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Autore: ThePunisher7    23/08/2017    0 recensioni
Vampiri, draghi, licantropi, giganti, elfi, nani, orchi, maghi. Ognuno di loro ha il proprio mondo, ma tra di loro ci sono sempre guerre, che sembrano non finire mai. Una profezia, dice che ci sarà la pace tra questi Mondi. La speranza è in un umano.
Storia pubblicata anche su wattpad.
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Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Luca ritornò nella sala dell'allenamento. Per entrare fece la stessa strada di prima. Non usò il teletrasporto perché voleva pensare, ma questa volta c'era qualcosa di strano, G.A.E. non c'era. Scese nella botola e non trovò nessun ostacolo, questo era ancora più strano. “Quando la vedo la rimprovererò”, pensò Luca tra sé. Arrivò alla fine della botola, questa volta lo spazio gli sembrava più grande rispetto a prima, riflettendo che prima in otto persone non entravano. Aprì la porta, notò subito che l'atmosfera era diversa da prima. Trovò la sua squadra e i Guardiani a festeggiare. “Perché state festeggiando?” chiese Luca accorgendosi che qualcosa non andava. “Adesso sappiamo controllare gli elementi”, disse Gabriel. “E per questo festeggiate?” ribadì Luca. “Certamente che cosa pensi? Noi siamo la tua squadra, dobbiamo essere forti come te”, disse Gabriel. “Che strano” pensò tra sé Luca. “Ti vedo un po' strano, Luca, tutto bene?” disse Nicole. “Adesso ho capito!” Pensò Luca tra sé. “Dissolvi l'illusione G.A.E.” disse Luca ad alta voce. “Sarebbe stato troppo bello se ci fosse cascato vero, G.A.E.?” disse G.A.I. “Si, infatti” rispose G.A.E. “Dissolvila! Oppure Luca la attiverà contro di noi. Ragazzi, state pronti e fate vedere a Luca quello che avete imparato” disse G.A.I incitandoli. Luca si trovava ancora all'interno dell'illusione, ma improvvisamente davanti a lui comparve una nuvola viola, precisa e molto veloce, puntava a lui. “L'elemento dell'oscurità”, pensò Luca tra sé. Ma la schivò grazie alla sua agilità e ai suoi riflessi. Arrivò dietro di lui del fuoco e sotto di lui si formò una pozzanghera di fango. Luca volò in modo tale da non essere intrappolato dal fango, ma il fuoco lo inseguiva. “Devo ammettere che si sono allenati bene. Adesso voglio vedere come mi fermate però”, pensò Luca tra sé. L'aria intorno a lui si fece fredda. “Si sono allenati così tanto da farlo ad aria?” disse Luca un po' stupito. Luca si fermò di colpo, davanti a lui vide un tornado. Luca restò immobile, anche perché si rese conto di essere in trappola. “Peccato solo che siano deboli questi elementi”, disse Luca sorridendo. Il fuoco e il tornado lo raggiunsero, mentre il fango si alzò da terra e raggiunse il punto dov'era Luca. “Basta, Luca non sta attaccando per non ferirvi, ha una barriera intorno a lui non gli fate niente”, disse G.A.I. Intorno alla barriera sferica si disposero i tre elementi, disposti a formare tre cerchi, il fuoco avvolgeva la barriera con lunghe lingue roventi, il vento con affilate lame, mentre il fango avvolgeva entrambi e formava una lunga spirale, come se fossero controllati da qualcuno. Improvvisamente sparirono. Luca non aveva nemmeno un graffio. “Siete davvero incredibili, dico davvero! In poco tempo siete riusciti a fare tutto questo, complimenti”, disse Luca contento. “Ci siamo allenati duramente”, disse Rebby. “Però il vostro problema è che vi siete allenati per sofferenza e rabbia, infatti quelli non sono i vostri veri elementi”, disse Luca risoluto. “Incredibile nemmeno è entrato e ha già capito tutto! Non è cambiato per niente”, pensò G.A.I tra sé. “Riesce ancora a leggere il cuore come una volta”, pensò G.A.E. “Spiegatemi bene perché Gabriel se n'è andato”, disse Luca. “Quando gli abbiamo spiegato che stare qui era pericoloso...” prese a dire G.A.I. “Diciamo che tutti se ne volevano andare, ma poi ci hanno ripensato ... tranne Giorgio”, disse G.A.E. “Dov'è andato?” si informò Luca preoccupato. “Non sappiamo dove sia andato”, disse G.A.E. “Io forse lo so dov'è”, disse Rebby. “E' dalla sua famiglia vero?” disse Luca. “Si forse è lì. Ma come facevi a saperlo?” gli domandò Rebby. “Semplice, ho letto nel tuo cuore”, disse Luca. Tutti restarono stupiti. “E' normale vi abituerete, Luca fa sempre così”, disse G.A.I. sorridendo. “Per fortuna non hai perso niente nel viaggio nel tempo”, disse G.A.E. “Vado a cercare Gabriel sulla Terra. Meglio non tardare”, disse Luca serio. Si avvicinò alla porta dov'era entrato e ci si fermò davanti. “Vi ricordate quando me ne andavo via da questa stanza senza che voi ve ne accorgeste?” chiese Luca con un mezzo sorriso. “Sì, certamente! Perché lo chiedi?” disse G.A.I. “Perché con i poteri che ho adesso è un po' difficile, dopotutto forse, andare indietro nel tempo è stato un errore, era meglio se morivo”, disse Luca aprendo la porta. Videro Luca andarsene, mentre i Guardiani erano pensierosi e un po' stupiti per quello che aveva detto. “Cosa significa quello che ha detto? Guardiani?” chiese Nicole. “In parole povere ... Luca non si ricorda quasi niente di prima, con quelle parole ha solo voluto dire, che se moriva magari forse voi stavate meglio e tutto questo che sta accadendo alla Terra non sarebbe successo” disse G.A.I. “Vuole solo recuperare la memoria, poi sarà come lo avete conosciuto voi, cioè come sempre”, disse G.A.E sorridendo. “Comunque poi vi spiegherà tutto Luca, non preoccupatevi”, disse G.A.I. “Adesso aspettiamo che arrivi con Gabriel, va bene?” disse G.A.E. vedendo i ragazzi pieni di domande. Luca si trovava sulla Terra a cercare Gabriel. “Non vedo nessuno che si muove sono tutti sotto l'illusione, quella nube...” disse Luca volando ancora più veloce. Guardò attentamente ogni persona con la sua vista acuta. “E da poco che ho preso i miei poteri, ma per fortuna so usarli decentemente”, si disse Luca tra sé. Arrivò dove aveva visto Gabriel la prima volta, quando era comparsa anche la nube. Non era cambiato niente rispetto a prima le persone erano sempre sotto l'illusione. Cercò ovunque Gabriel ma non lo trovò, provò dove gli aveva consigliato Rebby. “Forse ha bisogno di confidarsi con qualcuno e non sa di chi fidarsi ...” pensò Luca tra sé. Andò a casa di Giorgio, non era lontano da dove si trovava. “Ciao Luca”, era la voce di una bambina. “Una bambina?” si domandò Luca tra sé. “Non riesco a trovare i miei genitori”, disse la voce di un bambino piangendo. “Sono finito dentro un'illusione?” si chiese Luca continuando a guardarsi intorno. “Aiuto! sono pietrificati! Stanno diventando tutti di pietra. Aiuto!” “Questa non è un'illusione, sto vivendo quello che è accaduto quando è comparsa la nube... Com'è possibile?” disse ad alta voce stupito. Luca camminò verso casa di Gabriel, ma le voci non smisero anzi si fecero più intense, stavano tutti chiedendo aiuto, gli pianse il cuore sapendo che non poteva fare niente ed era ancora più triste quando pensò che quando la nube era apparsa lui era a scegliere le persone della squadra. Pian piano, mentre avanzava sentendo quelle voci, Luca si sentiva sempre più in colpa, sopratutto sapendo che quasi nessuno si era salvato. Improvvisamente notò che c'era dell'elettricità nell'aria. Lui non sapeva cosa pensare, era l'effetto della nube? Oppure era qualcuno che la stava creando? Dopo un po' di passi Luca vide Gabriel. Era avvolto da scariche elettriche come se lo stessero proteggendo da qualcuno o da qualcosa. Guardandolo attentamente notò che era svenuto. “Adesso tu, carissimo Gabriel sarai il primo a essere ucciso della squadra di Luca!” disse una voce. “Non vedo chi è, né riconosco la voce”, pensò Luca tra sé. Non voleva che Gabriel morisse, così corse verso di lui per difenderlo. “Tu? Ma come?” disse Luca stupito di vedere la persona che stava volando “Maestro?” si stupì la persona che stava volando e subito si coprì il volto con fuoco per non far vedere la sua faccia. “Tu dovresti essere nel Mondo Oscuro, Terza Titana Assoluta”, disse Luca serio. Nel frattempo si era ricoperta il corpo di pietra, adesso non era possibile vedere niente di lei. “Sai anche io sono una Titana Assoluta. Allora ti hanno chiamato per uccidermi?” “Per ucciderti? No, non me lo hanno detto, ma a quanto pare lo sto scoprendo adesso... solo che mi devi spiegare, perché hai attaccato per prima questo Mondo?” “Semplice per eliminarti, eliminando la Terra sia tu che io....” “Non credo che potrai battermi in queste condizioni, vero?” disse Luca molto sicuro di sé e sorridendo. “No, infatti.” “Sei stata tu a creare questa nube?” “Non proprio, sono stata aiutata.” “E chi aiuterebbe te?” “Sono stata aiutata da un'altra galassia.” “Cosa?” Luca era stupito di quello che aveva detto. “Proprio così, più preciso la terza galassia che hai visitato.” “Io non mi ricordo quasi nemmeno chi sono, come faccio a sapere quali galassie ho visitato?” domandò Luca. “Hai perso la memoria?” “Sono tornato indietro nel tempo per salvare la persona che amavo, ricordo solo questo.” La Titana strinse i pugni e s'incupì. “Sappi che non avrò pietà di te e nemmeno di lei...” “Non potrai...” “E nemmeno della tua squadra, tutti moriranno.” “Io non ricordo chi è la mia donna, almeno non di preciso...” “Perché non ne sei sicuro o perché hai paura della risposta che potrebbe darti?” “Forse la seconda” disse Luca sorridendo, ma nei suoi occhi c'era una tristezza infinita. “Hai paura? Tu?” “Tutti hanno paura, solo che io non la mostro.” “Tu non hai mai paura di niente... almeno prima.” “Se non hai un obbiettivo preciso perché sei venuta qui?” “Certo che sono venuta qua con un obbiettivo ed è quello di uccidere non solo te ma anche tutta questa galassia!” “Da sola?” “Io sono la terza Titana ...” “Si si lo so già, ma il tuo cuore non dice la stessa cosa.” “Non leggere il mio cuore!” esclamò arrabbiata. “Bene, allora vattene e non ti farò niente.” “Quello che volevo, adesso, era uccidere Gabriel visto che si era staccato da te e dagli altri, mi ha dato una buona occasione per ucciderlo e ho sfruttato l’occasione”, disse sorridendo. Tutto a un tratto, le scariche elettriche che stavano proteggendo Gabriel scomparvero, l'aria non era più elettrica come prima. Luca scattò verso Gabriel e cercò di chiamarlo e di curarlo, ma sembrava che non ci fosse più niente da fare. “Piano piano ucciderò tutti. Resterai da solo. Tutte le persone che ami moriranno. Saprai sopportare tutto questo dolore? Maestro?” gli chiese sorridendo. “Perché vuoi così tanto uccidere tutti quelli che mi stanno a cuore?” “Vai nella sala dei ricordi e capirai tutto e saprai anche chi sei. Ricordati che se il passato non è concluso, ritorna prima o poi”, disse seria. Detto questo la Titana Assoluta sparì. “Gabriel svegliati!” gridò Luca disperato. Ma per Gabriel ormai era tardi, il cuore non batteva più. “Adesso cosa faccio? Cosa racconto agli altri?” disse Luca che in quel momento aveva perso ogni speranza. “Guardiani? Non credete che Luca ci stia mettendo tanto?” chiese Zoe. “Beh ... diciamo che non...” provò a dire G.A.E. “Pensiamo che sia successo qualcosa”, disse G.A.I. “Tipo cosa?” disse preoccupata Nicole. “Pensiamo che sia successo qualcosa a Gabriel...” disse G.A.I. “Cosa è successo a Gabriel, Guardiani?” domandò Rebby con le lacrime agli occhi. “Questo non lo sappiamo, mi dispiace”, disse G.A.I. Rebby si preoccupò ancora di più. “Ma il tempo scorre in modo diverso sulla Terra, quindi...” disse Adam. “Luca può controllare il tempo su tutta quest'intera galassia, quindi dovrebbe essere passato lo stesso tempo di qui, ecco perché siamo preoccupati”, disse G.A.I. “Ma ormai saranno passate delle ore”, disse Max. “Fate come Penny e Max che si stanno allenando”, disse G.A.E. “Ma io voglio sapere qual è il mio elemento principale”, disse Nicole. “Ragazzi adesso basta allenarvi! Vi devo dire una cosa importante”, disse Luca con voce sommessa. “Quando arriva così, senza avvisare, mi dà sui nervi” disse G.A.I rivolgendosi a G.A.E. “Solo perché può entrare e uscire da questa stanza senza che c'è ne accorgiamo”, disse G.A.E. “Anche per quello, ma sopratutto perché non sappiamo se è qui oppure no”, disse G.A.I. “Gabriel è morto”, disse Luca, il suo viso era una maschera di infinita tristezza che si rispecchiava anche nella sua voce. “Che cosa?” disse sorpreso Max. Rebby cadde in ginocchio a piangere. Le donne andarono da Rebby per cercare di consolarla e di confortarla, ma non sapevano come fare. “Che cosa è successo?” disse G.A.I. “La terza Titana Assoluta”, disse Luca in tono secco. I guardiani rimasero stupiti per ciò che aveva appena detto. “Ma è nel Mondo Oscuro non può essere...” disse G.A.I sorpreso. “Ricordati niente è impossibile, dopotutto come ha detto lei è una Titana Assoluta ... quindi può entrare e uscire da qualsiasi mondo...” disse Luca. “Che cosa vorresti dire?” disse G.A.E. “Adesso non c'è tempo di spiegare, dobbiamo allenarci tutti”, disse Luca. “Io non mi allenerò più”, dichiarò Rebby tra lacrime e singhiozzi. “Vuoi fare la sua stessa fine? Allora esci subito da questa stanza”, urlò Luca. I presenti rimasero stupiti. “Ora basta scherzare. Da adesso in poi si fa sul serio. Ve lo dico un'altra volta, se non siete in grado di allenarvi qui, allora uscite”, disse Luca rimproverandoli. “Ha ragione, adesso non siamo più noi ad allenarvi ma è Luca, in allenamento non è tanto buono”, disse G.A.E in tono serio. Si guardarono non sapendo che cosa fare. “Io voglio allenarmi” disse Max. Gli altri dissero la stessa cosa di Max. Solo Rebby non parlò. “Tu Rebby? Che cosa vuoi fare?” le chiese Luca. “Voglio vendicare Gabriel” rispose, aveva ancora il volto rigato di lacrime, ma la sua espressione era seria e determinata. “La vendetta non ti porterà da nessuna parte”, disse Luca. “Allora dimmi tu che cosa dovrei fare?” gli chiese Rebby, con una punta di amarezza nella voce. “Proteggere le persone che ti stanno a cuore”, ribatté Luca. “Non sai nemmeno tu come fermare la nube, come faccio a proteggere le persone sotto il controllo della nube? Se non sappiamo fermarla?” esclamò Rebby. “Queste non sono parole mie – Rebby si stupì – ma sono le ultime di Gabriel”, disse Luca. Rebby sentendo queste parole, si riprese, si asciugò le lacrime e disse: “Allenami e cerca di farmi diventare più forte di tutti”. “Questo dipenderà da te”, disse Luca sorridendo. “Allora faremo bene a cominciare l'allenamento” disse Adam entusiasta. “Perché? Perché? Non riesco proprio a capire, perché vuoi uccidere il tuo maestro.” “Perché quando gli ho detto che ero innamorata di lui, ha detto che non gli interessavo.” “Solo per questo motivo vuoi cominciare una guerra?” “Voglio solo uccidere la persona che Luca ama tanto, se per farlo c'è bisogno di una guerra allora la farò.” “Luca non te la lascerà mai uccidere.” “Appunto, farò una guerra così lui sarà troppo occupato a proteggere le altre persone.” “Lui non sa nemmeno chi è... vero?” “Si, se scoprirà tutto noi moriremo... ma nella sala dei ricordi non ci sono tutti i suoi ricordi, io sono andata a prenderne qualcuno.” “Come facciamo a sapere chi è la persona che ama Luca? Non possiamo leggere il cuore di Luca e non possiamo uccidere ogni donna della Terra...” “Lo so, leggere il cuore di Luca è quasi impossibile, poi lo so che non possiamo uccidere tutte le donne sulla Terra, quindi dobbiamo organizzarci bene.” “Come facevi a sapere che erano qui ghiacciate”, disse l'Ammiraglio. “Siamo sulla seconda montagna più alta di questo Mondo. Sulla prima c'è la stanza dell'allenamento, nella seconda ci sono quelli che vengono chiamati “scarti””, disse Jessica. “Perché?” chiese Angelica. “Quando avete detto che il portale non sapeva dove aveva mandato le difenditrici e non riuscivate a trovarle, ho pensato che l'unico posto dove nessuno va a controllare è questo”, spiegò Jessica. “Noi volevamo sapere perché qui ci sono quelli chiamati scarti”, chiese Melissa. “Questo dovete chiederlo a Luca. Lui conosce tutto e tutti”, rispose Jessica. “Ma adesso come facciamo a togliere tutto questo ghiaccio intorno a loro?” chiese l'Ammiraglio. “Semplice utilizzando il fuoco”, rispose Jessica. Tutti rimasero stupiti di quello che stava dicendo. Jessica creò intorno alle due difenditrici ghiacciate un cerchio di fuoco, poi piano piano quel cerchio si alzò creando una cupola. Il ghiaccio pian piano cominciò a sciogliersi sotto agli occhi increduli dell'Ammiraglio e delle difenditrici. “Si sta sciogliendo, ma come può essere?” esclamò Atena stupita. “Qui siamo sulla Terra e non sui Mondi dove siamo abituati a stare”, rispose Jessica. Rimasero tutti a guardare quello strano fenomeno che si stava verificando davanti ai loro occhi. Il ghiaccio si stava per sciogliere. Jessica tolse piano la cupola e ci rimase solo il cerchio di fuoco in modo tale da far sciogliere completamente il ghiaccio. Quando si sciolse completamente le difenditrici furono finalmente libere. “State bene?” chiese l'Ammiraglio con una nota di preoccupazione nella voce. Jessica con un gesto della mano fece scomparire il fuoco che circondava le due difenditrici. “Io si. Sono un po' stordita, ma sto bene”, disse Ginevra. “Si anche io”, disse Afrodite. “Se ci avete liberate tutte, significa che dovremmo combattere, vero?” chiese Ginevra in tono serio. “Si e dobbiamo anche sbrigarci”, le rispose Jessica. “Bene allora andiamo, meglio non perdere tempo in chiacchiere”, disse Afrodite. L'ammiraglio con un gesto della mano fece comparire un portale. “Andiamo, presto! Questo portale conduce nel Mondo Neutrale”, spiegò l'Ammiraglio. “E tu chi saresti?” domandò Ginevra. “Sono l'Ammiraglio di fuoco, sono qui per aiutarvi e difendervi”, rispose l'Ammiraglio. “Sei davvero carino sai?” disse Afrodite con un mezzo sorrisetto. “Meno male che non ci dovevamo perdere in chiacchiere” disse l'Ammiraglio sorridendo e guardando Jessica. “Presto andiamo, mio fratello già si sta allenando e noi dobbiamo fare molte cose”, disse Jessica andando verso il portale. “Bene allora andiamo” disse Atene. Tutti e sette entrarono attraverso il portale e scomparirono. “Adesso che sapete più o meno come utilizzare i vostri poteri principali, invece di allenarci andiamo a visitare i Mondi, che ne dite?” chiese Luca. “Che Mondo visitiamo prima?” domandò Zoe entusiasta. “Quello dei draghi”, rispose Luca. “Io volevo andare a visitare quello dei vampiri”, sospirò Zoe un po' delusa. “Perché proprio quello per primo?” disse G.A.I. “Per entrare nella sala dei ricordi devo risolvere tre indovinelli, il primo per risolverlo devo andare dai draghi”, rispose Luca. “Che bello il Mondo dei Draghi finalmente lo vedrò!” esclamò Nicole che sprizzava felicità da tutti i pori. “Una cosa ragazzi, prima di andare ricordate che in ogni Mondo che visitate non sono molto ospitali quelli che ci vivono, sopratutto verso coloro che non conoscono”, disse G.A.I. preoccupato per loro. “Si devono solo ricordare che non devono attaccare nessuno e andrà tutto bene”, disse Luca. La squadra e Luca si presero per mano formando un cerchio. “Siete pronti?” disse Luca. “Si” risposero tutti. In un attimo non c'erano più. “Possiamo dire che ci hanno abbandonato qui”, disse G.A.I. sorridendo. “Sembra di si” disse G.A.E. “In un certo senso è meglio no?” disse G.A.I. “Beh, si in un certo senso....” disse G.A.E. G.A.I andò da G.A.E e la baciò dolcemente. “Già vi state dando da fare?” chiese Luca. “Ma che cavolo! Luca, non puoi avvertire?” esclamò G.A.I arrabbiato. “No è molto più bello così – disse Luca ridendo, poi facendosi serio aggiunse – sono venuto per dirvi una cosa: se la guerra avrà inizio come avevo detto in passato, sappiate che non potrete star più in questa stanza.” Luca mise la mano davanti a sé e fece comparire una tavola imbandita con una candela al centro e una rosa in un piccolo vasetto, creando così un'atmosfera romantica. “Direi che adesso va meglio no?” disse Luca ridendo. Poi scomparì così come era apparso. G.A.I. aveva una faccia preoccupata. G.A.E. lo guardò e dopo un po' si accorse che stava pensando, non tanto a quello che aveva detto Luca, ma a quello che poteva succedere durante la guerra. “Direi che dobbiamo approfittare di questa bellissima cena e atmosfera, che ci ha offerto Luca non ti pare?” disse G.A.E. “Si hai ragione” disse G.A.I. sorridendo. Luca comparì davanti alla sua squadra. “Andiamo.” Davanti a loro c'era un corridoio. “Ma dove siamo?” chiese Penny. “Perché non si vede?” rispose Luca. “Sembrerebbe un corridoio” disse Nicole. “Brava, bella intuizione” disse Luca con una certa ironia. Nicole fece una smorfia dietro di Luca scatenando l'ilarità di Zoe. “Ho anche gli occhi dietro ti ricordo” la ammonì Luca. Nicole infastidita guardò Zoe, si scambiarono un'occhiata d'intesa e poi tutte e due si girarono verso Luca e gli fecero delle smorfie dietro. “So che siete diventate parecchio amiche voi due, ma non potete fare così”, disse Luca rimproverandole. Ma Nicole e Zoe non smisero di fare le smorfie. “Sembrate delle bambine”, sospirò Luca rassegnato, poi schioccò le dita. Il corridoio era diventato trasparente e si vedeva la Galassia. “Questa è la nostra Galassia vista da lontano. Diciamo come la conoscete voi, senza i mondi invisibili”, spiegò Luca. Nicole e Zoe smisero di fare le smorfie, guardarono impressionate il panorama che si stendeva davanti a loro. “Stupendo” esclamò Rebby con una nota di sorpresa nella voce. Nessuno si aspettava di vedere la Galassia da lontano. “Vi ho fatto rimanere senza parole eh?” disse Luca sorridendo. “E invece i Mondi di cui ci hai parlato, come sarebbe?” chiese Adam. Luca sorrise e scioccò le dita. Improvvisamente apparvero nove Mondi, colorati di grigio, sparsi per la Galassia. “Incredibile”, esclamò Adam. “Ma i Mondi sono grigi, perché?” chiese Zoe. “Semplice, perché ancora nessuno di voi c'è stato”, rispose Luca. “Praticamente dobbiamo visitare i Mondi per vedere poi come sono all'esterno?” domandò Max. “Sì. Prima li visitate poi, con l'allenamento che farete in quei Mondi, potrete vedere ogni cosa, così sarete anche capaci di vedere un mondo invisibile e il proprio colore”, spiegò Luca. “Quindi, ora che andiamo a visitare il Mondo dei Draghi riusciamo a vedere di che colore è l'esterno, dico bene?” ipotizzò Rebby. “Si, ottima intuizione, complimenti”, disse Luca. “Questo vuol dire che se ci alleniamo su uno dei Mondi, poi saremo capaci di vedere ed entrare anche negli altri”, disse Nicole. “No, non è proprio così. In alcuni dei Mondi non si può entrare senza avere l'elemento specifico”, spiegò Luca. “Per esempio in quale?” chiese Penny curiosa. “Sapete che per entrare nei vari Mondi ci vuole un preciso elemento, in alcuni, invece, non c’è ne vuole uno, ma tutti… quindi per allenarvi in questi Mondi specifici avete bisogno di tutti gli elementi”, spiegò Luca. “Va beh, ma per quello ci sei tu no?” disse Zoe ridendo. “No, forse io non vi porterò a visitare tutti i Mondi”, disse Luca. Tutti rimasero stupiti e increduli. “Ma perché non sarai tu?” volle sapere Penny. “Beh, è difficile spiegarlo. Ma adesso non perdiamo tempo in chiacchiere e andiamo, prima che...” stava dicendo Luca, ma non finì la frase. “Prima che? Cosa volevi dire?” chiese Adam. “Niente, niente non preoccupatevi, non volevo dire niente – disse Luca sorridendo, stava chiaramente nascondendo qualcosa – adesso andiamo.” Si scambiarono tutti occhiate interrogative, ma avevano capito che c'era qualcosa dietro quella frase lasciata a metà. Senza fare altre domande a riguardo, lo seguirono anche se ognuno di loro si domandava la stessa cosa: “Che cosa voleva dire Luca con quella frase?” Dopo aver fatto un po' di strada Luca si rivolse a loro con un ampio sorriso sulle labbra e disse: “Bene ragazzi, siamo arrivati! Davanti a noi c'è il Mondo dei Draghi”. “Ma noi non riusciamo a vederlo vediamo solo che è grigio”, sospirò Zoe lamentandosi. “Perché invece non ci fai vedere con i tuoi poteri di che colore è?” propose Nicole. “Volete davvero che utilizzi i miei poteri solo per farvi vedere di che colore è un mondo?” chiese Luca. “Sì, potresti farlo?” chiese Rebby. “Sì potrei anche farlo, ma sappiate che non lo faccio”, rispose Luca. “Perché?” disse Penny. “Siete davvero delle persone incredibili, avete tanta curiosità, davvero impressionante. Adesso entrate con me, se no poi non potete più passare”, disse Luca. Il Mondo dei Draghi era un'immensa distesa di sabbia e qualche sporadico cactus che sbucava solitario. Nessuno se lo aspettava in quel modo, Luca era stupito allo stesso modo perché anche per lui era la prima volta che ci entrava, dato che aveva perso la memoria. “E' molto diverso da come ce lo aspettavamo”, disse Max. “Come ve lo aspettavate?” disse Luca. “Visto che i Draghi sono creature magiche ci aspettavamo un po' di magia in più”, disse Adam. Le ragazze erano rimaste un po' stupite di quello che stavano vedendo. “E' un deserto perché vi stupite?” disse Luca. “Perché più vedi lontano, più sembra che la sabbia si faccia rossa”, disse Nicole. “Comunque i Draghi non sono creature magiche, ma soltanto creature”, precisò Luca. Però non gli davano tanto ascolto, erano impegnati a vedere quello strano fenomeno della sabbia. Improvvisamente qualcos'altro catturò la loro attenzione, in lontananza sembrava un uccello gigante, in realtà si trattava di un Drago; la squadra si ritrovò col naso all'insù a fissare la creatura in avvicinamento. “So che non si vede molto bene, ma quello che sta arrivando è un drago”, precisò Luca. Nessuno disse niente, erano tutti impegnati a osservare il drago, erano curiosi di vedere come era fatto. Il drago che era quasi vicino a loro, adesso si vedeva meglio e riuscivano anche a vedere qualche dettaglio. Il drago aveva un corpo possente e grandi ali, che gli permettevano di volare molto veloce. Tutti notarono un particolare: il drago aveva un marchio sotto l'ala destra, non se ne distinguevano bene i tratti perché era ancora troppo lontano. Il drago si fermò sopra di loro per qualche istante, poi improvvisamente scese. Si fermò davanti a loro. Era gigantesco, aveva gli occhi rosso sangue, il color sabbia delle sue squame da vicino era ancora più bello, quasi da rimanere incantati. Il drago però era molto arrabbiato, infatti, sulla schiena, sulla coda e sulle ali comparvero degli spuntoni. “Cosa ci fanno degli umani qui?” chiese il drago. Luca era dietro di tutti, ma fece qualche passo in avanti per farsi vedere dal drago. “Calmati drago, non siamo qui per combattere, tranquillo”, disse Luca in tono calmo. “Luca? Tu? Ma questo non è possibile”, esclamò il drago. “Drago guardiano devo parlare con il Signore dei Draghi, mi fai passare senza combattere oppure devo ucciderti?” chiese Luca serio. “Tranquillo Luca puoi passare, però loro no”, disse il drago. “E invece passeranno. Loro sono la mia squadra”, disse Luca serio. “Quindi la profezia è vera?” disse il drago. “Questo non è affar tuo. Allora li farai passare?” disse Luca. “Non hai il mio consenso” disse il drago sorridendo credendo di aver battuto Luca. “Nescion, io quarto Titano assoluto ti ordino di far passare questi umani”, disse Luca in tono serio guardandolo negli occhi Il drago ritrasse i suoi spuntoni. “Scusa Luca, mi faccio da parte”, disse Nescion arrendendosi. Il drago non potendo più impedire nulla volò via. “Luca ma...” provò a dire Nicole stupita. “I draghi sono meravigliosi vero?” disse Luca ancora un po' serio. “Si, ma non abbiamo capito una cosa...” disse Max. “I draghi sono tutti di quel colore, si possono distinguere solo dagli occhi o dal marchio che hanno sotto le ali. Gli spuntoni li fanno vedere quando devono combattere e possono essere utilizzati sia come difesa che come attacco. Penso di avervi detto tutto, volete sapere qualcosa di specifico?” chiese Luca più tranquillo. Tutti restarono quasi impietriti e a bocca aperta. “Perché siete tutti così stupiti?” domandò Luca. “Tu ci hai spiegato in pochissimo tempo i draghi, te ne sei reso conto almeno?” disse Penny. “Si, quindi?” Luca era accigliato. “Quello che mi chiedevo era perché non ce lo hai detto prima?” domandò Adam. “Dovete scoprire questi Mondi da soli, sopratutto perché ognuno di voi si deve allenare sui Mondi che più gli piacciono” disse Luca. “Tutti quanti stanno parlando di una profezia, qual è?” chiese Max . “Al momento questa è la cosa di cui non dovete preoccuparvi. Pensate solo a diventare forti per distruggere quella nube, al resto penso io”, disse Luca. “Da quanto hai avuto i tuoi poteri sembra che per te sia andato tutto storto, anche se hai bisogno di aiuto non lo chiedi non è così?” disse Rebby seria. “Potrei chiedere aiuto a chiunque in questi Mondi, perché qui sono considerato l'essere più forte di questa Galassia, ma sai perché non chiedo aiuto né a voi né a nessun altro?” chiese Luca. Tutti attesero, pensando che Luca continuasse quello che stava dicendo, ma invece aspettarono un po', poi Rebby disse: “Perché? Diccelo”. “Perché non voglio che gli altri si facciano male per me”, disse Luca stringendo i pugni. Tutti si guardarono un po' meravigliati e sorpresi, ma nessuno parlò. “Allora adesso che ho risposto alle vostre domande possiamo andare?” riprese Luca. Nessuno rispose, ma Luca cominciò a incamminarsi, senza dire o fare niente la squadra lo seguì. Durante il tragitto Penny pensò a tante cose, ma chiese una cosa specifica a Luca. “Non ho capito perché quando ordini qualcosa tutti si mettono in riga, questa è la seconda volta che succede.” “Sei incredibile Penny, ma sappi che anche questo lo imparerete quando andremo sul Mondo Neutrale. Vedo con piacere che non sei cambiata, sei puntigliosa come sempre”, disse Luca. “Okay capisco, comunque si è una mia dote naturale che rompe un po' gli altri”, disse Penny con un pizzico di ironia. “Devi coltivare ogni tua dote perché un giorno potrebbe esserti utile. É indispensabile che tu rimanga te stessa, perché solo così potrai sviluppare le tue potenzialità”, disse Luca incoraggiandola. Penny sorrise e nella sua mente lo ringraziò. Luca che era davanti al gruppo si fermò di colpo. “Che succede?” chiese Rebby che era dietro di lui e quasi lo scontrò. “Siamo arrivati”, disse Luca con voce un po' preoccupata. “C'è qualcosa che non va, ne sono sicura, che cosa ci nasconde questa volta?” pensò Zoe tra sé. “Ma davanti a noi c'è solo il deserto”, disse Adam. “Guardate meglio, come vi ho insegnato in allenamento”, disse Luca sorridendo. Tutti si ricordarono quando Luca in allenamento gli spiegò meglio come funzionava la vista nei Mondi. “La vista è una cosa che dovete assolutamente utilizzare in modo impeccabile”, disse Luca. “Perché?” domandò Zoe. “Voi utilizzate gli occhi per guardare e osservare ogni cosa, ma nei Mondi dovete utilizzare un altro tipo di vista”, disse Luca. Ricordandosi questo chiusero gli occhi e si concentrarono. Dopo poco tempo li aprirono. Ognuno aveva un colore degli occhi diverso dal solito, Nicole aveva gli occhi rossi, Zoe aveva gli occhi azzurri, Penny aveva gli occhi gialli, Adam aveva gli occhi arancioni, Max gli occhi neri e Rebby gli occhi verdi. Adesso vedevano che davanti a loro c'era una specie di piramide, molto più grande rispetto a quelle che c'erano sulla Terra ed era color sabbia. “Ma tutto quello che c'è in questo Mondo è color sabbia?” chiese Rebby. “Hanno scelto i draghi il colore del Mondo. Ogni Mondo ha scelto il proprio colore, naturalmente ogni colore rispecchia anche l'elemento”, spiegò Luca. “Quali sono i colori degli altri Mondi?” chiese curiosa Zoe. “Lo scoprirete” rispose Luca guardandola ironicamente . “Ma i draghi da dove entrano?” chiese Adam. “Ma che domanda è?” disse Luca. “Non vediamo entrate, poi a quanto abbiamo visto i draghi sono giganteschi” osservò Penny. “Provate a volare”, disse Luca. Incuriositi volarono per vedere l'entrata. La piramide sopra era aperta, l'entrata era gigantesca ma poteva passare solo un drago alla volta da quell'entrata. Luca li raggiunse. “Allora avete visto l'entrata?” disse Luca. “Possiamo entrare?” chiese Nicole elettrizzata. “Si, ma....” Luca non fece in tempo a finire che Nicole e Zoe si erano precipitate già dentro. Luca un po' arrabbiato le raggiunse e così fecero anche gli altri. Luca si mise davanti a Nicole e Zoe, incantate dall'interno della piramide e gli tirò un pugno in testa. “Siete troppo curiose voi due”, disse Luca rimproverandole. Ma nemmeno avevano sentito il pugno che gli aveva dato Luca, erano troppo incantate dall'interno della piramide. L'interno era di un rosso incantevole, davanti a loro c'era un'arena immensa dove si sfidavano i draghi. “Spettacolare”, disse Penny estasiata. “Non avevo mai visto un'arena così grande,” disse Max. “Ma la piramide sembra più piccola di quest'arena com'è possibile?” domandò Rebby. “La magia esiste in tutti i Mondi”, le rispose Luca. Luca guardò meglio l'arena, sembrava come quelle che un tempo facevano sulla Terra, c'erano gli spettatori che in questo caso erano i draghi, poi c'era chi combatteva nell'arena. Draghi che guardavano altri draghi combattere, sulla Terra succede lo stesso, però con una grande differenza che i draghi non si uccidono fra loro, mentre gli umani si. Scese fino all'arena, mettendosi in mezzo tra i due draghi che si stavano sfidando. Gli spettatori si innervosirono e cominciarono a dire che se ne doveva andare da lì, mentre i due draghi che erano vicino a Luca restano stupiti e impauriti a vederlo. “Basta – gridò Luca creando un boato – devo chiedere solo una cosa poi vi farò vedere il combattimento in tranquillità”. Ma nessuno si interessava a lui, tutti ancora continuavano a dire che se ne doveva andare dall'arena. “Io sono il quarto Titano assoluto, vi ordino di dirmi immediatamente dov'è il Signore dei draghi”,gridò Luca facendo sbalordire tutti. Nessuno parlò più, nessuno aveva il coraggio di parlare dopo che avevano riconosciuto Luca. Improvvisamente l'arena scomparì, facendo rimanere tutti i draghi stupiti e anche la squadra di Luca. Da sotto comparì un drago molto più grande di quelli visti fino ad adesso, sembrava anche diverso dagli altri, perché sopra le ali aveva un marchio, che fino a quel momento non avevano visto a nessuno. Il marchio aveva la forma di drago con un pallino rosso al centro, sull’ala sinistra, mentre sull’ala destra, aveva un pallino rosso con all’interno disegnato un drago. “Ciao Luca, non mi aspettavo che ritornassi qui così presto”, disse il drago tranquillo non avendo nessuna paura di lui, anzi tutt’altro. “Ciao, Snough, Signore dei Draghi, devo parlarti di un indovinello”, disse Luca tranquillo. I draghi restarono terrorizzati, perché erano in presenza del loro Signore che si faceva vedere solo per situazioni gravi, tutti pensarono dovesse accadere qualcosa di terribile da un momento all'altro, visto che era tornato il quarto Titano assoluto e che il loro Signore si era fatto vedere. La squadra di Luca era rimasta a bocca aperta, non credevano che Luca avesse tanta fama in quei Mondi, come se non ci volessero credere, come se quando glielo disse li avesse presi in giro. “Andiamo giù così parliamo tranquillamente” disse Snough riferendosi a Luca. “Come vuoi. Andiamo ragazzi seguiamolo” disse Luca riferendosi alla sua squadra. “Voi continuate ad allenarvi e attenti”, disse Snough rivolto ai draghi. I draghi ancora increduli di quello che stava succedendo, non dissero nulla sembravano quasi pietrificati e sbalorditi allo stesso tempo. La squadra andò vicino a Luca per restare più al sicuro, visto che era tanto temuto in quei Mondi. “Luca, ma la tua squadra ha capito di cosa stavamo parlando?” domandò Snough curioso. “Si certo capiscono ogni lingua, possono anche rispondere”, disse Luca sorridendo orgoglioso. “Sono davvero colpito, li hai allenati davvero bene, complimenti”, disse Snough un pò sorpreso. “La Signora dei Draghi come sta?” chiese Luca. “Bene, è in ottima forma”, rispose Snough. “Se è in ottima forma come mai non è qui? Con te?” gli chiese Luca. Snough restò sorpreso da quella domanda, ma poi rispose: “E' andata nel Mondo Neutrale, doveva incontrare la Saggia”. “Capisco”, disse Luca. Dopo un po' si trovarono in un area immensa, in lontananza si vedeva che c'era una porta gigantesca, in più due draghi che sorvegliavano la porta. Arrivati vicino alla porta, Snough disse a uno dei due draghi: “Va a vedere a che punto è la Signora dei Draghi”. Il drago senza ribattere, andò in velocità supersonica. “Voi rimanete qui con il drago guardiano, non vi accadrà nulla, se non farete nulla, mi sono spiegato?” disse Luca guardandoli. “Si Luca non preoccuparti, aspetteremo qui fuori senza fare niente”, lo rassicurò Penny. “Ma non possiamo fare nemmeno un giretto?” chiese Zoe. “No, nemmeno uno, dovete stare qui fuori, poi quando esco si vedrà, siamo d'accordo?” disse Luca. “Va bene, va bene”, sospirò Zoe arrendendosi. Snough e Luca entrarono nella stanza. Intanto loro guardarono quel rosso che sembrava così incantevole ai loro occhi, non avevano mai visto niente di simile. Purtroppo in quella sala immensa non c'era niente, solo il drago guardiano e la porta. Dopo un po' erano tutti annoiati, sopratutto Zoe che decise di fare qualche scherzetto, ma Nicole spazientita disse rivolgendosi al drago: “Voi draghi avete il fuoco più forte del magma che creiamo noi?” Il drago stupito della domanda disse: “Noi draghi siamo più forti di quanto pensano gli altri”. “Vediamo un po'” disse Nicole con un tono di sfida. Nella mano destra creò una sfera di magma e la lanciò contro il drago, ma lui non si mosse e non ci provò nemmeno. La sfera lo colpì alla testa, arrabbiato, sputò fuoco dalla bocca, immediatamente Nicole creò una barriera di magma intorno a sé, per difendersi. “Con questa barriera non puoi...” Nicole stupita non finì la frase, perché si rese subito conto che la barriera non poteva reggere a lungo. Infatti dopo un po' andò in frantumi, il fuoco del drago stava raggiungendo Nicole, che era nel panico e dalla paura non si muoveva. Proprio quando il fuoco era vicinissimo, davanti a lei si creò una barriera d'acqua. “Zoe?” disse Nicole stupita. “Qui non siamo sulla Terra, stupidi umani, non potete competere contro un drago”, disse il drago. Anche la barriera d'acqua di Zoe si stava per frantumare. Quando all'improvviso, si crearono altre barriere. “Non scordarti che ci siamo anche noi”, disse Max con un sorriso. La barriera d'acqua andò distrutta, ma per fortuna le altre fecero da scudo. “Visto che utilizzate questo sistema, ne utilizzerò anche io uno”, disse il drago. “Noi siamo una squadra, se attacchi uno di noi, attacchi tutti noi”, disse Nicole. “Si vedo che siete una squadra, ma se io ucciderò uno di voi, che cosa fareste?” chiese il drago. All'improvviso il drago smise di sputare fuoco dalla bocca e velocissimo si scagliò verso Nicole che era proprio davanti. “Non posso permettere che qualcuno uccida un'altra della squadra, non lo permetterò”, pensò Rebby tra sé ricordandosi che aveva perso Gabriel. Rebby andò verso Ncole. Intanto il drago avanzava, le barriere che avevano creato vennero distrutte all'impatto. Appena vide chiaramente davanti a sé Nicole il drago la morse alla spalla. Rebby non fece in tempo a raggiungerla. Nicole emise un urlo che si sentì in quasi tutto il Mondo dei Draghi. “Nicole, scusami non ho fatto in tempo a raggiungerti”, pensò Rebby tra sé sconvolta per quello che era successo. Tutti andarono a vedere se stava bene, Max e Adam guardarono il drago arrabbiati, mentre Penny cercava di curarla e Rebby e Zoe cercavano di darle una mano. “Sembra che stia peggiorando invece di migliorare, non so cosa fare”, esclamò Penny preoccupata Luca e Snough uscirono dalla sala. “Che cosa sta...” Luca non finì la frase vedendo Nicole a terra dolorante, corse subito da lei, appena vide il morso, guardò il drago arrabbiato sembrava quasi che volesse ucciderlo. “Sto provando a curarla ma....” disse Penny. “Non sei in grado di curare questa ferita, ci penso io”, la interruppe Luca. Dalle mani di Luca uscì un fascio d'oro che andava verso la ferita di Nicole. “Luca puoi curarla vero?” domandò Max preoccupato. “Ci proverò”, rispose Luca. “Questo non lo puoi fare, lo sai anche tu, non puoi più salvarla”, disse Snough. “Non sapevo che ti arrendevi così facilmente, eppure sei il Signore dei Draghi, dovresti essere l'ultima creatura al Mondo ad arrenderti”, disse Luca facendo restare Snough impietrito. “Come puoi tu dirmi...” provò a dire Snough. “Tu, drago guardiano, tieniti pronto a rinunciare a uno dei tuoi marchi”, disse Luca fulminando con lo sguardo il drago che aveva ferito Nicole e interrompendo Snough per non ascoltarlo. “Andiamo nella stanza dell'allenamento, subito! Prima che sia troppo tardi”, disse Luca rivolgendosi alla sua squadra. “L'indovinello non vuoi più saperlo?” disse Snough. “Tornerò dopo che avrò curato Nicole, sia per l'indovinello sia per il drago”, disse Luca serio, dopo di che scomparì insieme alla squadra. “Incredibile se n'è andato da questo posto in un attimo” ,disse Snough. “Morirà, adesso vero?” chiese il drago. “Guardiano non avevamo altra scelta, questa era l'unica soluzione” disse Snough triste. Snough pensò a quello che gli aveva detto Luca prima di andarsene. “Non pensavo che ti arrendevi così facilmente”. Queste erano state le parole di Luca che lo avevano colpito, forse nel profondo sapeva che aveva ragione, forse si era arreso e aveva fatto la cosa peggiore di tutte. Luca e la sua squadra si trovarono nella stanza dell'allenamento. Nicole era sul suo letto, dalle mani di Luca usciva ancora il fascio d'oro. “Sembra che il dolore si sia calmato”, disse Penny. “Il dolore, ma non gli effetti che stanno avvenendo dentro il suo corpo”, disse Luca. “Cosa intendi?” gli domandò Adam preoccupato. “Dovete sapere che il veleno di un drago non può essere mai curato completamente, ecco perché tutti quelli che sono stati morsi da un drago sono poi morti. Nessuno, nemmeno uno è sopravvissuto e se lo è non lo ha mai detto a nessuno”, disse Luca serio. “Questo vuol dire che Nicole anche se la curerai morirà”, disse Rebby. “Forse conosco un modo per curarla, ma probabilmente non l'ho mai sperimentato o forse si non lo so, in realtà non me lo ricordo, ma provare non mi costa nulla”, disse Luca. I Guardiani si presentarono, contenti e felici. Però si accorsero subito che qualcosa non andava. “Cos'è successo ragazzi? Perché quelle facce?” disse G.A.E. “Nicole è stata morsa da un drago” rispose Rebby preoccupata. I Guardiani restarono pietrificati appena sentirono quelle parole. “Ragazzi intanto che io curo Nicole, voi entrate nelle porte degli elementi, vi condurranno i Guardiani, sanno dove si trovano le porte, allenatevi, così almeno conoscerete il vostro elemento”, disse Luca provando a sorridere. “Stai dicendo sul serio? Dovremmo portarli dagli elementi?” disse G.A.I “Certamente, si devono allenare e siccome io adesso non ho tempo, gli alleneranno i loro rispettivi elementi”, disse Luca. “Ok va bene”, disse G.A.E. “Ma...” provò a dire G.A.I. “Guarda la faccia di Luca è preoccupato, ha deciso la cosa migliore per loro, lascia stare”, disse G.A.E. “Va bene. Allora ragazzi andiamo vi condurrò dai vostri elementi”, disse G.A.I. “Ricordate cosa vi ho detto sugli elementi, dovete parlarci non combatterci, se riuscite a convincerli sarete molto più forti di adesso” disse Luca preoccupato, non solo per Nicole adesso, ma anche per il resto della squadra. Nel frattenmpo i Guardiani portarono la squadra davanti alle porte degli elementi come stabilito poco prima. “Ragazzi, se Luca adesso ha deciso di farvi allenare qui, sappiate che dopo essere usciti da quella porta anche voi dovrete combattere”, disse G.A.I. “Si, lo sappiamo” disse Rebby. “Bene ragazzi siamo arrivati, sapete come svelare i vostri elementi vero?” disse G.A.E. “Con la vista potenziata, vero?” disse Max. “Bravo Max. Quindi concentratevi ed entrate nei vostri rispettivi elementi, sopratutto ricordate non dovete combattere contro di loro, può essere molto pericoloso”, disse G.A.I. preoccupato per loro. Tutti fecero quello che aveva detto G.A.I., si concentrarono e ognuno vide sulla porta il proprio colore dell'elemento, in questo modo ringraziarono i Guardiani e poi entrarono nelle porte. “Io intanto vado a vedere come sta andando con Nicole”, disse G.A.I. “Si, va bene qui sto io” disse G.A.E. G.A.I. appena arrivò sentì un urlo. “Noooo”. Era la voce di Luca. G.A.I. accorse immediatamente a vedere cosa stesse accadendo, temendo il peggio. Luca sentì che c'era qualcuno accanto a lui, che lo osservava. “Il suo cuore batte di meno, non so cosa fare per curarla”, disse Luca quasi piangendo. Ma improvvisamente gli venne un'idea. “Spero che funzioni”, disse Luca serio. “Cos'è che...” disse G.A.I. non finendo la frase, perché Luca era già scomparso. “Saggia mi devi aiutare, ho bisogno del tuo aiuto”, disse Luca disperato. La saggia incredula disse: “Cosa c'è Luca?” “Nicole è stata morsa da un drago, non so come fare a fermare gli effetti.” “Semplice, non puoi, ti ricordo che nessuno è mai sopravvissuto al morso di un drago.” “Solo questo? In tutti questi anni che hai viaggiato in tutti i Mondi e nelle Galassie, mi dici che l'unica soluzione è arrendermi?” disse Luca stupito delle parole della Saggia. “Non è colpa tua, non puoi fare niente contro quel tipo di veleno e troppo potente, perfino per te questa volta ti devi arrendere, non hai altra scelta che farla morire.” “Non è il mio motto arrendermi, non lo farò mai, se mi arrendo adesso tutto quello che ho insegnato a quei ragazzi non è stato nulla.” “Tu sai anche più cose di me, magari solo tu puoi affrontare quel veleno, solo tu puoi trovare il modo. Io non ci sono riuscita.” “Io non mi arrenderò mai.” “Questo lo so, ricordati che ti ho addestrato io e so come sei fatto.” “Se mi parli in questo modo non credo proprio.” Luca sparì guardando la Saggia molto serio. “Sempre determinato a non arrendersi, non è cambiato di una virgola”, disse la Saggia proseguendo per il suo cammino. Luca ricomparì nella stanza dell'allenamento. “Dove sei andato?” chiese G.A.I. Luca non rispose verificava che Nicole fosse ancora viva. Dopo un po' disse: “Sono andato dalla Saggia”. “Ti ha dato qualche informazione utile?” “No, ma mi ha fatto capire una cosa con le sue ultime parole.” “Cosa?” chiese G.A.I. curioso. “Lasciami solo per favore poi ti spiegherò.” “Come vuoi.” G.A.I. se n'è andò e lasciò che Luca si concentrasse, ma era sempre lì vicino ad osservarlo per vedere cosa aveva intenzione di fare. Dopo un po' di tempo che Luca era lì, si vide un fascio di color arcobaleno, più bello del solito, era più incantevole e rilassava l'aria intorno, sembrava che facesse sparire tutti i problemi, come se non dovessero pensare a niente. “Cosa sta accadendo?” disse G.A.I. Di colpo il fascio sparì. Luca stanco e facendo fatica a reggersi in piedi, andò verso G.A.I. che preoccupato disse: “Stai bene?” “Si, ho bisogno solo di riposarmi, non preoccuparti”, disse Luca che per la stanchezza riuscì a malapena a parlare. “Resto io con Nicole va a riposarti, tranquillo.” Senza dire più niente Luca andò a riposarsi vicino a Nicole, nel caso fosse successo qualcosa. G.A.I. era preoccupato solo una volta in passato lo aveva visto in quelle condizioni critiche. “Luca non sei cambiato, nemmeno di una virgola, quando vedi qualcuno in difficoltà vuoi solo salvarlo, farlo morire non esiste. Forse però adesso hai sbagliato a usare tanto potere tutto in una volta, perché se non funzionasse che cosa farai?” pensò G.A.I. tra sé, preoccupato più per la vita di Luca che per quella della sua squadra.
   
 
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