finì, Derek si sentì più sollevato, tutto questo finchè non sentì dei passi fuori dalla sua porta. Il panico lo prese, aveva dimenticato, era nella merda. E quando sentì delle nocche schiantarsi contro il suo viso, capì di aver fatto un casino, avrebbe terminato il lavoro per Jake ne era sicuro, ma Stiles era in pericolo e nessuno avrebbe potuto avvisarlo.

Stiles non poteva sapere che il telefono era controllato.

Derek non poteva sapere che le chiamate non era controllate, ma ascoltate.

 

Qualcosa gli diceva che il sabato successivo nessuno dei due avrebbe rivisto l'altro.

 

   
 
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