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Autore: ThePunisher7    23/08/2017    0 recensioni
Vampiri, draghi, licantropi, giganti, elfi, nani, orchi, maghi. Ognuno di loro ha il proprio mondo, ma tra di loro ci sono sempre guerre, che sembrano non finire mai. Una profezia, dice che ci sarà la pace tra questi Mondi. La speranza è in un umano.
Storia pubblicata anche su wattpad.
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Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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In una Galassia lontana, due persone stavano parlando, uno era sicuramente un uomo dalla voce e l'altra una donna, erano in un posto molto buio non si vedeva quasi niente. “Perché mi hai fatto chiamare in un posto come questo? Signore?” disse la donna. “Mia sorella non sa che io sono vivo”, disse l’uomo. “Che cosa dobbiamo fare?” “Per adesso lasciamo che il tempo scorra, poi si vedrà.” “Ma se il quarto Titano assoluto dovesse recuperare tutti i suoi poteri saremo in pericolo.” “Per adesso lui non ha recuperato tutti i poteri, non combatterebbe e non comincerebbe una guerra senza aver calcolato ogni minimo dettaglio.” “Non per offenderla o altro, ma vi ricordo che quando vostra sorella è uscita da quel Mondo oscuro ha lasciato parte dei suoi poteri lì, quindi...” “Questo lo so, per questo ti chiedo di tener d'occhio Luca.” “E se...” “Non voglio scuse, comunque prima di andare in quella Galassia devi fare una cosa.” “Cosa dovrò fare?” chiese la donna con voce preoccupata. Zoe entrò dalla porta, curiosa di sapere com'era dentro e anche com'era fatto l'elemento dell'acqua. La stanza era tutta azzurra. “Bella questa stanza”, disse Zoe sorpresa. Mentre guardava la stanza davanti a lei comparve l'elemento dell'acqua. “Benvenuta Zoe, nella mia casa.” La osservò attentamente, anche nei dettagli. Come si aspettava era formata d'acqua, era una donna. Dalla vita in giù, sembrava avesse una gonna lunga che arrivava fino a terra, invece dalla vita in su, sembrava che il suo corpo fosse da essere umana. Aveva i capelli lunghi, argentati e luccicanti. “Wow, che ficata!!” disse Zoe entusiasta spalancando gli occhi dallo stupore. Sembrava che al posto degli occhi avesse due scintille. “Ecco un altro essere umano come Luca”, disse l'elemento dell'acqua un po' infastidita. “Cosa intendi?” domandò Zoe. “Luca quando ha fatto visita agli elementi ha fatto la tua stessa faccia”. “Devo batterti vero?” disse Zoe seria, cambiando completamente faccia. “Questo dipende da te. Se riesci a convincermi ti dico come controllare bene l'elemento dell'acqua, mentre se non ci riesci puoi obbligarmi con la forza, combattendo”. “E come ti convinco?” “Questo lo dovresti sapere, Luca non vi ha detto niente a riguardo?” Zoe cercò di ricordare, all'inizio non le venne in mente niente, poi si ricordò quello che Luca aveva detto in una parte dell'allenamento: “Non dovete per forza combattere contro gli elementi, ma dovete sopratutto parlarci”. “Parlare di cosa?” chiese Zoe. “Di qualcosa, la prima cosa che vi viene in mente, non importa di cosa, l'importante che l'elemento si fidi di voi.” Zoe ricordatosi questo disse: “Voglio sapere qualcosa di te elemento dell'acqua, come ti chiami?” “Il mio nome è Esmeralda, me lo ha dato Luca”. “Davvero?” chiese Zoe stupita. “Da quando è arrivato lui, qui sono cambiate parecchie cose, diciamo che ha trasformato tutto”. “è diventato una persona importante” confermò Zoe. “Per tutti, anche per voi – continuò – ha sempre una strategia per ogni cosa, se hai un problema ne parli con lui e trova subito la soluzione, riesce sempre a risolvere ogni cosa. Luca è diverso dagli altri, sopratutto non si arrende mai.” “Quindi prima di diventare così forte e rispettato, ha dovuto soffrire?” “Si, ha sofferto tanto. Però adesso non parliamo di questo, adesso ti allenerò. L'elemento dell'acqua è molto forte ed è difficile da utilizzare...” la avvertì Esmeralda. Max entrò nella porta. Era tetra e fredda. “Ma che bella stanza accogliente...” disse Max con sarcasmo. “In questa stanza non viene mai nessuno... perché sei qui?” proferì una voce nelle tenebre. “Ciao elemento dell'oscurità, hai paura a farti vedere o sei timido?” disse Max provocandolo. “Sei troppo tranquillo e debole, per prendermi in giro.” “Luca mi ha avvertito, sai?” “Dannato Luca”, brontolò l'elemento. “Devo per forza combattere contro di te?” “Se vuoi che ti alleni a controllare meglio l'elemento si.” Max rapidamente mise una mano in avanti, uscì una nube viola che andava contro l'elemento, una invece che l'avvolgeva per proteggersi. “Come speri di battermi con questo elemento ancora così debole.” “Dimentichi che sono stato allenato da Luca.” “Non ti avrà insegnato quella....” “Si, l'elemento dell'oscurità può essere solo battuto o con la forza dello stesso elemento, oppure, sigillandoti”. “Quindi mi vuoi sigillare?” “Dimmi una cosa, se non mi alleni a cosa mi servi?” “Dannato Luca, chi sa se gli altri elementi sono anche in pericolo come lo sono io”, pensò tra se l'elemento. “Allora mi insegnerai?” “Si, ti allenerò, non voglio essere sigillato” disse l’elemento arrendendosi. Penny entrò nella porta. L'interno era tutto bianco. Vide una luce gialla che si avvinava, andò vicino a Penny, che per paura indietreggio. “Che cosa sei?” disse Penny impaurita. “Tu devi essere Penny vero?” disse la sfera . “Sei una sfera, come fai a parlare?” “Luca non vi ha avvertito di noi elementi?” “Si, Luca ci ha parlato di voi.” La sfera gialla si trasformò in una fata, che intorno a lei giravano delle sfere bianche. “Hai paura di me?” “Si, un po' si. Non immaginavo nemmeno lontanamente che tu fossi in questo modo, non sono abituata a queste cose”, disse Penny sempre impaurita. “Tu prima non credevi che potessero esistere queste cose, vero?” “Si, infatti.” “Adesso ti ritrovi in mezzo a una guerra e non sai nemmeno il perché.” “Si, se Luca ci desse più informazioni o ci spiegasse qualcosa...” “Ad esempio?” “Come tutto questo è avvenuto, magari sarebbe diverso.” “Ti faccio una domanda.” “Quale?” “Tu credi in Luca?” “Be... Si perché non dovrei... Dopo tutto ho accettato di allenarmi con Luca per salvare la Terra”. “Se lo fai solo per salvare la Terra, sarà inutile che ti alleni.” “Perché?” “Perché non è un buon motivo per allenarti, devi avere un motivo più grande, se non lo hai non ti allenerò.” Penny all'inizio non capiva, ma poi ci pensò bene e disse: “Io ho un motivo per allenarmi”. “Quale sarebbe?” “Difendere le persone che voglio bene.” “Bene, cominciamo l'allenamento, questo motivo mi basta.” Adam entrò nella porta. L'interno era fatto di terra, sembrava che si trovava in campagna, anche se sopra vide che era tutto arancione, sembrava quasi il tramonto. “Bello qui, adesso chissà però come me la caverò con l'elemento della Terra.” “Allora sei arrivato qui, cosa mi racconti di bello?” Adam si girò di colpo, sentendo la voce dietro di lui. Era un gigantesco golem di pietra, al quale intorno gli giravano cinque massi. Adam stupido disse: “Come fanno quei massi a girarti intorno, ci vorrà una grande energia...” “No, non quanto pensi, io sono abituato, per me e normale”, ridacchio il golem. “Mi insegni anche a me?” “Potrei... ma prima devo farti una domanda.” “Quale?” chiese Adam incuriosito. “Perché vuoi che ti alleni?” “Semplice perché voglio difendere le persone che mi sono care, ecco perché abbiamo scelto di salvare la Terra e di seguire Luca.” “Bene, hai un ottimo motivo. Ti allenerò.” “Allora far girare i massi intorno è la prima cosa che mi insegnerai?” “No, nemmeno per idea, non sei ancora a questi livelli, te lo insegnerò dopo quando saprai padroneggiare meglio l'elemento della terra.” “Ok, allora che cosa stiamo aspettando”, disse euforico Adam. Il golem di pietra sorrise, vedendolo così euforico. Rebby entrò nella porta. L'interno era molto particolare, tutto trasparente. C'era il vento che soffiava sempre. Rebby andò più avanti per trovare l'elemento dell'aria, dopo un po' di camminata, cominciava a soffiare un vento più forte e freddo. “Che freddo – disse infreddolita – mi sa che devo prova...” All'improvviso soffio un vento molto più forte. Di fronte a lei si era formato un tornado, che la raggiunse in poco tempo. Per fortuna Rebby lo evitò per poco, grazie hai suoi riflessi. “Sei stata molto brava ad evitarlo, ma avresti potuto fare di meglio, se il tuo cuore non fosse colmo di rabbia e di odio.” “Tu mi dovresti allenare a migliorare l'elemento dell'aria, non a darmi lezioni....” Il tornado si trasformò. Dalla vita in giù era sotto forma di tornado, invece, sopra aveva una forma femminile. “Questa è la tua vera forma?”chiese Rebby. “Noi elementi possiamo diventare quello che vogliamo, comunque oltre ad allenare do anche lezioni. Diciamo più o meno come fa Luca.” “Non ho bisogno delle tue lezioni di vita...” disse Rebby stringendo i pugni. “Vendicarsi non è mai la scelta migliore.” “Questa frase è la seconda volta che la sento.” “Sicuramente la prima persona sarà stata Luca vero?” “Si”. “Il tuo dolore non sparirà con la vendetta, vendicarsi è la scelta peggiore.” “Dimmi, allora, che cosa dovrei fare?” “Diventare più forte, ma senza che uccidi nessuno.” “Voglio diventare più forte per proteggere non solo i miei genitori ma anche quelli di Gabriel”. “Il tuo cuore non la pensa allo stesso modo, per adesso finché non vedrai morta la persona che ha ucciso Gabriel, tu vorrai allenarti solo per vendetta.” “Si è vero, per adesso voglio solo vendicarmi.” “Se credi di uccidere la Terza Titana Assoluta, sbagli completamente.” “Perché? Non posso ucciderla? O non si può uccidere?” “Da sola non la ucciderai mai, a meno che non siete tutti e sette riuniti con tutti gli elementi e poteri, allora forse avreste qualche possibilità.” “Non possiamo essere tutti e sette, almeno non più.” “Luca ne troverà un altro.” “Quel posto è occupato”, gridò Rebby senza nemmeno rendersi conto. “Tu credi che con questo allenamento, potrai uccidere la Terza Titana Assoluta?” “Si, io uscirò di qui e andrò a cercarla.” “Luca non te lo permetterà mai, poi con questo allenamento non sei in grado di ucciderla.” “Che allenamento ci vuole?” “Be questo non devi chiederlo a me, ma a Luca.” “Perché?” disse Rebby incuriosita. “Luca non è solo riconosciuto da tutti come il Titano Assoluto della pace, lui e qualcosa di più di quello che pensano tutti. Quando uscirai di qui, sicuramente Luca porterà tutti quanti voi nei Mondi, lì arriverà il momento di vedere veramente di cosa siete capaci di fare.” “Che vuoi dire con Luca è qualcosa di più?” “Lo capirai a tempo debito.” “Quindi adesso io che cosa dovrei fare?” “Ti insegnerò a controllare bene l'elemento, in fondo è per questo motivo che sei venuta no?” “Si.” “Bene, allora cominciamo.” “Luca. Luca”, chiamò G.A.I. con voce preoccupata. “Che cosa succede?” chiese Luca appena svegliato, ma era come se qualcuno gli avesse tirato in testa qualcosa e lo avesse stordito, si sentiva confuso. “Presto Luca devi venire a vedere con i tuoi stessi occhi.” “Che cosa succede G.A.I.?” “Vai a vedere con i tuoi stessi occhi.” Luca capì che si trattò di Nicole, preoccupato andò a vedere anche se ancora era stordito. Quando arrivò al letto, non c'era, l'unica cosa che era rimasta sopra il letto erano delle ceneri, ancora incandescenti. “Nicole...” Luca non riuscì a completare la frase, si mise in ginocchio. “Questa è già la seconda persona che hai perso della tua squadra, forse dovresti...” “G.A.I.” disse Luca con tono aspro. “Dovresti recuperare la memoria, o non avrà senso allenare i cinque che sono rimasti.” “Dopo che saranno usciti da lì, andrò.” “Perché non adesso?” “Perché ora devo allenarmi, non solo la mia squadra si deve allenare ma anche io, poi mentre loro visitano i Mondi andrò a recuperare i miei ricordi”, disse Luca convinto di sé. “Sai ancora ragione lucidamente...” “Certo, che cosa credi”, disse Luca con un tono quasi di sfida. “Come sempre si tiene tutto dentro, un giorno esploderà”, pensò G.A.I. tra sé. Mente Luca e la sua squadra si allenava, gli Ammiragli si riunirono in un luogo chiamato Toudeo, era un posto buio e tetro. C'era un lago verde, dove al centro era situato quello che sembrava un pozzo. Intorno c'erano degli alberi che delimitavano la zona, ma non erano normali, erano tutti neri e non avevano foglie. Gli Ammiragli andarono intorno a questa specie di pozzo, per farsi riconoscere avevano i mantelli di colore del proprio elemento. L'Ammiraglio con il mantello arancione, dell'elemento della terra, aveva i capelli biondi, occhi marroni e sulla guancia sinistra una cicatrice, aveva il naso a punta. Quest'Ammiraglio si chiamava Edipo. L'Ammiraglio con il mantello viola, dell'elemento dell'oscurità, aveva i capelli scuri, metà faccia era coperta da una maschera, i suoi occhi erano scuri come le tenebre, la mano sinistra era coperta da un guanto. Quest'Ammiraglio si chiamava Antigone. L'Ammiraglio con il mantello azzurro, dell'elemento del fulmine, aveva gli occhi azzurri e capelli grigi, il naso un po' storto, una cicatrice sulla guancia destra a forma di fulmine, aveva anche dei guanti azzurri che luccicavano. Quest'Ammiraglio si chiamava Niso. L'Ammiraglio col mantello blu, dell'elemento dell'acqua, era più alto rispetto agli altri, aveva gli occhi marroni e capelli bianchi, gli mancava una parte dell'orecchio destro. Quest'Ammiraglio si chiamava Tracog L'Ammiraglio con il mantello giallo, dell'elemento della luce, aveva gli occhi arancioni e i capelli sul celeste, aveva i guanti arancioni, i polsi erano circondati da un'energia gialla. Quest'Ammiraglio si chiamava Tellure. L'Ammiraglio con il mantello verde, dell'elemento del vento, aveva gli occhi sul verde, era pelato, sulla faccia era pieno di cicatrici, si vestiva sempre tutto di verde. Quest'Ammiraglio si chiamava Euralio. “Dov'è l'Ammiraglio di fuoco?” chiese Euralio. “Lui è andato ad aiutare Jessica”, rispose Tracog. “Quindi un Ammiraglio è già dalla loro parte...” constatò Tellure. “Noi ancora dobbiamo decidere da che parte stare”, disse Niso. “Questa cosa la dovremmo decidere con le nostre donne, anche perché alla fine saranno loro a decidere, quindi perché stiamo facendo questa riunione segreta?” domandò Edipo. “Per vedere se noi siamo d'accordo”, disse Antigone. “Quindi stiamo facendo tutto questo per paura che Luca ci uccida”, disse Tellure. “Se siamo contro di Luca, in caso succedesse davvero una guerra... ci ucciderà”, disse Tracog. “Se siamo qui per questo motivo, perché abbiamo paura che Luca ci uccida? Forse è meglio che noi non facciamo nulla, così in questo modo...” disse Tellure ma venne interrotto. “Calmati Ammiraglio, possiamo anche decidere che noi non stiamo da nessuna parte, in questo modo difenderemo solo il Mondo Neutrale e tutti gli altri Mondi potranno anche scomparire per quello che ci riguarda”, disse Eurelio. “Noi non sappiamo che fare perché ancora non sappiamo nemmeno chi stiamo combattendo, ecco perché abbiamo paura”, disse Niso. “Su questo hai ragione, perché se fosse qualcuno del passato, qualche Titano Assoluto o qualche nemico più potente noi non la sapremo gestire, forse non sapremo nemmeno difendere i Mondi”, disse Antigone. “Quindi che cosa decidiamo? Ammiragli?” chiese Tellure. Ma proprio in quel momento, al centro del cerchio che formavano, apparve una donna con una maschera grigia e vestita con l'armatura di una guardiana. “E tu chi saresti?” chiese Antigone. “Non parlo con voi Ammiragli. Vi ucciderò uno a uno. Mi dispiace solo che non ci siete tutti”, disse la donna. Di colpo sparì. Gli Ammiragli restarono molto stupiti, perché non la riuscirono a vedere. Al suo posto comparve una sfera che piano piano si ingigantiva. Gli Ammiragli un po' impauriti indietreggiarono, per proteggersi dalla sfera misero le mani avanti, dal quale ognuno fece uscire il proprio elemento. La sfera, invece, di diventare più grande piano piano stava cominciando a rimpicciolirsi, però ad un certo punto, la sfera esplose. Gli Ammiragli crearono una barriera, con ognuno il proprio elemento, per proteggersi dall'esplosione. “Tutto qui quello che sai fare?” disse Edipo. Ma poi si pentì, di quello che aveva detto. Davanti a loro videro la donna che si era ricoperta dell'acqua del lago. “Questo è impossibile, nessuno è mai stato in grado di toccare quell'acqua”, disse Tracog. Improvvisamente la donna si trovò davanti a Edipo, che gli tirò un pugno in pieno petto. L'Ammiraglio non fece nulla perché non si accorse quasi di nulla. Edipo, stava facendo fatica a respirare e stava diventando come l'acqua del lago, tutto verde. Tellure si precipitò a soccorrere Edipo, tutti gli Ammiragli si misero davanti per proteggerlo. La donna sparì di nuovo e si trovò davanti a Tellure, ma all'improvviso una voce femminile disse: “Io non ci proverei se fossi in te”. Davanti a ogni Ammiraglio adesso c'erano le proprie donne che eregevano una difesa. “Questo non era previsto”, disse la donna. “Allora vuoi ancora combattere?” disse una delle Ammiraglie. “No voi Ammiraglie siete molto più forti di questi...” disse la donna. “Come ti permetti a parlare di loro in questo modo?” disse un'altra Ammiraglia. “Perché per caso non è vero?” disse la donna ridendo prima scomparire. Le Ammiraglie tolsero le barriere riflettenti, in questo modo adesso i loro volti erano visibili. Ogni Ammiraglia per farsi riconoscere aveva hai polsi un cerchio col proprio elemento, al sinistro il loro elemento principale, mentre al destro quello secondario. L'Ammiraglia del fuoco, aveva gli occhi marroni e capelli lunghi che dal marrone andavano sul rosso, non portava molti vestiti, perché aveva sempre braccia e gambe infuocate. Il cerchio sinistro lo aveva di rosso, mentre quello destro era arancione. Quest'Ammiraglia si chiamava Cloè. L'Ammiraglia dell'acqua, aveva i capelli lunghi e biondi, occhi chiari. Sulla mano destra aveva una cicatrice a forma di drago. Il cerchio sinistro era blu, mentre, quello destro azzurro. Quest'Ammiraglia si chiamava Astrea. L'ammiraglia della terra, aveva i capelli corti e neri, un occhio verde e un altro azzurro, aveva una cicatrice sulla fronte. Il cerchio sinistro era azzurro, mentre, quello destro era blu. Quest'Ammiraglia si chiamava Janna. L'Ammiraglia della luce, aveva i capelli sul giallastro e occhi bianchi, la mano destra era coperta da un guanto bianco. I cerchi erano entrambi gialli. Quest'Ammiraglia si chiamava Danea. L'Ammiraglia dell'oscurità, aveva gli occhi neri e capelli lunghi e sul rosso. I cerchi erano entrambi viola, ma il sinistro era quasi sul nero. Quest'Ammiraglia si chiamava Laia. L'Ammiraglia del vento, aveva i capelli sul marrone scuro e gli occhi sul celeste. I cerchi entrano entrambi verdi. Quest'Ammiraglia si chiamava Evelyn. L'Ammiraglia del fulmine, aveva i capelli lunghi e celesti e occhi blu. Il cerchio sinistro era azzurro, mentre, quello destro era blu. Quest'Ammiraglia si chiamava Aura. Danea si precipitò a soccorrere Edipo, mise le mani sopra la ferita, dal quale uscì un fascio d'orato. Dopo un po' di tempo, che nessuno disse niente e vedendo che la ferita non si rimarginava Janna chiese preoccupata: “Allora che cosa succede? Perché la ferita non si rigenera?” “Va oltre la mia portata – disse triste – sto solo facendo in modo che non muoia.” Janna sentendo queste parole gli si spezzo il cuore. “Dobbiamo andare dalla Saggia lei saprà come curarlo”, disse Evelyn. “La Saggia non si sa dov'è in questo momento”, disse Niso. “Allora c'è solo una persona che conosciamo oltre a lei che può curarlo, sapete di chi sto parlando?” disse Astrea. “Si, sappiamo bene chi”, rispose Janna. Tutti gli Ammiragli di colpo sparirono e si ritrovarono di fronte a G.A.E.. “Ammiragli che cosa ci fate qui? Sapete che non vi è concesso di passare...” disse G.A.E. “Dobbiamo parlare con Luca, immediatamente, Edipo è stato colpito e rischia di morire, l'unico in grado di salvarlo è Luca ti prego lasciaci passare”, disse Janna con voce disperata. G.A.E. si accorse che non stava mentendo, così avvertì Luca tramite la mente. All'improvviso apparve Luca. “Cos'è successo?” chiese Luca. Janna si mise in ginocchio e pregò a Luca di salvare Edipo. Luca andò subito dall'Ammiraglio che a quanto pareva non respirava più, poi però si accorse che era diventato quasi tutto verde. “Ha toccato l'acqua del lago?” chiese Luca con stupore. “In realtà, non l'ha toccata lui, ma è stato colpito con quell'acqua”, rispose Antigone. “Quindi c'è qualcun altro che è in grado di toccarla”, disse Luca. Gli Ammiragli rimasero stupiti, poi Niso chiese: “Noi sapevamo che quell'acqua non poteva essere toccata da nessuno.” “Solo e solo i più forti possono controllare o toccare quell'acqua, ma bisogna essere ben preparati, anche le attuali Ammiraglie possono toccare quell'acqua, ma non controllarla”, disse Luca. “Adesso ho capito perché quella donna se n'è andata, quando siamo arrivate noi”, disse Aura. “Quella donna?” chiese Luca stupito. “Si, c'era una donna quando siamo arrivate voleva uccidere gli Ammiragli”, disse Cloè. “Poi mi raccontate nei minimi dettagli, voglio sapere tutto, ma adesso andiamo dentro la stanza qui non posso curarlo”, disse Luca. “Non posso lasciare che tu li lasci entrare lì dentro, non possono entrarci”, disse G.A.E. Infastidita. “Venite con me Ammiragli”, disse Luca completamente ignorando G.A.E. G.A.E. Restò molto sorpresa sopratutto perché non aveva considerato quello che aveva detto. “G.A.E. Tranquilla, vengono con me, tu sta attenta se viene qualcuno e difendi come sempre”, disse Luca serio. “Va bene”, disse G.A.E. un po' preoccupata. Luca non aveva avvisato G.A.I., infatti quando vide gli Ammiragli dentro la stanza restò molto sorpreso. “Ma che cosa succede?” disse G.A.I. sorpreso. “Tranquillo ho dato io il permesso di venire qui, mi serve che fermi il tempo di questa stanza all'istante”, disse Luca. “L'Ammiraglio della terra ha una ferita grave. Vuoi aiutarlo? Così tutti gli Ammiragli si uniranno a te?” “Non è il momento di pensare a queste cose, adesso. Poi possono fare come vogliono, se vogliono stare dalla mia parte oppure no sarà un loro problema”, disse Luca. “Tu gli salvi la vita e non chiedi niente in cambio, sei stupido”, disse G.A.I. “Non sono stupido, ma buono, c'è una grossa differenza”, disse Luca. “Non puoi sempre comportarti così, prima o poi questa cosa andrà contro di te”, disse G.A.I. “Bene, che allora venga contro di me, sarò pronto ad affrontarla”, disse Luca sicuro di se. “Tu non sei un Titano Assoluto....” disse G.A.I. “Allora me lo blocchi il tempo? Lui morirà e la colpa sarà tua”, disse Luca. “Si certo, mi serve solo un po' di tempo...” disse G.A.I. “Grazie G.A.I.”, disse Janna G.A.I. però la ignorò completamente come se per lui non esistessero. Dopo un po' che G.A.I. si era concentrato, disse: “Adesso Luca”. G.A.E. Sentì che era successo qualcosa, poi all'improvviso capì, nella stanza era stato fermato il tempo, adesso capiva perché Luca gli aveva detto di stare attenta. Jessica e le difenditrici si stavano allenando, nella sala dell'allenamento. A un certo punto, Jessica si girò verso la porta sentendo qualcosa, l'Ammiraglio preoccupato disse: “Che succede? Qualcosa non va?” Jessica non rispose subito, ma dopo un po' disse: “Voi non sentite niente?” Preoccupate le difenditrici si fermarono. “Che cosa succede?” disse Angelica. “Non so, ma forse sta succedendo qualcosa di grave”, disse l'Ammiraglio preoccupato. Jessica ignorava i commenti che stavano facendo, era attenta alla porta. Tutti la fissarono temendo il peggio, all'improvviso Jessica parlò: “Voi sentite qualcosa di strano?” “No, noi non sentiamo niente. Cosa ti succede?” domandò Atena preoccupata. “Forse è solo la mia impressione”, disse Jessica fingendo un sorriso ma si vedeva che era preoccupata. “Tranne questo piccolo, non so… disagio, direi che siete migliorate in poco tempo”, disse l'ammiraglio con un sorriso. “Be fino ad ora eravamo congelate, quindi concedi un po' di tempo per riprenderci almeno”, disse sorridendo Melissa. “Si, ve lo concediamo tranquille, l'importante e che vi riprendete, così poi possiamo allenarci seriamente”, disse Jessica. “Direi che possiamo riprendere l'allenamento no?” disse Afrodite. Ripreso l'allenamento, dopo un po' a Jessica gli venne lo stesso presentimento di prima, ma questa volta era più forte. Si girò verso la porta pensando che era da quella parte, ed andò ad aprirla. Le difenditrici si fermarono, chiedendo del perché se n'è stava andando. “Dove stai andando Jessica?” chiese l'Ammiraglio preoccupato. “Devo verificare una cosa”, rispose Jessica. Aprendo la porta non trovò niente di strano, eppure il presentimento che aveva era molto più forte di prima. Ma Jessica non capiva che cosa gli stava accadendo, più cercava una risposta e più non la trovava. “Jessica, adesso ci stai preoccupando, che cosa succede?” disse Ginevra. “Sento... qualcosa... come se qualcuno fosse in pericolo di vita, ma non so chi”, disse Jessica un po' spaventata. “Ma noi non sentiamo nulla, com'è possibile?” disse l'Ammiraglio. “Perché la persona a cui tenete non è in pericolo di vita”, disse Jessica. “Luca!” disse Atena. “Si!” affermò Jessica con tono preoccupato Jessica fu la prima a sparire, gli altri la seguirono. “Ci troviamo in cima la montagna killer vero?” chiese l'Ammiraglio. “Si, poi c'è l'entrata per la stanza dell'allenamento”, disse Jessica. Intorno a loro non videro nessuno, poi Jessica gridò: “C'è nessuno? G.A.E.?” All'inizio nessuno rispose o si fece vedere, così andarono avanti, piano piano si avvicinarono alla botola. All'improvviso però sentirono una voce che rimbombava nell'aria: “Zaz e le difenditrici” La botola era improvvisamente sparita. “Un illusione?” pensò Jessica tra sé. Davanti a loro comparve la terza Titana Assoluta. “Tu qui?” disse Zaz sorpreso. “Che fine ha fatto G.A.E?” disse Jessica gridandogli contro. Le difenditrici erano pronte per combattere, avevano preso le loro armi, sapendo che la persona che era davanti a loro non andava sottovaluta. “Ciao Zaz. Difenditrici, già con le armi in mano? Pronte a combattere?” disse la terza Titana assoluta. “A me non mi calcoli nemmeno?” disse Jessica irritata. “No, io devo solo uccidervi...” disse la terza Titana assoluta. “Non ci ucciderai così facilmente. Ti daremo molti problemi”, disse Jessica. “Aspetta, un attimo, hai detto che devi solo ucciderci...” disse Zaz. “Certo, perché?”chiese la terza Titana assoluta. “Questo significa che te lo ha ordinato qualcuno, dico bene?” disse Zaz. “Incredibile, Ammiraglio, sei incredi...” Non finì di parlare, perché si accorse che dietro di lei, c'era una montagna di magma che gli stava venendo addosso, senza girarsi. “Per fortuna questi trucchetti non mi fanno niente, il problema principale sarà Jessica, prima la uccido meglio è”, pensò la terza Titana assoluta tra sé. Non si mosse di un solo passo, resto lì, ferma. Zaz, guardò la sua montagna di magma scomparire, come se l'assorbisse tutta. Così senza pensarci su, andò all'attacco, ma quando fu vicino a lei, scomparì. La terza Titana assoluta si trovò dietro di Zaz, che con un calcio cercò di colpirlo alla schiena, ma, si accorse che stava arrivando una freccia, così invece di colpirlo evitò la freccia, però si divise in tante altre piccole frecce. La T.A non si aspettava una cosa del genere, ma le evitò tutte, con un immensa agilità, ma una non riuscì a evitarla in tempo e la ferì alla spalla sinistra. Cadde per terra in ginocchio. Zaz, si girò e vide che era in difficoltà, così senza dargli tempo di riprendersi, mise le mani in avanti e uscì del fuoco. Jessica con una velocità incredibile si trovò dalla parte opposta a Zaz, mise le mani avanti, sotto la Titana assoluta comparve una pozza di fango, in modo tale da non potersi muovere, poi da una mano fece uscire vento, mentre, dall'altra fuoco, in questo modo era più potente. “Difenditrici attaccate anche voi presto”, disse Jessica. Le difenditrici, misero la mano destra avanti, da ognuna uscì un elemento diverso, che poco prima di arrivare alla Titana assoluta si riunirono, in modo tale da essere più potenti. “Potere....” si sentì da dov'era la Titana assoluta. “Via, allontanatevi tutti”, gridò Zaz preoccupato. “Oscuro.” Dov'era la Titana assoluta, partì un'oscurità che si espandeva molto velocemente. Zaz e Jessica provarono ad allontanarsi, ma essendo più vicini di conseguenza erano anche più in pericolo. Zaz si mise una barriera di magma intorno a sé, per cercare di proteggersi, ma l'oscurità lo raggiunse in un batter d'occhio e la barriera venne assorbita dall'oscurità. Jessica si fece una barriera di luce, all'inizio cercò di scappare, poi però vide che l'oscurità era troppo veloce e scappare era praticamente inutile; così si fermò, si girò verso l'oscurità e si concentrò per mantenere la barriera. Zaz era in grave pericolo, non sapeva che cosa fare, visto che la sua barriera era stata risucchiata. All'improvviso, davanti a lui comparvero, tre difenditrici, Atena, Afrodite e Ginevra, che misero le mani avanti, creando una barriera di luce intorno a loro. L'oscurità si fermò, ma intorno a loro non riuscivano a vedere più niente, c'era solo il buio ovunque, adesso. Jessica stava per cedere, ma accanto a lei comparvero, Melissa e Angelica. La barriera di Jessica si frantumò, ma Melissa e Angelica misero subito le mani in avanti creandone un altra, simile a quella di Jessica solo che era più luminosa. Jessica stava per mettere le mani avanti ed aiutarle, ma Melissa gli disse: “Jessica, non possiamo reggere per tanto tempo, è molto più forte di quando ci aspettavamo, crea un portale e vai da Zaz e le altre difenditrici”. Jessica pensandoci un po', vedeva che la barriera cominciava a cedere, c'erano crepe un po' da per tutto e cominciò ad entrare oscurità. Senza pensarci più tanto, congiunse le mani e poi le mise avanti, apparse un portale blu, davanti a lei. “Creato, andiamo, presto”, disse Jessica prima di entrare nel portale. “Vai...” disse Melissa. “Non ti la lascio qui da sola...” disse Angelica. “Vattene, ormai non c'è più tempo, solo una di noi due si può salvare.” “Ci salveremo insieme.” La barriera cominciava a non farcela più, ormai era al limite, pian piano che il tempo passava la barriera aveva ancora più crepe. “Angelica, va via”, disse Melissa con tono deciso. Angelica non si muoveva di un solo passo. Jessica che era arrivata dall'altra parte del portale, ma, stranamente, non vedeva né Zaz né le difenditrici. Sembrava che si trovava in una caverna. “Che cosa ci faccio qui? Non dovrei esserci. Che cos'è andato storto?” si chiese preoccupata Jessica. Jessica pensò a quando aveva creato il portale, nei suoi ricordi non c'era niente di strano aveva fatto tutto perfettamente, poi gli venne un dettaglio fondamentale in mente, l'oscurità che era entrata nella barriera aveva alterato il portale, portandola in chissà quale posto. Si trovava lì, senza sapere dove, non poteva chiamare suo fratello, era occupato in altre faccende. “Che cosa faccio adesso?” si chese Jessica ad alta voce. La caverna in cui si trovava, cominciò a tremare e dietro di lei si frantumò tutto, scappò molto velocemente, e si accorse che nell'attraversale il portale, il braccio sinistro era ferito, si accorse di non correre veloce come prima, ma quasi come se fosse un umana senza i suo poteri. Vide l'uscita davanti a sé e si buttò fuori dalla caverna. Nella caduta, si ferì il ginocchio destro, guardò dietro di sé, la caverna era distrutta, non credeva che le sue parole avevano fatto crollare la caverna. Non sapeva in che mondo era e sopratutto non sapeva del perché aveva perso i poteri. Guardò avanti a sé, vide un immensa città, quasi sembrava quella del mondo dei maghi. Era bellissima, da rimanere incantati dalla bellezza di quella città. Melissa vide che il portale, si stava per chiudere, era l'ultima occasione per salvare Angelica. “Addio...” Angelica restò meravigliata di quella parola. Melissa, con uno scatto prese Angelica, per il braccio sinistro e con una forza impressionante, lanciò Angelica nel portale. Angelica con le lacrime agli occhi, vide Melissa avvolta nell'oscurità. Angelica si trovò in un posto buio, si guardò intorno, per capire dov'era. Si accorse che tutte le persone stavano guardando il cielo, sembravano quasi incantati, così senza pensare, guardò anche lei in alto, ma quello che vide era solo una massa di nube nera che piano si avvicinava alle persone. “Perché tutte queste persone sono immobili, un'illusione così potente dovrebbe avere effetto anche su di me... chi sa se posso liberarli...” Angelica si concentrò, mettendo le mani unite, mise tutto il potere che aveva concentrato sulla mano destra e stacco le mani, la mano destra brillava di una luce gialla fortissima. “E adesso chissà qual è l'umano giusto, spero che sia questo che ho davanti almeno mi può indicare la strada giusta...” sperando che la cosa funzionasse. “Non c'è la faremo per molto tempo a resistere. Dove sono finiti Jessica, Melissa e Angelica, dovrebbero essere già da qui...” penso tra sé Atena. La barriera ormai era piena di crepe, stava per rompersi quando all'improvviso, davanti a loro videro una persona che stava andando verso di loro e l'oscurità era diminuita. “Addio...” “La terza Titana Assoluta...” L'oscurità si fece molto più intensa, all'improvviso, la barriera di luce si ruppe subito. Davanti alle difenditrici, comparve una persona, davanti a loro, che riconobbero immediatamente, era Luca, che si era messo davanti per difendere le tre difenditrici e Zaz. Una luce incredibile e che brillava di una bellezza incredibile li difendeva dall'oscurità che loro non erano riusciti a trattenere per molto tempo, l'oscurità cominciò a sparire, come se le luce che brillava davanti a loro la facesse scomparire. “Se non fosse arrivato Luca, adesso, anche voi sareste come Melissa...” pronunciò la Titana assoluta. Dopo che l'oscurità fu totalmente dissolta, Luca, guardò intorno per vedere se c'era qualcuno, ma non riuscì a vedere nessuno. “Senza di te, non riescono a far nulla”, disse la Titana assoluta. Si guardarono intorno e videro che non c'era solo la Titana assoluta, ma affianco con occhi rosso sangue c'era Melissa. “Perché... è in quello stato?” disse Atena sconvolta. “Melissa non ha resistito all'oscurità e adesso... è diventata una persona malvagia”, disse Luca triste. Le difenditrici e Zaz rimasero sconvolti dalle parole di Luca. “Anche voi adesso sareste così, se Luca non sarebbe intervenuto. Sareste sotto il mio totale controllo.” disse la Titana assoluta fira di quello che aveva fatto. “Mentre Jessica e Angelica dove sono?” chiese Luca. “Non lo so”, rispose la titana assoluta. “Non possono essere spariti nel nulla”, disse Zaz. La terza Titana assoluta e Melissa scomparvero, senza dire niente. “Dovevate venire subito da me, non andare contro la titana in questo modo, siete degli idioti, lo sapete molto bene che è pericoloso”, gridò Luca rimproverandoli. “Abbiamo ascoltato Jessica... Luca”, rispose Zaz. Luca, triste, disse: “Ha fatto la cosa che riteneva più giusta vero?” “Si”, rispose Ginevra. “Allora, adesso, vi dico che cosa dovete fare. G.A.E non verrà nessuno qui adesso, sei al sicuro”. G.A.E uscì allo scoperto, non aveva nemmeno un graffio e disse: “Certamente. Scusate se non vi ho aiutati, ma sarei stata solo d'intralcio...” “Tranquilla, se saresti intervenuta, saresti caduta anche tu nell'oscurità”, disse Luca. “Pero... almeno...” provò a dire Atena, ma Luca la guardò e non disse più nulla. Tutti seguirono Luca, andarono a raggiungere gli ammiragli. Arrivati, tutti rimasero stupiti di vedere tre difenditrici e Luca più triste di quando già non lo era prima. “Cos'è successo? Dove sono...” provò a dire Evelin, ma si fermò, guardando lo sguardo triste e pensieroso di Luca. Zaz spiegò agli ammiragli cosa era successo, tutti restarono stupiti e in volto avevano paura. “G.A.I., G.A.E voi andate a prendere la mia squadra”, disse Luca. “Dopo tutto quello che è successo che cosa vuoi fare?” chiese Cloè. “Io prenderò i miei ricordi, per salvare la Terra e la mia squadra mi aiuterà”, disse Luca. “Hai perso già due della tua squadra, hai perso due difenditrici e Jessica, vuoi ancora continuare a salvare la Terra?” quasi grido Zaz. “Si, perché questo è quello che ho deciso... non tornerò indietro, prima di morire farò in modo di salvare la Terra...” disse Luca deciso. “E alla tua donna non ci pensi? Non la vuoi ritrovare?” chiese Laia con tono preoccupato. “Se non muoio prima...” disse Luca preoccupato. “Tu non morirai...” disse Niso. “Che cosa ne sapete voi? Potrei morire per qualsiasi cosa, per salvare la Terra, o magari, non saprei più come uscire da un mondo, in una battaglia... per uccidere qualcuno c'è bisogno di un solo secondo, invece, per creare una vita c'è bisogno di tempo, io come voi possiamo essere uccisi in un solo secondo...” disse Luca con un tono di voce triste. “E con questo che cosa vuoi dire?” chiese Tracog. “Voglio dire che è facile uccidere qualcuno, anche me, chiunque, ma se ci mettiamo a uccidere ogni persona ogni secondo, l'universo non sarebbe più abitato da nessuno”, rispose Luca. “Vorresti dire che chiunque a messo quella nube sulla Terra, non è che l'inizio?” chiese Janna. “Si, questo che stiamo vedendo e vivendo adesso, è solo l'inizio di una grande guerra che dovremmo affrontare tutti insieme”, rispose Luca. “Quindi chiunque ha attaccato la Terra, vuole uccidere tutti ed essere l'unica persona nell'universo?” chiese Aura sconvolta. “Si, dovete sapere anche che la Terra, in questo momento, è stato messa in un momento di fermo”, disse Luca. “Che significa?” chiese Astrea “Significa che la Terra, non può essere distrutta, rimarrà così fino a che qualcuno non toglierà quella nube”, disse Luca. “Quindi quella nube ha sia il potere dell'oscurità che potere della luce vero?” chiese Antigone. “Si, dovete sapere che sui mondi funziona diversamente, il potere della luce distrugge i mondi, mentre quello dell'oscurità li crea o li ripara, sui mondi hanno un effetto diverso”, spiegò Luca “Spiegaci meglio come funzionano”, disse Atena. “Si, certo ve lo spiego, intanto G.A.I., G.A.E andateli a prendere dovrebbero uscire tra un po” disse Luca. “Si, va bene, andiamo subito”, disse G.A.I.
   
 
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